Obbligazioni MPS

sinceramente ...di questi tempi ...siffatti scivoli sono un vero lusso...se la torta è 800 ....decidano loro se dividersela in 3500 o in 4100...

TOP STORIES ITALIA: B.Mps verso 4.125 esodi con 140 mln aggiuntivi
24/10/2022 18:10 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--L''incontro tra i sindacati e l''ad di B.Mps, Luigi Lovaglio, ha dato segnali di schiarita. L''istituto dovrebbe accogliere tutte le domande di esodo su base volontaria e incentivata pari a 4.125 a fronte delle 3.500 preventivate inizialmente. Questo significherebbe 140 milioni di euro aggiuntivi rispetto agli 820 milioni necessari per finanziare le 3.500 uscite previste inizialmente. In ogni caso Rocca Salimbeni iniziera'' il 2023 con un costo del personale decisamente piu'' basso. Nel dettaglio delle domande pervenute, 4.005 sono per il Gruppo Mps e 120 come distaccati extra gruppo. Durante le scorse settimane le organizzazioni sindacali hanno piu'' volte sollecitato la controparte all''accoglimento integrale delle domande. Nel corso della riunione, Lovaglio, spiegano i sindacati Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin, ha espresso un orientamento positivo in ordine alle istanze sindacali, "fermo restando il completamento del processo legato all''aumento di capitale e le decisioni che a riguardo saranno assunte dal cda, unitamente alla definizione del piano gestionale di sostituzione dei colleghi legato alla riorganizzazione aziendale", puntualizzano. "Ci auguriamo che il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena confermi la possibilita'' di accogliere tutte le domande di esodo presentate dalle lavoratrici e dai lavoratori", dichiara il segretario nazionale e amministrativo Fabi e coordinatore Fabi nel gruppo Monte dei Paschi di Siena, Franco Casini. "L''accoglimento di tutte le richieste avrebbe un duplice effetto. Anzitutto, si asseconderebbe la richiesta di uscire dalla banca da parte di tante colleghe e colleghi (dopo oltre 10 anni di sacrifici, professionali, personali ed economici) che hanno consentito, con il loro comportamento e la loro dedizione, al salvataggio di Mps oltre che alla sua operativita'' quotidiana. Inoltre, un piu'' ampio numero di esodi permetterebbe al vertice del gruppo di predisporre il futuro della banca sulla base di costi gestionali ulteriormente ridotti. Nell''ottica di un maggior numero di uscite, come sempre tutte su base volontaria, andra'' ovviamente programmato un numero di assunzioni di giovani, al fine di assicurare una corretta operativita'', sia degli uffici sia della rete, e di garantire un importante ricambio generazionale". [email protected] cce

MF-DJ NEWS
 
circa l'intervento delle fondazioni, da decidere entro giovedì (per ora rumors), si parla di cifre nel complesso modeste: 40 mln; qualcuno dice un po' di più, ma ben sotto i 100.
 
B.Mps: Fondazioni in soccorso (MF)
Oggi 08:40 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Un impegno finanziario complessivo nell''ordine di 30-40 milioni di euro, tra i 10 e i 15 milioni a testa a cui dovrebbe aggiungersi anche quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo per un impegno di tre milioni. Sono le cifre su cui si ragiona all''interno delle tre piu'' grandi fondazioni di origine bancaria, Compagnia di San Paolo di Torino, Cariplo e Fondazione Crt per la partecipazione all''aumento di capitale da 2,5 miliardi del Montepaschi. Come rivelato sabato da Milanofinanza.it, i tre enti rispettivamente guidati da Francesco Profumo, Giovanni Fosti e Giovanni Quaglia sono stati contattati dal Tesoro, primo azionista a Siena con il 64,2%, per l''adesione a un''operazione di sistema sui 900 milioni riservati al mercato. Su questo fronte finora solo arrivate promesse di sottoscrizione per 500 milioni. Le tre fondazioni, scrive MF-Milano Finanza, hanno risposto positivamente alla chiamata del Mef, arrivata gia'' due settimane fa mentre il dg del Tesoro Alessandro Rivera era al lavoro con il consorzio di garanzia per evitare il rinvio, sia per evitare contraccolpi sull''intero sistema bancario italiano in caso di insuccesso del rafforzamento patrimoniale senese sia per questioni di reputation all''interno del sistema degli enti e dell''Acri, la Confindustria degli enti di matrice bancaria guidata dallo stesso Profumo. All''aumento parteciperanno infatti anche le meno patrimonializzate fondazioni toscane come Fondazione Mps (per 10 milioni), CariFirenze (10 milioni), Lucca (7 milioni), Pistoia e Pescia (3 milioni). Il via libera definitivo deve pero'' passare dai rispettivi organi consiliari, uno step che sulla carta potrebbe incontrare qualche difficolta'' visti i 400 milioni circa di inoptato, quasi la meta'' dunque dei 900 milioni, che il consorzio di garanzia scarichera'' sul mercato accrescendo le pressioni ribassiste sul titolo subito dopo il termine dell''aumento di capitale (il 3 novembre). Inoltre, dopo aver chiuso venerdi'' scorso a Piazza Affari, al giro di boa della prima settimana, sotto i 2 euro - che e'' il prezzo di emissione delle nuove azioni - ancora ieri il titolo ha continuato ad allontanarsi dalla soglia (-2,01% a 1,95 euro) sotto la quale non e'' conveniente comprare le azioni dell''aumento. Tanto che a quanto risulta nei singoli board, sia a Torino sia a Milano, si registrano i mal di pancia di alcuni consiglieri anche se i presidenti hanno fiducia nel ceo di Mps Luigi Lovaglio. Ieri la Compagnia ha affrontato l''argomento, ma senza deliberare, sia in un comitato di gestione sia in consiglio generale, mentre oggi il tema arrivera'' sui tavoli dei consigli della Fondazione Crt (in mattinata) e di Cariplo. Stando a quanto risulta a MF-Milano Finanza il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia ha coinvolto anche la fondazione cuneese. Fonti vicine al consorzio di garanzia sono fiduciose sull''esito delle trattative e guardano ovviamente con favore all''intervento di nuovi investitori che andrebbe a ridurre il rischio d''inoptato. Alla partenza dell''offerta il pool coordinato da Mediobanca, Credit Suisse, BofA e Citi aveva gia'' in mano adesioni formali per 520 milioni, piu'' una serie di manifestazioni di interesse che dovrebbero tradursi in proposte d''adesione vere e proprie. Se il ruolo di anchor investor spetta ad Axa, che ha messo sul piatto 200 milioni, ulteriori risorse sono arrivate da Pimco (75 milioni), Algebris (50 milioni), Ion Group (50 milioni) e Denis Dumont (30 milioni). Un punto di snodo essenziale si avra'' tra giovedi'' e venerdi'' quando, dopo il trading frenetico dei primi 12 giorni, si capira'' quanti diritti sono stati effettivamente esercitati. Per Mps e il consorzio sara'' la cartina di tornasole per saggiare il buon esito dell''operazione. red fine

MF-DJ NEWS
 
Banco Bpm: vende il mattone (MF)
Oggi 08:55 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Il mattone e'' uno degli asset piu'' presenti nel bilancio delle banche italiane e, proprio per questo, negli ultimi anni diversi gruppi hanno deciso di razionalizzare i propri portafogli. Entro la fine dell''anno per esempio Banco Bpm raccogliera'' le offerte vincolanti per un pacchetto di immobili dal valore di circa 500 milioni. Lo stock e'' composto da asset non strumentali derivanti dall''attivita'' creditizia del gruppo (per lo piu'' collaterale rimpossessato) e sarebbe gia'' finito nel mirino di diversi soggetti. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza il pacchetto (la cui vendita e'' curata dall''advisor Alantra) sarebbe nel radar di Prelios, Gardant e Aquileia Capital Services, mentre sul mercato circolano i nomi di investitori internazionali come Cerberus e Apollo. La razionalizzazione del patrimonio immobiliare e'' del resto uno degli obiettivi contenuti nell''ultimo industriale di Banco Bpm, nell''ambito del capital management. L''ottimizzazione delle attivita'' di real estate dovrebbe infatti dare un beneficio di 15 punti base al cet 1 del gruppo guidato da Giuseppe Castagna, con un focus specifico sugli immobili detenuti per uso investimento. Il Banco peraltro non e'' l''unico istituto italiano ad aver avviato iniziative in questo ambito. Cosi'' e'' stato ad esempio per Bper che starebbe lavorando per trasferire le proprie attivita'' milanesi nel business district di Porta Nuova e piu'' precisamente nell''edificio occupato (per il momento) da Hsbc in via Mike Bongiorno, che ospita anche le attivita'' di Bank of New York Mellon. Mps invece lo scorso anno ha dovuto mettere sul mercato una parte consistente del proprio portafoglio immobiliare. Dopo un lungo processo Rocca Salimbeni e'' riuscita infatti a cedere a DeA Capital Real Estate 26 immobili a prevalente destinazione uffici, situati per lo piu'' nei centri storici di Milano e Roma. Unicredit ha scelto di sub locare la torre B, uno dei tre edifici del quartier generale di piazza Gae Aulenti. L''obiettivo della banca guidata da Andrea Orcel sarebbe pero'' spostare le attivita'' su altre strutture anche alla luce della razionalizzazione degli spazi e dei nuovi metodi di lavoro introdotti con la pandemia. Negli anni scorsi Bnl ha deciso cedere la ex sede storica di Roma. L''edificio, collocato nella centralissima via Veneto, era uno degli asset immobiliari piu'' pregiati dell''istituto ma e'' stato abbandonato nell''ambito della riorganizzazione annunciata qualche anno fa, con il trasloco delle attivita'' nella nuova sede della Tiburtina. Anche le banche specializzate hanno scelto la strada della razionalizzazione come Ifis che, poco prima dello scoppio della pandemia, ha ceduto a Merope Asset Management lo storico immobile milanese ex Interbanca di corso Venezia per 50,5 milioni. red fine

MF-DJ NEWS
 
Monte dei Paschi di Siena, in campo dieci fondazioni: sostegno all’aumento di capitale. In arrivo fino a 70 milioni
Dopo Firenze, Siena, Lucca, Pistoia e Pescia si profilano Compagnia San Paolo, Cariplo e Crt
di Rosario Dimito
3 Minuti di Lettura​

Lunedì 24 Ottobre 2022, 21:34

Boccata d’ossigeno dalle fondazioni bancarie per l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di Mps, iniziato lunedì 17 per concludersi lunedì 31, con negoziazione dei diritti l’1 e 2 novembre. Dovrebbero affluire fino a 100 milioni freschi (obiettivo iniziale) per una quota che potrebbe attestarsi tra il 4,5 e il 7%. L’apporto delle fondazioni dovrebbe aggiungersi agli 857 milioni di contratti di garanzia stipulati da Mps, di cui 807 dal consorzio e 50 da Algebris rispetto alle nuove azioni emesse a 2 euro. Ieri il titolo Mps ha chiuso a 1,95 euro (-2%). Non ci sono novità invece dal mondo delle casse di previdenza, anche loro allertate da tempo da via XX Settembre: mercoledì è in calendario il consiglio dell’Enpam.

Nelle prossime ore, 10-11 enti dovrebbero deliberare la partecipazione al rafforzamento patrimoniale di Siena, in un’operazione di sistema concepita su iniziativa del Tesoro e dopo contatti di Luigi Lovaglio, allo scopo da fortificare il rilancio dalla banca di Rocca Salimbeni, destinata alla privatizzazione entro due anni, avendo il Mef, socio con il 64%, rinegoziato l’uscita dal capitale nel 2024.
Hanno già investito nella ricapitalizzazione senese le fondazioni di Firenze, Mps, Lucca, Pistoia e Pescia per un totale di 30 milioni, pari a circa il 2% del capitale: 10 milioni a testa le prime due, sette la terza, tre milioni l’ultima. Firenze, Lucca e Pistoia sono anche azioniste di Intesa Sanpaolo (Lucca ha anche l’1,3% di Bpm).

Da ieri anche la Compagnia di San Paolo, prima azionista di Intesa con il 6,12%, è entrata nella partita del Palio: il comitato di gestione ha deliberato un investimento di circa 10 milioni. Sempre ieri si è riunito il consiglio della Banca del Monte di Lombardia, azionista di Fucino e Intesa (0,4%). Non avrebbe deliberato perché in attesa della documentazione: potrebbe tornare a riunirsi nei prossimi giorni.

LA CORDATA
Oggi sarà la volta di fondazione Cariplo, secondo socio di Intesa con il 5%, Crt, presente nel capitale di Unicredit (1,65%) e Bpm (1,8%), e probabilmente di Cuneo, azionista di Intesa (0,6%), post fusione con Ubi. Gli enti torinese e milanese dovrebbero quasi certamente versare, il primo 5-7 milioni, il secondo una decina di milioni. Cuneo, che ha riunito gli organi già ieri per alcune decisioni programmatiche, dovrebbe invece spiccare un assegno da 3 milioni.

Nei colloqui svoltisi nello scorso week end sono stati contattati i presidenti di altre fondazioni. Quella di Modena guidata da Paolo Cavicchioli, che è anche uno dei vicepresidenti dell’Acri, dopo aver fatto i conti, ha preferito non partecipare, causa il protocollo Acri-Mef che che limita al 33% del patrimonio l’investimento nelle banche. E l’ente modenese possiede lo 0,51% di Unicredit. Il dossier Mps è sul tavolo di altre fondazioni. Forlì (0,2% di Intesa), uno degli enti più liquidi che potrebbe decidere un investimento dell’ordine di 3-5 milioni. Poi c’è Cariverona che da qualche mese si segnala con un attivismo più di sistema. L’ente è presente in Unicredit (1,8%) e Bpm (0,6%). Di recente il presidente Alessandro Mazzucco si è detto disponibile a rientrare in Cdp e potrebbe aderire alla “cordata” su Mps, assieme a Cariparo, l’ente azionista di Intesa con l’1,72%. Qualche contributo potrebbe essere dato da un paio di fondazioni minori. Infine, il sindacato Fabi ha espresso compiacimento a Lovaglio perchè ha accolto le richieste di uscita da parte di 4.125 dipendenti.

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