Obbligazioni MPS

L’Associazione Bancaria Italiana (Abi) sta attivamente lavorando per attenuare gli effetti della tassa, ponendo un’enfasi sulla possibilità di renderla deducibile fiscalmente. In base alle più recenti informazioni, ancora non confermate, è quindi possibile che il decreto subisca ulteriori modifiche entro la scadenza per la sua conversione in legge, prevista entro il mese di ottobre.
(Finanzaonline)👍
 
B.Mps: svaluta il mattone (MF)
Oggi 10:10 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--Mps riduce il valore del proprio patrimonio immobiliare. In 18 mesi la banca senese controllata dallo Stato ha svalutato le proprie attivita'' nel mattone di circa 114 milioni di euro portandole complessivamente a 1,95 miliardi, oltre il 55% dell''attuale capitalizzazione di borsa. L''ultima sforbiciata da 52,5 milioni, scrive MF-Milano Finanza, e'' avvenuta alla fine del primo semestre, quando alla luce dei mutamenti e delle incertezze dello scenario macroeconomico il Monte ha deciso di anticipare la valutazione rispetto alla solita cadenza annuale. Nel dettaglio, al 30 giugno l''istituto guidato dal ceo Luigi Lovaglio e presieduto da Nicola Maione ha messo sotto la lente l''intero portafoglio di proprieta'', composto da 1.119 asset di proprieta'' (di cui 699 immobili ad uso strumentale), otto immobili merce, 264 a uso investimento, 145 a classificazione mista e tre detenuti per la vendita. Complessivamente le variazioni di perimetro rispetto allo stesso periodo dell''anno scorso sono stato minime, anche se negli esercizi precedenti c''erano stati cambiamenti significativi. Per esempio, nel 2020 Siena ha ceduto ad Ardian una trentina di palazzi ormai considerati non piu'' strategici, come la sede di via Santa Margherita a Milano, quella di via del Corso a Roma, quella di via De'' Sassetti a Firenze, l''immobile ex Antonveneta di via 8 febbraio a Padova e altre strutture tra Mantova, Reggio Emilia, Trieste e Brindisi. L''operazione e'' andata a segno per un controvalore di 333 milioni, mentre ulteriori cessioni di asset immobiliari sono state messe in programma negli anni successivi. Tornando all''ultima svalutazione, le perizie sono state redatte in modalita'' full per 163 degli immobili rientranti nel perimetro (per il 14,6% del perimetro) e sulla base di analisi in modalita'' desktop per i restanti immobili (per il restante 85,4%). Il valore di mercato del portafoglio e'' stato stimato complessivamente in 1,96 miliardi comportando una svalutazione del patrimonio immobiliare per 52,5 milioni. Ulteriori svalutazioni per 61,2 milioni erano state fatte nel corso del 2023, di cui 31,3 rilevati a conto economico e 29,9 milioni a riserva. Nel frattempo in borsa il titolo Mps sta recuperando terreno dopo la battuta d''arresto subita la scorsa settimana a causa della nuova tassa sugli extraprofitti bancari. Ieri le azioni sono salite del 6,32% a 2,79 euro grazie soprattutto alle correzioni apportate dal governo al testo finale del decreto. In particolare, il mercato ha apprezzato il tetto all''1% degli attivi che riduce l''impatto complessivo del prelievo fiscale. Un impatto che per il Monte avrebbe potuto essere significativo visto che la banca, oltre ad avere un business profondamente radicato nel mercato italiano, ha anche una base ricavi assai dipendente dal margine di interesse. Se non ci saranno altre turbolenze il rally del titolo potrebbe insomma continuare nei prossimi mesi raggiungendo e forse superando la soglia dei 3 euro. Tanto piu'' che gli ultimi conti semestrali (chiusi con ricavi in crescita del 19,2% a 1,85 miliardi e un utile di 619 milioni di euro) dimostrano che il percorso di risanamento e'' in corso. A quel punto il Tesoro (oggi primo socio al 64%) avrebbe un forte incentivo per piazzare sul mercato almeno un 10-15% della propria quota. Ragionamenti in tal senso sono gia'' in atto da qualche mese e, salvo sorprese negative, il progetto dovrebbe concretizzarsi entro la fine di quest''anno. La mossa consentirebbe all''azionista pubblico di rientrare parzialmente dall''investimento fatto nel decennio scorso e di facilitare la privatizzazione dell''istituto, prevista tra il 2024 e il 2025. alu fine

MF NEWSWIRES ([email protected])
 
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Leggo nell'articolo: «Secondo quanto riportato da indiscrezioni di stampa, infatti, il governo potrebbe cedere una quota nel caso in cui il prezzo superi quota 3 euro. «Riteniamo plausibile questa ipotesi - sottolinea Intermonte - fintanto che nessuna banca si è fatta avanti al momento per comprare l’intera Mps». «Non crediamo che al momento vi sia un player disposto a comprare l’intera banca, anche a causa delle cause legali pendenti - aggiungono -, ma sicuramente l’opera di risanamento e rilancio intrapresa dall’attuale ceo Luigi Lovaglio sta dando i frutti sperati».

MF di ieri rilanciava questa faccenda del 10 o 15% in vendita. Però se il problema sono le cause legali, e lo sono, mi riesce difficile capire perché qualcuno dovrebbe prendersi il 10 o il 15% della banca, che resta comunque gravata di cause. Uno si prende lo stesso il 15% delle cause.
 
Oggi 11:06 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--Nel giorno in cui il Tesoro si attrezza per spendere fino a 2,2 miliardi nella rete Tim, per una partecipazione che puo'' arrivare al 20% della Netco, il ministro dell''Economia Giancarlo Giorgetti precisa che in futuro lo Stato non intende svolgere solo il ruolo di compratore. "Per quanto riguarda le privatizzazioni certamente ci sono delle situazioni che potrebbero originare una riallocazione delle partecipazioni dello Stato", spiega il ministro. "Oggi discutiamo di uno Stato che entra in partecipazione strategica, puo'' darsi ci siano altre realta'' in cui sia opportuno in qualche modo disinvestire". DOSSIER MPS Il Messaggero scrive che il riferimento piu'' immediato e'' al dossier Mps: della banca senese il Mef detiene una quota del 64% che prima poi dovrebbe essere alleggerita. Operazione comunque non banale, visto che sulla carta l''uscita del socio pubblico doveva avvenire gia'' vari anni fa, mentre nell''autunno del 2021 era naufragata l''operazione tentata con Unicredit. Nelle decisioni delle prossime settimane si terra'' conto naturalmente della quotazione del titolo e quindi della possibilita'' di realizzare un buon introito per le casse dello Stato. Ma al tempo stesso sara'' cruciale anche una definizione attenta delle tranche da offrire al mercato. Senza dimenticare che tutta la vicenda ha un sapore politico oltre che finanziario, visto il tradizionale legame tra l''istituto di credito e il centro-sinistra: l''attuale maggioranza potrebbe rivendicare di aver archiviato il salvataggio e completato il risanamento della banca.
 
i crucchi dicono questo

Oggi 08:21 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--Sentirsi a proprio agio, anche con un elefante nella stanza. Cosi'' Deutsche Bank intitola un report sui titoli finanziari italiani, datato 29 agosto. Dopo che le banche hanno presentato un set solido di risultati nel secondo trimestre del 2023 con un utile netto cumulato di 6,25 miliardi di euro rispetto ai 5 miliardi previsti - di nuovo grazie al margine di interesse, il che ha comportato una revisione al rialzo delle stime della banca d''affari tedesca in media del 5% per il periodo 2024-2025 - l''improvvisa introduzione della tassa sugli extra profitti una tantum per il 2023 (pari al 10% degli utili, -27 bps sul coefficiente patrimoniale Cet1) probabilmente spingera'' le stesse banche ad aumentare la remunerazione dei depositi. Il risultato e'' che il picco del margine d''interesse si verifichera'' alla fine dell''anno e non piu'' nel primo semestre del 2024. Proprio la performance del margine di interesse nel secondo trimestre, migliore del previsto, e l''aumento delle stime per il 2023 hanno in gran parte mitigato gli impatti negativi della tassa sugli extra profitti, osserva Deutsche Bank: "Crediamo anche che l''attivismo del governo nel settore bancario sia un segnale del suo interesse a completare la strategia di uscita da Banca Monte dei Paschi di Siena il prima possibile: uno scenario che potrebbe avere implicazioni positive anche per le valutazioni di Banco Bpm", da molti indicata come la candidata ideale per un matrimonio con Rocca Salimbeni. Mps capitalizza 3,2 miliardi di euro e la quota del Mef e'' pari al 64,2%. Dopo il salvataggio nel 2017, la banca si e'' impegnata con Bruxelles a uscire dal controllo pubblico entro il 2024 (la data e'' ufficiosa perche'' non e'' mai stata comunicata ufficialmente). Le operazioni di M&A, scrive MF-Milano Finanza, potrebbero "iniziare prima piuttosto che dopo, con Mps come primo e principale candidato coinvolto in un deal", ipotizza Deutsche Bank. In realta'', precisa, "questa conclusione potrebbe sembrare paradossale: e'' controintuitivo presumere che un governo che "penalizza" il settore bancario trovi facilmente un acquirente per la sua quota del 64% in Mps. Ma noi riteniamo che il Mef completera'' relativamente presto la sua uscita dal Monte, innescando cosi'' un effetto a catena su tutte le altre banche, con Banco Bpm in prima posizione per incorporare un maggior appeal speculativo". Con il prezzo del titolo Mps (2,629 euro, +1,94% ieri) del 31% circa sopra il livello dell''aumento di capitale dell''anno scorso (2 euro per azione) e il governo che potrebbe incassare una plusvalenza di 400 milioni circa in caso di uscita tramite un merger, "c''e'' una chiara finestra di opportunita'' per accelerare la cessione della quota. Tale incentivo e'' ancora piu'' forte, considerando che il governo si e'' impegnato con l''Ue in una strategia di exit: anche se la data limite non e'' stata divulgata, riteniamo che prima verra'' specificata, meglio sara''". Senza contare che la possibile conclusione di alcune indagini che coinvolgono ex dirigenti di Mps alla fine dell''anno puo'' facilitare l''uscita dello Stato, grazie a un contesto piu'' chiaro sui rischi legali per la banca senese: 4,1 miliardi di euro alla fine del secondo trimestre del 2023. Non solo. Date le critiche al governo Meloni per come e'' stata introdotta la tassa sugli extraprofitti, Deutsche Bank sostiene che l''esecutivo dovrebbe ora mostrare una certa "buona volonta''" nei confronti delle banche. Ed eseguire rapidamente l''uscita da Rocca Salimbeni "sarebbe un buon modo per garantirla: un''opzione per favorire tale esito potrebbe essere rappresentata dalla reintroduzione della possibilita'' di convertire le imposte anticipate, le cosiddette Dta, fuori bilancio in capitale regolamentare in caso di fusione, il che potrebbe ulteriormente aumentare il coefficiente patrimoniale Cet1 di Mps di 1,5-3 miliardi di euro". In quest''ottica, Banco Bpm rimane la scelta di investimento preferita di Deutsche Bank. Sul titolo la banca tedesca ha infatti rating buy e target price a 5,4 euro. "Banco Bpm offre anche un valore opzionale dovuto al miglioramento della politica di remunerazione ai soci", si legge nel report. Invece, la raccomandazione di Deutsche Bank su Mps e'' hold con un prezzo obiettivo a 3 euro. In generale, "continuiamo a vedere valore nelle banche italiane, poiche'' nonostante gli shock esterni e la normalizzazione del contesto dei tassi di interesse nel 2024 dovrebbero essere in grado di offrire un Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) ad alta singola cifra o a bassa doppia cifra, che si confronta favorevolmente con un multiplo prezzo/capitale tangibile di 0,67 volte e un multiplo prezzo/utile 2024-2025 di 6-5,2 volte". red fine
 

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