Il ministero dell’Economia ha comunicato che farà partire il processo di selezione per l’individuazione dei consulenti finanziari e legali: tutte le strade per la valorizzazione della quota sono aperte e andranno valutate
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Mps, il Tesoro accelera sulla privatizzazione: parte la selezione dei consulenti
di Daniela Polizzi
Il Tesoro apre il dossier Monte dei Paschi e dà un segnale che la partita sulla cessione del suo 64,2% nel Monte prende avvio. Il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti ha comunicato che farà partire il processo di selezione per l’individuazione dei consulenti finanziari e legali che assisteranno il ministero «nell’individuazione delle migliori modalità di dismissione» della quota di controllo nella banca senese. Sarà un percorso che richiederà tempo. Ma il Monte tiene di fatto a battesimo il piano di privatizzazioni disegnato dal governo della premier Giorgia Meloni.
Le prossime tappe
Tutte le strade per la valorizzazione della quota sono aperte e andranno valutate, dice il Tesoro che ora dovrà fare partire i sondaggi presso advisor come Equita o banche come Mediobanca, Citi, Goldman Sachs e JP Morgan. Una scelta che avrà tempi veloci. Le prime due opzioni riguardano il mercato che sarebbe pienamente coinvolto, in un momento in cui il consensus degli analisti fissa il target price a 3,2 euro, contro i 2,61 euro della chiusura di venerdì 6 ottobre, giorno in cui il titolo ha chiuso con un balzo del 2,88%.
Cessione in una o più fasi
La cessione potrà essere effettuata, in una o più fasi, attraverso «il ricorso singolo o congiunto a un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia», compresi i dipendenti del gruppo bancario. Oppure, aggiunge il Tesoro, il Mef potrebbe aprire una trattativa diretta con «procedure competitive trasparenti e non discriminatorie» per il collocamento di una parte del suo 64,2% presso investitori istituzionali italiani o esteri. Un’opzione, quest’ultima, che secondo il mercato, potrebbe fare da sponda a una successiva aggregazione bancaria che oggi sembra richiedere più tempo.
L’ipotesi di un nuovo polo bancario
Proprio l’ultima alternativa elencata ieri dal ministero fa infatti riferimento a «una o più operazioni straordinarie, ivi inclusa un’operazione di integrazione». Dietro le parole c’è il riferimento chiaro ruolo di perno che Mps può giocare per la realizzazione di «un nuovo polo bancario forte», la cui prospettiva è stata di recente rilanciata proprio da Giorgetti. Il fulcro del ministero, che nell’ultimo aumento di Mps ha investito 1,6 miliardi, è «la piena valorizzazione» della quota, nell’interesse della banca e dei suoi azionisti, «tenuto conto del miglioramento della redditività», della patrimonializzazione e delle prospettive, sottolinea il Mef. Sarà il momento per vedere se le altre banche e i loro azionisti si fanno avanti.
Potrebbero aprirsi nuovi scenari anche se Banco Bpm ha più volte smentito l’interesse. E Bper sembra più indirizzata verso la Sondrio.