Il caso OTE testimonia di quanto siano forti sul mercato obbligazionario le aspettative legate al cd. supporto parentale.
Ci si attende che DT, che attualmente considera OTE come core business al punto da computarne i risultati nel proprio consolidato, intervenga a garantirne la solvibilità.
Solo tale fattore giustifica il minore rendimento dei bond OTE rispetto a quelli dei Tds greci di pari caratteristiche.
Sì, il fatto che DT sia esposta così pesantemente ed intenda spenderci ancora per acquistare il restante 10%, sembra sia motivo di grande fiducia.
Il ragionamento che, nel mio caso, m'ha fatto desistere dal metterci soldi è che il contratto del personale, attualmente, è praticamente intoccabile.
Per poter abbassarne i costi DT deve ottenere il consenso di lavoratori, sindacati ed anche il governo, visto che solo il governo può modificare quel contratto.
Quindi, sbaglierò, ma più che la Telecom Argentina, di cui comunque ricordavo una storia meno travagliata di come in realtà si fosse poi svolta, a me OTE ha ricordato la ns Alitalia:
- contratto blindato ed eccessivamente oneroso per la compagnia
- sindacati e dipendenti perennemente sul piede di guerra
- politici che, da una parte e dall'altra, fanno di tutto, tranne che il bene della compagnia e del paese
Ergo, chi ci dice che alla fine DT non trovi soluzioni alternative che non contemplino il pagamento dei bond in scadenza?
Con un default greco, potrebbero inventarsi qualsiasi cosa.
Perciò, per ora, seguo gli sviluppi, più avanti vedremo.