In ogni caso quello che volevo dire è che, è vero che oggi si fa un gran parlare del fallimento dei piigs, ma è da più di un anno che stiamo constatando con quale difficoltà si prendano delle decisioni politiche nell'area euro, proprio perchè ridiscutere un debito sovrano, chiedere anche un minimo sconto ai privati, anche solo in termini di aspettative di flussi di cassa futuri rispetto a quanto era pattuito, ancor prima di arrivare a parziali insolvenze sul capitale da restituire, è già un passo enormemente difficile per l'area Euro, che insieme a UK, USA, Canada, Giappone, Australia e poche altre aree politico-economiche, per istituzioni politiche, tradizione e solidità economica (almeno passata) dovrebbero essere i Sancta Sanctorum del rispetto dei patti finanziari stipulati, quindi dell'affidabilità. Benchè oggi sembriamo lambire una crisi che mette in forse, materialmente la possibilità di onorare i propri debiti, indipendentemente dalla volontà.
Comunque, dicevo, stiamo vedendo come non sia affatto facile chiedere uno sconto ai creditori del debito sovrano, in queste aree finanziariamente evolute, per il cambio di paradigna che può rappresentare.
Per il debito Corporate in questi tre anni si sono tessute le lodi da più parti, ribadendo come oggi le aziende (banche a parte) siano più sane degli stati e appunto delle banche, che in un circolo vizioso collusivo, sembra stiano affondando insieme.
Tuttavia c'è da dire che in questi tre anni abbiamo avuto vistosi esempi di ristrutturazioni dei corporate non del settore finanziario, in cui il debito è stato letteralmente cancellato o giù di li, con recovery imbarazzanti, molto spesso semplicemente facendo passare di mano la società dagli azionisti, spazzati via, agli obbligazionisti. Molto spesso poi tale meccanismo consente a chi deteneva la maggioranza ed è interessato a proseguire nel controllo delle società, a ricomprarsi il debito con due spicci, perchè se non c'è almeno uno o due fondi che concentrino una buona fetta del debito e che possano essere interessati alla proprietà dell'azienda sapendo come muoversi, solitamente invece un insieme di creditori diffuso viene in genere preso in contropiede da simili offerte e spesso si accontenta di due spicci e chiude li la partita.
Perdonatemi se mi sono allungato, ma era solo per dire che qualunque cosa si voglia affermare oggi sul rischio sovrano, sta di fatto che in questi tre anni abbiamo visto ristrutturazioni pesantissime nell'ambito corporate non finanziario, con sostanziale cancellazione dei debiti e ad oggi altre situazioni ben avviate in tal senso (solo che tranne casi eclatanti spesso non guadagnano certo il primo piano dell'informazione generalista, e non se ne sente parlare a un TG, al contrario della Grecia).
L'elenco è infinito: GM, Wind Hellas con doppio default nell'arco di un anno, Eircom, It Holding, Seat PG che si appresta almeno su un titolo subordinato a fare uno swap debt/equity, AIA (si proprio quella dei polli
![Lol :lol: :lol:](/images/smilies/lol.gif)
).
E ce ne sono molte altre che qquebeq meglio di me può illustrare, che lo leggo sempre sul forum con le mani in pasta in questa rumenta
![Wink ;) ;)](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/8.0/png/unicode/64/1f609.png)
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