Tim: esposto di Vivendi a Consob francese su dati debito in ritardo (Rep)
Oggi 08:50 - MF-NW
ROMA (MF-NW)--Dopo l''esposto del fondo Bluebell alla Consob italiana su un presunto patto occulto tra la lista del management guidata da Pietro Labriola, Assogestioni e Cdp (padrona del 9,8%), arriva anche un esposto di Vivendi. Destinataria e'' la Consob francese (Amf) per una presunta asimmetria informativa, tra il mercato e il Consiglio di amministrazione, sullo stato di salute e il debito dell''azienda. Lo scrive La Reubblica spiegando che il colosso d''Oltralpe - primo azionista di Tim con il 23,75% - dopo il crollo del titolo a Piazza Affari il 7 marzo ha depositato un esposto alla Amf, la Consob francese, che coopera con tutte le altre autorita'' di mercato europee, tra cui la Consob italiana. Dall''esame dei documenti e dei verbali di un cda di Tim convocato a ridosso del 9 novembre (quando la societa'' ha illustrato al mercato i dati del terzo trimestre 2023), sarebbe emerso che il debito pro forma a fine 2024 sarebbe lievitato fino a 7,5-7,6 miliardi (contro i 6-6,1 miliardi stimati al tempo dal mercato). Circostanza che Vivendi, come tutti gli azionisti, ha appreso solo 4 mesi dopo, in seguito alla presentazione del Piano industriale del 7 marzo. Circostanza oggetto anche di una precisazione della societa'' su debito e flussi il 10 marzo. In quell''occasione - dopo un cda straordinario convocato domenica 9 marzo - Tim ha precisato che il debito pro forma a fine 2024 sarebbe effettivamente lievitato a 7,5 miliardi. L''impennata, soprattutto a causa dei maggiori costi per il rifinanziamento del debito e degli oneri fino all''effettiva vendita della rete. A novembre, ne'' il comunicato di Tim ne'' la presentazione agli analisti aveva dato indicazioni sul debito pro-forma atteso a fine 2024. Sarebbe stato approvato ad unanimita'' solo al cda del 6 marzo (di qui la brutta notizia che ha fatto crollare il titolo del 24% nella seduta del 7 marzo). Vivendi, una volta trovato traccia nei documenti del cda di una asimmetria informativa, avrebbe quindi scritto una lettera all''Amf, che potrebbe aprire un''indagine, magari coordinandosi con la Consob italiana per verificare i fatti. Tra i tanti azionisti storici di Tim, solo Vivendi ha sollevato la questione.
pev