Apro il computer e carico il grafico annuale dell'indice
metto tf giornaliero e mi ritrovo una costruzione grafica fatta di barre o candele che inizia grosso modo dal 2003.
Mi viene il dubbio di cosa ci fosse prima. Cerco e trovo il suo predecessore, l'indice Comit. Carico anche quello
[Per gentile concessione dell'autore]
tu m capisci caro Amico che la tentazione di capirci qualcosa è tanta. La domanda che mi balena in mente subito è: xè ha avuto quell'andamento?
Perché mi ha fatto quel massimo in quell'anno e quel minimo in quell'altro?
C'è poco da fare, la domanda mi sorge spontanea.
E il xè sorge lo abbiamo detto prima: è nella natura della Mente dare significatività alle cose del mondo. Io non posso proprio farci niente. Tu, non lo so.
Dunque devo decidere:
- ignoro completamente il passato. Chiudo i grafici e mi concentro solo su oggi.
GIUSTISSIMO. E' quello che dovremo fare sempre. Come i bambini che si sono dimenticati quello che hanno fatto ieri (mia figlia invero anche quello che ha fatto stamattina se gli torna comodo e utile
). Ma che senso dare a questo presente? Lo vivo o voglio da esso trarre dei benefici da utilizzare domani? Se lo vivo NON PENSO AL DOMANI (frate Francesco quando si arrabbia per i fagioli, o il nostro Amico Gesù quando riprende i suoi compagni di via nel mentre ostacolano i bambini nel venire a lui).
Ma se penso al domani non sono più nel presente, ma attualizzo il passato.
Dunque non posso ignorare il passato
- considero il passato. Guardo e analizzo i grafici.
E se non ho una guida non ci capisco proprio niente!
Se non trovo una chiave di lettura mi perdo completamente.
Se non scovo un'architrave mi sostituisco a caronte, eterno traghettatore immutabile a sé stesso.
Dunque devo decidere: agire e considerare, o agire e ignorare?
Scelgo.
Ho il prezzo e il tempo.
Il prezzo mi da i target. I livelli. Le deviazioni standard.
Ma se non le inquadro nel tempo mi servono a poco.
Il prezzo è dispiegato sempre nel tempo. Quel che costa oggi 100 se lo vado a rivendere domani allo stesso tempo lo posso vendere o sottocosto rimettendoci nettamente (la mia casa comprata a 50 la rivendo dopo 20 anni a 50 in un mercato dove ne vale 80) o sopra costo (la rivendo a 100 quando ne vale 80) non trovando acquirenti: il tempo da significatività al prezzo.
E viceversa.
Dunque io cosa noto in questi due grafici? Dei massimi e dei minimi. Dei punti da dove i prezzi smettono di salire, e dei punti da dove smettono di scendere.
E questo mi attira molto.
Sembrano dei punti di svolta.