"Anche dal punto di vista logico, è contraddittorio chiudere in casa chi sta fuori e mandare fuori chi è già chiuso dentro, col rischio che fuori si becchi quel virus che non si era beccato dentro. O con l’effetto collaterale di far scontare la pena a moglie e figli che si erano finalmente liberati di lui. Con l’aggiunta di un altro paradosso: quello degli ex “garantisti” passati in un paio d’ore al giustizialismo manettaro, che insultano come untore chi fa due passi o la corsetta, invocano pene esemplari e sorveglianza Gsm per chi si macchia del delitto di passeggio (“3 mesi non bastano, carcere vero!”, cioè 4 anni di pena minima), addirittura esecuzioni capitali in piazza (il feldmaresciallo De Luca reclama l’esercito e rimpiange le “fucilazioni terapeutiche” cinesi). E poi non spiegano in quali carceri recluderebbero i nuovi detenuti (negli stadi, come Pinochet?) e come pensano, con migliaia di nuovi arrivi, di ovviare al sovraffollamento. A meno che l’ideona non sia mettere fuori mafiosi, assassini, stupratori, pedofili, trafficanti di droga e terroristi per metter dentro i passeggiatori abusivi."
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