Parmalat (PLT) Parmalat (a) III cosa sarà da grande ?

Tornando alla nostra beneamata latteria non si contano nemmeno più gli articoli dei giornali economici su Parmalat.

Il comune denominatore e' sempre lo stesso, cioè il tentativo di uno dei due grandi orchi della vetero-finanza italiana di uccidere nella culla il bambino della public-company.

Sono letteralmente terrorizzati al pensiero che gli azionisti di una società possano detronizzare il pur ottimo Bondi che ha amministrato benino, ma non bene, e sostituirlo con manager che abbiano lo specifico compito di tirare fuori il valore a loro esclusivo beneficio.

Troppo grosso il rischio che sia effettivamene così, e che i nuovi amministratori tirino fuori realmente il valore a beneficio di tutti azionisti.

Sarebbe per loro un precedente intollerabile e pericoloso.

Che potrebbe innescare un effetto valanga nella paludata finanza italiana.

Qualcuno potrebbe cominciare a chiedersi perchè la stessa cosa non sia possibile, che so, in Telecom, Generali, Pirelli, Enel, Finmeccanica, ma in modo particolare in quelle pseudo aziende che sono il vero snodo del potere finanziario malato in Italia, le banche e le assicurazioni.

Tanto malato che ci tocca perfino assistere alla lotta tra due ex amabili compagni di merende il giovane rampante innovatore Della Valle (60 anni ben portati e il culo ben saldo su tante poltrone che contano), fresco dall'avere rifilato una mega-sola agli azionisti della Tod's, e l'altro grande orco che risponde al nome di Geronzi.

Che Dio ci scampi e liberi dalla cordata italiana, fatta con i soldi di Intesa, cioè dei risparmiatori, e da Granarolo. :D
 
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Buongiorno.:)

A proposito delle banche una cosa la devo dire, anzi ribadire.

Non c'entra niente, ma l'indignazione e lo :eek::eek: è troppo grande e la dirò fin quando non mi tappano la bocca.

Ci stanno propinando, su tutti i telegiornali e i giornali, ovviamente ben addomesticati, la fiaba di quanto sono state brave le banche italiane, di quanto sono state prudenti, di quanto sono solide rispetto alle cattive banche straniere che badavano solo al profitto a breve e che sono saltate all'aria per questa loro avidità.

Con ciò volendo accreditare la tesi di una classe dirigente finanziaria e imprenditoriale di elevato profilo, tanto da non rendere necessario in Italia, a differenza degli altri paesi, l'intervento dello Stato (cosa non proprio vera dato che i Tremonti Bond da qualche banca e segnatamente MPS, Banco Popolare e POP MIL, per citare le più grandi, sono stati fatti)

Mai vista in vita mia, ma devo ammettere che questa è la mia prima vita:D:D:D, una mistificazione di tale portata e condotta senza risparmio di mezzi tanto da avermi convinto, in un primo momento che fosse vera.

Ma poi i fatti, e i numeri, si sono incaricati di portare a galla la verità.


E' vero lo Stato non è intervenuto, o lo ha fatto in misura ridotta, ma per un semplice motivo perchè è intervenuto qualcun altro.:Y

Sono intervenuti gli italiani, popolo tanto capace di risparmiare e accumulare ricchezza, quanto mediamente sprovveduto nel gestirlo.

Come?

Semplice.

Le banche gli hanno fatto smantellare tutte le ciofeche, e finanche i titoli di Stato, che gli avevano venduto negli anni precedenti (polizze unit linked, fondi comuni con commissioni esorbitanti ecc. ecc.) nel momento peggiore, costringendoli a portare a casa perdite a doppia cifra e gli hanno rifilato le loro obbligazioni, e i loro pronti contro termine, inefficientissime quanto a profilo rendimento-rischio.

Ecco come si sono salvate le banche italiane.

http://www.ilsole24ore.com/art/fina...imo-anno-boom-bond-125500.shtml?uuid=AYmdr52B

Quaderno Finanza Consob: ottima raccolta di bond per le banche | Investi Sicuro

Ma Voi ve l'immaginate i risparmiatori americani, tedeschi, ecc. ecc. nel pieno della bufera fare la corsa per comprare le obbligazioni bancarie all'1%-2%
e strutturare il proprio portafoglio finanziario con il 100% di obbligazioni bancarie o, nella migliore delle ipotesi, 50% di obbligazioni bancarie e 50% di pronti contro termine (con sottostante le obbligazioni bancarie).


Insomma le banche italiane, ancora una volta, devono dire grazie :bow: all'ignoranza in materia finanziaria degli italiani, che mai fu più benedetta.:)
 
perfettamente d'accordo! sentivo una trasmissione economica alla radio dove chiedevano consigli sulle obbligazioni bancarie strutturate e traspariva tutta l'ignoranza e la non sensibilità al rischio.. anche l'esperto ha fatto la sua bella figura dicendo che, se si è consapevoli del rischio, sono un ottimo investimento ?!!? :D

cmq

At least one central bank refuses to drink the Kool Aid: following today's announcement by the ECB which kept its interest rate as expected at 1%, JC Trichet is now making waves in the FX market after announcing, or rather not announcing, that "rates are appropriate" in his opening statement line, a traditional opener to the press conference that follows. Just as notable is that the ECB staff has now hiked the low-end of its inflation expectations for 2011 by about 40%, from a range of 1.3% -2.3% to 2.0%-2.6%, and 2012 from 0.7%-2.3% to 1%-2.4%. Trichet also adds that now very strong vigilance is now warranted and it is paramount to avoid second round effects. Most troubling is Trichet's admission that the latest staff forecasts exclude the impact of the most recent oil jump. And while it is very clear that Trichet is dying to hike rates, the reason he won't is, that's right, Europe's insolvent banks, about which he said that they "should retain earnings, turn to market to strengthened capital bases, and take full advantage of govt. support measures." In other words, it is once again the banks fault that in the inflationary cycle people will be forced to pay more, as the alternative would see the bankruptcy of numerous financial institutions.
The result of all this: a surging euro which is about to pass the psychological barrier of 1.40
fonte: Zerohedge


non mi è chiaro se le banche beneficiano di più da un aumento dei tassi o da un'aspettativa di aumento senza l'aumento stesso (la mia domanda è dal punto di vista dei corsi azionari influenzati in parte anche dall'andamento dei listini) (anche se i + influenzati negativamente dovrebbero essere i pigs piuttosto che il dax)

io sono sempre per le cose complicate :D..



e secondo te il tricheco rifa esattamente "l'errore" del 2008?
 
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Interessante lettera sul Corsera (pag.30) di Egidio Egidi, ex commis delle partecipazioni statali, che mi dà lo spunto per completare il mio sermone.

Cosa dice Egidi?

Una cosa tanto nota quanto di una gravità inaudita e che meriterebbe una risposta da parte dell'allora Ministro, che presumo fosse De Michelis. Purtroppo Cossiga è deceduto, ma se fosse stato vivo ci potete scommettere che Egidi non avrebbe mai scritto questa lettera, in quanto sarebbe stato immediatamente sbugiardato.

Dunque dice di avere rifiutato la Presidenza dell'Eni "perchè avevo immediatamente intuito ciò che i miei <<elettori politici>> avrebbero preteso dal nuovo presidente: tangenti, assunzioni fasulle, acquisto di società decotte e chi ne ha più ne metta".

Sorvoliamo per un attimo sull'evidente falsità del fatto storico che Egidi si dipinga come una mammoletta e che abbia rifiutato l'incarico in quanto non è vero. L'aveva accettato, altrimenti è evidente che il Governo non lo avrebbe mai nominato (questi veramente pensano che chi li legge abbia gli anelli al naso).


Sorvoliamo ancora sul fatto che non senta il dovere di spiegare come abbia fatto a fare carriera in quella fogna che era allora l'ENI, per come lui la dipinge, perchè il governo abbia nominato, nè come abbia fatto a resistere nella carica di Commissario Straordinario dell'ENI.

Sorvoliamo, infine, che non risulta che abbia mai denunciato le indebite pressioni e l'infinita serie di reati cui sicuramente avrà assistito nel corso della sua carriera all'ENI.

Sorvoliamo su queste miserie umane e chiediamoci perchè il Corriere della Sera offra spazio, in questo momento in cui avvicinano le nomine, a questo personaggio.:wall::wall:

SCANDALO PETROLI ALTRI 12 MANDATI DI CATTURA - Repubblica.it » Ricerca

STORIA DI UNA MANGIATOIA - Repubblica.it » Ricerca
 
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Qualcuno si chiederà cosa c'entra con Parmalat la lettera di Egidi.

Purtroppo c'entra perchè tutti, penso, abbiamo assistito al modo in cui è stato smantellato il sistema delle Partecipazioni Statali (vero Ciampi e Draghi?).

La TELECOM, ad esempio, è l'emblema delle privatizzazioni all'italiana, gruppo teatro di un immane travaso di risorse dalle tasche pubbliche e dei piccoli azionisti, a favore di pochi noti.

Le banche sono l'esempio invece di come si possa cadere dalla padella (controllo politico, che comunque se un pregio l'aveva era quello di rispondere in ultima istanza agli elettori) alla brace di un potere autorefenziale (quello basato sul sistema delle fondazioni), che non risponde, nemmeno teoricamente, a nessuno, e men che meno agli azionisti.:wall::wall:

E l'amarezza che lungo questo cammino, in applicazione della vecchia regola della moneta, le banche cattive hanno scacciato le banche buone (Banca Commerciale Italiana, Banca Popolare di Bergamo ecc. ecc.) e Geronzi è là vivo e vegeto, mentre Profumo è stato messo alla porta con un calcio in culo ma con la bocca piena, in modo che non parli.

Unica attenuante a discarico di Ciampi, Draghi, Prodi ecc. ecc. è che il fuoco si fa con la legna di cui si dispone.


Per quanto riguarda Parmalat è evidente che io guardi con profondo fastidio e preoccupazione l'interessamento di INTESA (proprietaria lo ricordo del 19% di GRANAROLO) a mettere su una cordata italiana per rilevare la PARMALAT.

Perchè?

Perchè, ci potete scommettere si stanno arrovellando le cervella circa quale potrebbe essere la soluzione migliore per raggiungere il loro poco nobile obiettivo (perchè, ovviamente, non hanno nessuna idea strategica -sarebbe uno sforzo troppo grande per loro- e nessun interesse allo sviluppo industriale di Parmalat).

I loro sforzi sono orientati solo a cercare la soluzione giusta per fregare gli azionisti.
 
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perfettamente d'accordo! sentivo una trasmissione economica alla radio dove chiedevano consigli sulle obbligazioni bancarie strutturate e traspariva tutta l'ignoranza e la non sensibilità al rischio.. anche l'esperto ha fatto la sua bella figura dicendo che, se si è consapevoli del rischio, sono un ottimo investimento ?!!? :D

cmq

At least one central bank refuses to drink the Kool Aid: following today's announcement by the ECB which kept its interest rate as expected at 1%, JC Trichet is now making waves in the FX market after announcing, or rather not announcing, that "rates are appropriate" in his opening statement line, a traditional opener to the press conference that follows. Just as notable is that the ECB staff has now hiked the low-end of its inflation expectations for 2011 by about 40%, from a range of 1.3% -2.3% to 2.0%-2.6%, and 2012 from 0.7%-2.3% to 1%-2.4%. Trichet also adds that now very strong vigilance is now warranted and it is paramount to avoid second round effects. Most troubling is Trichet's admission that the latest staff forecasts exclude the impact of the most recent oil jump. And while it is very clear that Trichet is dying to hike rates, the reason he won't is, that's right, Europe's insolvent banks, about which he said that they "should retain earnings, turn to market to strengthened capital bases, and take full advantage of govt. support measures." In other words, it is once again the banks fault that in the inflationary cycle people will be forced to pay more, as the alternative would see the bankruptcy of numerous financial institutions.
The result of all this: a surging euro which is about to pass the psychological barrier of 1.40
fonte: Zerohedge


non mi è chiaro se le banche beneficiano di più da un aumento dei tassi o da un'aspettativa di aumento senza l'aumento stesso (la mia domanda è dal punto di vista dei corsi azionari influenzati in parte anche dall'andamento dei listini) (anche se i + influenzati negativamente dovrebbero essere i pigs piuttosto che il dax)

io sono sempre per le cose complicate :D..


e secondo te il tricheco rifa esattamente "l'errore" del 2008?

Osservazioni interessanti, di cui ti ringrazio, e che mi darebbero lo spunto per una lunga riflessione, che però cerco di risparmiarvi cercando di essere conciso.:D:D

1) Le banche beneficiano semplicemente dell'aumento dei tassi di mercato, quindi basta vedere l'euribor che è già schizzato e il future a fine anno proietta un aumento atteso di oltre 100 punti base; aumento che sarebbe un toccasana per i bilanci delle banche, sempre che, ovviamente, non si accompagni a una fase di rallentamento dell'economia;

quindi il tasso da andare a vedere non è tanto il tasso della BCE, quanto l'euribor. Chiaramente dovrebbero muoversi in sintonia, ma non è detto che ciò avvenga.


2) Non si può dire che Trichet nel 2008 abbia commesso un errore, solo chi è disonesto intellettualmente, ovviamente non mi riferisco a te, può parlare di errore; dirlo con il senno del poi è ancora più disonesto;


3) Il perchè sia sbagliato dire che l'aumento dei tassi sia stato un errore e che l'attuale annunciato rialzo sia un errore è presto detto;

4) Penso che tutti sappiano che la BCE NON è la FED, nel senso che la BCE ha un mandato statutario TANTO RIGIDO QUANTO LIMITATO;

5) Da un punto di vista statutario la BCE ha un unico mandato, quello di assicurare la stabilità dei prezzi, ossia salvaguardare il valore dell'euro;
BCE: La missione della Banca centrale europea

6) Per quanto sopra la BCE non deve preoccuparsi nemmeno della vigilanza sul sistema bancario e sulla stabilità del sistema stesso, compito assolto ancora dalle singole BANCHE CENTRALI;

7) Nè tantomeno la BCE ha tra le sue prerogative quella di doversi preoccupare della crescita economica, della disoccupazione, dei debiti sovrani ecc. ecc., non ha alcuna competenza in materia;

8) L'interventismo inconsueto, ai limiti della violazione dello Statuto, messo in campo dalla BCE dopo la crisi è stato fatto sotto il riparo dell'ombrello che crack bancari o di Stati avrebbero minato il "VALORE DELL'EURO"; ma è stato fatto con i voti contrari e tra i mugugni dei Tedeschi, il cui rappresentante Weber non avendo trovato sponda in Merkel ha finito per dimettersi anche dalla Budesbank, e sotto la continua minaccia di azioni giudiziarie presso la Corte Costituzionale Tedesca;

8) Pertanto di fronte a una escalation del prezzo del petrolio, ora come nel 2008, e a una conseguente impennata dell'inflazione, la BCE, se non vuole tradire il suo compito Statutario, DEVE alzare i tassi per contrastare l'inflazione indotta dall'aggravio della bolletta energetica;

9) Infatti un aumento dei tassi favorisce la rivalutazione dell'euro per evidenti motivi, e per questa via si butta acqua sul fuoco inflattivo, dal momento che il petrolio si compra in dollari;

10) Questo aumento dei tassi determinerà conseguenze negative sulla crescita economica e un aggravio delle difficoltà dei PIIGS ?

Certo, ma Trichet avrebbe buon gioco a rispondere, bellezze questa è la BCE che Voi avete voluto.:rolleyes::rolleyes:
 
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Osservazioni interessanti, di cui ti ringrazio, e che mi darebbero lo spunto per una lunga riflessione, che però cerco di risparmiarvi cercando di essere conciso.:D:D

1) Le banche beneficiano semplicemente dell'aumento dei tassi di mercato, quindi basta vedere l'euribor che è già schizzato e il future a fine anno proietta un aumento atteso di oltre 100 punti base; aumento che sarebbe un toccasana per i bilanci delle banche, sempre che, ovviamente, non si accompagni a una fase di rallentamento dell'economia;
quindi il tasso da andare a vedere non è tanto il tasso della BCE, quanto l'euribor. Chiaramente dovrebero muoversi in sintonia, ma non è detto che ciò avvenga.


2) Non si può dire che Trichet nel 2008 abbia commesso un errore, solo chi è disonesto intellettualmente, ovviamente non mi riferisco a te, può parlare di errore; dirlo con il senno del poi è ancora più disonesto;


3) Il perchè sia sbagliato dire che l'aumento dei tassi sia stato un errore e che l'attuale annunciato rialzo sia un errore è presto detto;

4) Penso che tutti sappiano che la BCE NON è la FED, nel senso che la BCE ha un mandato statutario TANTO RIGIDO QUANTO LIMITATO;

5) Da un punto di vista statutario la BCE ha un unico mandato, quello di assicurare la stabilità dei prezzi, ossia salvaguardare il valore dell'euro;
BCE: La missione della Banca centrale europea

6) Per quanto sopra la BCE non deve preoccuparsi nemmeno della vigilanza sul sistema bancario e sulla stabilità del sistema stesso, compito assolto ancora dalle singole BANCHE CENTRALI;

7) Nè tantomeno la BCE ha tra le sue prerogative quella di doversi preoccupare della crescita economica, della disoccupazione, dei debiti sovrani ecc. ecc., non ha alcuna competenza in materia;

8) L'interventismo inconsueto, ai limiti della violazione dello Statuto, messo in campo dalla BCE dopo la crisi è stato fatto sotto il riparo dell'ombrello che crack bancari o di Stati avrebbero minato il "VALORE DELL'EURO"; ma è stato fatto con i voti contrari e i mugugni dei Tedeschi, il cui rappresentante Weber non avendo trovato sponda in Merkel ha finito per dimettersi anche dalla Budesbank, e fra continue minacce di azioni giudiziarie presso la Corte Costituzionale Tedesca;

8) Pertanto di fronte a una escalation del prezzo del petrolio, ora come nel 2008, e a una conseguente impennata dell'inflazione, la BCE, se non vuole tradire il suo compito Statutario, DEVE alzare i tassi per contrastare l'inflazione indotta dall'aggravio della bolletta energetica;

9) Infatti un aumento dei tassi favorisce la rivalutazione dell'euro per evidenti motivi, e per questa via si butta acqua sul fuoco inflattivo, dal momento che il petrolio si compra in dollari;

10) Questo aumento dei tassi determinerà conseguenze negative sulla crescita economica e un aggravio delle difficoltà dei PIIGS ?

Certo, ma Trichet avrebbe buon gioco a rispondere, bellezze questa è la BCE che Voi avete voluto.:rolleyes::rolleyes:


si io parlavo di "errore" dal punto di vista macro come influenza sull'economia europea, ben consapevole che quest'ultima non è tra gli obiettivi della BCE e che la situazione è già drammatica (a causa della FED che lei si ha commesso L'ORRORE)...

dato che abbiamo euro e dollaro (anche yen) che si contendono il ruolo di peggior moneta, mi sembrava furbo da parte della germania e dei pigs influenzare la bce per non ripetere l'intervento fatto nel 2008 che ha causato un'accelerazione del processo di rallentamento economico e crisi in europa prima che in america, con conseguente vantaggio da parte degli americani.
Mi chiedo quindi se è così sciocco per una volta "fare i furbi" e non incentrare l'attenzione su un euro forte (---> pigs ancora + deboli), quando stiamo assistendo a una caduta libera del dollaro come moneta di riferimento.

Il mio timore è in sostanza che anticipando il rallentamento europeo si perda fiducia nell'euro prima che avvenga il passaggio della moneta di riferimento (adesso il dollaro) in futuro a un basket di monete comprendenti euro, yuan e emergenti : se l'euro dimostra da subito la sua debolezza andando ad attaccare le esportazioni adesso sicuramente conterà molto di meno al momento dell'abbandono del dollaro. :cool::cool:
 
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si io parlavo di "errore" dal punto di vista macro come influenza sull'economia europea, ben consapevole che quest'ultima non è tra gli obiettivi della BCE e che la situazione è già drammatica (a causa della FED che lei si ha commesso L'ORRORE)...

dato che abbiamo euro e dollaro (anche yen) che si contendono il ruolo di peggior moneta, mi sembrava furbo da parte della germania e dei pigs influenzare la bce per non ripetere l'intervento fatto nel 2008 che ha causato un'accelerazione del processo di rallentamento economico e crisi in europa prima che in america, con conseguente vantaggio da parte degli americani.
Mi chiedo quindi se è così sciocco per una volta "fare i furbi" e non incentrare l'attenzione su un euro forte (---> pigs ancora + deboli), quando stiamo assistendo a una caduta libera del dollaro come moneta di riferimento.

Il mio timore è in sostanza che anticipando il rallentamento europeo si perda fiducia nell'euro prima che avvenga il passaggio della moneta di riferimento (adesso il dollaro) in futuro a un basket di monete comprendenti euro, yuan e emergenti : se l'euro dimostra da subito la sua debolezza andando ad attaccare le esportazioni adesso sicuramente conterà molto di meno al momento dell'abbandono del dollaro. :cool::cool:

E' da oltre un anno che si combatte una strisciante, quanto pericolosa se si guarda al passato, guerra valutaria.

Ogni paese cerca di svalutare la propria moneta o comunque di impedirne la rivalutazione con tutti i mezzi e gli strumenti di cui dispone.

La Cina la fa acquistando dollari, la FED schiacciando i tassi a livelli innaturali attraverso il QE, il Brasile scoraggiando con imposte l'afflusso di capitali stranieri, ecc. ecc.

L'Europa con la ipocrisia che la contraddistingue lo fa in modo subdolo e che sembra quasi fatto apposta, sfruttando la crisi dei debiti sovrani e le incertezze e le divisioni della politica.

Lo fa in maniera ipocrita e ci tocca anche sentire i lamenti dei tedeschi che piangono, la svalutazione dell'euro colpa dei maiali, rimpiangono, il marco, e fottono:D traendo vantaggio dalla svalutazione per euro per mettere a segno la maggiore crescita economica della loro storia.:):):)


Come andrà a finire?

Staremo a vedere.
 
Interessante la lettera al risparmiatore sul Sole 24 Ore di oggi, ovviamente dedicata a Parmalat.

E nei prossimi giorni sul sito del sole sarà disponibile l'analisi previsionale con il piano industriale al 2013.

Ovviamente nessuna novità, ma una ulteriore conferma a quanto vado scrivendo da quasi tre anni circa il valore contenuto in Parmalat, argomenti sui quali sono stato spesso sbeffeggiato.:wall::wall::wall:

Ed ecco l'ulteriore conferma:

"Parmalat capitalizza 4 miliardi in borsa, ma fatta a pezzi potrebbe valere almeno 6 miliardi, il 50% in più."

Cosa dire, a parte che quell'almeno evidenziato è la salvezza dell'estensore dell'articolo.;);)

Infatti il 50% in più darebbe appena 3,4 circa ad azione, mentre la mia stima è 4,00.

Niente, chiamatemi pure Salcasello non fa niente, l'importante per me è averlo scoperto, e scritto sul forum, quando quotava 1,2.:):)

Quando i tp di quasi tutti gli analisti erano 1,2-1,3 e fioccavano gli undeperform e i sell.:Y
 
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per ritornare brevemente sulle rinnovabili, presento un diverso punto di vista:

In questi giorni sta facendo molto scalpore l’affermazione del Ministro dello Sviluppo Economico, Romani, che per giustificare il molto contestato provvedimento di revisione dei meccanismi incentivanti, ha affermato che l’incentivazione delle fonti rinnovabili sarebbe costata agli italiani 20 miliardi di euro tra il 2009 e il 2010.
In effetti gran parte delle fonti di informazione riportano questa notizia (ad esempio qui), anche se per quest’altra fonte il Ministro avrebbe parlato del periodo 2000 – 2010.

Comunque sia, la sostanza non cambia. Si tratta di affermazioni false e riflettono la volontà del governo di ridurre il sostegno alle rinnovabili e l’intento evidente di trasferire l’onere a carico dei cittadini sul programma previsto di centrali nucleari che, come abbiamo evidenziato più volte, starebbe in piedi economicamente solo con generose sovvenzioni pubbliche.


Ci aiuta a capire la reale entità delle incentivazioni concesse alle rinnovabili
questa bella relazione del Senatore Francesco Ferrante a un recente convegno del Kyoto Club, i cui dati sono una conferma di quanto dichiarato dal GSE nell’ultima audizione alla Commissione Industria del Senato.

Nel 2010, gli oneri del sistema a favore delle rinnovabili sono stati di circa 2,7 miliardi, tutti prelevati dalla componente A3 delle bollette elettriche e suddivise per tipo di finanziamento secondo il grafico che allego (per ingrandire cliccarci sopra).

Ferrante poi, mette bene in evidenza il fatto, sottaciuto dal Ministro, che invece ammontano a più di 3 miliardi gli oneri di sistema del tutto impropri, tra cui i finanziamenti del CIP 6 alle cosiddette “assimilate” (fonti fossili mascherate come rinnovabili).

Questo scandalo mi è stato segnalato anche da Leonardo Libero che, al Ministro Romani, contrappone le cifre denunciate dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che attribuiscono nel periodo 2001 – 2009, un peso degli oneri a carico dei cittadini per le assimilate pari a più di 34 miliardi di euro (2,36 volte superiore a quello delle rinnovabili).


Concludendo, ritengo che una politica di forte incentivazione delle rinnovabili possa essere compatibile con le giuste esigenze di riduzione complessiva degli oneri a carico degli utenti e dei prezzi dell’energia elettrica (in Italia tra i più alti in Europa).


Questo obiettivo può essere raggiunto sia con l’eliminazione degli oneri impropri denunciati nella relazione di Ferrante ma, a mio parere, anche attraverso la riforma degli incentivi alle rinnovabili che preveda:


1) un aumento della quota d’obbligo di produzione rinnovabile da parte dei produttori da fonti fossili, che consentirebbe di risparmiare i costi del GSE per il ritiro obbligatorio dei certificati verdi invenduti sul mercato di queste specifiche transazioni (introducendo però misure efficaci per impedire che i produttori convenzionali trasferiscano surrettiziamente sulle bollette dei consumatori tale onere aggiuntivo);

2) una diversa composizione nei valori dei certificati verdi, finalizzata a sostenere economicamente prevalentemente le installazioni nei siti maggiormente ventosi (superiori a 2000 ore equivalenti di produzione), in modo da massimizzare la produzione eolica nazionale rispetto alle effettive potenzialità;
3) una modifica del conto energia per il fotovoltaico, che preveda un forte sostegno delle installazioni sui terreni agricoli non produttivi.
by Terenzio Longobardi
 
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