PREFERIREI MORIRE DI PASSIONE CHE DI NOIA.

Mitt Romney e Donald Trump si sono incontrati concordando una strategia
per la nomina del nuovo Giudice della Corte Suprema USA dopo la morte della giudice Ginsburg.

A questo punto, raggiunto l’accordo con l’attuale maggioranza del Senato che deve confermare la nomina
si presenta un percorso in discesa per la nomina presidenziale.


Mitt Romney, un tempo acerrimo avversario di Trump, ha affermato:


Intendo seguire la Costituzione e il precedente nel considerare il candidato del presidente.
Se la candidatura giunge all’aula del Senato, ho intenzione di votare in base alle sue qualifiche”.


Romney ha detto che stava semplicemente seguendo la legge nel prendere la sua decisione
piuttosto che prendere una posizione basata sul recente blocco del candidato alla Corte Suprema del presidente Obama, Merrick Garland, durante le elezioni del 2016.
Romney ha detto che “il precedente storico delle nomine per l’anno elettorale è che il Senato
generalmente non conferma il candidato di un partito avversario, ma conferma un candidato a sé stante”,
quindi perchè i repubblicani dovrebbero rischiare di regalare un giudice ai democratici?


Ha aggiunto che la sua decisione “non è il risultato di un test soggettivo di” correttezza “che, come la bellezza, è negli occhi di chi guarda.

Si basa sull’immutabile correttezza di seguire la legge, che in questo caso è la Costituzione. e precedenti. ”


Adesso diventa molto difficile per i democratici bloccare la nomina di Trump.

La democratica Pelosi è giunta a minacciare l’impeachment contro il presidente, se osasse effettuare la nomina,
ma sarebbe una ripicca ed un atto puramente politico che non sarebbe capito dal paese.

A questo punto la Corte Suprema, che decide di importati questioni come suprema corte di cassazione,
ma che può pure decidere di eventuali diatribe elettorali, passa sotto uno stretto controllo repubblicano, ed anche per un lungo tempo.
 
Burocrati avulsi dalla realtà. Tanto il loro lauto stipendio è certo.
Basterebbe introdurre una forma di rateazione concordata con il debitore.
Già nel momento di attività dell'impresa........non quando sarà decotta.

140 miliardi di versamenti contributivi in sospeso dal 2000

Dal documento dei magistrati contabili emerge che i crediti contributivi non riscossi dall’Inps tra il 2000 e il 2019 sono pari a 140,6 miliardi.

Si tratta del carico residuo presso gli agenti della riscossione.

I crediti al netto delle sospensioni e degli sgravi sono 180 miliardi ma da questi vanno detratte le riscossioni che sono state pari a 39,392 miliardi.

Le riscossioni – segnala la Corte – sono pari ad appena il 18,10% del totale (rapporto tra le riscossioni e il carico originario iscritto affidato agli AdR).
 
L’articolo 68 della Costituzione stabilisce espressamente che, mancando la corrispondenza tra eletti ed elettori
– la maggioranza di centrodestra degli italiani – il presidente della Repubblica pro tempore è tenuto a sciogliere le camere e indire il voto elettorale del popolo italiano.


:mmmm:............... l'articolo è riferito ai VOTI POLITICHE NAZIONALI o è ............ interpretativo............?



Quotidiano liberale per le garanzie, le riforme ed i diritti civili Registrazione al Tribunale di Roma n.8/96 del 17/01/96

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non c'è nulla da fare........la paura fa novanta. Tipico dei burocrati. Con stipendio certo.
Ma la base di una ripresa economica, sta tutta nello "sviluppo delle infrastrutture".
L'edilizia muove tutto. Non le balle green od il reclutamento degli insegnanti.
QUELLO E' SOLO DEBITO.


Le elezioni regionali hanno fatto tremare il governo.

Ma al Quirinale si guarda già alle priorità dell'Italia, dall'attuazione del Recovery Fund fino alla ridefinizione dei collegi elettorali.


Dopo la vittoria del Sì al referendum sul taglio dei parlamentari, che verrà applicata dalla prossima legislatura,
il Colle chiede la ridefinizione, entro due mesi, dei collegi elettorali.


Altrimenti, la riforma risulterebbe mancante e, in caso di voto, servono certezze.

La vittoria del Sì porterà alla riduzione del numero dei componenti del Parlamento, rispetto a quello fissato nel 1963 (pari a 945).

La prossima legislatura che, se non ci saranno elezioni anticipate, sarà quella del 2023, conterà solo 600 parlamentari.

Nel frattempo, bisognerebbe approvare una legge elettorale "sulla base della geografia dei collegi", come spiega Repubblica.

Dal momento della pubblicazione della riforma, che è stata approvata dagli elettori,
infatti, il governo ha 60 giorni per approvare la ridefinizione dei collegi.

Ma non solo.

Il Sì al referendum è connesso a un'altra serie di riforme che andranno varate, per evitare che il sistema si inceppi:
dal sistema di elezione del presidente della Repubblica, ai regolamenti parlamentari.

Il Colle non sembra intenzionato a sciogliere le Camere, in mancanza delle dimissioni del governo.


Per questo, è plausibile che la legislatura sia destinata a resistere fino al 2023, nonostante le richieste dell'opposizione.

A cominciare da Giorgia Meloni, che più volte si è rivolta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

"Io penso sempre che la democrazia debba avere un effetto, ma su questo non ho le stesse idee di chi sta al governo

perché altrimenti Conte e i suoi ministri non starebbero lì- ha dichiarato la leader di FdI-

Quindi non penso che interesserà a Conte se anche il centrodestra dovesse vincere o stravincere, penso però che dovrebbe interessare Mattarella".



In questo panorama si inserisce l'attuazione del Recovery Fund.

Per questo, Mattarella starebbe chiedendo l'accelerazione nella predisposizione dei programmi per l'attuazione, che andranno presentati all'Unione Europea.

Il Recovery Fund, infatti, viene considerato dal presidente della Repubblica come un'occasione "storica",
per affrontare "i nodi strutturali" dell'Italia, con l'uso "equo, efficace ed efficiente delle risorse".

Sono questi i presupposti che dovranno sorreggere il piano italiano per la richiesta del fondo europeo.

E la scuola sarebbe proprio uno dei nodi da cui partire, come ha sottolineato Mattarella durante l'inaugurazione dell'anno scolastico a Vo' Euganeo:

"La ripartenza del Paese ci offre però anche un'occasione per compiere un salto di qualità.
Il ritorno a scuola non significa ritorno al passato". E ha aggiunto: "La nostra partecipazione al programma Next Generation dell'Unione europea
è una straordinaria opportunità che non possiamo perdere, una occasione anche per un vero rilancio della scuola italiana.
Dobbiamo investire nella scuola, a partire da un'adeguata programmazione del reclutamento del personale".


Per questo, dal Colle chiedono "rapidità" al governo, perché le riforme vengano effettuate nel più breve tempo possibile e le risorse siano "disponibili già dall'inizio del 2021".
 
Le regionali riducono il Bomba a un petardo
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Burocrati avulsi dalla realtà. Tanto il loro lauto stipendio è certo.
Basterebbe introdurre una forma di rateazione concordata con il debitore.
Già nel momento di attività dell'impresa........non quando sarà decotta.

140 miliardi di versamenti contributivi in sospeso dal 2000


Dal documento dei magistrati contabili emerge che i crediti contributivi non riscossi dall’Inps tra il 2000 e il 2019 sono pari a 140,6 miliardi.

Si tratta del carico residuo presso gli agenti della riscossione.

I crediti al netto delle sospensioni e degli sgravi sono 180 miliardi ma da questi vanno detratte le riscossioni che sono state pari a 39,392 miliardi.

Le riscossioni – segnala la Corte – sono pari ad appena il 18,10% del totale (rapporto tra le riscossioni e il carico originario iscritto affidato agli AdR).


Cos’è la pensione? Si tratta, in sostanza, di un salario differito.

Il lavoratore, durante la sua vita attiva, rinuncia ad una quota della retribuzione per garantirsi una rendita per quando non sarà più in grado di lavorare.

Le prestazioni previdenziali, o pensioni, sono determinate sulla base di rapporti assicurativi e sono finanziate con il prelievo contributivo: ogni lavoratore, sia dipendente sia autonomo, pubblico o privato, deve essere obbligatoriamente iscritto al rispettivo ente previdenziale, al quale vengono versati periodicamente i contributi previdenziali.


I contributi versati nel corso della vita lavorativa determinano, alla fine di questa, una rendita mensile il cui importo dipende dal numero e dall’entità dei contributi.


Esistono diversi tipi di pensioni. Quella più frequentemente nota è la pensione di vecchiaia, che spetta al compimento della cosiddetta età pensionabile, a condizione che sia stato versato un numero minimo di contributi.


C’è poi la pensione di anzianità, una forma di pensionamento anticipato per chi raggiunge un numero di anni di contribuzione più elevato. Per chi interrompe prima del tempo l’attività lavorativa per motivi di salute, sono previsti l’assegno di invalidità e la pensione di inabilità, a seconda della gravità della sua condizione di salute.

Tutte queste prestazioni spettano in parte anche ai familiari del pensionato in caso di morte: si parla allora di pensione ai superstiti.


Se l’importo della pensione calcolato sulla base dei contributi versati è inferiore ad un determinato importo minimo, interviene lo Stato che, per mezzo dell’Inps, integra in parte la pensione di chi non ha altri redditi. Esistono, poi, altre forme di prestazioni, che vengono definite assistenziali, per coloro che non hanno altri mezzi di sostentamento.


Tali prestazioni, che vengono riconosciute anche se non sono stati versati contributi, sono costituite ad esempio dall’assegno sociale e dalle prestazioni di invalidità civile.
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SI DEDUCE CHE IN FUTURO, VICINISSIMO, PARTE DEL GETTITO ERARIALE DEVE ANDARE A COPERTURA DELLE PENSIONI SOCIALI O AD INTEGRAZIONE AL MINIMO
 
Lo consiglio a qualcuno ........

Dovete sapere che io non mi perdo mai un libro murgiano.
Non solo quelli scritti dalla Murgia, ma quelli murgiani in generale,
e siccome ho visto la Murgia che sponsorizzava su Instagram l'ultimo libro di Chiara Valerio
sono corso a comprarlo, e ho fatto bene, è murgissimo.

E' pubblicato da Einaudi nelle stessa collana dove la Murgia ha pubblicato il suo libro con il fascistometro,
e si intitola "La matematica è politica", un titolo talmente privo di senso che ti viene voglia di leggerlo subito.

Dovete sapere anzitutto che Chiara Valerio ha studiato matematica.

Se avesse studiato da ferroviera avrebbe scritto che i treni sono politica,
se avesse studiato ginecologia avrebbe detto che una vagina è politica, quindi ci sta.

Dovete sapere anche che Chiara Valerio è intelligente, lo dice lei a ogni capitolo.

Un capitolo inizia dicendo: «Mi considero un eccellente prodotto della scuola italiana».

All'inizio di un altro capitolo puntualizza che «come donna ho avuto un trattamento diverso da altre donne perché, avendo fatto matematica, è indubbio che sia almeno intelligente».

Chi potrebbe mai metterlo in dubbio, dico io, ha studiato matematica.

Chiara Valerio una specie di Einstein, solo che siccome la relatività l'ha già fatta Einstein, lei si è ridotta a essere Chiara Valerio, bisogna capirla.


Ma il librino offre delle perle, ma delle perle, che sono concentrati di neuroni.

Ci sono dei consigli pratici di vita che solo all'intelligenza della Valerio potevano venire in mente,
o alla Murgia se avesse studiato matematica, tipo:

«Sedersi a svolgere un esercizio di matematica è un gesto di protesta nei confronti del presente,
che sia urgenza percepita o stasi di forza maggiore, perché studiare matematica significa riprendersi il tempo».

Se volete protestare contro il presente, per urgenza percepita o stasi di forza maggiore, vi mettete a fare una divisione su un foglietto e tutto si risolve. Fantastico.


Con la matematica si può anche meditare.

Tutti lo possono fare, senza bisogno di andare in India e ritrovare se stessi come fanno tanti.

Ma come?

«La matematica - disciplina estremamente economica a cui tutti possiamo accedere perché si insegna nelle scuole di ogni ordine e grado si rivela,
a osservarla come prassi, e non solo come teoria, una forma di meditazione, di etica e un esercizio sulla verità in un mondo
in cui il corpo è sottoposto a inedite limitazioni. Presenza, soggetto senza corpo».

Se riuscite a farla diventare una prassi, non solo una teoria, un soggetto senza corpo,
se mentre siete sull'autobus ripassate le tabelline per esempio, potete anche voi diventare come la Valerio, e un giorno scrivere un libro così.


Ma questo è solo l'inizio.

Perché a scuola bisogna insegnare più matematica, per iniziare a riflettere sulle biciclette.

«Ecco, la scuola dovrebbe mantenere la cultura, dovrebbe ribadire che la bicicletta con certe ruote quadrate su una certa superficie a gradini
è come la bicicletta con le ruote tonde in piano, e che, apparenza a parte, i principi fisici sono gli stessi e che meraviglia, miracolo,
numero e spettacolo sono appunto le ragioni della somiglianza, e dunque che le cose distanti possono essere simili
e che le persone che ci appaiono estranee (e non abbiamo lasciato attraccare alle nostre coste, per esempio) invece ci assomigliano».

Non ci avete capito niente?

Non avete l'intelligenza della Valerio.


Non sono bravo in matematica come la Valerio ma credo comunque che il senso sia
dare ai migranti delle biciclette con le ruote quadrate, farli pedalare su delle scale e così tutti capiscono e il razzismo sparisce.


Questo formidabile saggio parla anche di gastronomia legata alla pandemia.

La Valerio dice

«vorrei continuare a pensare ai pipistrelli come ai fratelli di Batman. E invece non riesco a figurarmeli se non come cibo.
Quando penso ai pipistrelli, li penso cotti. È possibile, mi chiedo camminando intorno al tavolo, che un supereroe come Batman
- non un vero supereroe, per carità, è solo ricco, il suo superpotere sono i soldi -,
che il supereroe del capitalismo e dell'orfanità debba vedere associata la propria fortuna e la propria immagine a un piatto tipico?».

Leggendo la Valerio ti stupisci perché è veramente troppo intelligente.

Chi camminerebbe intorno a un tavolo pensando a un pipistrello cotto se non una col suo cervello?

Qui è come Il capitale di Marx riscritto e cucinato da Antonino Cannavacciulo e ovviamente mangiato dalla Murgia.

In sostanza Batman è il simbolo del capitalismo, e dunque

«è giusto che Batman diventi un arrosto di pipistrello,
proprio adesso che il capitalismo mostra le sue pecche e vede intaccata l'ultima risorsa naturale disponibile
e a costo di produzione quasi zero: noi. Vorrei tanto assaporare il gusto di Batman».

Avete capito bene, la Valerio vuole mangiarsi Batman, cioè il capitalismo, che ha prodotto il Covid-19,
non tiene conto di quante pandemie siano state sconfitte dal capitalismo
e dalla conseguente rivoluzione scientifica negli ultimi cento anni, sono dettagli, qui siamo oltre.


Se non avete trasformato la matematica in prassi e soggetto senza corpo,
se non avete urgenze percepite o stasi di forza maggiore,
se insomma non siete intelligenti e donne e murgiane come la Valerio non potete capire.
 
"Sono stato espulso come un disertore. Lì hanno capito che sono una brava persona, non un razzista",
ha continuato Fausto Leali nell'intervista con Chiara Maffioletti, affermando che nessuno si aspettava un provvedimento disciplinare simile .

Il cantante torna anche sull'altro discorso per il quale è stato attaccato e che gli è valsa l'etichetta di fascista:

"Prima di entrare nella Casa ho visto dei documentari storici che mostravano anche cose importanti fatte da Mussolini,
non le ho inventate io. Ma si prende sempre il punto debole del discorso".

Ora che è fuori dal gioco da qualche ora e ragiona a mente fredda,
ammette che se potesse tornare indietro non rifarebbe questa esperienza:

"A prescindere da quanto è successo mi sono sentito un po' fuori luogo. Non lo rifarei".
 
Ahahahahahah con la mascherina nera.........

"Fino all'altro giorno mi descrivevano in bilico, ma io non mi ci sono mai sentito.
Oggi mi descrivono inamovibile, ma non mi sento inamovibile".
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Le parole pronunciate da Giuseppe Conte fotografano alla perfezione il suo stato di preoccupazione:
se inizialmente il governo si è detto rafforzato dal risultato maturato alle Regionali,
adesso teme una disfatta interna che potrebbe portare a una crisi.

Il presidente del Consiglio lo ha praticamente ammesso: si sente in discussione e la sua poltrona traballa già da un po'.

Ecco perché ha chiesto a Nicola Zingaretti di armarsi di pazienza ancora per qualche settimana.


Il segretario del Partito democratico era andato all'attacco già il 21 settembre, provando a dettare l'agenda dell'esecutivo: sì al Mes e via subito i decreti Sicurezza.

Tuttavia il premier vuole prendere tempo: il Movimento 5 Stelle è "fuori controllo" e perciò si rischia la crisi.

A Palazzo Chigi sostengono che la scissione sia ormai dietro l'angolo.

Da qui la decisione di non sfidare i grillini che, almeno sul fondo salva-Stati, sembrano opporre resistenza.

L'implosione dei grillini era facilmente preventivabile, ma queste dimensioni nessuno le aveva pronosticate.

Ora l'obiettivo dell'avvocato è uno solo: sedare la guerriglia gialla e permettere al M5S di confrontarsi agli Stati generali.



Comunque per i giallorossi le cose non si mettono affatto bene:

timori che arrivano anche dagli stessi pentastellati: l'impressione è che Alessandro Di Battista voglia mettere uno sgambetto al premier.

"Quella delle Regionali è la più grande sconfitta nella storia del Movimento".


Detto ciò, il problema riguarderà anche le ambizioni del Partito democratico: cosa si inventerà il presidente del Consiglio per calmare il pressing in atto?

Sulle modifiche ai decreti Sicurezza vi è già stata un'importante apertura: "Li porteremo al più presto in Cdm".

Così come per il tema dello Ius soli, anche se va detto che l'ala destra del Movimento non lo digerirebbe mai.

Zingaretti sembra essere stufo di aspettare.

Il programma di Conte si fonda sulla sua classica melina: attendere gli Stati generali, placare Di Battista, evitare scissioni e rimandare.


Il tutto dettato dalla sempre più crescente paura di perdere la poltrona.
 

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