PREFERIREI MORIRE DI PASSIONE CHE DI NOIA.

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.....però i ricoverati diminuiscono........chissà come mai ????
 
Adesso mi levo una zecca dalla scarpa, perchè in montagna capita di trovare le zecche.

Zorzi, ma chi sei ? Te lo dico io. Un povero diavolo. Ma vai a lavorare, ma il lavoro vero.
Quello dove a fine giornata non hai voglia di fare il super-uomo......e sei il primo a parlare di odio
e di bruciare una persona ?

È stato scelto proprio per la sua lingua biforcuta e per il suo modo di essere caustico in qualunque, o quasi, commento. "Sono stitico, ma solo di culo".
Difeso a spada tratta dalle sue fan, che chiama amichevolmente bimbe e che è convinto manderanno fuori Franceska (con la k) Pepe.

Tuttavia, alcune sue esternazioni hanno fatto discutere gli utenti dei social, sempre pronti a commentare
e a chiedere la testa di chi, secondo il metro di giudizio da loro stabilito, esagera.

Ma per Zorzi non è successo.

Lui è un figlio dei social, un millenial con un grandissimo seguito a cui tutto (o quasi) viene perdonato.

E così, anche quando ha detto "Facciamo uno scherzo? Diamole fuoco, facciamo un rito satanico", non è scattata per lui la gogna social.
Perché? Perchè le sue sostenitrici affermano che, in realtà, Tommaso Zorzi non si riferisse a Maria Teresa Ruta,
che in quel momento dormiva in soggiorno ed è stata oggetto di scherno da parte di alcuni concorrenti,
ma secondo la loro ricostruzione parlava di una candela che era in quel momento in sala.

Ma ci sono altre dichiarazioni dell'influencer che stanno facendo discutere, stavolta dirette a Lorella Cuccarini, totalmente estranea al gioco.

"Ultimamente la Cuccarini mi sta proprio sul cazzo. Una stronza! Ma poi si è espressa contro i diritti gay 150mila volte.
Voglio dire, non c’è un etero che abbia mai ballato ‘La notte vola’ da quando è nata quella canzone",


ha affermato l'influencer, criticando il pensiero della conduttrice .

Stefania Orlando, ha cercato di spiegare la posizione della collega: "Lei ha detto che è contraria ai matrimoni e alle adozioni".

A quel punto ecco che emerge uno dei modus operandi di alcuni nativi dei social,

che rifuggono il confronto e cercano di imporre l'idea del pensiero unico:

"Eh, ma stai zitta che è meglio! Non puoi nel 2020 rompere i coglioni su ’sta roba.

E infatti Heather Parisi l’aveva asfaltata 500 volte e mi sembra una un po’ più intelligente (…)

A me dà fastidio questa gente che deve aprir bocca per disseminare odio, piuttosto taci e fai più bella figura".


Per Zorzi, quindi, solo chi la pensa come lui è intelligente.
 
Una zecca. Nulla di più.
Purtroppo non verranno applicate le stesse regole che hanno portato all'espulsione di Leali.

Questo pomeriggio, la parole di Tommaso Zorzi al Grande Fratello Vip contro Lorella Cuccarini
sono state a lungo al centro di un dibattito social, tanto da far diventare il tema di tendenza nazionale tra i più discussi del Paese su Twitter.

Parole pesanti da parte dell'influencer, che conosce molto bene le dinamiche dei social
e sa che esprimendosi così incontra il favore di una certa parte di utenti
che vorrebbero imporre il pensiero unico nel Paese, abolendo qualunque libertà di opinione in favore di un'unica idea
.

Tuttavia, proprio per i modi avuti da Tommaso Zorzi, che ha chiuso qualunque via di discussione
presupponendo che il suo fosse l'unico e il giusto pensiero, altri utenti non hanno faticato a contraddire il concorrente del Grande Fratello Vip.


"Sono una persona onesta, l’ipocrisia non fa parte del mio Dna. Quando esprimo un’opinione, non è mai contro qualcuno,
quindi sentire un concorrente del Grande Fratello dire che sono 'contro gli omosessuali' (più una serie di insulti che faccio finta di non aver sentito)
è qualcosa che mi ferisce profondamente e che non credo di meritare".

La conduttrice, ballerina e showgirl ha ricordato come abbia lavorato con tantissime persone nel corso della sua lunga carriera,
senza pregiudizio alcuno su orientamento sessuale e provenienza, esaltando di ciascuno le singole peculiarità.

"Non sono sempre allineata al 'politicamente corretto': se mi si chiede un’opinione sulle adozioni o sulla pratica dell’utero in affitto,
posso pormi delle domande e non essere a favore. Questa non è e non sarà mai una dichiarazione contro la comunità Lgbt
e i diritti delle persone che vi appartengono e che, anzi, rispetto profondamente.
Si può non essere d’accordo su tutto senza assolutamente essere omofobi".

"Non c’è un etero che abbia mai ballato ‘La notte vola’ da quando è nata quella canzone".

L'influencer in questo modo lascia intendere che gran parte del successo di Lorella Cuccarini
sia da imputare alla comunità Lgbt ma la conduttrice ci tiene a mettere i puntini sulle i:

"Io non ho mai “strizzato l’occhio” al pubblico omosessuale perché se lo avessi fatto, non ne avrei avuto rispetto.
Sono grata immensamente a tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi anni, ma non voglio piacere a tutti i costi.
Mentendo a me stessa. Voglio che le persone mi conoscano per come sono veramente".
 
Ultima modifica:
Invece che fare debito a vincolo, sarebbe il caso di emettere titoli a debito liberi nell'utilizzo.
Ma è troppo semplice per i nostri parakuli. Sappiamo dove vogliono arrivare.


Lo sapete che la BCE paga dallo 0,5% al 1% alle banche perche prendano in prestito il denaro?

Recentemente la BCE ha comunicato che le ultime aste TLTRO, targeted long term refinancing operations,
hanno ricevuto la cifra complessiva pari a 1750 miliardi di euro complessivi.






Quindi la BCE paga gli interessi per far si che le banche poi prestino i soldi.

Il problema è che nell’ultima allocazione di fondi le banche ne hanno chiesti solo per 174,5 miliardi di euro.

Tutto questo nonostante le banche ricevano i soldi e 1% per i prestiti il primo anno e lo 0,5% per il secondo e terzo anno.

Solo che se non hanno intenzione di fare prestiti.
E' inutile chiedere denaro che poi torna nei depositi overnight presso la BCE dove le banche pagano lo 0,5%.



Quindi la BCE può portare le banche-cavallo all’acqua, ma non può obbligarle a bere, cioè a prendere soldi e fare prestiti.

Il risultato di questo tipo di opera è un’enormità di liquidità in eccesso nell’area euro:






Secondo Danske bank all’inizio del 2021 la BCE inietterà altri 600 miliardi circa di liquidità, portando a circa 3 mila miliardi la liquidità totale.


L’effetto di tutta questa liquidità a valore negativo ha come effetto quello di far scoppiare semplicemente bolle di asset, ioè di investimenti, una dopo l’altra.

Secondo Bloomberg, la BCE potrebbe minare la propria influenza sui tassi di mercato a breve termine.

L’Euribor a tre mesi – il tasso al quale le banche possono teoricamente prendere in prestito le une dalle altre – questa settimana è sceso al minimo storico di meno 0,508%.


Quando è sceso al di sotto del tasso di riferimento della BCE la scorsa settimana,
è stato un fenomeno che si era verificato solo una volta, nell’agosto 2019, poco prima che la banca centrale tagliasse il tasso sui depositi.


Un record di 3 trilioni di euro di liquidità in eccesso, tuttavia, probabilmente non è sufficiente per la banca europea e sono in arrivo ulteriori stimoli.

La BCE prevede che l’economia si contrarrà dell’8% quest’anno e il tasso di inflazione è sceso sotto lo zero per la prima volta in quattro anni.

L’aumento delle infezioni da coronavirus potrebbe peggiorare le prospettive.

Gli economisti prevedono che il programma di acquisto di obbligazioni pandemiche da 1,35 trilioni di euro sarà nuovamente ampliato quest’anno.


Nel frattempo, i mercati non stanno scontando un altro taglio del tasso di 10 punti base fino a ottobre 2021.
 
Tutti i nodi vengono al pettine.

Se l’Italia vuole i soldi del Recovery Fund, deve chiudere più di un occhio con i piani francesi di conquista della finanza italiana.


C’è un dettaglio, particolarmente importante in riferimento alle richieste sottese ai tavoli europei e che inciderà sulla nostra economia,
di cui non si sta parlando abbastanza, ma che viene spiegato da Domenico Lombardi in un’intervista che compare sul sussidiario.net:


“Oltre a una condizionalità formale palese, potrebbe essercene una occulta, concordata nell’ambito dei negoziati che hanno preceduto il Consiglio europeo,

che ha dato il via libera al Recovery fund. Secondo quanto riportato da alcune notizie di stampa, sembra che l’appoggio francese al Recovery fund

sia stato condizionato alla disponibilità italiana a cedere asset strategici a gruppi espressione o collegati all’economia transalpina”.




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Una intuizione che prende ancora più validità e allo stesso tempo trova conferma
in quanto sostenuto tempo fa dall’esperto di studi strategici e docente di Geopolitica economica all’Università Guglielmo Marconi, Carlo Pelanda.

La finanza francese gioca una partita strategica che ha un suo senso:

“conquistare la finanza italiana per ribilanciare i rapporti di forza con la Germania.
Ma Macron è solo l’esecutore di un disegno tracciato da altri.
I promotori della partita sono “un pool di banche che tira le fila del governo”.


Ed è facile immaginare come mai la questione non sia trattata:

“I grandi giornali francesi non approfondiscono il tema, perché sono posseduti da quelle banche”, spiega Pelanda.


Il caso Mediobanca-Generali rientra in questi piani ed “è solo l’ultima puntata.


La pressione francese per comprare asset industriali e finanziari italiani va avanti da almeno 20 anni, è iniziata sul finire degli anni ’90”.

Leonardo Del Vecchio, patron di Essilor-Luxottica, è infatti pronto a scalare fino al 20% di Mediobanca e ad aumentare la presa su Generali.



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“Del Vecchio fa riferimento alla tutela dell’italianità di Generali, ma è anche sospettabile di relazioni con i francesi”.

Come?

Lo spiega il sito investireoggi.it.

“Anzitutto, egli ha fuso la sua Luxottica con la francese Essilor, per cui la sua storica creatura degli occhiali è diventata a tutti gli effetti italo-francese.
Secondariamente, ha rastrellato le azioni Mediobanca con l’ausilio della francese Natixis e adesso ne detiene il 10% attraverso la holding lussemburghese Delfin.
Infine, la salita di Del Vecchio nel capitale è giunta contestualmente all’uscita di Unicredit,
che pure sembrava intenzionata in una fase iniziale a consolidarne il controllo sotto il ceo francese Jean-Pierre Mustier”.



In Tutti questi giochi di potere ci sarà come sempre un solito sconfitto: l’Italia con i suoi italiani.


L’Europa sta sempre più mortificando gli interessi nazionali a favore degli interessi dei grandi gruppi finanziari bancari.
 
Le carte di credito i bancomat e le tessere sconti dei supermercati,

servono a tracciare indelebilmente ogni vostro acquisto sia di beni che di medicinali.

Nel secondo caso tracciano anche il vostro stato di salute.

Evitate di usarle.

Usate solo contanti.

Non vi domandate come mai i contanti siano demonizzati ?

Lo sono perchè li utilizzano i delinquenti ?

Lo sono perchè vengono usati dagli evasori fiscali ?

No, i contanti vengono demonizzati perchè se li usate non vi possono controllare fin nei più minimi dettagli della vostra esistenza.

Chi controlla come i cittadini spendono i loro soldi può controllarne l'esistenza.


Il contante è libertà.

La lotta al contante è una nuova forma di schiavitù.


Non cadete nella trappola.
 
Questi buttano i miliardi nel cesso, come fossero noccioline.
Invece che utilizzarli per investimernti produttivi che darebbe lavoro e PIL


Contanti addio. Il governo lavora senza sosta al piano cashless, nato per ridurre al minimo l’uso delle banconote e allo stesso tempo stanare i furbetti dall’evasione facile.


Questa di cui scriviamo è l’ultima novità firmata Giuseppe Conte.

I giallorossi sono allo studio di un premio destinato a chi risulta essere tra i primi 100mila utilizzatori di pagamenti digitali.

La ricompensa consisterà in un accredito sul conto corrente di una somma pari a 1.500 euro a semestre (massimo 3mila euro l’anno).

Una sorta di bonus.

Non ci sono limiti di spesa o limiti su settori di prodotti acquistati, ma una soglia di ingresso di almeno 100 transazioni ogni 365 giorni.

Il Supercashback, così si chiama la misura che partirà con ogni probabilità già il prossimo dicembre,
va ad aggiungersi ai rimborsi che i consumatori cumuleranno a semestre per il solo fatto di pagare beni e servizi con le carte di credito.


I fondi a disposizione del progetto sono 3 miliardi di euro.

Gli importi verranno liquidati in due tranche, la prima a giugno e la seconda a dicembre.

Per incentivare al massimo l’uso della moneta elettronica si sta valutando la possibilità di prevedere un minimo di operazioni da effettuare per ottenere il bonus.


La stima è che in questa prima fase utilizzino il cashless circa 10 milioni di italiani,
ma, fanno sapere da Palazzo Chigi, se la platea dovesse essere ridotta,
si è pronti a ridistribuire le risorse e puntare a un tetto di rimborsi semestrale fino a 500 euro.

Chi è interessato dovrà registrarsi e dare così la propria autorizzazione, o sul sito della propria banca o sulla app IO.

Registrandosi fornirà il codice fiscale, l’iban e legherà al proprio account le carte che intende utilizzare.

Il rimborso non è vincolato all’utilizzo di una sola carta, ma si cumula.

Dall’operazione sono esclusi gli acquisti effettuati online.
 
Ma quale lotta all'evasione...smettetela di prenderci in giro.

E' l'ossessione del controllo, del renderci sempre più schiavi, secondo l'equazione: + tecnologia = - libertà.

E non ultimo un favore alle banche, quindi a chi muove la finanza.

Mille anni fa, i Comuni lombardi (ma non solo) si ribellarono all'Impero , rivendicando il diritto di battere moneta, il diritto di essere liberi.

La lotta all’evasione, il solito ritornello, dicono che valga 110 Mld. ...

la lotta allo spreco dell’amministrazione pubblica, dicono che valga almeno il doppio !!!

Perché si continua a parlare sempre della lotta all’evasione e basta ???????????????
 
Ahahahahahahah le comiche finali.

Il risultato delle Regionali deve aver dato alla testa al Partito Democratico.

Già, perché ora i dem tornano alla carica su una questione a loro molto cara:

affiancare Bella ciao all’Inno di Mameli, facendo sì che il canto
entri di diritto nei programmi scolastici di tutto il Paese a decorrere dall'anno scolastico 2020/2021.

La pensata non è nuova e anzi risale alla scorsa primavera, quando l’Italia era in piena emergenza coronavirus.

In data 30 aprile, infatti, un gruppo di parlamentari dem – tra cui Piero Fassino, Michele Anzaldi, Stefania Pezzopane, Patrizia Prestipino e Gian Mario Fragomeli –
presentano a Montecitorio una proposta di legge per inserire nei programmi scolastici lo studio della canzone "rossa" per eccellenza,
così da ottenere il riconoscimento ufficiale della canzone simbolo della lotta partigiana come canto ufficiale dello Stato italiano, quasi alla pari dell'Inno di Mameli.

Con il Paese congelato dalla serrata e dalla paura, alcuni deputati del piddì hanno però pensato bene di badare ad altro e di interessarsi a Bella ciao.

In quel 30 aprile, allora, a Montecitorio fa capolino la seguente proposta di legge:

"Riconoscimento della canzone Bella ciao quale espressione popolare dei valori fondanti della nascita de dello sviluppo della Repubblica".

Ma come detto non è tutto.

"Non meno importante, infine, la legge dispone anche che in tutte le scuole,
all’insegnamento dei fatti legati al periodo storico della Seconda Guerra Mondiale,
della Resistenza e della lotta partigiana, venga affiancato anche lo studio della canzone Bella Ciao"


Il blitz del Pd sulla canzone è tutto condensato nell'articolo uno del provvedimento che potrebbe diventare legge.

All’articolo uno, infatti, si legge:

"La Repubblica riconosce la canzone Bella ciao quale espressione popolare dei propri valori fondanti della propria nascita e del proprio sviluppo.
La canzone Bella ciao è eseguita, dopo l'inno nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo".


Insomma, Bella ciao come secondo inno nazionale.
 

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