PREFERIREI MORIRE DI PASSIONE CHE DI NOIA.

“Paghiamo 6 persone che non ne hanno moralmente diritto, e che non risolveranno mai la loro situazione, volutamente nullafacenti”

“E’ un vero affronto morale a chi lavora, ha lavorato faticosamente e onestamente. E’ davvero inaccettabile”

“Non commento tanto sono arrabbiato. E per giunta, chi lavora in proprio deve arrangiarsi nonostante abbia problemi di salute.
Paese strano questa Italia, sempre e solo i nullafacenti vengono premiati”.

“Vergognoso il reddito di cittadinanza, come modus operandi per sostenere chi non lavora."
 
giustamente e' stato evocato lo storico....pensioni baby ecc
con i 5s lo storico non sarebbe cambiato...l'impronta e' quella

ne dico un'altra....ma i fratelli bianchi facevano i lavori di pubblica utilita'? visto che hanno incassato 30k euro!
cioe' nemmeno questo sono stati in grado di gestire...la cosa +semplice!!
 
Sulla base di quello che scrivi, penso propri che tu sia stato uno di quelli che "pagava in nero".

dimmi chi col mio lavoro non ha avuto almeno una settimana un dipendente in nero,,,sono LORO CHE NON VOGLIONO CONTRATTI, LAVORANO PER FARSI SOLDINI PER ANDARE POI IN VACANZA!!! NON PARLIAMO DEI CAMERIERI EXTRA CHE ARRIVANO ANCHE TRA STATALI ALITALIA ECT!!!
puoi verificare che ho sempre avuto personale fisso nel n.5 addetti compreso titolare ed extra stagionali da n.3 a n.6.

PREGO, NON HO ALCUNA PENDENZA CON NESSUNO, SEMPRE PAGATO TUTTO, IO.
COL FISCO INPS O ALTRO ENTE ZERO PENDENZE, HO CEDUTO QUOTE IN ATTIVO SE NON TI E' CHIARO


NARDOZI GIAMPAOLO


112, Via Anco Marzio - 00054 Fiumicino (RM)






06 6521613

https://www.paginegialle.it/fiumicino-rm/consulenza/nardozi-giampaolo/mappa
 
Mi vien da ridere.........


Una notizia francamente scandalosa ed incredibile è successa nella Manica, fra Regno Unito e Francia.

Come sicuramente saprete vi è un continuo traffico di immigranti irregolari che vuole passare dal lato europeo del canale e quello britannico,
con un movimento di barchini e gommoni che non ha nulla da invidiare con quello che avviene tra Libia e Sicilia.

Però questa volta è accaduto qualcosa che rischia di rompere le già fragili relazioni fra Regno Unito ed Unione Europea.


Un gommone molto precario parte dalle coste francesi e si avvicina alle acque territoriali britanniche.

Qui inizia ad avere dei grossi problemi perchè si è levato un forte vento ed il gommone,
completamente inadatto al mare aperto e con un piccolo motore commerciale Yamaha,
inizia ad imbarcare acqua e ad essere in difficoltà.

Per fortuna c’è la nave da pattugliamento e salvataggio della marina francese Aramis nella zona.

Questa però, invece che salvare i migranti in pericolo e riportari in Francia, mette in mare un piccolo battello
e quindi mette il gommone dei migranti fra il proprio Zodiac e la nave stessa, sino alle acque territoriali britanniche!!


In questo mare c’è solo un piccolo peschereccio britannico, che ha osservato tutta la scena, e che poi scriverà a The Telegraph,
e viene avvertita la Guardia Costiera inglese , ma questa è lontana e non ci sono altre imbarcazioni.

Quindi la vita dei migranti è in grave pericolo, il gommone sta per affondare, tanto che la barca da pesca inglese si avvicina per vedere se è il caso di trasbordare i migranti.

Per fortuna arriva appena in tempo un pattugliatore inglese che salva tutti e li porta oltre Manica.


Il comportamento della nave da pattuglia Aramis è stato incredibilmente irresposnabile, sia verso le vite dei migranti,
che dovevano essere salvate (se non ci fosse stata la barca da pesca inglese questi sarebbero probabilmente morti),
sia perchè ha accompagnato dei migranti irregolari in territorio di un altro stato.


Praticamente la marina francese si è trasformata in uno scafista.


Legittimamente, se fosse stato presente una HMS (Her Majesty’s Ship, una nave di Sua Maestà)
avrebbe potuto anche reagire militarmente a quello che è, a tutti gli effetti, un atto di aggressione ed arrestare l’equipaggio francese.

Però l’Unione Europea si sente autorizzata ad operare in modo piratesco in base ad una sua personale missione di superiorità divina.

Sembra di essere tornati ai tempi di Bonaparte o dell’operazione Leone Marino, solo che invece che truppe si pensa di invadere il Regno Unito coi migranti!


I francesi hanno risposto di “Aver tutelato le vite umane”, ma se veramente questo era il loro compito
avrebbero dovuto permare il precario gommone e riportare indietro i migranti.

Evidentemente la politica viene prima delle vite umane
 
Tra i vari orrori contenuti nello stato dell’Unione recitato senza voglia dal presidente della commissione Von Der Leyen
l’Antidiplomatico ne nota uno sfuggito a tanti ma che merita la vostra attenzione per i potenziali pericoli che può portare in futuro.

Vi fidereste a fornire i vostri dati sanitari, quelli più segreti alla Von Der Leyen?

Comprereste una macchina usata da lei?


Oggi c’è stato il discorso sullo “stato dell’Unione” della von der Leyen dove si è detto tra l’altro che bisogna procedere verso “la sanità europea”.


Lo dico per i gonzi all’ascolto: non vi sognate neanche che voglia dire che gli italiani avranno una sanità di livello tedesco.


E’ la telemedicina, la condivisione dei dati biosanitari di tutti noi e tante altre cose che verranno fatte attraverso l’utilizzo della blockchain e dell’Intelligenza Artificiale.


Il biopotere ai massimi livelli dato in mano ad una istituzione non democratica e senza alcuna garanzia per l’individuo.

Non se ne parla per nulla.



Lo spieghi bene la Contessina von der Leyen cosa vuole…


Dare i nostri parametri biomedici e il loro monitoraggio in tempo reale in mano ad una entità antidemocratica
(e dominata da una potenza straniera, la Germania) senza garanzia e dove operano anche paesi che hanno diverse posizioni etiche
(pensiamo all’eutanasia degli olandesi) è una follia, significa dare diritto di vita e di morte e di libertà al primo che passa
(anzi, al primo che passa può andarti anche bene. Darlo all’UE significa darlo ai nipotini di Mengele).
 
Ti pippa il sederino, vero ?


La resa dei conti all’interno del Movimento Cinque Stelle è già iniziata.

Dopo l’attacco violento di Davide Casaleggio, che aveva annunciato la sospensione di alcune funzionalità della piattaforma Rousseau
a causa della “morosità” di alcuni esponenti pentastellati, ecco arrivare le prime, pesanti conseguenze:

Tre deputati, Carlo Ugo De Girolamo, Fabio Berardini e Paolo Romano, si sono autosospesi, definendo “vergognose” le parole del guru del M5S.

In trenta, stando alle indiscrezioni di queste ore, avrebbero già pronta la valigia.

E il numero potrebbe crescere a breve, soprattutto dopo l’annunciata debacle alle Regionali.



Casaleggio, da par suo, non ha fatto alcuna retromarcia, anzi.

Ha puntato il dito contro i tre parlamentari autosospesi evidenziando come

“Berardini e De Girolamo non rendicontano dal mese di dicembre 2019, Romano dal mese di agosto 2019”.

Ribadendo poi come gli “impegni presi vadano onorati”.

Una polemice che si è trascinata per ore, con altri esponenti grillini a criticare il presidente della Rousseau
ricordandogli come il sito ufficiale del M5S e la piattaforma siano cose separate.

E che ha costretto Di Maio, rivale annunciato di Casaleggio ai prossimi Stati Generali di ottobre,
a vestire i panni del mediatore, accorrendo a gettare acqua sul fuoco.

L’ennesima spia di un rischio implosione altissimo.


Il modo peggiore, insomma, per avvicinarsi a una serie di passaggi fondamentali per il futuro del Movimento.

Con Di Maio che, da par suo, non sembra troppo preoccupato dall’evidente sgretolamento della sua stessa formazione.

Come se, tutto sommato, l’eventuale fuoriuscita di qualche dissidente potesse rivelarsi quasi come una panacea,
un modo per liberarsi dei problemi interni e rafforzare allo stesso tempo la propria guida su quel che resterà dei Cinque Stelle.



A preoccupare Di Maio è solo l’ipotesi di uno strappo troppo grande, tale da mettere in discussione la sopravvivenza stessa del Movimento.

Bene, allora, evitare che i 35 morosi dati in pasto al pubblico ludibrio possano fuoriuscire tutti insieme dopo il voto, portandosi dietro magari altri parlamentari.

L’emoraggia va tamponata in fretta, e se di cure vere e proprio non ne esistono pazienza:

l’importante, per il ministro degli Esteri, è che nessuno lo scavalchi alla guida di quel che resta dei fu Cinque Stelle.
 
Qualcuno è andato in televisione a dire che nella scuola tutto va bene ......poverino
ma cosa possiamo aspettarci di più da un avvocato ? False notizie.


Basta semplicemente guardare i numeri per rendersi conto del flop che ha colpito la scuola.


Su 2,4 milioni di banchi (monoposto), necessari per soddisfare il fabbisogno scolastico per garantire il distanziamento,
solo “200mila”, dato che riferisce la Repubblica, sono stati consegnati, vale a dire meno del 10% del totale.


Ma non è tutto, perchè, quest’anno, ad appesantire la situazione, vi è la voragine dei docenti che mancano.

215mila è il numero delle cattedre che sono rimaste scoperte e che verranno assegnate a supplenti e docenti precari.

Numero che potrebbe lievitare a 260mila se si considerano i vuoti da colmare per le assenze dei docenti “fragili”.

Bisogna ammetterlo, alla ministro va riconosciuto il merito: “è record mondiale per il precariato”, commenta Pino Turi, segretario generale Uil scuola.


A rimanere fuori dal cerchio anche la situazione che riguarda gli alunni disabili, in alcuni casi,
costretti a rimanere a casa perchè su oltre 21.000 posti da ricoprire per il sostegno, sono stati assunti meno di 2mila docenti.


La lista della vergogna non finisce, all’appello mancano, tra personale Ata e collaboratori scolastici, 13.677 figure.

Gli intoppi riguardano anche le assunzioni dei Dsga, i direttori dei servizi generali e amministrativi nelle scuole,
al secondo posto come importanza dopo i presidi: su 3.378 ne sono stati assunti 1.100.


Nel frattempo Lucia Azzolina, continua a posticipare le date:

“Abbiamo nominato 70mila supplenti, entro il 24 settembre avremo tutti in cattedra”.

È facile ricordare, proprio poco tempo fa la ministro aveva assicurato che il problema cattedre sarebbe stato risolto il primo di settembre.
 
Una trasparenza sbandierata dal governo, quello che si vantava di “non lavorare col favore delle tenebre”,

e mai messa in pratica però dal commissario straordinario Domenico Arcuri.


Tanto da far scattare il presidente della Fondazione Openpolis Vittorio Alvino, a capo dell’ente che si occupa di trasparenza nella pubblica amministrazione.

Ecco il duro attacco :

“Sono trascorsi mesi molto delicati, in cui tutti i problemi che le gare stanno avendo

si conoscono attraverso informazioni parziali, solo quelle che il Commissario decide di centellinare”.



Prendendo in prestito proprio la famosa espressione di Conte, Alvino ha poi incalzato:

“Arcuri opera con il favore delle tenebre, le dirada solo quando vuole, perché ha la facoltà di amministrare in maniera autonoma i processi”.

Oggetto del contendere, i dati sui bandi e sugli affidamenti del Commissario nella fase emergenziale.

Omissioni che non sono sfuggite a Openpolis:

“Abbiamo raccolto i dati dalle principali stazioni appaltanti, nazionali e locali, e li abbiamo resi fruibili su un sito (bandicovid.openpolis.it)”.

Tra le stazioni appaltanti, una delle più importanti è il Commissario straordinario.


“Ci siamo accorti che i bandi pubblicati erano pochi, non corrispondevano a quelli presenti sulla piattaforma dell’Anac.

Di qui il dubbio che non erano stati pubblicati tutti e la richiesta di fornire i dati di tutti i bandi e i contatti,

indipendentemente dalla procedura di affidamento scelta. E questo è un obbligo di legge”.



Alvino fa presente di essersi rivolto allo staff di Arcuri per chiedere spiegazioni, ricevendo in cambio “un diniego”, in base alla

“considerazione del fatto che questi dati relativi a bandi possono essere messi a disposizione solo di chi ha uno specifico interesse legittimo,
insomma i partecipanti o i controinteressati all’oggetto della gara”.


Come se non fossimo davanti a un ente pubblico, con tanto di precedenti sentenze del Consiglio di Stato “che hanno dissipato ogni dubbio in materia”.

Con un paradosso: “In questi casi normalmente si ricorre al responsabile per la trasparenza e l’anticorruzione.
Che però, in questo caso, è il commissario stesso. È, insomma, controllato e controllore”.



Ma perché Arcuri dovrebbe preferire lavorare in questa maniera nebbiosa?


“L’impressione, orientandosi con le dichiarazioni pubbliche del commissario,

è che non abbia intenzione di pubblicare informazioni perché ritiene che ciò possa dar luogo a polemiche politiche.

Un’interpretazione del suolo ruolo arbitraria, più politica che amministrativa”
.


D’altronde anche per la pubblicazione dei verbali del Comitato tecnico scientifico, inizialmente secretati, i documenti sono stati resi noti

“solo dopo la sentenza del Tar, per evitare un giudizio sfavorevole del Consiglio di Stato.

C’è il diritto dei cittadini di sapere e l’obbligo della pubblica amministrazione di rispondere”.



Una necessità di trasparenza “ancora più forte in un momento di emergenza”.
 
Caos!

Il ritardo scolastico quest’anno è su più fronti.

Il ministero della (d)Istruzione ha stabilito 2,4 milioni di banchi per coprire il fabbisogno delle scuole rispettando le distanze.

Le lezioni sono iniziate, ma nelle aule risultano consegnati solo 200mila banchi, il 10% del totale.

In più aumentano i dubbi sui tempi di consegna.

Ma non finisce qui, a tutto il resto si aggiunge un altro intoppo:

rimane scoperta la produzione di 400mila pezzi. A seguito dell’esclusione dalle gara di due ditte, non è ancora stato stabilito chi si occuperà dei lotti mancanti.


Se il commissario fosse un po’ più pratico si renderebbe conto:

“Poiché ogni tir contiene al massimo 500 banchi, sarebbero necessari, per consegnarli tutti in 44 giorni, 4.000 camion”.



4mila camion che da oggi (17 settembre), riferisce la Repubblica, girino per il traffico delle città e nei centri storici per arrivare a destinazione, scaricare e montarli.

Dovrebbero uscire da ogni fabbrica circa “90 autoarticolati al giorno”.


Si tratterebbe di una “missione ardua, tutta in salita, praticamente impossibile” secondo gli interessati.


Luca Tripetti, sul piano pratico quantifica esattamente tempo e mezzi di trasporto necessari per compiere “il miracolo”.

Lui che è il responsabile di Assufficio, la sezione di Federlegnoarredo, che raggruppa le ditte che stanno lavorando al vero miracolo, conosce bene la questione.


Il ritardo, i contratti che non sono resi ancora pubblici -non si sa ufficialmente quali siano le ditte vincitrici della gara per la fornitura-

e per di più sembrerebbe che il numero dei banchi rischiesto sia stato gonfiato, “un milione in più rispetto al necessario”.



Come capire in mezzo a tutto questo caos creato?


“La legge prevede che debbano trascorrere 30 giorni dalla firma dei contratti prima di renderli pubblici”, spiega lo stesso Domenico Arcuri, che si è occupato del bando.

Così ha tutto il tempo per ‘controllare’ gli accordi con le aziende.

Basti pensare al caso con l’azienda Nexus, a nome della quale risultava “un solo dipendente per una commessa di 45 milioni”.


Non manca nulla, non per la scuola, ma per rendere questa ripartenza un vero pasticcio!
 

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