Riapertura bordelli

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Riapertura Bordelli

  • Si

    Votes: 57 79,2%
  • No

    Votes: 15 20,8%

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    72
insisti con una pervicacia lodevole :)
ma è inutile......... sei in minoranza
.............i profitti TUTTI i profitti DEVONO essere tassati.

....e se non si riesce a tassare la singola poveretta allora vanno tassati i lenoni.... gli sfruttatori e chiunque trae profitti dal commercio di sesso
........tu ti ricoderai certamente che Al Capone NON è andato in galera per i crimini e gli assassinii che commise e che commissiono' ma per evasione fiscale
....imporre il pagamento delle tasse serve...quantomeno nell'immediato .....nell' Italia di oggi, non in quella che pensi di poter sognare.
Ciao
 
Sarebbero effetti devastanti; dimostrerebbero che hanno ragione la maman che dicono loro che la prostituzione è un lavoro e che tutti i lavori comportano rischi. In pratica una ragazza dovrebbe prendere atto che non ha senso ribellarsi e che se ci si adatta tutto va meglio o va bene. Meglio e bene per chi? Questa è una devastazione vera e propria, non è una questione di moralità o immoralità; su questo piano io non critico, non condanno, non giudico nessuna ragazza che si prostituisce

con tutto il rispetto per la ragazza nigeriana che si è ribellata alla tratta
non si capisce come il non regolamentare la cosa possa portare a un qualche vantaggio a queste poverette ...addirittura sostiene che se fosse legale non avrebbe senso ribellarsi , mentre se è illegale è facile farlo... davvero ? in una condizione di sfruttamento , illegalità ,clandestinità ? Ma ragiona in modo veramente strano anzi no fa del moralismo e basta , non mi stupirei se facesse parte di qualche associazione cattolica , che è tipico delle prostitute redente :D
 
insisti con una pervicacia lodevole :)
ma è inutile......... sei in minoranza
.............i profitti TUTTI i profitti DEVONO essere tassati.

....e se non si riesce a tassare la singola poveretta allora vanno tassati i lenoni.... gli sfruttatori e chiunque trae profitti dal commercio di sesso
........tu ti ricoderai certamente che Al Capone NON è andato in galera per i crimini e gli assassinii che commise e che commissiono' ma per evasione fiscale
....imporre il pagamento delle tasse serve...quantomeno nell'immediato .....nell' Italia di oggi, non in quella che pensi di poter sognare.
Ciao

Tu devi avere la calcolatrice al posto del cuore, ma anche di altro.:(

con tutto il rispetto per la ragazza nigeriana che si è ribellata alla tratta
non si capisce come il non regolamentare la cosa possa portare a un qualche vantaggio a queste poverette ...addirittura sostiene che se fosse legale non avrebbe senso ribellarsi , mentre se è illegale è facile farlo... davvero ? in una condizione di sfruttamento , illegalità ,clandestinità ? Ma ragiona in modo veramente strano anzi no fa del moralismo e basta , non mi stupirei se facesse parte di qualche associazione cattolica , che è tipico delle prostitute redente :D

:rolleyes:
Sul serio non l'hai mai sentita nominare? (a parte da me):eek:

Non la conosci, si capisce. Moralista e cattolica?:eek::lol:

E poi le fai dire cose che non ha detto. :rolleyes:
 
la calcolatrice fa calcoli ...............e per forma, dimensioni e peso non si presta ad altro.....se non a dartela sulla capoccia dura
Intendevo dire che star sempre a pensare alle tasse, di fronte al dramma umano delle ragazze e ragazzine nigeriane che ho postato è insensibile e miope, ecco tutto.

E torno a chiedere: COME e IN CHE MODO i bordelli, le tasse e bla bla bla aiutano le ragazze vittime di tratta? Di QUELLA tratta, con quelle dimensioni, con quelle caratteristiche.... Qui, oggi, in Italia. L'Italia dei corrotti....
 
Intendevo dire che star sempre a pensare alle tasse, di fronte al dramma umano delle ragazze e ragazzine nigeriane che ho postato è insensibile e miope, ecco tutto.

E torno a chiedere: COME e IN CHE MODO i bordelli, le tasse e bla bla bla aiutano le ragazze vittime di tratta? Di QUELLA tratta, con quelle dimensioni, con quelle caratteristiche.... Qui, oggi, in Italia. L'Italia dei corrotti....

Sono d'accordo ma come te ben sai il problema è a monte e riguarda la struttura della nostra società... guardare il dito e non la luna non risolverà il problema della tratta ne del commercio del corpoe di che fine fanno le donne ed i bambini in questo contesto.... (basta vedere l'aumento di scontri glocali in giro per il mondo..)

Non voglio spostare il tema del thread ma io penso che il problema è uno ed uno solo.....
 
Norway's closely watched prostitution ban works, study finds | Reuters

Lo capite tutti l'inglese, credo


(Reuters) - Norway's ban on buying sex has reduced human trafficking and has not increased violence against women, as some had feared, a study commissioned by the government said.

Following the example of its neighbor Sweden, Norway criminalized buying sex in 2009, but critics said the law would push prostitution underground, making women more vulnerable and increasing the likelihood of violence against them.

Nations like Finland, France and England have adapted a partial ban, making it illegal to buy sex from a person who was trafficked or pimped. Foreign governments have been carefully watching the effectiveness of the more comprehensive Norwegian and Swedish approach, which punishes buying but not selling.

"This report does not find any evidence of more violence against prostitutes after the ban on buying sex entered into force," said the report, which was published on Monday.

"The enforcement of the law, in combination with the laws against trafficking and pimping, makes Norway a less attractive country for prostitution-based trafficking than what would have been the case if the law had not been adopted," it said.

However, the lower demand has resulted in lower prices, a problem for prostitutes who often come from poor countries and have few other options to earn a living, the report said.

The nearly 200-page report is based on six months of research, including interviews with male and female prostitutes, police and support organizations.

The Norwegian law applies to all its citizens anywhere, making it illegal for Norwegians to buy sex even in countries where the activity is accepted.

Penalties for breaking the law are set by local municipalities. In Oslo, Norway's largest city, convicted sex buyers face a 25,000 crown ($4,000) fine.

Norway's ruling parties have favored relaxing the law, but said any proposal to change it would be dependent on this study, which would form the backbone of the government's planned white paper, a precursor to any change in the legislation.

"This report shows that the law clearly has contributed to a reduction of demand and volume of prostitution in Norway, which is what it was intended to do," said Steinar Stroem, a professor at the University of Oslo and one of the study's authors.

Street prostitution in Oslo, the country's biggest city, is down between 35 to 60 percent from before the ban, while the indoor market has shrunk by 10 to 20 percent, the report said.
 
Norway's closely watched prostitution ban works, study finds | Reuters

Lo capite tutti l'inglese, credo


(Reuters) - Norway's ban on buying sex has reduced human trafficking and has not increased violence against women, as some had feared, a study commissioned by the government said.

Following the example of its neighbor Sweden, Norway criminalized buying sex in 2009, but critics said the law would push prostitution underground, making women more vulnerable and increasing the likelihood of violence against them.

Nations like Finland, France and England have adapted a partial ban, making it illegal to buy sex from a person who was trafficked or pimped. Foreign governments have been carefully watching the effectiveness of the more comprehensive Norwegian and Swedish approach, which punishes buying but not selling.

"This report does not find any evidence of more violence against prostitutes after the ban on buying sex entered into force," said the report, which was published on Monday.

"The enforcement of the law, in combination with the laws against trafficking and pimping, makes Norway a less attractive country for prostitution-based trafficking than what would have been the case if the law had not been adopted," it said.

However, the lower demand has resulted in lower prices, a problem for prostitutes who often come from poor countries and have few other options to earn a living, the report said.

The nearly 200-page report is based on six months of research, including interviews with male and female prostitutes, police and support organizations.

The Norwegian law applies to all its citizens anywhere, making it illegal for Norwegians to buy sex even in countries where the activity is accepted.

Penalties for breaking the law are set by local municipalities. In Oslo, Norway's largest city, convicted sex buyers face a 25,000 crown ($4,000) fine.

Norway's ruling parties have favored relaxing the law, but said any proposal to change it would be dependent on this study, which would form the backbone of the government's planned white paper, a precursor to any change in the legislation.

"This report shows that the law clearly has contributed to a reduction of demand and volume of prostitution in Norway, which is what it was intended to do," said Steinar Stroem, a professor at the University of Oslo and one of the study's authors.

Street prostitution in Oslo, the country's biggest city, is down between 35 to 60 percent from before the ban, while the indoor market has shrunk by 10 to 20 percent, the report said.

Bene! Sarebbe bello che parallelamente ci fossero sempre dei programmi di recupero delle donne/uomini che si trovano in mezzo malgrado la propria volonta!

Nations like Finland, France and England have adapted a partial ban, making it illegal to buy sex from a person who was trafficked or pimped.

Non capisco come si fa a determinare una cosa simile, mica c'hanno il cartellino "I was trafficked"? :mmmm::mmmm:
 
Bene! Sarebbe bello che parallelamente ci fossero sempre dei programmi di recupero delle donne/uomini che si trovano in mezzo malgrado la propria volonta!

Nations like Finland, France and England have adapted a partial ban, making it illegal to buy sex from a person who was trafficked or pimped.

Non capisco come si fa a determinare una cosa simile, mica c'hanno il cartellino "I was trafficked"? :mmmm::mmmm:

Misteri:help:

Il recupero e l'aiuto a chi vuole uscire dalla condizione di prostituta è difficilissimo, anche in Paesi come la Norvegia. Nonostante tutto lo stigma (checché se ne dica) c'è, e troppo spesso l'anima di chi si è prostituita è tanto "malata" da rendere difficile ogni intervento.

Ma non è impossibile.

Purtroppo in tantissimi casi si stanziano fondi o si legifera (parlo dell'Italia) in modo superficiale.
Se hai letto l'inchiesta sulla prostituzione dalla Nigeria (la metà delle prostitute in Italia sono nigeriane, vittime di tratta!), risulta ancora più complicato da noi, per via delle leggi sui clandestini.
Una volta recuperata (con difficoltà) chi è uscita dalla tratta, spesso ci ricade, perché non ha tutele, essendo clandestina, senza passaporto.
:(

Servirebbero altre leggi: trattati e intese con i Paesi da cui provengono le schiave del sesso, lotta capillare alla povertà, fondi per l'educazione e l'istruzione, fondi per chi si occupa del recupero e di aiutare le schiave della tratta, e educazione sessuale (emotiva, affettiva, chiamatela come volete) nelle scuole con uno sguardo "di genere"....

Invece si preferisce blaterare di bordelli, che laddove ci sono non hanno risolto niente. Ma niente niente, eh. Le schiave del sesso ci sono ancora.

E a chi dice: "vabbè, ma nei bordelli almeno hanno un tetto sulla testa" rammento che freddo e malattie del corpo sono le cose di cui una schiava soffre meno. E inoltre chiedo: ma se voi prendete un pezzo di mer.da e gli spruzzate sopra un buon profumo, poi lo togliete dal marciapiede e lo chiudete in una bella scatolina dorata, celandolo allo sguardo dei passanti, magari la analizzate pure, una bella coprocultura periodica.... la me.rda smette di essere mer.da? Non si corre il rischio che, camuffata e nascosta nella sua bella scatolina, in un posticino lontano dagli sguardi, venga dimenticata? O anche che venga scambiata per qualcosa di bello?

(Non sto dicendo che una prostituta sia una cacca. Lo è il mercato, la prostituzione, lo sfruttamento).
 
Com'è veramente fare la prostituta ad amsterdam

Dato l'alto tasso di disoccupazione giovanile, in Ungheria non è semplicissimo trovare lavoro. Ma se sei di sangue rom può diventare ancora meno semplice. "Sono zingara, non mi vogliono dare lavoro," mi spiega la 24enne Elizabet. "Agli ungheresi non piacciono i rom."

Dopo aver inutilmente cercato un impiego a Budapest, Elizabet ha deciso di trasferirsi ad Amsterdam, "per fare la prostituta. Non ho trovato altro. E senza soldi, non sopravvivo."

Martedì VICE ha pubblicato un'intervista a un uomo che frequenta regolarmente le prostitute del quartiere a luci rosse di Amsterdam e documenta le sue esperienze attraverso un blog. Lange, questo il suo pseudonimo, ci ha detto di aver investito molti soldi nella frequentazione di prostitute, ma parlando con Elizabet è evidente che la sua esperienza non corrisponde a quella che è la realtà della maggior parte delle lavoratrici del sesso di De Wallen. L'affitto, comprensivo della vetrina e della piccola stanza sul retro in cui lavora, le costa 100 euro al giorno. Per 20 minuti di "succhiata e scopata" chiede 50 euro, ma nei giorni più blandi scende anche a 40.

Quando va bene guadagna tra i 300 e i 400 euro a turno, ma i giorni che si chiudono con questo bilancio sono sempre più rari, e distanti dalle vite delle escort d'alto bordo di cui Elizabet aveva sentito parlare. "Sono ancora povera, ma non ai livelli di quando ero in Ungheria. E risparmio il più possibile." Continua a raccontare, spiegandomi che a volte fatica anche solo ad andare in pari: "Ci sono giorni in cui guadagno il giusto per pagare l'affitto. Ma a volte va diversamente, e altre volte ancora non viene nemmeno un cliente."

Di solito attacca alle 10 di mattina, e finisce alle 6 di sera. Cerca di evitare il turno di notte per paura dei turisti ubriachi e di ogni altro rischio che il quartiere a luci rosse offre una volta che gli spacciatori iniziano a circolare. A differenza di altre prostitute di Amsterdam non ha "buttafuori" o papponi, quindi sceglie con cura i suoi clienti.

"So capire le persone, anche se non capita sempre," spiega. "A volte ho paura, perché non c'è nessuno che possa soccorrermi."

Elizabet occupa il turno facendo il possibile per attirare quanti più clienti riesce. "Ballo, mando baci ai passanti, mi invento di tutto. A volte funziona. Altre no. Quando funziona, chiedo i soldi appena entrano e li metto via, al sicuro. Non mi fido di nessuno. Poi spoglio il cliente e mi butto sul letto."

La stanza a disposizione di Elizabet è occupata da un piccolo materasso verde lime e dalla sua cassaforte grigia. Lo spazio restante accoglie a malapena un lavandino e una sedia, con la lampadina che penzola dal soffitto e una compilation di Europop anni Novanta in sottofondo. La totale mancanza di romanticismo non la preoccupa: Elizabet mi dice che non vuole assolutamente fare la "fidanzata in affitto", e aggiunge che di solito il tempo a disposizione è talmente poco da non lasciare spazio per preliminari o una qualche conversazione.

"[Durante il sesso] non faccio facce né urlo o sospiro; me ne sto lì, sdraiata. Non mi piace, quindi perché fingere? Di norma fisso l'orologio, in modo da controllare quanto tempo rimane. Penso sia per questo che tanti non vengono, quando facciamo sesso."

Madella, un'altra prostituta che si è trasferita ad Amsterdam dal Perù con i due figli adolescenti, dice di essere disposta a fare tutto ciò che chiede il cliente, finché è per soldi. "A volte diventano un po' troppo emotivi, ma onestamente a me non interessa," mi dice. "Se pagano, a me sta bene. Possiamo fare tutto quello che vogliono—se pagano."

Quando le chiedo dei clienti abituali, Elizabet risponde così: "Non ho mai avuto lo stesso cliente per due volte. Sono per lo più turisti—inglesi, americani, australiani—quindi capita che siano in città solo per una notte."

Madella, al contrario, dice che i suoi clienti sono per la maggior parte olandesi—ma nemmeno lei sembra troppo ansiosa di farsi una clientela fissa. "Vengono principalmente olandesi," dice. "A volte hanno un pessimo odore, e se l'odore è insopportabile li mando al diavolo: non prendo chiunque." Quando le domando se qualcuno ha mai reagito negativamente alla sua richiesta di andarsene non si scompone più di tanto: "Non direi. Qui il lavoro è buono. A volte non viene praticamente nessuno, e in quei casi è terribile. Ma altre volte va bene, e faccio un po' di soldi." Quando chiedo a Elizabet se le piace il suo lavoro, la sua risposta non mi sorprende: "Mi piacciono i soldi," dice sorridendo. "A volte il lavoro in sé mi rattrista, ma che posso farci?"

Delle circa 7.000 prostitute che lavorerebbero ad Amsterdam, la maggior parte non è di nazionalità olandese; Elizabet ipotizza che almeno l’80 percento arrivi dall’Est Europa. Infatti, la via in cui lavora è stata ribattezzata “Hungarystraat” per via della massiccia presenza di donne dall’Est Europa—soprattutto da Ungheria, Romania, Bulgaria e Russia.

Elizabet ha deciso autonomamente di trasferirsi dall’Ungheria ad Amsterdam e iniziare a lavorare nel quartiere a luci rosse, ma ha sentito storie di sue connazionali—o di altre esteuropee—costrette a prostituirsi sotto minaccia di papponi e organizzazioni criminali. “Prendono i passaporti, le controllano,” mi ha detto. “ Non possono scappare, è una brutta situazione.”

Non tutti mostrano questa comprensione per le condizioni drammatiche delle donne finite nella tratta. Metje Blaak, prostituta in pensione e portavoce delle prostitute dei Paesi Bassi, si è lamentata delle restrizioni contro il traffico di persone, che a suo giudizio avrebbero portato a più burocrazia per coloro che scelgono di lavorare nel mercato del sesso. “Ci sono molte donne che scelgono di essere prostitute,” mi ha scritto in un’email. “Ma il cosiddetto ‘aiuto’ per quelle che ci finiscono dentro contro la loro volontà, con quelle stupide regole e norme, impedisce alle donne libere di lavorare.”

A proposito di regole e norme, indipendentemente dalle rispettive idee in merito, a parlare con Elizabet non sembra che queste stiano funzionando granché. Tante donne senza risorse vengono portate qui con la promessa di lavorare, per poi essere costrette a prostituirsi finendo praticamente in trappola.

Anche Elizabet si sente in trappola, ma alla prospettiva di tornare a casa e ritrovarsi senza un lavoro. Sogna di tornare in Ungheria e farsi una famiglia, ma non ha idea di quando ci riuscirà. “Voglio avere dei figli e sposarmi, ma qui non trovo nessuno—lavoro sempre,” ha detto sospirando. “Non so se ci riuscirò mai.”

“Da bambina volevo diventare un manichino di quelli che stanno in vetrina, per indossare una miriade di vestiti,” mi ha spiegato. “Mia mamma mi diceva, ‘Non puoi—i manichini non sono persone vere.’ Era una cosa che divertiva tutti. Ma ora sono una prostituta.” Amici e familiari non sanno del suo vero lavoro: l’unica persona a conoscenza della cosa è sua madre, tutti gli altri pensano lavori in un hotel.

“Mia madre è l’unica che lo sa,” mi ha confidato. “Dice che non dovrei farlo, ma ho bisogno dei soldi, li mando a casa. Non voglio che il resto della famiglia lo sappia; non penso potrei tornare se lo scoprissero.”
COM'È VERAMENTE FARE LA PROSTITUTA AD AMSTERDAM

Madella mi ha raccontato una storia simile, dicendo di spendere tutto quello che ha per la famiglia. “All'inizio, quando sono arrivata in Olanda, per un po' ho lavorato in un supermercato sistemando la roba sugli scaffali,” ha detto, “ma ho cambiato subito lavoro, perché si fanno più soldi con la prostituzione. Lavoro per guadagnare e dare soldi alla mia famiglia.”

Nonostante le preoccupazioni, Elizabet mi ha detto che alcuni aspetti della sua vita ad Amsterdam le piacciono. “È bello qui. La gente è gentile, e sia la polizia che il proprietario sono molto rispettosi.” Ultimamente però, non vede l’ora di tornare a casa dalla sua famiglia e i suoi amici. “Voglio fermarmi, ma non posso,” ha detto. “Ho sempre i soldi in mente.”


Realizzato con la collaborazione di Elko Born.
 

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