Facciamone parlare un'altra
Tanja Rham, ex prostituta, al Congresso Abolizionista Internazionale di Parigi.
"La prostituzione non è mai una libera scelta. "
"La prostituzione è un’industria che abusa massicciamente delle persone in condizioni di vita disperate. E’ un fenomeno sociale in cui i proprietari dei bordelli, i magnaccia e i trafficanti ottengono i maggiori benefici sulla pelle della disperazione della gente per avere un livello di sopravvivenza e la sicurezza economica di base. I clienti sono la causa diretta dello sfruttamento che accade nella prostituzione. Essi sono quelli che chiedono la fornitura di nuove giovani, donne e bambine innocenti.
Utilizzare il termine "lavoro sessuale" è un modo di glorificare ciò che accade nella prostituzione e una forma per sedurre la società, affinché creda che la prostituzione sia una libera scelta paragonabile con altre professioni. Il termine "lavoro sessuale" cerca di normalizzare e ignorare il danno della prostituzione. Usando il termine lavoro sessuale si violano diritti umani fondamentali, perché il termine "lavoro sessuale" liquida il danno, lo sfruttamento e gli abusi che si verificano nella prostituzione, e promuove la sua commercializzazione che sta diventando sempre più diffusa, in particolare, il corpo e la sessualità delle donne.
La lobby della prostituzione parla di essa come parte della liberazione sessuale delle donne. Essi sostengono che la scelta di prostituirsi è individuale, e che questa è espressione del diritto delle donne di fare con i loro corpi ciò che piace. Descrivono la prostituzione come un modo di scegliere per se stesse. Il problema è che essi scelgono nel nome di tutte le donne del mondo. – Scelgono di commercializzare la sessualità delle donne in generale.
Non vedo alcuna relazione tra la prostituzione e la liberazione sessuale. Credo che la prostituzione sia così opprimente come il mancato riconoscimento che le donne abbiano il diritto a una vita in cui la loro sessualità non sia commercializzata, come l'indifferenza della società nei riguardi della gente sfruttata, maltrattata ed emarginata come accade nella prostituzione. La società dovrebbe assumersi la responsabilità delle persone che non hanno opzioni e delle donne che non hanno voce nel dibattito sulla prostituzione. Le donne che hanno davvero opzioni, hanno la possibilità di scegliere qualcosa di diverso, ma molte donne non hanno questa possibilità.
La prostituzione è il mercato dei clienti. Essa si basa sulle condizioni dei clienti. La prostituzione è nelle mani dei criminali. La prostituzione sono case dove si trafficano persone, persone vulnerabili, le persone che danneggiano se stesse, persone povere, persone che soffrono e in molti casi hanno subito diversi gradi di abuso. La maggior parte delle persone che si prostituiscono può essere inclusa in uno di questi gruppi.
Lo scorso 18 novembre ho invitato un nuovo gruppo di sopravvissute in Danimarca. Nessuna delle donne con le quali sono stata in contatto riconosce l'immagine che le lobby dell'industria del sesso ci hanno dipinto della prostituzione come "lavoro sessuale" o "liberazione sessuale".Queste donne parlano di prostituzione come mezzo di sopravvivenza, come comportamento distruttivo, come mancanza di opportunità.
La prostituzione non può essere paragonata né con il sesso né con il lavoro,perché i servizi sessuali avvengono solo sotto le condizioni dei prostitutori e perché nessun diritto legale né sindacale proteggerà mai le prostitute dalla violenza sessuale che si verificano nella prostituzione.
Un’inchiesta danese dello scorso anno ha dimostrato che gli uomini che comprano sesso sono sempre più giovani. C'è un rapporto diretto tra la normalizzazione dell’oggettivazione delle donne e atteggiamento liberale verso l'acquisto di sesso. L'accettazione della commercializzazione del corpo delle donne riduce le donne a cose che possono essere vendute e comprate.
Noi sopravvissute della prostituzione abbiamo visto e vissuto come i prostitutori mostrino una visione condiscendente e priva di ogni rispetto per le donne che comprano. Questo è perché gli uomini che comprano sesso possono rimanere nel più completo anonimato e non hanno bisogno di rendere conto delle loro azioni. Parliamo di mariti simpatici e papà amorevoli, che mostrano parti della loro personalità che nascondono al resto del mondo nella loro vita normale, parti che mostrano alle donne che sono nel gradino più basso della società, le più vulnerabili, umiliate ed emarginate. Le prostitute.
Mai nei miei tre anni di prostituzione e nei quattro che mostravo il mio volto in pubblico, ho incontrato una sola donna che si prostituiva per libera scelta, avendo davvero opzioni. Nessuna delle donne con cui sono stata in contatto parlava della prostituzione come forma di liberazione sessuale. E nessuno di esse parla di sesso, piacere, o di vita più sana durante la prostituzione.
Ciò di cui esse parlano, è il dolore,le lesioni mentre erano in condizione di prostituzione o dopo averla lasciata. Parlano di depressione, ansia, di pensieri suicidi, della Sindrome di Stress Post Traumatico, dei terribili problemi per coinvolgersi in rapporti personali con gli uomini e, soprattutto, dei problemi con l'intimità e la sessualità.
L'accettazione di un'industria in cui milioni di persone in tutto il mondo sono abusate e sfruttate è lo stesso dell' ignorare il diritto di tutte le donne a una vita in sicurezza senza essere oggettivate o commercializzate. La prostituzione colpisce tutte le donne, non soltanto le donne che si prostituiscono. Una società che accetta la prostituzione accetta, un’oppressione che non riconosce le donne come esseri umani uguali.
Trovo interessante che il dibattito sulla prostituzione è costantemente focalizzato sulle prostitute e la loro libertà di scelta. Non è tempo di centrare l’attenzione sui clienti e a ciò che sistematicamente ci espone alla violenza sessuale? Dove sono? Perché non parlano della loro scelta di acquistare il sesso? Perché non li vediamo mai in pubblico? Perché non raccontano alle mogli e alle famiglie quello che fanno? Perché non parlano del loro comportamento aggressivo nei confronti delle prostitute? Perché non raccontano la violenza che esercitano sulle prostitute? Perché non parlano dei loro continui tentativi di superare tutti i limiti e le condizioni che le donne prostituite pongono?
Perché sanno che nessuna società accetterebbe le azioni che fanno come compratori. Quando però donne che sono state in prostituzione parlano di queste azioni, è difficile che la gente creda che, questo, effettivamente accada nella prostituzione.
La prostituzione non ha nulla a che fare con il diritto di decidere di che cosa fare con il tuo corpo. In realtà, tu non decidi nulla nella prostituzione. Forse, decidi il prezzo, decidi forse, di non avere un rapporto anale e, forse, di non farlo senza preservativo. Quando si parla di limiti, però, i compratori li ignoreranno, faranno tutto il possibile per eccederli. Far vedere come è facile superarli,costringere le prostituta a far cose che non vuole o con le quali non è d’accordo, perché il prostitutore aveva quella manciata di denaro che le era necessario.
Questo è sfruttamento – questo è il potere maschile. Questo è ciò che la gente chiama lavoro sessuale". Non ho mai sentito parlare di un lavoro dove devi dissociare te stesso da ciò che fai. Nella prostituzione, però è necessario, perché non c'è essere umano che possa sopportare tante violazioni.
La prostituzione non è mai stata delle prostitute. La prostituzione è il diritto degli uomini a stuprare le donne. Comprare sesso degrada il valore di tutte le donne.
Nessuno aspira a essere prostituta. La prostituzione non è una scelta, è la mancanza di opportunità."