Riapertura bordelli

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Riapertura Bordelli

  • Si

    Votes: 57 79,2%
  • No

    Votes: 15 20,8%

  • Total voters
    72
Sí però per farlo abrogare la Merlin adesso e tout court non serve. Cultura, prevenzione, educazione, eliminazione del gap occupazionale e salariale, welfare, trattati con i paesi di provenienza delle schiave del sesso, lotta alla povertà.... E poi, forse, ci saranno le condizioni per avere il lavoro sessuale libero. Forse.

tu sempre con questo ...e poi...e poi....e poi... forse ci saranno
...il PROBLEMA è reale e va RISOLTO ADESSO
.... non solo bla..bla...bla
 
dico la mia le obbiezioni di Claire hanno un senso e credo nessuno pensa che la legalizzazione sia il migliore dei mondi possibili , però però lasciare tutto come sta mi sa di ipocrisia, non si vuole vedere che il 'mercato' attuale è tutto nelle mani della mafia e dell'illegalità non si vuole vedere il fallimento della legge Merlin . l'aumento dilagante della prostituzione nelle nostre strade , le condizioni delle prostitute sottoposte ad ogni abuso da parte dei clienti e dai poliziotti i magnaccia etc.. etc...
forse la legalizzazione non risolverebbe tutto , ma farebbe emergere un fenomeno che ora è sommerso e clandestino , non mi pare poco
bravo ConteRosso concordo anche con te :up:
.... soprattutto quando dici " però però lasciare tutto come sta mi sa di ipocrisia "
.....dubbio : chi sono gli ipocriti qui ????? :rolleyes:
 
Comunque, il modello svedese, per adesso, se proprio vogliamo vedere, è il solo che ha iniziato a dare qualche frutto, nel combattere tratta e sfruttamento.

ma chissà come mai, qui in Italia, nemmeno lo prendiamo in considerazione.

Imbecilli come al solito

Prostituzione, la ricetta svedese "Si vince colpendo il compratore" - esteri - Repubblica.it

STOCCOLMA - "La prostituzione è una violenza dell'uomo contro la donna". Sembra uno slogan femminista degli anni Settanta la legge svedese varata nel 1999, l'unica in Europa che, ad oggi, si sia dimostrata capace di contrastare il crimine organizzato legato al mercato del sesso. Colpendo duro il cliente. Le donne trafficate nel paese scandinavo ogni anno sono 400-500, a fronte delle 5-7.000 di altri paesi nord-europei come Norvegia o Danimarca. Una norma che funziona, dicono le autorità, perché ha il consenso dell'80% della popolazione.

Il poliziotto e il politico. Jonas Trolle, l'ispettore criminale a capo della squadra anti-racket più grande di Stoccolma e Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence e responsabile dei rapporti con il Parlamento svedese sullo stato del traffico in Svezia, ci hanno spiegato il meccanismo di contrasto. Una ricetta che funziona, considerando che secondo le rilevazioni delle autorità ha visto calare la prostituzione nelle strade di Stoccolma fino alle 10-15 ragazze per notte, stimate in circa 50-60 prima dell'entrata in vigore della legge. I siti internet a Stoccolma sono ormai soltanto 3-4 e controllano un centinaio di ragazze, contro le circa 2.000 di capitali di dimensioni analoghe come Copenaghen o Oslo. Non mancano le intercettazioni in cui i trafficanti i trafficanti si lamentano dicendo che il mercato svedese è "troppo sfavorevole". E la gente? Gli svedesi interpellati non hanno dubbi: stiamo con le ragazze, contro chi compra.

"E' la cultura dell'eguaglianza di genere che può combattere la prostituzione", dice Jonas Trolle dalla piccola stanza dalla quale dirige le operazioni della fase di "pre-investigazione": infiltrazioni, pedinamenti, intercettazioni. Parola di poliziotto: "Se la società non prova a capire i meccanismi di discriminazione tra i sessi e se non riflette sul perché è importante aiutare queste donne e non le vede come vittime allora è ovvio che la legge non funzionerebbe".

In Svezia questa legge è stata sostenuta con forza: dal 1999, anno del varo, è stato verificato in 5 consultazioni popolari un consenso che oscilla tra il 75% e l'85%. "Sono loro, le persone - prosegue l'ispettore - la nostra prima fonte, perché se c'è qualche movimento sospetto in 5 minuti la società lo sa, quindi anche la polizia lo sa. La gente sa che le ragazze sono vittime".

E la "libertà di vendersi?" "Io stesso, nel 1999, ero contrario a questa legge", rivela l'ispettore, "perché non ne capivo il meccanismo e pensavo che se qualcuno vuol comprare e qualcun altro vendersi, in fin dei conti sono affari suoi. Ma oggi, dopo 10 anni di esperienza e di conoscenza diretta del fenomeno capisco che non è mai questione di libera scelta: dove c'è prostituzione, dietro c'è sempre il crimine organizzato, sempre".

Una legge che ha ben 30 anni di studi alle spalle. Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence della polizia nazionale e incaricata dal Parlamento di un report annuale sulla prostituzione in Svezia, spiega che "moltissimi studi e ricerche condotte in Svezia tra i primi anni Settanta e fine degli anni Novanta hanno portato allo stesso risultato: tutte le donne svedesi che finivano per prostituirsi avevano subito abusi sessuali infantili da parte di padri, parenti o amici". E conclude: "Quando i ricercatori non hanno più avuto dubbi sulle correlazioni tra gli abusi sessuali e la prostituzione si è deciso di fare una scelta radicale, ed è nata la legge."

Perché funziona punire la domanda di sesso. "Il cliente è solo il primo anello di una lunga catena criminale e poiché, come prevede la legge, chiedere sesso è già un reato in sé - spiega l'ispettore Trolle - prendere i clienti è semplice e consente di costruire una prova solida contro il trafficante". Basta che i clienti siano in aula, insomma, e sei a metà dell'opera. "Per il tribunale - prosegue l'ispettore - la sola presenza dei clienti in aula è sufficiente a provare che è stato commesso un reato e questo è determinante per stabilire la connessione con il trafficante o lo sfruttatore".

"Sei un criminale". Il senso della legge è quello di includere il compratore nella filiera criminale. Spiega Trolle: "Noi informiamo i clienti che stanno aiutando il crimine organizzato e distruggendo una giovane vita. Poi gli inviamo a casa una lettera della polizia in cui si informa del reato commesso, la moglie chiederà spiegazioni: in Svezia essere qualificati come compratori di sesso è una vergogna profonda, e questo è molto efficace". E per il "compratore" è solo l'inizio. "Li pediniamo, li intercettiamo, facciamo fotografie e prendiamo le loro targhe, dopo circa 6 mesi li chiamiamo in Tribunale a testimoniare e li facciamo sedere accanto agli sfruttatori e ai trafficanti: solo così possono rendersi conto di far parte di una rete criminale".

Parlano le prostitute. "Non si può più lavorare! Se qualcuno si ferma a chiedere l'ora, si fa due ore in centrale, maledetta polizia!". E' livida di rabbia Hulda, una prostituta svedese che ha passato i 50, che si lamenta: "Ormai tutti, clienti e ragazze, sono emigrati nei paesi vicini, soprattutto in Norvegia, qui è diventato troppo complicato, io non lavoro quasi più!". Sara è ungherese e ha vent'anni, almeno così dice: "I poliziotti sono sempre gentili, mi chiedono se va tutto bene, se qualcuno mi da fastidio". Certo, fa freddo e si lavora poco, ammette Sara. Ma almeno non è come in Italia, dove ha lavorato per tre mesi in un piccolo paese vicino Roma: "In Italia ogni sera mi chiedevano i documenti e mi dicevano 'vattene, torna a casa tua'".

Le critiche al modello svedese. Forse non le vedi, ma si sono spostate nelle case, e ci arrivi tramite internet. Favorire lo spostamento al chiuso, dove è meno controllabile: è la critica che è sempre stata mossa agli svedesi. Ma "se il cliente può, allora la polizia può" - ribatte Trolle. "Abbiamo scelto di colpire il marketing, arrivare al compratore è facile, se il modo lo trova lui, figuriamoci se non lo troviamo noi". Internet è la nuova frontiere della compra-vendita di sesso. "Certo, ammette l'investigatore, non possiamo controllare tutti i siti né bloccare i server che si trovano all'estero, ma adesso ci risulta che a Stoccolma sono rimasti solo 3-4 siti che gestiscono un centinaio di ragazze". Poca roba in confronto alle altre capitali europee, come Oslo o Copenaghen, dove si torna a parlare di migliaia di ragazze e un numero di siti di cui le polizie hanno perso il controllo.

A scuola dai vichinghi. "I colleghi tedeschi ci dicevano che eravamo dei pazzi", racconta Wahlberg, "oggi vengono da noi per cercare di capire come lavoriamo, siamo pieni di fascicoli di registrazioni in cui i trafficanti ammettono che quello svedese è un mercato troppo sfavorevole". Infatti prostitute e clienti sono emigrati verso la vicina Norvegia, mandando in tilt la polizia locale, che ha registrato più di 600 nuove entrate nel solo mese di settembre, come spiega Esohe Agathise, giurista e consulente per le nazioni Unite: "Entro la fine del 2008 il Parlamento norvegese voterà una legge analoga a quella che c'è adesso in Svezia, le due polizie collaborano da ormai oltre due anni e c'è un clima di grande aspettativa, anche chi era contrario si è convinto: è quasi scontato che la legge passerà".

Gunilla Ekberg ha curato il disegno di legge svedese nel 1999 per il Parlamento e ora dirige il Catw (The Coalition Against Trafficking in Women International), la più grande Ong al mondo contro la tratta: "Me lo lasci dire, sono letteralmente sconvolta e spaventata dalla direzione presa dall'Italia: punire le ragazze le farà scappare dalla polizia, non collaboreranno più, per voi prendere i criminali diventerà impossibile".
 
Comunque, il modello svedese, per adesso, se proprio vogliamo vedere, è il solo che ha iniziato a dare qualche frutto, nel combattere tratta e sfruttamento.

ma chissà come mai, qui in Italia, nemmeno lo prendiamo in considerazione.

.................
come ho già concordato sopra con Conte Rosso non fare nulla è ipocrisia
servono leggi e regolamentazioni
...provare non nuoce,qualche strada si sfoltirà :up:
P.S. c'è da ricordare che in Svezia la prostituzione NON è illegale
...il che significa, a parer mio, che se "il cliente" è in visita in casa e parla di filosofia la "cosa" è lecita e NON perseguibile ;)
 
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Comunque, il modello svedese, per adesso, se proprio vogliamo vedere, è il solo che ha iniziato a dare qualche frutto, nel combattere tratta e sfruttamento.

ma chissà come mai, qui in Italia, nemmeno lo prendiamo in considerazione.

Imbecilli come al solito

Prostituzione, la ricetta svedese "Si vince colpendo il compratore" - esteri - Repubblica.it

STOCCOLMA - "La prostituzione è una violenza dell'uomo contro la donna". Sembra uno slogan femminista degli anni Settanta la legge svedese varata nel 1999, l'unica in Europa che, ad oggi, si sia dimostrata capace di contrastare il crimine organizzato legato al mercato del sesso. Colpendo duro il cliente. Le donne trafficate nel paese scandinavo ogni anno sono 400-500, a fronte delle 5-7.000 di altri paesi nord-europei come Norvegia o Danimarca. Una norma che funziona, dicono le autorità, perché ha il consenso dell'80% della popolazione.

Il poliziotto e il politico. Jonas Trolle, l'ispettore criminale a capo della squadra anti-racket più grande di Stoccolma e Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence e responsabile dei rapporti con il Parlamento svedese sullo stato del traffico in Svezia, ci hanno spiegato il meccanismo di contrasto. Una ricetta che funziona, considerando che secondo le rilevazioni delle autorità ha visto calare la prostituzione nelle strade di Stoccolma fino alle 10-15 ragazze per notte, stimate in circa 50-60 prima dell'entrata in vigore della legge. I siti internet a Stoccolma sono ormai soltanto 3-4 e controllano un centinaio di ragazze, contro le circa 2.000 di capitali di dimensioni analoghe come Copenaghen o Oslo. Non mancano le intercettazioni in cui i trafficanti i trafficanti si lamentano dicendo che il mercato svedese è "troppo sfavorevole". E la gente? Gli svedesi interpellati non hanno dubbi: stiamo con le ragazze, contro chi compra.

"E' la cultura dell'eguaglianza di genere che può combattere la prostituzione", dice Jonas Trolle dalla piccola stanza dalla quale dirige le operazioni della fase di "pre-investigazione": infiltrazioni, pedinamenti, intercettazioni. Parola di poliziotto: "Se la società non prova a capire i meccanismi di discriminazione tra i sessi e se non riflette sul perché è importante aiutare queste donne e non le vede come vittime allora è ovvio che la legge non funzionerebbe".

In Svezia questa legge è stata sostenuta con forza: dal 1999, anno del varo, è stato verificato in 5 consultazioni popolari un consenso che oscilla tra il 75% e l'85%. "Sono loro, le persone - prosegue l'ispettore - la nostra prima fonte, perché se c'è qualche movimento sospetto in 5 minuti la società lo sa, quindi anche la polizia lo sa. La gente sa che le ragazze sono vittime".

E la "libertà di vendersi?" "Io stesso, nel 1999, ero contrario a questa legge", rivela l'ispettore, "perché non ne capivo il meccanismo e pensavo che se qualcuno vuol comprare e qualcun altro vendersi, in fin dei conti sono affari suoi. Ma oggi, dopo 10 anni di esperienza e di conoscenza diretta del fenomeno capisco che non è mai questione di libera scelta: dove c'è prostituzione, dietro c'è sempre il crimine organizzato, sempre".

Una legge che ha ben 30 anni di studi alle spalle. Kajsa Wahlberg, membro dell'Intelligence della polizia nazionale e incaricata dal Parlamento di un report annuale sulla prostituzione in Svezia, spiega che "moltissimi studi e ricerche condotte in Svezia tra i primi anni Settanta e fine degli anni Novanta hanno portato allo stesso risultato: tutte le donne svedesi che finivano per prostituirsi avevano subito abusi sessuali infantili da parte di padri, parenti o amici". E conclude: "Quando i ricercatori non hanno più avuto dubbi sulle correlazioni tra gli abusi sessuali e la prostituzione si è deciso di fare una scelta radicale, ed è nata la legge."

Perché funziona punire la domanda di sesso. "Il cliente è solo il primo anello di una lunga catena criminale e poiché, come prevede la legge, chiedere sesso è già un reato in sé - spiega l'ispettore Trolle - prendere i clienti è semplice e consente di costruire una prova solida contro il trafficante". Basta che i clienti siano in aula, insomma, e sei a metà dell'opera. "Per il tribunale - prosegue l'ispettore - la sola presenza dei clienti in aula è sufficiente a provare che è stato commesso un reato e questo è determinante per stabilire la connessione con il trafficante o lo sfruttatore".

"Sei un criminale". Il senso della legge è quello di includere il compratore nella filiera criminale. Spiega Trolle: "Noi informiamo i clienti che stanno aiutando il crimine organizzato e distruggendo una giovane vita. Poi gli inviamo a casa una lettera della polizia in cui si informa del reato commesso, la moglie chiederà spiegazioni: in Svezia essere qualificati come compratori di sesso è una vergogna profonda, e questo è molto efficace". E per il "compratore" è solo l'inizio. "Li pediniamo, li intercettiamo, facciamo fotografie e prendiamo le loro targhe, dopo circa 6 mesi li chiamiamo in Tribunale a testimoniare e li facciamo sedere accanto agli sfruttatori e ai trafficanti: solo così possono rendersi conto di far parte di una rete criminale".

Parlano le prostitute. "Non si può più lavorare! Se qualcuno si ferma a chiedere l'ora, si fa due ore in centrale, maledetta polizia!". E' livida di rabbia Hulda, una prostituta svedese che ha passato i 50, che si lamenta: "Ormai tutti, clienti e ragazze, sono emigrati nei paesi vicini, soprattutto in Norvegia, qui è diventato troppo complicato, io non lavoro quasi più!". Sara è ungherese e ha vent'anni, almeno così dice: "I poliziotti sono sempre gentili, mi chiedono se va tutto bene, se qualcuno mi da fastidio". Certo, fa freddo e si lavora poco, ammette Sara. Ma almeno non è come in Italia, dove ha lavorato per tre mesi in un piccolo paese vicino Roma: "In Italia ogni sera mi chiedevano i documenti e mi dicevano 'vattene, torna a casa tua'".

Le critiche al modello svedese. Forse non le vedi, ma si sono spostate nelle case, e ci arrivi tramite internet. Favorire lo spostamento al chiuso, dove è meno controllabile: è la critica che è sempre stata mossa agli svedesi. Ma "se il cliente può, allora la polizia può" - ribatte Trolle. "Abbiamo scelto di colpire il marketing, arrivare al compratore è facile, se il modo lo trova lui, figuriamoci se non lo troviamo noi". Internet è la nuova frontiere della compra-vendita di sesso. "Certo, ammette l'investigatore, non possiamo controllare tutti i siti né bloccare i server che si trovano all'estero, ma adesso ci risulta che a Stoccolma sono rimasti solo 3-4 siti che gestiscono un centinaio di ragazze". Poca roba in confronto alle altre capitali europee, come Oslo o Copenaghen, dove si torna a parlare di migliaia di ragazze e un numero di siti di cui le polizie hanno perso il controllo.

A scuola dai vichinghi. "I colleghi tedeschi ci dicevano che eravamo dei pazzi", racconta Wahlberg, "oggi vengono da noi per cercare di capire come lavoriamo, siamo pieni di fascicoli di registrazioni in cui i trafficanti ammettono che quello svedese è un mercato troppo sfavorevole". Infatti prostitute e clienti sono emigrati verso la vicina Norvegia, mandando in tilt la polizia locale, che ha registrato più di 600 nuove entrate nel solo mese di settembre, come spiega Esohe Agathise, giurista e consulente per le nazioni Unite: "Entro la fine del 2008 il Parlamento norvegese voterà una legge analoga a quella che c'è adesso in Svezia, le due polizie collaborano da ormai oltre due anni e c'è un clima di grande aspettativa, anche chi era contrario si è convinto: è quasi scontato che la legge passerà".

Gunilla Ekberg ha curato il disegno di legge svedese nel 1999 per il Parlamento e ora dirige il Catw (The Coalition Against Trafficking in Women International), la più grande Ong al mondo contro la tratta: "Me lo lasci dire, sono letteralmente sconvolta e spaventata dalla direzione presa dall'Italia: punire le ragazze le farà scappare dalla polizia, non collaboreranno più, per voi prendere i criminali diventerà impossibile".

:lol:

GRANDI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :bow:

:d:
 
La solita fiera della sensibilità, vedo. :rolleyes:
a quale dei canonici ambiti ti riferisci ? :)
La sensibilità, di norma, è la facoltà di percepire attraverso sensori (nel caso di esseri viventi, gli organi di senso) stimoli provenienti da fonti esterne. Il termine assume tuttavia diversi significati a seconda dell'ambito:
In metrologia, sensibilità si riferisce, nel caso ideale, al rapporto tra la variazione del valore misurato R e la variazione del valore reale E, o in altri termini è la derivata della funzione y(s) che è la risposta del sensore allo stimolo s, pertanto se la funzione non è una retta la sensibilità varia da punto a punto. Talvolta se viene scelto un punto di lavoro attorno al quale effettuare la misura, la sensibilità diventa la linearizzazione della curva attorno a tale punto. Infine negli strumenti elettronici viene anche definita come il minimo stimolo rilevato dal sensore, esiste infatti un limite inferiore oltre il quale lo stimolo non è più distinguibile dal rumore di fondo, per questo a volte è definita come lo stimolo che applicato al sensore produce un'uscita uguale al valore efficace del rumore;
In epidemiologia, la sensibilità è la probabilità di un test diagnostico di indicare un risultato positivo (anomalo) nei soggetti colpiti dalla malattia.
In medicina la sensibilità è l'acquisizione di stimoli sensoriali tramite neuroni sensitivi.
In filosofia la sensibilità è l'intensità e l'acutezza con cui un soggetto intuisce col pensiero qualcosa di esterno a lui.
In psicologia, sensibilità si riferisce alla disposizione di condividere un'emozione provata da soggetti altri da sé.
In fotografia la parola sensibilità indica la maggiore o minore capacità di una pellicola di essere impressionata dalla luce.

http://it.wikipedia.org/wiki/Sensibilità
 
io penso che, in questo caso, è la penultima quella che piu' si confà

...e capisco che questa cosa della prostituzione tu la senti molto come tua e ti dà emozioni forti ....che io recepisco e capisco in parte ma, essendo ( o credendo di essere ) un razionale io so che le tue utopie non sono realizzabili ora e adesso, e soluzioni, reali, fattibili, servono ora e adesso insomma meglio qualcosa che nulla ...perchè con il nulla rimane l'ipocrisia, come bene ha detto poco sopra Conte Rosso
 

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