Già, perché bisogna essere onesti:
diciotto mesi fa, quando Biden ha annunciato di volersi ricandidare per un secondo mandato,
i piani dei democratici sono saltati all’aria.
L’idea maturata tra i dirigenti dell’Asinello
era quella insita in una sorta di patto non scritto quattro anni fa:
Biden doveva fare un solo mandato,
un tempo ragionevole per fare sì che Donald Trump fosse dimenticato
o, in caso contrario,
distrutto a suon di procedimenti giudiziari,
per poi farsi da parte e lasciar spazio alla nuova generazione democratica scalpitante.
Si sarebbero celebrate delle primarie a cui probabilmente Kamala Harris avrebbe partecipato, ma che non avrebbe mai vinto.
E invece quella vecchia volpe di Sleepy Joe ha rovinato tutto ricandidandosi,
un po’ perché il potere piace a tutti – e a lui in modo particolare –
e lasciarlo è sempre estremamente pruriginoso per l’egomania del politico medio,
un po’ perché Trump è stato tutt’altro che dimenticato.
Anzi, ha rafforzato incredibilmente il suo seguito che oggi lo venera come un Messia
e un po’ perché gli stessi dirigenti del partito democratico non hanno avuto la forza di dire già allora “Joe, devi passare la torcia”.