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E questo fa il paio con quello sopra.

Il capitano di vascello Gianluca D’Agostino,
in alcune dichiarazioni riportate da L’Unione Sarda
e rilasciate durante un sopralluogo nei pressi dello yacht ormai sommerso,
ha parlato di “una vera e propria emergenza ambientale“.

“Ora la barca poggia su un fondale tra i 6 e gli 8 metri.
In questo momento vanno avanti le operazioni di monitoraggio ambientale,
evitando l’eventuale sversamento (di carburante, ndr) che al momento non c’è“.
 
Ahahahahahah
Non si spegne l’eco delle polemiche di genere nate dopo il caso di Imane Khelif.

Sulla vicenda è tornata Eugenia Roccella.
In un post su Facebook, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità
ha parlato di "un nuovo patriarcato che non riconosce la realtà del corpo sessuato”.

“Si avviano a conclusione le Olimpiadi che hanno segnato un nuovo salto di qualità nell’attacco alle donne“,
ha scritto in un lungo messaggio, citando anche l’esempio dell’atleta afghana Manizha Bgirl Talash.

L’afghana ha fatto parte della squadra dei rifugiati
ma è stata squalificata per aver mostrato la scritta “Liberate le donne afghane” dopo la sua prova nella breakdance.

Per Roccella la squadra dei rifugiati così “rischia di diventare un esercizio di ipocrisia
ma soprattutto si mina la distinzione tra gare maschili e gare femminili.

“Se si nega la possibilità di distinguere ‘scientificamente’ i maschi dalle femmine
è evidente che le categorie,
e con esse le gare sportive per le donne,
perdono totalmente di senso,

finendo per unificare le competizioni in un unico genere ‘neutro‘”.
 
Ahahahahahah peggio che all'oratorio.

Le nuove regole del sistema sanitario inglese
annientano il buonsenso in nome di un'inclusività arcobaleno esasperata.

Già noto per lo striscione sui presunti 21 generi esistenti,
l'NHS si è superato con le sue nuove linee guida:

in nome di una inclusività esasperata,
i medici,
prima di fare una radiografia,
dovranno chiedere anche agli uomini se sono "incinti".



Nessuna boutade, è tutto vero: il nadir del buonsenso e lo zenit dell'ideologia talebana.
 
Secondo un medico, un uomo sottoposto a un percorso oncologico

“era così infastidito dalle domande che ha urlato, ha lasciato il reparto e non si è sottoposto all’esame”.

O ancora, in più di un’occasione il paziente si è offeso o imbarazzato dal dubbio che il suo sesso non fosse “ovvio”.

Capitolo ancor più delicato per le donne reduci da aborti:

domande così invasiva ricordano loro quei traumi. Non è tutto.

Tra le varie sciocchezze contenute nei moduli,
è spuntato l’indottrinamento dei bambini:

viene infatti chiesto ai minorenni i pronomi preferiti.

La mancanza di buonsenso è visibile a occhio nudo.
 
«Il Pd mi attacca perché lo sfido su un terreno che ritiene solo suo.

Quello sociale, della protezione di donne e minori.

Negli ultimi 10 anni i ministri della Giustizia
erano Orlando del Pd, Bonafede e Cartabia,
tecnico ma non certo vicina al centrodestra
.

Nulla hanno fatto per le carceri.

Nulla hanno fatto per i campi rom».
 
«Immagini suggestive, scene davvero sguaiate e attacchi ad personam.

Non avevano capito nulla di quello che ho detto.

Questo perché non conoscono l'argomento.


Io non sono per il carcere, specie nei casi di donna incinta, ma per gli istituti di custodia attenuata.

Poi, certo, bisogna vedere il certificato penale.

Ma di sicuro il bambino non può essere un salvacondotto per commettere dei reati.

Ho incontrato bambini con madri con spaccio per reato internazionale di stupefacenti.
Che facciamo? Le lasciamo libere?

Va esaminato caso per caso, cosa che non viene mai fatta».
 
«La domanda è come risolvere il problema, senza fare razzismo,
che è una parola buttata in mezzo dalla sinistra
per nascondere le loro responsabilità nella valutazione della faccenda.


Per anni abbiamo avuto un atteggiamento di assoluta sottovalutazione del fenomeno,
anche perché, con la scusa del rispetto della cultura diversa,
passano culture anti-democratiche basate sulla legge del più forte
e sullo sfruttamento di donne e bambini.

Io sono diventata vittima degli strali in Parlamento
perché si sentono toccati, perché sì: è un tema tabù.


La cultura di un rom è il tabù dei tabù».


«Sono passati più di 20 anni.

Trovai questa situazione: 27 minori costretti a borseggiare nel centro storico.

Ragazzini controllati da donne che non erano le loro madri.

Arrivavano alla stazione Trastevere e venivano divisi.

A fine giornata, di nuovo a Trastevere, dove trovavano gli adulti per recuperare la refurtiva.

Al vertice dell'associazione c'era anche un minorenne.

Sapevano che se non avessero rubato, sarebbero stati riempiti di botte. ».
 
Ci hanno raccontato per mesi,
in maniera continuativa e martellante (come si conviene nei regimi),
che l'Ucraina era stata invasa dalla Russia e che dunque aveva tutto il diritto di difendersi
e che noi europei avevamo il dovere di armarla acciocché potesse difendersi dall'invasore.

Avevamo da subito denunciato questa fumettistica e demenziale narrazione
come ideologica e intrinsecamente falsa,
buona solo a coprire i reali rapporti di forza
e le reali strategie della civiltà del dollaro e delle sue colonie.


lo dicemmo da subito, non era la guerra della Russia contro l'Ucraina,
essendo invece la guerra della civiltà dell'hamburger contro la Russia,
con l'Ucraina impiegata in guisa di bastone contro Putin.

Ora ne abbiamo la più tragica conferma.
 
Nei giorni scorsi, l'Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato,
prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood (l'attore più pagato di sempre),
ha attaccato direttamente il territorio russo.

Come se non bastasse, il guitto di Kiev ha candidamente ammesso
di voler spingere la guerra nel territorio russo.

Lo ha detto come se fosse la cosa più ovvia del mondo.


Con ciò cade definitivamente la maschera dell'imperialismo a stelle e strisce.

Dovrebbe essere chiaro anche ai bambini:

l'Ucraina che in questi giorni aggredisce il territorio russo
non è in alcun modo "l'Ucraina che si difende",
come ce l'hanno sempre ipocritamente e grossolanamente presentata.


È, invece, ormai in modo inequivocabile,
il braccio armato della NATO e della civiltà dell'hamburger
che muove guerra alla Russia di Putin,
colpevole di non genuflettersi al nuovo ordine mondiale liberal-atlantista.
 
La colpa di Mosca, agli occhi di Washington, è principalmente questa:

non piegarsi all'imperialismo a stelle e strisce,

rivendicare il proprio spazio sovrano

e il proprio modo di esistenza non ancora organico alla civiltà nichilista del capitale.

La strategia resta sempre la stessa dal 1989 ad oggi:
chi non si piega a Washington viene rovesciato in un modo o nell'altro,
con missili democratici, bombe etiche ed embaghi terapeutici,
in perfetto stile orwelliano.
 

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