Solo politica

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Stic@zzi
  • Data di Inizio Data di Inizio
La vicenda del processo Open Arms contro Matteo Salvini
rappresenta un momento cruciale per la politica italiana
e per il rispetto dei principi democratici.

Come presidente del Partito liberale italiano,
ritengo fondamentale sottolineare che questo processo non riguarda solo l’ex ministro dell’Interno,
ma tocca le fondamenta della libertà politica e della sovranità nazionale.

Matteo Salvini è accusato di aver difeso i confini del nostro Paese,
di aver agito nel rispetto delle leggi e del mandato ricevuto dai cittadini.

L’azione di chiusura dei porti, contestata nel processo,
era parte di una politica chiara e trasparente,
mirata a gestire un’emergenza migratoria che troppo spesso ha visto l’Italia lasciata sola dalle istituzioni europee.


È ironico e paradossale che mentre l’Europa chiude i confini,
l’Italia processa chi, come il leader della Lega,
ha cercato di fare lo stesso per garantire la sicurezza nazionale.


Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel solo 2023, l’Italia ha visto l’arrivo di oltre 140mila migranti,
un aumento significativo rispetto agli anni precedenti.
Questo flusso continuo ha posto enormi sfide al nostro sistema di accoglienza e integrazione,
aggravato dalla mancanza di una risposta unitaria e solidale da parte dell’Unione europea.
Le strutture di accoglienza, soprattutto nel Sud Italia, sono spesso sovraffollate,
e i comuni si trovano a dover gestire un'emergenza continua senza risorse adeguate.

La richiesta di sei anni di carcere per Salvini rappresenta
non solo un’accusa personale,
ma un attacco alla libertà di chi, come lui,
ha scelto di servire il Paese con coraggio.

È un messaggio pericoloso per tutti i leader politici:
difendere i confini e la sovranità non solo può costare carriere,
ma persino la libertà personale.


Come Partito liberale italiano non possiamo accettare che la giustizia venga utilizzata
come strumento per delegittimare il libero operato politico.

Il vicepremier Salvini ha agito nel pieno rispetto delle sue prerogative,
difendendo l’Italia da flussi migratori non regolati e ponendo al centro la sicurezza dei cittadini.

Processare un ministro per aver adempiuto al suo dovere è un segnale preoccupante
che rischia di compromettere la stessa funzione della politica e di indebolire la democrazia.


La politica deve restare il luogo del confronto delle idee
e non delle intimidazioni giudiziarie.


Sostenere Salvini significa difendere la libertà di azione politica
e ribadire che difendere l’Italia non è un crimine, ma un dovere morale e istituzionale.

Le forze liberali devono unirsi contro questa deriva pericolosa
e riaffermare che la libertà, in tutte le sue forme, è un valore che non può essere processato.
 
La propaganda.


photo_2024-09-16_10-52-42.jpg


photo_2024-09-16_10-52-44.jpg
 
Per farla breve,
uno ha scritto una cosa e tutti l’hanno ripresa senza verificare.

Senza fare il giornalismo insomma,
dal primo - che l’ha messa in giro -
all’ultimo che l’ha fatta circolare.

Stiamo in queste mani per l’informazione, purtroppo.
 
Sono un giornalista professionista non uno che vende portenti per lavastoviglie.

Sono un giornalista, dunque, non la moglie di Fabio Caressa e neppure ho da spartire piatti sporchi con Giorgio Locatelli.

Sono un giornalista, non un puffo, non sono neanche uno che ritiene la deontologia sinonimo di ideologia o di portineria.

Non sono neppure un abboccone di lotta e di Governo,
grado superiore a componente emerito della prima classe operaia e marxista-leninista.

Infatti, non dedico nemmeno un rigo
al nulla eterno,
agli enigmi alieni,
ai rimbambiti giustamente pizzicati dalle Wanna Marchi,
ai campi larghi,
ai George Soros,
ai Romano Prodi,
ai Carlo De Benedetti,
agli improbabili arrampicatori sociali,
alla moglie, suocera compresa, di Aboubakar Soumahoro,
tantomeno digito o metto bocca su Maria Rosaria Boccia.

Del resto, da professionista savio, non so chi sia, né intendo saperlo.
La ignoro, ergo sum.

Un giornalismo degno e credibile dovrebbe ignorare.
 
Eppure ogni giorno persegue il taglia e cuci e il farsi edotto di un’entità senza capo né coda.

Inoltre, mi conviene mettere le mani avanti a futura memoria.

Non mi chiamo Gennaro, bensì Giancarlo.
Meglio Ercolano di Pompei, e Poppea meglio di tutti.

Sono un ex biondo, alto quasi un metro e ottanta,
fisico stravecchio ancora moderatamente atletico,
condannato, però, alla pianeggiante calvizie,
per eccesso di quel lussurioso chiamato testosterone,
e, tuttavia, nonostante l’insorgente priapismo senile,

dichiaro sotto giuramento di non aver recentemente messo incinta
nessuna fanciulla in cerca di consulenze o di vacanze generosamente pagate da passanti.

Dichiaro, inoltre, davanti a qualsivoglia procuratore della Repubblica,
magari forcaiolmente attivato dal compagno Angelo Bonelli,
di non aver mai incontrato, frequentato, limonato con signore o signorine battezzate Maria Rosaria.

Il doppio nome non mi allappa, non mi attira, non mi allepra,
e, come fosse capra, non mi arrapra, pardon, arrapa.

Mai e poi mai ho rivelato alcunché a chicchessia,
neppure i top secret di quanti peli rossi hanno i togati di magistratura democratica
o i commissari europei stressati dalle pesanti valigie zeppe di souvenir provenienti dal Qatar e non solo.


Da alfabetizzato nella scuola statale Umberto I e non alle Frattocchie,
diffido di chi dice e non dice,
di chi allude e non dichiara,
di chi annuncia sfracelli e intima l’inchino con tante scuse.

Per tali figurine non spreco sillabe, dittonghi e iati e passo oltre.

Ribadisco: non ho sfiorato con un dito alcuna femmina in ossessiva ricerca di notorietà
o di un posto di prima fila davanti al Sol dell’avvenire.

Insomma, mi limito a fare il giornalista, a cercare di informarmi e di informare,
benché, così facendo, rischio di essere sanzionato e bocciato dall’Ordine dei pettegoli a mezzo stampa.

Non mi importa niente, visto che da pensionato mi darò al gioco delle bocce.


Sì, le bocce, quelle senza la “i”.
 
hai un modello economico autocentrico
basato su energia a basso costo

cosa mai sarebbe potuto andare storto col
governo semaforo?

WWW

:-D
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto