Uno stralcio da un report di Ubs datato giugno 2012.
Sono i possibili o probabili scenari
che loro si immaginano,
anche se, a mio avviso,
non si pongono la domanda chiave:
fino a quando sarà possibile tenere il floor?
o forse per loro questa non è una preoccupazione.....
Ubs parla di 1,20 come "limite minimo di cambio"
che a me pare l'accezione più corretta.
L'intero report in allegato
Mercati valutari
Potremmo immaginare diversi scenari di abbandono dell'attuale politica del
limite minimo di cambio. Gli ulteriori sviluppi dipenderanno non da ultimo
dallo sviluppo in Europa. È altresì importante il modo in cui si sviluppa il
rischio di inflazione in Svizzera. Di seguito presentiamo una breve panoramica
sui possibili scenari. Nel breve termine gli sviluppi in Europa potrebbero
condurre allo scenario 1 o allo scenario 2. Qualora ciò non accadesse,
dovrebbero verificarsi gli scenari 3 o 4 a lungo termine.
1. Distensione nell'Eurozona: la fiducia nella politica europea riprende a
salire e di conseguenza l'Euro si apprezza. Inoltre a causa del calo dell'avversione
al rischio il franco si indebolisce. EURCHF si stacca dal limite minimo
di 1,20 senza alcuna influenza sulla politica monetaria. La BNS può di
conseguenza abolire il limite minimo. Attribuiamo a questo scenario la più
alta probabilità di accadimento.
2. Crisi nell'Eurozona: un inasprimento della situazione in Europa rappresenterebbe
lo sviluppo più spiacevole. In questo scenario i fallimenti di banche
europee e le insolvenze di paesi membri dell'euro potrebbero spingere
gli investitori internazionali verso il porto sicuro del franco. Il bilancio della
BNS aumenterebbe enormemente con la difesa del limite minimo.
In questo caso riteniamo possibile l'introduzione di controlli della circolazione di
capitali e interessi negativi, per sostenere la difesa del limite minimo.
Se in Eurozona non si assisterà né a una distensione né a una crisi, nel più
lungo termine la pressione inflazionistica o quella deflazionistica costringeranno la BNS ad agire.
3. Scenario inflazionistico: Se il rischio di inflazione in Svizzera dovesse
aumentare con il limite minimo attuale, la Banca nazionale si troverebbe
di fronte a un dilemma. L'argomentazione principale per l'introduzione del
limite minimo era il rischio di deflazione, determinato da un apprezzamen
to del tasso di cambio incontrollato ed eccessivo. In caso di aumento del
rischio di inflazione, la BNS non potrà più attenersi al tasso di cambio minimo.
In questo caso potrà abolire completamente il limite minimo di cambio
o ridurlo una tantum o gradualmente ("crawling peg").
Una diminuzione graduale del corso proteggerebbe la Svizzera dall'estensione di un'inflazione
elevata dall'Europa. Un chiaro obiettivo preannunciato per l'apprezzamento del franco
(ad esempio due centesimi all'anno) è tuttavia possibile solo se i maggiori tassi d'interesse in Europa lo permettono.
4. Scenario deflazionistico: Se la crescita economica globale e in particolare
europea crollasse, la Svizzera sarebbe minacciata da una deflazione,
anche in presenza di un limite minimo di cambio stabile. In tale scenario
deflazionistico la BNS potrebbe alzare il cambio minimo. In Svizzera ci si
deve attendere un innalzamento solo in caso di un enorme crollo finanziario,
che a nostro avviso è molto improbabile. Un innalzamento potrebbe
avvenire attraverso un'iniziativa una tantum o graduale.
La variante crawling peg, ossia una svalutazione graduale e preannunciata del franco,
avrebbe chiaramente un effetto deterrente sugli investitori in franchi.
Interessi negativi e controlli sulla circolazione dei capitali improbabili
Riteniamo altamente improbabile l'introduzione di interessi negativi e dei
controlli sulla circolazione dei capitali come strumenti aggiuntivi per la difesa
del limite minimo di cambio, ma non da escludere completamente in caso di emergenza.