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http://it.news.yahoo.com/040609/92/2tn3f.html
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Mercoledì 9 Giugno 2004, 10:47
Previsioni di Elliott: Tiscali; si fa largo l'ipotesi di una nuova fase positiva. Punto d'arrivo oltre i 5 euro
Di Alessandro Magagnoli
In sintesi: ipotesi 1) onda 3 di C (con C iniziata sul top di dicembre 2003, a conclusione di un flat iniziato a dicembre 2002), con obiettivi a 3 euro e negazione oltre 6. Se area 3 sosterrà i prezzi possibile un rialzo fino a 5 euro, che tuttavia potrebbe non essere risolutivo. Solo oltre questa quota si potrebbe parlare di inversione. Ipotesi 2) Onda B della terna partita con i minimi di ottobre 2002. In questo caso la correzione potrebbe anche essere terminata, mancherebbe ora una C rialzista di medio termine con obiettivi a 5.60, 7.10 e 9.5 euro.
Bella la reazione di Tiscali (Milano: TIS.MI - notizie - bacheca) dai minimi di 3.14 euro del 17 maggio. Ma per quale ragione il titolo è rimbalzato da quei livelli, dopo aver violato i minimi del 12 marzo 2003 a 3.41 e quelli del 10 ottobre 2002 a 3.63 euro ?
Una spiegazione potrebbe venire dalla teoria di Elliott: una fase correttiva di tipo Zig Zag (composta da 5-3-5 onde) si sviluppa all'interno di un canale, ed usualmente è caratterizzata da una onda C di ampiezza uguale alla A. Nel nostro caso il ribasso dal top del 2 dicembre '03 a 7.47 al minimo del 4 febbraio a 4.83 intercorrono 264 centesimi (ipotetica onda A), che sottratti dal top del 2 marzo a 5.93 (ipotetica B) danno un obiettivo (della supposta C) a 3.29 euro. La chiusura più bassa di Tiscali è per il momento stata quella del 14 maggio a 3.30 euro.
In questo caso il rialzo dai minimi di maggio potrebbe essere quindi considerato l'inizio di una nuova fase positiva, destinata a salire ben oltre quanto fatto vedere fino ad ora.
Purtroppo questa non è la sola ipotesi che si può avanzare, in termini di onde, per il titolo.
Il quadro elliottiano di Tiscali viaggia infatti su due binari: il rialzo dai minimi di ottobre 2002 viene considerato l'avvio di un pattern correttivo, quindi una onda A. Il ribasso dai massimi di dicembre 2002 ai minimi di marzo 2003 può essere o la B della terna correttiva, oppure solo la a della B. Nel primo caso il rialzo marzo - dicembre 2003 sarebbe l'onda C della correzione, che presumibilmente sarebbe solo una A di ordine maggiore di una correzione più complessa (ed allora il ribasso dai massimi di dicembre 2003 sarebbe l'onda B, potenzialmente già terminata, in attesa di una C rialzista, come già spiegato in dettaglio poco sopra).
Nel secondo caso il rialzo marzo-dicembre 2003 sarebbe una onda b della B, quindi il ribasso dai massimi di dicembre 2003 sarebbe la c della B (e come onda c andrebbe contato in 5, ancora quindi non terminato, con obiettivi della 3 di C in area 2.5 euro e in area 1.80/2.00 per tutta la sequenza ribassista). In questo caso al termine della c della B, ribassista, cioè da area 2.00/2.50 euro, farebbe seguito una C rialzista.
La cosa interessante da capire quindi è se il ribasso dai massimi di dicembre 2003 si è sviluppato, e già concluso, in tre segmenti, oppure se si tratta di una serie in 5 onde ancora in evoluzione, e quindi la fase laterale gennaio-febbraio sarebbe solo una onda 2 correttiva (e non la B della terna) nell'ambito di un movimento impulsivo, del quale il ribasso in corso sarebbe la onda 3, con obiettivi in base alla 1 in area 2.50.
Il primo caso prevede come già accennato una onda a dal top del 2 dicembre al minimo del 23, onda b fino al top del 2 marzo, onda c fino al minimo del 17 maggio. Il secondo caso potrebbe prevedere una onda 1 fino al minimo del 23 dicembre, una 2 fino al massimo del 2 marzo, una onda i di 3 fino al minimo del 29 marzo, una ii di 3 fino al top del 7 aprile, una iii di 3 fino al minimo del 17 maggio, una iv di 3 in corso. Dal momento che la onda iv non può ritracciare oltre il minimo della onda i, nel nostro caso salite oltre i 4.32 euro sarebbero un segnale forte in favore dell'ipotesi rialzista (correzione dai massimi di fine 2003 già conclusa). Viceversa la rottura dei minimi di 3.14 sarebbe un segnale in favore del proseguimento del ribasso verso i 2.50 euro, confermando che la discesa dai massimi di dicembre 2003 è da contare in 5 (onda C): nella ipotesi che tutta l'oscillazione dai massimi del dicembre 2002 sia una correzione di tipo flat, onda A e C ribassiste non sarebbero più proporzionali in ampiezza (attualmente la C risulta circa 1.618 volte la A), quindi il flat sarebbe da considerare ulteriormente esteso (con C estesa rispetto alla A, in caso di rottura di 2.95 euro).
Potrebbe anche accadere che in caso di rialzo limitato ai minimi del 29 marzo (quindi senza negare l'ipotesi che il ribasso sia da contare in 5) la successiva discesa si limiti ai 2.95/3.00 euro (equality tra A e C). In questo caso il risultato finale sarebbe molto simile per le due ipotesi, un test di area 3 euro e poi al rialzo nel medio termine. In termini di proporzioni per il momento il ribasso dai massimi di dicembre 2003 potrebbe anche essere la onda c conclusiva del flat iniziato a dicembre 2002.
In caso di tenuta dei 3 euro e successivo rialzo oltre quota 4,3 sarebbe possibile contare il ribasso dai massimi di dicembre come una onda b, e potremmo metterci in attesa della C rialzista, proporzionale alla onda A, il rialzo dai minimi di ottobre ai massimi di dicembre 2002, quindi con obiettivi a 7 e 8.50 euro.
Lo studio dell'andamento del grafico di forza relativa che mette il relazione il titolo con l'indice Numtel, dopo aver fornito un segnale negativo ad aprile con la rottura dei precedenti minimi, invia ora un segnale positivo, almeno per il breve termine. Usualmente infatti tale curva o segue l'andamento del titolo o addirittura ne anticipa i punti di svolta. In altre parole segnali rialzisti sul grafico di forza relativa sono di solito portatori di un miglioramento del quadro anche per il titolo e viceversa. Attualmente, dopo una fase ribassista avviata dai massimi di marzo, la curva ha superato la trend line tracciata da quel picco e passante per quello di inizio aprile, quindi un segnale rialzista anche per il titolo.
E' il momento di porsi una domanda: se tutta la fase dai minimi dell'ottobre 2002 è correttiva, cosa c'era prima, cosa possiamo aspettarci per il futuro ? Dal top del gennaio 2001 ci si può azzardare a contare una fase discendente in 5 onde (1 fino al bottom del 19 febbraio, 2 fino al top del 9 marzo, 3 fino al minimo del 18 settembre, 4 fino al massimo di fine novembre, sempre 2001, e 5 fino al minimo del 9 ottobre 2002). Questa sequenza potrebbe essere stata a sua volta la onda 5 della C che componeva tutta la correzione dai massimi del 2000. Dai minimi dell'ottobre 2002 sarebbe quindi iniziata una fase correttiva, caratterizzata da un onda A in tre segmenti, fino al massimo del 2 dicembre 2002, e da una fase successiva sulla quale abbiamo fatto due ipotesi, che nascono dal fatto che anche la successiva fase ribassista fino ai minimi del marzo 2003 sembra facilmente contata in tre segmenti, e quindi potrebbe contare o come B della sequenza correttiva o come onda a della stessa B.
Se il rialzo dai minimi di marzo ai massimi del dicembre 2003 fosse in 5 onde, allora potremmo affermare che la sequenza correttiva 3-3-5 si è conclusa, completando quindi una possibile onda A di ordine superiore (il ribasso dai massimi di dicembre 2003 sarebbe una onda B successiva, con obiettivo a 2.50 euro), mentre se invece il rialzo della seconda parte del 2003 non fosse contabile in 5, ma in 3, allora andrebbe considerato come semplice onda b della B, la a essendo il ribasso dal dicembre 2002 al marzo 2003. In questo caso la attuale fase di discesa dovrebbe essere contata in 5 onde (sarebbe la onda c di B, e la c è sempre in 5), fatto questo che lascerebbe poche speranze alla tenuta dei 3.0 euro.
Ipotizziamo di avere una soluzione per la conta in 5 (per gli amanti di Elliott la 1 fino al top del 21 marzo, la 2 fino al minimo del 21 maggio, la 3 fino al massimo del 27 agosto, la 4 fino al minimo del 20 novembre, la 5 fino al top del 2 dicembre): in questo caso, come accennato, sarebbe possibile immaginare che lo swing rialzo - ribasso - rialzo dai minimi dell'ottobre 2002 sia stato solo la onda A di una correzione più ampia, di cui adesso sarebbe in corso (o terminata, lo sapremo solo in caso di rottura dei 5 euro) la B.
Arriviamo ora ai suggerimenti operativi: in precedenza area 3 euro veniva indicata come ideale per effettuare acquisti, con stop sotto 2.50. In caso di acquisti in essere alzare lo stop a 3.40. Comprare ancora anche alla rottura di 3.8 euro, con target a 4.30. Oltre i 5 euro possibili rialzi anche consistenti, quindi effettuare interventi anche di medio. Sotto i 2.95 chiudere tutte le posizioni sul titolo.
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Saluti da High Tech