da
http://www.tiscali.com/investor/news/2004/04/comunicato FY_03final.pdf
che consiglio di andare a vedere per i dettagli...
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Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Tiscali approva il progetto di bilancio di esercizio e consolidato per il 2003
• Ricavi netti pari a 901 milioni di Euro in crescita del 20% rispetto all’esercizio 2002
• EBITDA dell’anno pari a 74,7 milioni di Euro (8,2% dei ricavi), positivo per il 5° trimestre consecutivo ed in netto miglioramento rispetto al risultato di 1 milione di Euro registrato nell’esercizio 2002
• 840.000 utenti ADSL al 31.12.2003, in crescita di oltre 600.000 nuovi clienti nel corso dell’esercizio 2003
• Crescita sostenuta anche nel primo trimestre 2004: 400.000 nuovi utenti portano ad un totale di 1.240.000 clienti ADSL al 31 marzo 2004
Cagliari 5 Aprile 2004.Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Tiscali ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2003.
Il 2003 è stato un anno di riposizionamento strategico per il Gruppo Tiscali che, forte di una base di 7 milioni di utenti dial-up in Europa, si è affermato come fornitore di servizi a banda larga grazie al sensibile miglioramento della situazione regolamentare del mercato broadband in Europa ed a una politica commerciale efficace e mirata.
L’esercizio 2003 è stato caratterizzato dall’accelerazione nella crescita degli utenti ADSL, quadruplicati rispetto alla fine 2002, che hanno trainato la crescita dei ricavi da accesso. Nel corso dell’esercizio si è assistito inoltre al continuo miglioramento della profittabilità a livello di EBITDA, positivo per il 5° trimestre consecutivo e in continua crescita anche in percentuale sui ricavi (8,2% dei ricavi su base annua).
Il raggiungimento di una massa critica di abbonati ADSL ed il loro potenziale di crescita anche in termini di ricavi medi per utente (ARPU) ha portato Tiscali verso una strategia di unbundling selettivo, già intrapresa in Olanda e Danimarca nell’esercizio 2003.
L’offerta di servizi a banda a larga in modalità unbundling consente infatti di controllare la qualità del servizio erogato ai clienti e rende possibili offerte ‘triple play’ di dati, voce e contenuti. La struttura tariffaria dell’unbundling consente inoltre un sostanziale miglioramento della profittabilità dell’accesso (in Olanda il gross margin nel 2003 è superiore al 70% dei ricavi e l’EBITDA superiore al 20%). Forti di questi risultati, che fanno leva sulla base clienti esistenti e sulla competenza tecnologica nell’offerta di servizi basati sulla rete, Tiscali ha posto la strategia di unbundling mirata come uno dei pilastri del proprio piano strategico: nel 2004 l’offerta di servizi ADSL in unbundling è stata avviata anche in Italia e Francia.
Risultati 2003
Ricavi e Gross Margin per area di business
Il Gruppo Tiscali ha chiuso l’esercizio 2003 con ricavi consolidati pari 901 milioni di Euro, in crescita del 20% rispetto ai 748,4 milioni di Euro registrati nell’esercizio precedente. L’incremento dei ricavi è riconducibile allo sviluppo dei servizi broadband e dei servizi alle imprese. Le dinamiche delle business unit sono le seguenti:
• I ricavi generati dall’accesso sono pari a 613 milioni di Euro, in crescita del 19% rispetto ai 517 milioni di Euro registrati nell’esercizio 2002. L’incidenza sui ricavi si attesta al 68%, in linea con il risultato registrato nel 2002.
• I ricavi da portale, pari al 5% del totale ricavi, sono pari a 47,2 milioni di Euro, in diminuzione del 1% rispetto all’esercizio 2002, principalmente a causa della dismissione delle due società Hispavista e WOL merchandising avvenuta nel 2002.
• Nel corso del 2003 i ricavi derivanti dai servizi alle imprese, pari al 18% del fatturato hanno registrato un aumento del 51% rispetto al 2002, attestandosi a 161,2 milioni di Euro, a fronte dell’ampliamento del perimetro di consolidamento e delle sinergie derivate dall’integrazione delle attività acquisite.
• I ricavi dei servizi voce, pari all’8% dei ricavi ammontano a 70,4 milioni di Euro, in crescita dell’ 8% rispetto all’esercizio 2002.
Il Gross Margin è stato di 455,1 milioni di Euro, pari al 51% del totale ricavi, in aumento del 25% in valore assoluto rispetto al 2002, quando l’incidenza era del 49% dei ricavi.
Costi operativi e EBITDA
I costi operativi sono in forte contrazione, dal 49% dei ricavi del 2002 al 42% dei ricavi nel 2003. Ci si attende una ulteriori riduzione dell’incidenza dei costi operativi anche nel 2004.
Le dinamiche sono state le seguenti:
• I costi di marketing passano da 122,8 milioni di Euro nel 2002 (16% dei ricavi) a 140 milioni di Euro a fine 2003, con un’incidenza sui ricavi del 16%.
• I costi del personale passano da 140,1 milioni di Euro nel 2002 (19% dei ricavi) a 142,1 milioni di Euro a fine 2003, con un’incidenza sui ricavi del 16%.
• I costi generali diminuiscono da 100,9 milioni di Euro nel 2002 (13% dei ricavi) a 98,1 milioni di Euro a fine 2003, con un’incidenza sui ricavi dell’11%.
L’EBITDA del 2003 è positivo per 74,7 milioni di Euro (8,2% di margine sui ricavi) in forte incremento rispetto a 1 milione di Euro dell’esercizio 2002. La perdita a livello operativo (EBIT) è pari a 228,9 milioni di Euro, in netto miglioramento (+43%) rispetto al risultato negativo per 399,8 milioni di Euro registrato nel 2002.
Si evidenziano ammortamenti di beni materiali per 92,8 milioni di Euro e di beni immateriali per 133 milioni di Euro, di cui 72 milioni di Euro relativi all’ammortamento della differenza da consolidamento (‘goodwill’).
L’EBIT risente positivamente dell’effetto dell’allungamento del periodo di ammortamento del goodwill, con un impatto pari a circa 120 milioni di Euro, dai cinque esercizi mediamente utilizzati sino al 31.12.2002 ai dieci esercizi mediamente utilizzati nel 2003 (a seguito dell’allungamento della vita utile del goodwill a dodici esercizi).
Le condizioni, di carattere strutturale, che hanno determinato la modifica della residua possibilità di utilizzazione della differenza di consolidamento sono ricollegabili alle seguenti circostanze specifiche:
• Situazione attuale del mercato nel quale opera il Gruppo, a livello generale e con riferimento alle diverse aree geografiche, e relative prospettive. A tale riguardo, assume rilevanza l’intervenuta stabilizzazione del business nei vari paesi.
• Risultati economici conseguiti nell’esercizio e relative prospettive desumibili dal business plan, che prevedono un ulteriore significativo miglioramento della situazione economica e finanziaria, ivi inclusa la generazione di flussi di cassa, attesa nel breve-medio periodo.
• Completamento del processo di riorganizzazione/ottimizzazione della struttura societaria del Gruppo.
La variazione della stima del periodo di ammortamento è stata condotta sulla base di un’analisi aggiornata del valore della differenza di consolidamento (impairment test), focalizzata sull’esame analitico del valore delle imprese del Gruppo a cui tale voce si riferisce, attraverso l’attualizzazione dei flussi di cassa prospettici desumibili dal business plan aggregato per singola area geografica. Da tale analisi è emerso che il valore netto contabile degli avviamenti inscritto in bilancio e riguardante le diverse aree geografiche risulta significativamente inferiore al corrispondente valore derivante dalla metodologia di cui sopra. A supporto dell’analisi condotta internamente dall’azienda il Consiglio di Amministrazione ha ottenuto una perizia da parte di un esperto indipendente che ha confermato che il goodwill iscritto a bilancio è ampiamente all’interno del valore dell’avviamento stimato sulla base dei business plan per specifiche business unit. Il perito si esprime anche sul periodo di ammortamento, validando la scelta dell’allungamento dello stesso.
Si segnala inoltre che a partire dal 2005 ma, a fini comparativi, già nel bilancio 2004 saranno applicati i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) che prevedono, per quanto riguarda il trattamento contabile del goodwill, che esso non venga più ammortizzato ma, in ciascun esercizio, valutato secondo i criteri dell’impairment test e, qualora il valore risultante sia inferiore al valore di bilancio, esso sia svalutato; non è invece ammessa una ripresa di valore nell’ipotesi opposta. Anche in quest’ottica, stante la differenza significativa tra valore di goodwill determinato con l’impairment test ed il suo valore contabile, si è ritenuto appropriato allungare il periodo di ammortamento che risulta in linea con quello adottato dalle società del settore.
Per quanto riguarda il valore delle partecipazioni iscritte nel bilancio di esercizio della Capogruppo, il criterio valutativo adottato rimane quello del costo, eventualmente rettificato in caso di perdite durevoli di valore quali desumibili dalla determinazione del valore di ciascuna partecipazione in funzione di apposito business plan realizzato per ciascun paese in cui Tiscali opera.
La perdita netta di periodo si è attestata a 242,4 milioni di Euro, più che dimezzata rispetto alla perdita registrata nell’esercizio precedente, pari a 593,1 milioni di Euro.
Sono state inoltre contabilizzate imposte differite attive per un importo pari a 51,6 milioni di Euro che, prudenzialmente, sono relative ai soli paesi (Paesi Bassi e Sud Africa) che hanno un risultato ante-imposte positivo già nell’esercizio 2003. Il totale dei crediti di imposta è superiore a 1 miliardo di Euro. Gli investimenti al 31 dicembre 2003 sono stati pari a 129,6 milioni di Euro, di cui circa30 milioni di Euro imputabili agli investimenti per la nuova sede di Cagliari.
Nella seconda metà dell’esercizio sono iniziati gli investimenti per l’implementazione della infrastruttura necessaria all’offerta ADSL in modalità ULL in Olanda.
Risorse finanziarie e indebitamento
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La liquidità detenuta verrà utilizzata per rimborsare la quota residuale dell’obbligazione in scadenza nel luglio 2004 per un ammontare di circa 80 milioni di Euro. Si prevede che il resto della liquidità verrà utilizzata per finanziare l’attività operativa del Gruppo Tiscali ed il piano di investimenti. Nei piani finanziari di Tiscali si prevede che le risorse finanziarie presenti in azienda, quelle che verranno generate dalla gestione corrente e le risorse risultanti da eventuali dismissioni di paesi non strategici in fase di realizzazione, possano consentire di rimborsare le obbligazioni in scadenza nel luglio 2005. Inoltre, al fine di massimizzare la flessibilità finanziaria, anche per dare maggiore impulso alla crescita, non si esclude di fare ricorso a fonti di finanziamento ulteriori, in una logica di ottimizzazione della struttura finanziaria di Tiscali, quali, ad esempio, debito bancario, strumenti azionari o obbligazionari, anche convertibili.
Il bond in scadenza nel 2006 è un’obbligazione convertibile che contiene una clausola di ‘soft mandatory’. In virtù di detta clausola, l’emittente potrebbe consegnare azioni anche qualora, a scadenza, il prezzo di mercato di Tiscali fosse inferiore al prezzo di conversione. In tal caso, la differenza tra il prezzo di conversione e il prezzo di mercato dovrebbe essere compensata con un esborso di cassa.
A titolo di esempio, se a scadenza il prezzo fosse di 2€ inferiore al prezzo di conversione, stante un rapporto di conversione fisso, Tiscali dovrebbe corrispondere agli obbligazionisti azioni per circa 154 milioni di Euro e la differenza - di circa 55 milioni di Euro - per cassa, estinguendo così il debito nominale di 209,5 milioni di Euro. Valutando la componente di capitale dello strumento, è stato pertanto indicato nella tabella il livello di indebitamento netto pro-forma ipotizzandone l’integrale conversione in azioni, senza conguaglio di cassa.
Le obbligazioni in scadenza nel 2004 e nel 2005 presentano covenant legati ai livelli di indebitamento lordo e al patrimonio netto consolidati. Si riassumono di seguito le due fattispecie di covenant, evidenziando che la fattispecie attualmente applicabile al Gruppo Tiscali è la prima (flussi di cassa consolidati negativi).
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Dati i livelli di patrimonio netto consolidato (pari a 425,6 milioni di Euro) e di indebitamento lordo consolidato (pari a 654,6 milioni di Euro) al 31.12.2003, il rapporto tra le due grandezze risulta pari a 1,5 e, pertanto, largamente inferiore al limite massimo di 2 imposto dal suddetto covenant.
Non si registrano situazioni di tensione finanziaria generale né di tensione finanziaria nei rapporti con i clienti o i fornitori, fatte salve eventuali situazioni fisiologiche di ritardi e/o contestazioni con taluni fornitori/clienti, non significative, che possono manifestarsi nella normale operatività delle società appartenenti al Gruppo.
Tutti i dati illustrati sono relativi al progetto di bilancio di esercizio e consolidato. La società di revisione contabile completerà il processo di verifica ed emetterà la relazione di certificazione nei termini di legge, ovvero 15 giorni prima dell’assemblea convocata per il 30 aprile 2004.
Offerta pubblica di acquisto di 150 milioni di Euro di obbligazioni
L’esercizio 2003 ha visto anche il lancio dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) sulla totalità delle obbligazioni emesse nel luglio 2002 dalla controllata Tiscali Finance S.A. in scadenza nel mese di luglio 2004, per un ammontare complessivo pari a 150 milioni di Euro. L'OPA aveva l’obiettivo di ristrutturare il debito del Gruppo Tiscali ed era finalizzata al rifinanziamento di una parte dello stesso migliorandone i profili di costo e di scadenza. Il periodo di offerta ha avuto inizio il 1° dicembre e si è concluso il 22 dicembre: sono state raccolte adesioni per 69,698 milioni di Euro, pari al 46,47% delle obbligazioni oggetto dell'offerta. Il controvalore complessivo in scadenza a luglio 2004 al 31.12.2003 era di 80,3 milioni di Euro.
Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio
Gli abbonati ADSL alla fine del mese di marzo 2004 hanno raggiunto quota 1.240.000, una crescita registrata nei principali mercati Europei nei quali opera Tiscali. In particolare nel Regno Unito, grazie ad un’offerta commerciale innovativa e ben recepita dal mercato, Tiscali è risultato il secondo operatore nell’offerta ADSL, superando la controllata di Wanadoo, Freeserve.
Il 12 marzo 2004 il Gruppo Tiscali ha inoltre annunciato un accordo per l’utilizzo della piattaforma Cisco per il lancio dei servizi voice-over-IP.
La forte crescita delle utenze ADSL conseguita nei primi due mesi dell’esercizio ha comportato un impiego di risorse finanziarie per le promozioni per acquisire i nuovi clienti e per gli investimenti in unbundling. In particolare il Gruppo ha superato di oltre il 100% gli obiettivi del budget con una crescita del 50% rispetto al 31.12.2003.
Si fornisce la posizione finanziaria netta aggiornata al 29 febbraio 2004 che evidenzia un consumo di cassa nei primi due mesi dell’esercizio pari a 44,9 milioni di Euro. Inoltre, sono state riacquistate sul mercato obbligazioni in scadenza nel luglio 2004 per 7,4 milioni di Euro di nominale.
E’ tuttavia importante evidenziare che il trend del consumo di cassa è decrescente, essendo stato pari a circa 30 milioni di Euro nel mese di gennaio 2004 e a circa 15 milioni di Euro nel mese di febbraio 2004. Per il mese di marzo ci si attende una ulteriore significativa riduzione del consumo di cassa.
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Guidelines 2004 e strategic outlook
La società comunica i seguenti target per il 2004:
• Fatturato di oltre 1,2 miliardi di Euro in crescita di oltre 30%
• Margine EBITDA pari all’11% del fatturato
• Oltre 1,6 milioni di utenti ADSL
• Investimenti pari al 10% del fatturato
• Utile netto positivo prima di componenti straordinari nel 2005
• Generazione di cassa nella seconda metà del 2004
Strategic Outlook
Il Gruppo Tiscali sta vivendo un momento di mercato di straordinaria crescita: la sfida della banda larga apre nuovi orizzonti, confermando la validità di un modello di business basato sull’accesso come base su cui sviluppare servizi e fornitura di contenuti.
Inoltre Tiscali, dopo essersi imposta sul mercato internet dial-up, sta dimostrando di poter crescere anche sul mercato ADSL affermandosi come uno dei principali operatori europei in grado di competere con gli operatori incumbent in un mercato che presenta grandi potenziali.
Il Consiglio di Amministrazione di Tiscali, ha pertanto discusso e approvato un piano strategico che si fonda su tre elementi:
• Crescita nell’ADSL
• Strategia di unbundling
• Focalizzazione
La crescita del fatturato composta media annua nel periodo 2004-2006 è prevista pari al 29%, consentendo di superare i 2 miliardi di Euro di fatturato nel 2006. Si prevede inoltre che nel 2006 oltre un terzo dei clienti ADSL saranno unbundled e di superare la soglia dei 5 milioni di clienti ADSL nel 2008. L’EBITDA è previsto superare il 20% dei ricavi nel 2006 e si prevede il raggiungimento dell’utile netto nell’esercizio 2005.
Gli investimenti in unbundling previsti per il 2004 riguardano l’Olanda, la Francia e l’Italia, con investimenti di 25 milioni di Euro per paese che consentiranno la copertura del 30-60% dei linee ADSL in modalità unbundling. Contestualmente all’offerta unbundling (già attiva in Olanda e Danimarca) si potranno offrire servizi integrati di voce, dati e contenuti contribuendo a fidelizzare il cliente e ad aumentare l’ARPU in maniera significativa.
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Saluti da High Tech
