stefanofabb
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(ECO) Fmi: per Italia previsto calo deficit in 2012-2013, ma debito aumenta -2-
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 17 apr - Tuttavia,
secondo il Fmi, "shock anche piccoli sarebbero sufficienti
per evitare una stabilizzazione del debito nel medio
termine". L'istituto di Washington nota inoltre che in
Italia sono state introdotte riforme in termini di
liberalizzazioni, investimenti in infrastrutture,
semplificazione amministrativa ed e' stata presentato un
pacchetto di riforme volte a rendere il mercato del lavoro
piu' flessibile. L'avanzo primario, dallo 0,8% del 2011,
dovrebbe passare al 3% quest'anno, al 4% l'anno prossimo, al
4,1% nel 2014 e poi progressivamente al 4,4, 4,8 e 5,1% nei
tre anni successivi. La spesa pubblica, dal 50% del Pil del
2011, dovrebbe passare al 50,7% quest'anno, al 50,5% l'anno
prossimo, al 50,7% nel 2014 e poi calare progressivamente al
50,6 nel 2015 e 2016 e al 50,4% nel 2017. Le entrate, dal
46% del Pil del 2011, dovrebbero passare al 48,3%
quest'anno, al 49% l'anno prossimo, al 49,1% nel 2014 e 2015
e poi progressivamente al 49,2 e 49,3% nei due anni
successivi.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 17 apr - Tuttavia,
secondo il Fmi, "shock anche piccoli sarebbero sufficienti
per evitare una stabilizzazione del debito nel medio
termine". L'istituto di Washington nota inoltre che in
Italia sono state introdotte riforme in termini di
liberalizzazioni, investimenti in infrastrutture,
semplificazione amministrativa ed e' stata presentato un
pacchetto di riforme volte a rendere il mercato del lavoro
piu' flessibile. L'avanzo primario, dallo 0,8% del 2011,
dovrebbe passare al 3% quest'anno, al 4% l'anno prossimo, al
4,1% nel 2014 e poi progressivamente al 4,4, 4,8 e 5,1% nei
tre anni successivi. La spesa pubblica, dal 50% del Pil del
2011, dovrebbe passare al 50,7% quest'anno, al 50,5% l'anno
prossimo, al 50,7% nel 2014 e poi calare progressivamente al
50,6 nel 2015 e 2016 e al 50,4% nel 2017. Le entrate, dal
46% del Pil del 2011, dovrebbero passare al 48,3%
quest'anno, al 49% l'anno prossimo, al 49,1% nel 2014 e 2015
e poi progressivamente al 49,2 e 49,3% nei due anni
successivi.