Caro Negus e cari amici del forum,
ammetto di essere stato piuttosto destabilizzato dall'articolo del sole 24 ore di due giorni fa che, riportando uno studio MB (core tier I rettificato applicando Basilea III), mette piuttosto nella cacca colossi come BNP Paribas rivalutando MPS ed altre presunte mezze schiappe. Anche i due giganti spagnoli (BBVA e Santander) sono viste con le pezze al kulio.
Anche Erste e Credit Agricole, oltre a Soc Gen (questa me l'aspettavo) escono molto male.
Ma non è che le relative perpetue siano stracare rispetto ad una Intesa per esempio?
Dove sbaglio?
Nel forum tutti abbiamo sempre scritto che BNP era la migliore banca d'Europa.
Premetto che la qualità delle ricerche degli analisti di Mediobanca non mi ha mai fatto impazzire

, non sarebbe la prima volta che espongono tesi discutibili. In questo caso è difficile esprimere un giudizio senza leggere la ricerca completa.
Da quanto ho letto sul Sole, si tratta di uno stress test condotto su 21 banche (parecchie europee ed alcune fra le maggiori americane) sulla base delle seguenti ipotesi:
a) una crisi a L, dove ad un forte calo dell'attività non segue alcuna ripresa apprezzabile e
b) l'adozione di un requisito minimo di capitale core Tier 1 dell'8% a partire dalla fine del 2010.
La prima ipotesi mi sembra largamente improbabile, ma appunto in questo consiste il test, nel vedere cosa succederebbe all'avverarsi di condizioni molto sfavorevoli.
La seconda ipotesi è del tutto irreale: in tutte le discussioni sui nuovi requisiti di capitale si prevede (giustamente) un certo lasso di tempo entro cui entrino in vigore, per evitare che queste misure abbiano un effetto prociclico, costringendo le banche a ridurre ulteriormente i finanziamenti all'economia aggravando così la recessione.
Gli ultimi orientamenti del FSB presieduto da Draghi sembrano orientati a fare entrare in vigore i nuovi requisiti non prima della fine del 2012.
Comunque sia, secondo Mediobanca, al verificarsi di a) e b) queste 21 banche sarebbero costrette a ricapitalizzarsi per più di 105 mld €.
Ma gli stessi analisti ammettono che se il termine entro cui adeguarsi dovesse slittare a fine 2012, la necessità di ricapitalizzarsi si ridimensionerebbe sostanzialmente a quota 20 mld €, "grazie agli utili che le banche potrebbero macinare da qui ad allora,
dopo aver remunerato gli azionisti con i dividendi".
In pratica potrebbe essere sufficiente distribuire un po' meno utili agli azionisti per arrivare a fine 2012 senza che le 21 banche, in media, debbano raccogliere altri capitali.
Anche questa ricerca, poi, è di tipo quantitativo. Non tiene cioè conto della qualità degli asset (il denominatore) su cui viene misurato il core Tier 1 (il numeratore), nè credo del livello complessivo di leva a cui opera la banca.
Il risultato è paradossale: secondo la ricerca banche come JPMorgan e Goldman Sachs non solo non hanno bisogno di capitali, ma potrebbero addirittura distribuire tranquillamente un dividendo straordinario o varare un aumento di capitale gratuito...
Tutto bene quindi? Assolutamente no. Sicuramente molte banche sono sottocapitalizzate (a partire dalle piccole casse spagnole per finire alle landesbanken tedesche), senza contare il numero enorme di banche (alcune di grandi dimensioni) che rispetteranno i requisiti solo grazie alle robuste iniezioni di aiuti statali, quando non addirittura ai salvataggi ed alle nazionalizzazioni.
Insomma, sarà sempre bene tenere gli occhi aperti e selezionare gli emittenti più affidabili, se non si vuole rischiare di perdere il proprio capitale.
