Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Zorba

Bos 4 Mod
Non sbagli. Il problema e 'che queste OPA (di banche straniere) non sono permesse in Italia per colpa della CONSOB. C'e' ne sono gia' state diverse (una anche della HVB ossia Unicredit) ma nessu italiano ha potuto aderire.

E' vero non si può partecipare, però i prezzi OTC si avvicinano molto a quelli dell'OPA.
 

Cat XL

Shizuka Minamoto
E' vero non si può partecipare, però i prezzi OTC si avvicinano molto a quelli dell'OPA.

Di sicuro. Con quella della HVB non avrei partecipato comunque perche' il bond paga il 7.055% di cedola e scade tra due anni. Ora il titolo e' sotto il prezzo OPA ed e' meno liquido. Tuttavia HVB ha un Tier 1 molto alto e quindi dovrebbe chiamarlo. La step-up e' 257bp su Euribor 3M che non e' malaccio...
 

Rottweiler

Forumer storico
Per chi è interessato ad approfondire i bond Unicredit

Rott ciao,
allora e' vero che i rottweiler non mollano mai la presa !:D
Alla tua ultima domanda rispondo subito : con tutti i perpetual in circolazione non vedo perche' acquistare quello con le condizioni peggiori...se devo acquistare Unicredit rinuncio a qualche punticino ma sto sul dicembre 2009.

Optional payment e' comunque soggetto alle clausole di mandatory payment (pagina 38 e seguenti)

(c) based on the assessment of the financial and solvency situation of the Issuer, the Issuer
determines, in its sole discretion, that such payment must not be made,
subject, in each case, to Condition 5.3 (Interest suspension – Mandatory payment of interest).

Vedo dal sito Unicredit che l'assemblea che ci interessa ( quella che contiene il punto "Allocation of the net profit of the year" ) negli ultimi anni e' stata sempre convocata a fine aprile-inizio maggio quindi i tre mesi ci stanno tutti.

Il fatto di essere parity security rispetto ai perpetual gia' esistenti non mi tranquillizza , le clausole peggiori restano cumunque e non mi importa se oltre a noi del forum pochi altri le leggeranno.
Riguardo al dividendo sulle risparmio hai sollevato una questione interessante perche' a questo link UniCredit Group leggo che :

Lo Statuto (articolo 32) di UniCredit, sul punto, prevede espressamente che parte dell'utile netto risultante dal bilancio è destinato alle azioni di risparmio come segue
Non viene menzionato il primo punto da te messo in evidenza , sarebbe interessante scrivere alla rapprensentante degli azionisti di risparmio per chiedere chiarimenti
Ho seguito il tuo suggerimento e scritto alla rappresentante degli azionisti di risparmio Unicredit per sciogliere definitivamente ogni dubbio sulle questioni trattate. Ho posto 2 quesiti:
1)è possibile che le azioni di risparmio non siano remunerate in presenza di un utile di bilancio? Se sì, in quali casi?
2)è possibile che la remunerazione avvenga in azioni?
Queste sono le risposte ricevute:
Alla 1):
“….L'art. 38 dello Statuto Uniicredit individua i privilegi patrimoniali delle azioni di risparmio ed in particolare prevede non solo una prioritá rispetto al dividendo spettante alle azioni ordinarie ma anche un obbligo di distribuzione di dividendo (pari al 5% del valore nominale delle azioni, ovvero 2,5 centesimi di euro) in ogni esercizio in cui vi sia un utile.
Gli unici casi in cui il dividendo puó non essere pagato (o essere inferiore al 5% garantito) sono:
a) non vi é utile o non é sufficiente a garantire il 5% (ed in tal caso si recupera nei 2 esercizi succesivi come da Lei indicato),
b) la riserva legale é inferiore a quella prevista dalla legge (ovvero il quinto del capitale sociale), in questo caso la societá puó decidere di rinviare a riserva legale tanta parte di utile necessaria a raggiungere quel "quinto" e potrebbe non esserci piú utile residuo da destinare ai soci.
A fine esercizio 2009 la riserva legale non é ancora pari al quinto del capitale sociale quindi é teoricamente possibile che la societá destini la totalitá degli utili a coprire la quota mancante per raggiungere il quinto (alla data odierna mancano poco meno di 500milioni di euro), é altrettanto vero che, generalmente é stata prassi di UniCredit destinare una quota pari al 10% degli utili a riserva legale ed avere quindi capienza per distribuzione di dividendi.”

Alla 2):
“…la risposta é Si ma, secondo l'orientamento della dottrina a cui si é attenuta anche UniCredit, solo per la parte eccedente il minimo garantito (quel famoso 5%). Infatti nel 2009 il dividendo distribuito (per gli utili dell'esercizio 2008) é stato distribuito appunto in azioni di risparmio oltre ad una parte in cash (2,5 centesimi per azione) mentre agli azionisti ordinari sono state date azioni ordinarie e nessuna parte di denaro .”
In conclusione:
la fanciulla di Unicredit ha chiarito i punti sui quali potevano esserci dei dubbi. Molto correttamente, ha anche ricordato la differenza tra regola e prassi. Ma se sulla seconda ognuno di noi è libero di credere che sarà mantenuta anche in futuro o no, sulla prima è tutto chiaro.
La prima risposta vale sia per la vecchia come per la nuova emissione. La seconda ha implicazioni solo per la nuova.
Come si sarà capito, il mio secondo quesito serviva a chiarire se il Mandatory Payment of Interest della nuova emissione sarebbe scattato quando, contrariamente alla prassi, il dividendo fosse pagato in azioni. Anche questo aspetto è ora chiaro: non scatterebbe.
 

ilfolignate

Forumer storico
Scommettiamo che questi stress test si riveleranno l'ennesimo bluff???

La trasparenza degli stress test preoccupa alcuni banchieri. Ecco le prime previsioni

di Vito Lops



20 luglio 2010


«Senza trasparenza l'esercizio degli stress test europei rischia di perdere credibilità». Potrebbe essere «pericoloso pubblicare i risultati senza indicare la procedura completa con cui gli stress test sono stati effettuati». E poi: «Il tema non è se una banca supererà stress test. È che i mercati si troveranno a confrontare coefficienti patrimoniali calcolati in modi diversi». Così la pensano alcuni membri dei cda di quattro grandi banche europee - in Francia, Germania e Regno Unito - interpellati dal Financial Times.
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Insomma, a pochi giorni dalla pubblicazione dei risultati degli stress test - coordinati dal Committee of european banking supervisors (Cebs) che alle 18 di venerdì 23 luglio renderà noti i risultati condotti su 91 banche europee di cui 5 italiane, UniCredit, Intesa Sanpaolo, Ubi banca, Mps e Banco popolare - molti addetti ai lavori non sono pienamente convinti dell'efficacia degli stress test.
Preoccupa in particolare la trasparenza dei risultati, che potrebbero essere viziati dal fatto che inevitabilmente si dovranno ponderare dati calcolati secondo sistemi e normative differenti. Con il rischio - lamentano gli addetti ai lavori - che i mercati possano mal interpretare i dati.
In sostanza, i criteri di base definiti per stress test - arrivati a un anno di distanza dall'esperimento statunitense e pensati per fare chiarezza (e quindi aumentare il livello di fiducia) sullo stato di salute dei bilanci delle banche europee chiamate a rimborsare 1300 miliardi di dollari di debiti entro il 2012 - non mettono tutti d'accordo. Questo nonostante il livello di coordinamento, secondo quanto fa sapere Banca d'Italia, è massimo, proprio al fine di garantire la comparabilità dei risultati: dunque lavorano insieme il Cebs, la Bce e le singole autorità di vigilanza nazionale.
E intanto arrivano le prime indicazioni. Tra i 91 istituti sotto esame c'è già, a quanto pare, una certezza. La tedesca Hypo real estate - nazionalizzata nel bel mezzo della crisi subprime dal governo tedesco con aiuti di circa 100 miliardi di euro - non supererà il banco di prova degli stress test. Secondo fonti vicine al dossier l'istituto avrebbe bisogno di 2 miliardi di euro per poter raggiungere un core tier 1 del 6%, la soglia minima fissata per ottenere il nullaosta degli stress test. Hypo Real Estate possiede 39,2 miliardi di euro in titoli di Stato portoghesi, italiani, irlandesi, greci e spagnoli e ha prestato 40 miliardi di euro ad autorità locali, istituzioni finanziarie e società sottoposte a controllo statale negli stessi paesi.



La notizia, tuttavia, non preoccupa più di tanto. Secondo un banchiere d'investimento vicino alle istituzioni finanziarie tedesche, la bocciatura di Hypo real estate avrebbe un impatto limitato sul sistema bancario della Germania dal momento che l'istituto, già nazionalizzato, ha avviato un piano di ricapitalizzazione e di ristrutturazione.
Sempre restando in tema di indiscrezioni secondo il quotidiano francese Le Monde non ci saranno problemi per i primi quattro grandi gruppi transalpini. Il giornale indica infatti che Bnp-Paribas, Société Générale, Credit Agricole e Bpce nonché la banca franco-belga Dexia hanno «superato con successo l'esame» degli stress test.
Non sono d'accordo gli analisti di Nomura che collocano Société Générale nel gruppo di 16 banche (fra queste anche National Bank of Greece, Piraeus Bank, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo, e Deutsche Postbank) che hanno bisogno di rafforzare il proprio capitale. Gli esperti della banca giapponese criticano, in generale, l'impianto degli stress test che dovrebbe "bocciare" una decina di banche circa spingendole a chiedere capitali aggiuntivi per 30 miliardi di euro, meno della metà - secondo l'analista Jon Peace di Nomura - dei 75 miliardi di euro (97 miliardi di dollari) necessari.
 

samantaao

Forumer storico
Ho seguito il tuo suggerimento e scritto alla rappresentante degli azionisti di risparmio Unicredit per sciogliere definitivamente ogni dubbio sulle questioni trattate...

grande rott!
temo che questa emissione farà scuola alle prossime... vere ciofeche rispetto alle attuali
eppure finito il grandfathering ci beccheremo sta roba, la bontà dell'emittente diventerà ancor più fondamentale di oggi
 
Ultima modifica:

solenoide

Forumer storico
Ho seguito il tuo suggerimento e scritto alla rappresentante degli azionisti di risparmio Unicredit per sciogliere definitivamente ogni dubbio sulle questioni trattate. Ho posto 2 quesiti:
1)è possibile che le azioni di risparmio non siano remunerate in presenza di un utile di bilancio? Se sì, in quali casi?
2)è possibile che la remunerazione avvenga in azioni?
Queste sono le risposte ricevute:
Alla 1):
“….L'art. 38 dello Statuto Uniicredit individua i privilegi patrimoniali delle azioni di risparmio ed in particolare prevede non solo una prioritá rispetto al dividendo spettante alle azioni ordinarie ma anche un obbligo di distribuzione di dividendo (pari al 5% del valore nominale delle azioni, ovvero 2,5 centesimi di euro) in ogni esercizio in cui vi sia un utile.
Gli unici casi in cui il dividendo puó non essere pagato (o essere inferiore al 5% garantito) sono:
a) non vi é utile o non é sufficiente a garantire il 5% (ed in tal caso si recupera nei 2 esercizi succesivi come da Lei indicato),
b) la riserva legale é inferiore a quella prevista dalla legge (ovvero il quinto del capitale sociale), in questo caso la societá puó decidere di rinviare a riserva legale tanta parte di utile necessaria a raggiungere quel "quinto" e potrebbe non esserci piú utile residuo da destinare ai soci.
A fine esercizio 2009 la riserva legale non é ancora pari al quinto del capitale sociale quindi é teoricamente possibile che la societá destini la totalitá degli utili a coprire la quota mancante per raggiungere il quinto (alla data odierna mancano poco meno di 500milioni di euro), é altrettanto vero che, generalmente é stata prassi di UniCredit destinare una quota pari al 10% degli utili a riserva legale ed avere quindi capienza per distribuzione di dividendi.”

Alla 2):
“…la risposta é Si ma, secondo l'orientamento della dottrina a cui si é attenuta anche UniCredit, solo per la parte eccedente il minimo garantito (quel famoso 5%). Infatti nel 2009 il dividendo distribuito (per gli utili dell'esercizio 2008) é stato distribuito appunto in azioni di risparmio oltre ad una parte in cash (2,5 centesimi per azione) mentre agli azionisti ordinari sono state date azioni ordinarie e nessuna parte di denaro .”
In conclusione:
la fanciulla di Unicredit ha chiarito i punti sui quali potevano esserci dei dubbi. Molto correttamente, ha anche ricordato la differenza tra regola e prassi. Ma se sulla seconda ognuno di noi è libero di credere che sarà mantenuta anche in futuro o no, sulla prima è tutto chiaro.
La prima risposta vale sia per la vecchia come per la nuova emissione. La seconda ha implicazioni solo per la nuova.
Come si sarà capito, il mio secondo quesito serviva a chiarire se il Mandatory Payment of Interest della nuova emissione sarebbe scattato quando, contrariamente alla prassi, il dividendo fosse pagato in azioni. Anche questo aspetto è ora chiaro: non scatterebbe.

:up::up::up::up: Bravissimo !

Ora ho un dubbio ; perche' mancano 500 milioni alla riseva legale?
Non sara' che i tanto auspicati (da noi perpetualisti) aumenti di capitale potrebbero rivelarsi dei boomerang se effettuati in anni di utili scarsi?

Oppure la riserva legale e' qualcosa che puo' essere intaccata a piacimento?

copio dalla relazione annuale Unicredit

Ammontare in euro del capitale sociale sottoscritto e versato (alla data del 31/12/2009): Euro
8.389.869.514,00.

Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit in data 7 gennaio 2010 ha determinato le condizioni
di emissione dell’aumento di capitale approvato dalla predetta Assemblea straordinaria degli azionisti
fissando il prezzo di sottoscrizione delle azioni in Euro 1,589 per azione, di cui Euro 1,089 a
titolo di sovrapprezzo, ed il rapporto di assegnazione in opzione in n. 3 azioni ordinarie di nuova
emissione ogni n. 20 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute.
Il predetto aumento di capitale è stato perfezionato il 24 febbraio 2010. Pertanto, alla data del 16
marzo 2010 il capitale sociale di UniCredit è di Euro 9.648.314.240,50 interamente sottoscritto e
versato, diviso in n. 19.296.628.481 azioni da nominali Euro 0,50 cadauna, di cui 19.272.389.498
azioni ordinarie e numero 24.238.983 azioni di risparmio.

Sono circa 1,3 miliardi di differenza, da soli non spiegano i 500 milioni mancanti ma 250 circa potrebbero essere conseguenza diretta dell'aumento di capitale....o no?

Se consideriamo che l'anno prima era successo altrettanto....

Nel corso dell’esercizio il Capitale - che al 31 dicembre 2008 era rappresentato da n. 13.346.868.372 azioni ordinarie e da n. 21.706.552 azioni di
risparmio, del valore nominale unitario di e 0,50 per entrambe le categorie - si è modificato nel corso del 2009, per i motivi ampiamente illustrati nella
Relazione sull’andamento della gestione nel capitolo Altre informazioni - rafforzamento patrimoniale, a seguito dell’emissione di complessive
n° 3.408.631.673 azioni ordinarie (di cui 1.308.455 performance share) e n° 2.532.431 azioni di risparmio.
Il Capitale è quindi passato da 6.684.287 mila euro di fine 2008 a 8.389.870 mila euro di fine 2009, con un aumento di 1.705.583 mila euro - di cui
486.113 mila euro a pagamento e 1.219.470 mila euro a titolo gratuito con contestuale prelievo dalle riserve precostituite -, ed è rappresentato da
n. 16.755.500.045 azioni ordinarie da nominali 0,50 cadauna e da n. 24.238.983 azioni di risparmio da nominali 0,50 cadauna.


14.4 Riserve di utili: altre informazioni

Riserva legale :
1.434.080 al 31.12.2009 ( capitale sociale 8.389.870 : 5 = 1.677.974 ) quindi nel 2009 per effetto dell'aumento effettuato in quell'anno la riserva legale era gia' andata sotto il minimo)
1.231.108 al 31.12.2008 nel 2008 era quasi in linea (mancavano circa 100 milioni)

C'e' da dire che la rappresentante ha detto il vero sul 10% di prassi ma l'utile Unicredit spa e' veramente risicatissimo! dobbiamo sperare che la prassi non venga cambiata ( a dire il vero non nessun perpetual Unicredit spa e credo anche che non ne prendero':))

ora mi viene voglia di approfondire Intesa mentre MPS sembra piu' blindata perche' il 10% massimo da destinare a riserva legale e' stabilito nero su bianco all'interno dello statuto
 

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discipline

Forumer storico
Ragazzi, complimenti per come e quanto state approfondendo.. l'impressione è che ci aspetti un futuro di vacche magre, perché saranno le banche stesse a doversi riparametrare.. per cui personalmente faccio incetta delle attuali emissioni e stiamo a vedere cosa succede..
 

solenoide

Forumer storico
grazie per la risposta!
al momento ho mandato al fiscalista della banca il prospetto e final terms, chiedendo perchè loro lo tassano al 27% (diversamente da tutti le altre perp che ho in ptf e finora sono state tassate al 12,5%) visto che secondo me, leggendo quel punto 17 che ho specificato, se me lo rimborseranno alla pari è da considerare una obbligazione.. nella tua esperienza questo è di solito bastato, sbaglio?

Ciao,
il diritto teorico al rimborso integrale del capitale non deve mai venire meno ma non e' l'unica clausola da controllare.
Non devono esserci diritti di voto (di solito non ce ne sono a meno di casi particolari) , in un caso e' sorta una discussione perche' il titolo oggetto del contendere poteva essere sostitutito con uno diverso senza che fosse specificata la natura del titolo sostitutivo. (solitamente nei prospetti il titolo sostitutivo viene indicato come avente clausole non peggiorative per i possessori).
Non ho mai letto il prospetto di SNS , adesso lo leggo per curiosita'.
Ricordati di farci sapere il verdetto del fiscalista.
Il titolo e' stato forse censito dietro tua richiesta? magari e' "sceso" al 27% e se nessuno protesta la banca non si interessa di cambiare la tassazione.
 

samantaao

Forumer storico
ora mi viene voglia di approfondire Intesa mentre MPS sembra piu' blindata perche' il 10% massimo da destinare a riserva legale e' stabilito nero su bianco all'interno dello statuto

io sto andando in parallelo su UC ed ISP proprio perchè puntavo ISP, ma volevo come riferimento UC che a mio avviso è la più internazionale

ho già visto una novità sulla ISP 2019: Capital Disqualification Event che di primo acchito sembra favorire la call a fine grandfathering, ma anche qui bisogna leggere bene...[FONT=BookAntiqua,Italic][FONT=BookAntiqua,Italic]
[/FONT][/FONT]
 

solenoide

Forumer storico
ancora sulla riserva legale

Posto un pdf di qualche interesse e qualcosa preso dal bilancio Intesa.

UTILIZZO DELLE RISERVE A COPERTURA PERDITE – PRIORITA’ DI UTILIZZO
Il Codice civile nulla dispone in merito; tuttavia, la dottrina e la Giurisprudenza prevalente di merito
indicano il seguente ordine :

1279659865riserve.jpg



Corte di Cassazione - sentenza 6//1999, n.12347
“È principio che le disponibilità delle società devono essere intaccate secondo un ordine che tenga conto del
grado di facilità con cui la società potrebbe deliberarne la destinazione ai soci; che il capitale sociale ha un grado
di indisponibilità maggiore di quello relativo alle riserve legali, laddove le riserve statutarie e quelle facoltative
create dall’assemblea sono liberamente disponibili; e che, pertanto, debbano essere utilizzati, nell’ordine,
prima le riserve facoltative, poi quelle statutarie, indi quelle legali e, da ultimo, il capitale sociale. ….”


Intesa :

15.4 Riserve: altre informazioni
Le riserve ammontano a 10.565 milioni ed includono: la riserva legale, la riserva straordinaria, le riserve da
concentrazione (L. 30/7/1990, art. 7, comma 3, n. 218 e L. 30/7/1990, art. 7, n. 218) e le altre riserve per complessivi
5.038 milioni nonché la riserva da consolidamento pari a 5.527 milioni.
La riserva legale, costituita a norma di legge, deve essere almeno pari ad un quinto del capitale sociale; essa è stata
costituita in passato tramite accantonamenti degli utili netti annuali per almeno un ventesimo degli stessi. Nel caso in
cui la riserva dovesse diminuire, occorre reintegrarla tramite l’obbligo di destinarvi un ventesimo dell’utile.


Capitale sociale 7.036 , Riserva legale 1.329

statuto :

Articolo 27.
L’utile netto risultante dal bilancio, dedotta la quota di riserva
legale, viene ripartito come segue:
a) alle azioni di risparmio n.c. un dividendo fino alla concorrenza
del 5% del valore nominale dell’azione.
Qualora in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di
risparmio n.c. un dividendo inferiore al 5% del valore nominale
la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato
nei due esercizi successivi;

Escludendo il caso di chiusura in perdita in questo momento la riserva legale di Intesa sembra piu' vicina al minimo necessario e quindi il dividendo sulle risparmio discretamente sicuro, certo che se inizia a fare aumenti di capitale anche lei solo la prassi ci salva. ( anche se questa frase mi piace : Nel caso in
cui la riserva dovesse diminuire, occorre reintegrarla tramite l’obbligo di destinarvi un ventesimo dell’utile.)

Certo che per capire a fondo la situazione dovremmo essere come minmo laureati in giurisprudenza ed economia , un paio di master specifici sul mondo bancario non guasterebbero:)

MPS ha lo statuto piu' benevolo , per loro il 10% max a riserva legale e' da statuto

Articolo 33
1.
Gli utili netti risultanti dal bilancio sono così attribuiti:
a)
10% alla riserva legale, sino a che questa non abbia raggiunto 1/5 del capitale sociale;

b)
una quota, determinata dall’Assemblea, per un importo sino a concorrenza del 5% del loro valore nominale, sarà attribuita alle azioni privilegiate. Qualora in un esercizio sia stato assegnato alle azioni privilegiate un dividendo inferiore alla misura sopra indicata, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
c)
una ulteriore quota, determinata dall’Assemblea, ai soci portatori delle azioni di risparmio a titolo di dividendo, fino alla concorrenza del 5% del valore nominale dell’azione.
Qualora in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore alla misura sopra indicata, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
 

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