Scusa Fabbro se puntualizzo a maggior chiarezza di chi legge e poi magari investe, ma per fare un banale esempio in quel periodo marzo -ap 2009 le azioni uni erano a
0.60 -070...ne ho compprate una caterva e già in
settembre 2009 quotavano intorno 2.5....
.......le perp dello stesso emittente UNI nello stesso periodo marzo 2009 solo teoricamente si potevano prendere a 25-30 come tu dici ...realmente se le volevi comperare si parlava di almeno 50 in su......quindi l'asset azionario ha anche lui i suoi vantaggi....certo che se a sett...2009 hai preso l'azione UNI a 2.5......questione di timing.....
Ti potrei rispondere --senza voler fare alcuna polemica-- che ben pochi avranno preso UC sui minimi ; molti , infinitamente di più, a prezzi ben maggiori ,credendo loro --poveri tapini --che il minimo era stato già toccato.
Ma ti racconto un episodio di vita vissuta.
Immagina un cassettista ultra conservatore , ultra milionario in € (più vicino ai 15 che non ai 5) ,che non vende e non acquista niente da tempo immemore e le cui azioni (solo banche e assicurazioni italiane) ce le aveva da anni ,anni e anni e si lamentava se ad una sua azione gli facevano una OPA perchè non sapeva, poi, dove mettere i soldi .E il bello che con la OPA da un giorno all'altro guadagnava su quella azione il 50%.
Premetto che non era un kollione , anzi ce ne fossero stati e ce ne fossero anche oggi , tecnicamente quindi di primissimo ordine ,però si era sempre trovato bene così e investiva la caterva di dividendi incassati ogni anno nella stessa azione che li pagava .
Patrimonio finanziario quello che ti ho scritto sopra e sua suddivisione 95% in azioni ,ripeto blue chip italiane finanziarie ( banche e assicurazioni ), ovviamente rnc ,per il dividendo più alto.
Poi ,ad un certo momento ,va tutto per kakka .E soprattutto i suoi due comparti bancario/assicurativo .Lui non vende niente ,ma in alcuni casi il suo patrimonio è , in una parola, falcidiato .
Il sottoscritto , di 35 anni più giovane , molto più prudente , gli diceva sempre "lei rischia troppo" (il Lei era per la differenza di età ),e gli consigliavo questa o quella cv e qualche obbligazione particolare (tipo reverse floater a 65-70). Lui --che si fidava molto di me e i conti li sapeva fare bene anche lui--comprava ,ma solo per una infinitesima parte del suo patrimonio . Si teneva la montagna di azioni soprattutto per pigrizia e principalmente per non pagarci una botta di capital gain .
Purtroppo io allora non conoscevo le perpetual, ma se ci fossi stato addentro, qualche perpetual gliela avrei fatta prendere , anche oltre la pari. La avrebbe vista poi nel culmine della crisi a 50 ed anche a meno, ma ora se la ritroverebbe a 100 ,con cedole tutte regolarmente pagate . E il suo patrimonio sarebbe oggi come era prima ,mentre alla data odierna per ritornare al periodo precrisi ci vorrano anni se non decenni.
Conclusioni : essere dentro alle azioni non è sempre legato alla età . Di solito più si è giovani più si va sull'azionario e più si incanutisce più ci si butta sull'obbligazionario . Non sempre è vero.Lui ,che aveva 35 anni più del sottoscritto, ne è un esempio lampante .
Avere il patrimonio così concentrato in un unico asset, è SEMPRE una puzzonata immane , anche se per tanti anni va tutto bene , ci può essere il momento del redde rationem .
Un saluto a tutti voi e a questo mio amico che purtroppo da un anno non c'è più ed era uno dei pochissimi con cui parlare di borsa e di tecnicismi che altri ,sentendoci disquisire tra noi , avranno pensato : ma questi due di che cavolo vanno parlando ?
Unica cosa che ci divideva :il credo politico. Ma questo è un altro discorso .