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CRISI DUBAI Ecco chi trema sui listini europei
Websim - 26/11/2009 16:02:58
Otto anni dopo il fallimento dell'Argentina, torna sui mercati lo spettro di una colossale bancarotta di Stato. L'emirato del Dubai, divenuto in pochi anni un gigante nel settore finanziario e immobiliare, ha chiesto la moratoria sui debiti di Dubai World, la holding di investimento dell'emirato che ha accumulato debiti per 59 miliardi di dollari. Troppi, considerato che l'indebitamento di tutta Dubai è di circa 80 miliardi di dollari. Solo 10 miliardi di dollari in meno del debito dell'Argentina del 2001, quando il governo di Buenos Aitres alzò la bandiera bianca.
Il processo di ristrutturazione è già partito: Dubai ha dato incarico a Deloitte di ristrutturare il debito, ma le ripercussioni sui mercati finanziari di tutto il mondo si fanno sentire pesantemente. I bond che hanno finanziato la crescita di Dubai si nascondono nelle pieghe dei bilanci di molte banche, e i fondi controllati dall'emirato, grazie al petrolio che scorre sotto la sabbia, hanno fatto ingenti investimenti. Ora a rischio.
I Cds relativi al Dubai, ovvero i contratti che indicano il costo per proteggersi dal rischio implicito in un bond del Paese Medio orientale, sono schizzati a 540,5 punti (+181 punti): in pratica servono 540mila dollari per assicurare 10 milioni di debito. Ma lo scossone è arrivato in tutta l'area: i Cds sul Bahrain sono saliti a 231,5 punti base (+37 punti) quelli su Abu Dhabi (capitale degli emirati arabi uniti) di 36 punti a 136,5, e quelli del Qatar a 115 punti (+11). Per gli analisti di Standard & Poor's Dubai è praticamente fallita.
In Europa il settore bancario perde oltre il 3% e a cadere sono soprattutto le banche inglesi, per timori di perdite legate ai bond di Dubai. Pesanti ripercussioni anche per il London StockEchange (LSE.L), la società mercato della Borsa di Londra che possiede anche Borsa Italiana. Il titolo Lse perde oltre il 5% e il motivo sta nel fatto che l'emirato arabo è il primo azionista con il 20,6% della società mercato inglese, seguito dal Qatar con il 15%.
In forte calo anche il settore auto: Porsche cede il 7% e Daimler perde il 5%: Qatar investment Authority e Aabar Investments di Abu Dhabi possiedono quote "pesanti" nelle società. Partecipazioni che rischiano di essere vendute.
A Piazza Affari la società più esposta, sulla base dei dati a disposizione, è Impregilo . Il gruppo ha realizzato un impianto di desanilizzazione da 150 milioni di euro a Dubai, completato all'80%. Ma soprattutto era in gara per una commessa da 2,7 miliardi di dollari che rischia di saltare
Il processo di ristrutturazione è già partito: Dubai ha dato incarico a Deloitte di ristrutturare il debito, ma le ripercussioni sui mercati finanziari di tutto il mondo si fanno sentire pesantemente. I bond che hanno finanziato la crescita di Dubai si nascondono nelle pieghe dei bilanci di molte banche, e i fondi controllati dall'emirato, grazie al petrolio che scorre sotto la sabbia, hanno fatto ingenti investimenti. Ora a rischio.
I Cds relativi al Dubai, ovvero i contratti che indicano il costo per proteggersi dal rischio implicito in un bond del Paese Medio orientale, sono schizzati a 540,5 punti (+181 punti): in pratica servono 540mila dollari per assicurare 10 milioni di debito. Ma lo scossone è arrivato in tutta l'area: i Cds sul Bahrain sono saliti a 231,5 punti base (+37 punti) quelli su Abu Dhabi (capitale degli emirati arabi uniti) di 36 punti a 136,5, e quelli del Qatar a 115 punti (+11). Per gli analisti di Standard & Poor's Dubai è praticamente fallita.
In Europa il settore bancario perde oltre il 3% e a cadere sono soprattutto le banche inglesi, per timori di perdite legate ai bond di Dubai. Pesanti ripercussioni anche per il London StockEchange (LSE.L), la società mercato della Borsa di Londra che possiede anche Borsa Italiana. Il titolo Lse perde oltre il 5% e il motivo sta nel fatto che l'emirato arabo è il primo azionista con il 20,6% della società mercato inglese, seguito dal Qatar con il 15%.
In forte calo anche il settore auto: Porsche cede il 7% e Daimler perde il 5%: Qatar investment Authority e Aabar Investments di Abu Dhabi possiedono quote "pesanti" nelle società. Partecipazioni che rischiano di essere vendute.
A Piazza Affari la società più esposta, sulla base dei dati a disposizione, è Impregilo . Il gruppo ha realizzato un impianto di desanilizzazione da 150 milioni di euro a Dubai, completato all'80%. Ma soprattutto era in gara per una commessa da 2,7 miliardi di dollari che rischia di saltare