Per quanto sicuramente non positivo va detto che in realta Moody's non fa altro che allinearsi con le altre rating agencies. A titolo di esempio l'UBS 8.836% al momento e' A1(A+) per Moody's BBB- per S&P e BB per Fitch. Probabilmente questo e' un buon esempio che potrebbe vedere alcuni force sellers, qual'ora Moody's dowgradasse a che so BB+, tra investitori istituzionali che siano costretti ad avere solo investment grade nel portafoglio (dove l'investment grade sia richiesto almeno per due agenzie di rating). Personalmente trovo un po' ridicolo il comportamento delle agenzie di ratings in tale contesto in quanto come spesso fanno chiudono i recinti o quando i cavalli sono gia' scappati o quando e' chiaro che se pur il recinto e' aperto non hanno nessuna intenzione di scappare (e questo mi sembra il caso degli Ibridi bancari dove si e' visto che a parte qualche non call su LT2 e alcuni casi di banche cotte e parzialmente/totalmente statalizzate il commitment delle banche e' stato a favore degli strumenti ibridi, e proprio per cio' le autorita' di vigilanza ora spingono sul core tier1 piu' che su quello complessivo) P.S. perdonatemi italiano non e' il mio forte.
E come darti torto...
L'impressione è che le agenzie di rating non facciano poi molto di diverso da quello che stiamo facendo qui da quasi un anno: mano a mano che la situazione evolve studiano meglio i prospetti, fanno le pulci alle clausole particolari (coupon deferrals, loss absorption, etc.) e cercano di immaginare che effetto può avere l'eventuale salvataggio statale. Forse noi abbiamo il vantaggio di non essere pagati dagli emittenti, e quindi siamo un po' meno diplomatici, ed un po' più veloci
, nel trarre certe conclusioni.
Insomma, come giustamente osservi, loro sono costretti a inseguire gli eventi e quindi l'utilità dei rating, in questa fase, è relativa. Non a caso nell'articolo citato viene scritto che
le notizie hanno avuto poco effetto sui prezzi correnti di mercato dato che gli investitori aspettavano di vedere esattamente cosa sarebbe successo agli strumenti che posseggono. Alcuni osservatori hanno detto che le obbligazioni sono scambiate indipendentemente dai rating da qualche tempo, mentre si sentivano gli effetti della crisi e le azioni del governo. "Gli strumenti esistenti già scambiavano ad un livello che riflette la solvibilità economica e non i rating" ha detto Sandeep Agarwal, responsabile delle istituzioni finanziarie nel team del mercato obbligazionario al Credit Suisse.
D'altra parte, e anche su questo sono d'accordo con te, occorrerà seguire con attenzione questi sviluppi, soprattutto perchè il downgrade di alcune emissioni potrebbe costringere alcuni investitori istituzionali (fondi comuni, fondi pensione, compagnie di assicurazione) a liquidare i titoli che dovessero perdere l'investment grade.
P. S. Se l'italiano non è il tuo forte, non oso pensare al resto...