Discepolo
Negusneg Fan Club
Mi sembra che la maggior parte degli intervenuti intenda conservare i propri perpetuals o di incrementare. Evidentemente si ritiene che la tempesta passerà e che non lascerà caduti sul terreno.
Domande:
*cosa sostiene questa convinzione?
*è possibile che qualche istituzione finanziaria possa essere travolta, con conseguenze nefaste sui perpetuals? oppure il default di un soggetto bancario non è una opzione realistica?
*se in Europa il problema è diventato il debito italiano (con tutte le sue ramificazioni europee), sarà sufficiente puntare su emittenti nordiche per uscire indenni?
Non sarebbe male fare uno sforzo per cercare di prevedere cosa accadrà. A questo punto Claudio Borghi mi sembra l'unico che ha ipotizzato degli scenari futuri. Proviamo a dire la nostra, pensando alle ricadute sui perpetuals.
1 – Non credo che ci possano essere conseguenze nefaste sulle perp. Cali di prezzo, anche molto forti, sì. Ma non vedo sicuramente le perp. Come “mezzo” per inviare messaggi trasversali alla politica o alla Bce. Se qualcuno sta giocando al ribasso, lo fa rischiando di suo e approfittando di una situazione di stallo politico dalla quale sarà comunque difficile uscire. Per dirla alla contadina, è un po' come se uno dicesse “cavolo, sono scappati tutti i buoi, andiamo a vedere se le galline hanno fatto almeno qualche uovo”. Forse sarebbe meglio cercare di recuperare i buoi. Sulle perp. Credo giochi molto di + la liquidità del sistema e qui bisognerebbe capire sino a che punto le vendite sono vendite di istituzioni che hanno bisogno di denaro fresco poiché non lo trovano da nessuna parte.
A marzo 2009, credo che le perp. Siano rimaste coinvolte, come tantissime altre obbligazioni, in una ricerca della liquidità affannosa, per cui si vendeva qualsiasi cosa pur di raggranellare qualche spicciolo, consapevoli che si sarebbe potuti rientrare.
2 – E' possibile sì, in definitiva la mole stratosferica di derivati & co. che, dopo lehman sembrava essere il problema principale (quanto si è dibattutto sulla necessità di giungere ad una revisione mondiale delle regole sui mercati?) non sappiamo ad oggi che fine abbia fatto. Quindi, passata la precedente bufera, non è cambiato nulla. Naturalmente vedo rischi per le solite banche d'affari, non credo che la banca retail con migliaia di sportelli, corra il rischio di sparire da un momento all'altro, considerato che ha una raccolta frazionatissima. Sperando naturalmente che i vertici non si gettino in speculazioni assurde.
3 – La globalizzazione almeno una cosa l'ha portata, quando viene giù uno, a ruota seguono gli altri. Quindi, paesi nordici o no, credo che in questa fase sia importante leggere cosa fanno i mercati. Mi spiego: se un btp rende il 7 e un bund rende il 3, e ci sono persone che comprano il bund, credo lo facciano perchè non prevedono un'inflazione galoppante a breve, ma piuttosto per sentire tranquillo il proprio capitale. Flight to quality, secondo me è sempre un'occasione per acquistare titoli più pericolosi, quando tutti cercano la sicurezza. Nel 1981, si diceva non prendete i circolari dell'Ambrosiano, perchè non siamo certi abbiano copertura. Nel 1992 c'era la coda davanti alle banche per vendere cct & tds, e fare prodotti bancari, convinti che le banche sarebbero rimaste immuni da un eventuale congelamento dei bot... Questo per dire che durante un terremoto, esistono anche gli sciacalli. Abbiamo visto e vissuto crisi su crisi con crolli spaventosi sui mercati. Il mondo è sempre andato avanti. Non so come uscire da questa crisi, ma sono d'accordo con Claudio, qualcosa devono decidere, a meno di dare per scontato che il nostro patrimonio difficilmente sarà tassato, poiché troppo volatile per giungere ad un calcolo di base imponibile. Ipotizzare che crolli tutto il sistema economico no, non vedo ancora una situazione in cui l'europa è tappezzata di manifesti con le foto dei nostri ex-responsabili economici e la scritta WANTED. Ritengo un eventuale break up possibile, l'europa e l'euro non potranno proseguire sulla stressa strada di oggi. Quindi, chi ha il potere per decidere, decida. Possibilmente con un pensiero anche agli europei. E se la parola + di moda dovesse diventare QE vedremo come comportarci di consueguenza.