Grazie Gaudente, Russiabond. E' chiaro che in caso di uscita dall' Euro di uno o più PIIGS (circostanza per nulla improbabile, per lo meno nel medio termine: da qui a 5 anni) l' impatto sulle banche Europee potrebbe essere sistemico.
Di fatto i PIIGS uscirebbero per poter finalmente svalutare liberamente le loro valute e far ripartire le rispettive economie, evitando l' "avvitamento" che sta sperimentando la Grecia. Peraltro il debito pregresso in Euro finirebbe per ingigantirsi ulteriormente in valuta locale a causa della svalutazione, e renderebbe un default indispensabile.
Ciò inevitabilmente risulterebbe in un default/fortissimo stress delle loro banche che erano zeppe di titoli del paese che le ospita.
L' impatto sistemico sarebbe probabilmente in parte indipendentemente dalla nazionalità, e quindi i subordinati, e in particolare i Tier 1 Europei, potrebbero essere sacrificati un po' a 360 gradi.
Peraltro, non volendo (o non potendo, per lo meno in questo momento) uscire da un portafoglio densamente popolato di Perpetuals, si può comunque cercare di diminuire l' esposizione a scenari "meno estremi". Per esempio, tempo fa ho liquidato prima tutti i Greci, e poi (in profitto
) tutti gli Irlandesi, tranne qualche migliaio di Euro, che ho tenuto "per prova" e mi è è stato rimborsaro a qualche cent....!!!
Per esempio le Assicurazioni in questa fase hanno in generale un rischio leggermente inferiore alle banche (tranne casi estremi quali per es. forse Groupama per via dei suoi investimenti in Grecia (ma quanto sono 2Mld, quindi una perdita di 1Mld in caso di ristrutturazione al 50%, rispetto al capitale di Groupama, anche tenendo conto del prossimo umento di capitale di 500Mln/1Mld ?!?).
Ciò discende da una parte dal modello di business completamente diverso, che le rende generatrici di cassa, al contrario delle banche che dipendono dalla qualità dei loro "attivi"(che si detriorano tipicamente in queste fasi), nonchè dal sistema interbancario, che in caso di timore di crisi sistemiche si inceppa inesorabilmente, rendendo la paura auto-avverante. Ma anche dal fatto che se gli aiuti alle banche prospettati da Barroso si concretizzeranno, le banche che ricevono aiuti potrebbero essere obbligate a sospendere la cedola, come avvenne nel 2009.
Fra le banche, per quanto per esempio SNS abbia una esposizione pari al 56% del suo Tier 1 a titoli di stato Italiani PIIGS, di cui il 90% Italiani, Banca Intesa ha una esposizione del 216% a titoli PIIGS !!! (la maggior parte Itlaiani).
Un'altra considrazione è che i perpetuals a cedola elevata ritornano di solito molto più rapidamente a 100 o poco meno non appena c'è una tregua nella tempesta, come quella occorsa tra il Maggio 2010 e il Luglio 2011, diventando quindi più facilmente rivendibili, permettendo di spostarsi su debito di maggiore qualità (e/o sull' equity ad elevato dividendo, per esempio, che ha molte enalogie con i perpetuals, e nelle circostanze attuali a mio avviso un rischio inferiore, in quanto legata all' industria e non al bancario)
Morale, più ci penso e più Barclays mi sembra nella direzione di diminuire il rischio.. mah.. ci penso.
Una considerazione diversa (e migliore) sarebbe quella di varcare l' oceano, e andare su preferred shares USA e/o AU/NZ (o anche solo Norvegesi, che sono blindate ma carissime).
Negus, nell' xls non ce ne sono molte, tempo fa trovai sul sito di Mooodys una lista, che allego, ma che non sono più riuscito a trovare in versione aggiornata. Ho provato settimana scorsa ad acquistare es. Goldman Sachs, ma non c'era lettera.
Se ci fosse qualche "dirtta" di qualche perpetual USA con un buon rapporto rischio/prezzo/rendimento, accetto consigli !!!
Lato mio l' unica cosa che ho trovato è l' ETF PFF (Preferred Shares) su NYSE/ARCA, che ho ho in portafoglio, ma non mi entusiasma più di tanto: alla fine mi sembra performi meno (cedola, conto capitale) del JNK, che raccoglie Junk Bonds.
Grazie !
G