Ciao,
Premesso che lo strumento piu rischioso che mi è consentito usare sono i T1
non ho bisogno di alcuna convinzione, so che i soldi si possono perdere anche con le obbligazioni (vedi grecia
), valuto semplicemente i rischi.
se guardi il valore azionario di ucg e obbligazionario dei ggb ti accorgerai che è UCG azione ad averti fatto default dal gennaio 2010
.
Le perpetue valgono sicuramente piu delle azioni, lo dicono i grafici non io.
NON sono interessato a mordi e fuggi su roba che non so prezzare matematicamente, l'unico interesse potrebbe essere la specialità di fabbro
ogni sera "studio" le mie mosse e le relaziono al periodo, quest'anno il 29nov ero a +x% poi è partito il rally che ho preso solo in minima parte, per me chiudere una settimana con meno soldi di quella prima è una ferita grave, pensa chiuderci un anno cosa potrebbe essere!
Potevo gainnare molto di piu rischiando di azzarare i gain di 2 anni, il mio obiettivo e fare gain reali e non potenziali con il 90% del ptf, il 10% lo lascio alle fiches (t1-grecia-lt2).
a me non interessa la parte della banca, interessa la mia.
se ho 0,12% di commissioni contabilizzo PMC con commissioni incluse.
Io invece cerco sempre di non raccogliere un coltello che cade e comprare sul primo rimbalzo beccando talvolta il classico "rimbalzo del gatto morto" ma entrando gradualmente sia al rialzo sia la ribasso.
esempio gruopama 414:
-primo ingresso sul rimbalziono a 50 (grande dentata)
-secondo ingresso sul rimbalzino a 33 (dentatina)
pmc commissioni incluse 41,75 (la piu grossa dentata del 2011
)
Ovviamente ognuno deve maneggiare gli strumenti che meglio conosce...si fa solo per crescere attraverso il confronto
Ciao Innocentiproject, concordo pienamente con la tua conclusione, nel senso che uno lo strumento se lo deve sentire, più che altro. Per esempio, ho dei consulenti che ogni tanto mi consigliano di comprare della roba (opzioni, ETF e/o Future short) per diminuire la volatilità di portafoglio ma che, in generale, alla fine procurano perdite nella stragrande maggioranza dei casi. La mia risposta è sempre picche, non sono mica un fondo io, sai quanto me ne frega della volatilità di portafoglio !!!
Faccio questo esempio perchè mi rispondi parlando di "perdite" a fronte di un calo del 66% di un indice: questa è "volatilità", non perdita. Si trasforma in perdita SOLO se 1) lo vendi, oppure 2) se perde anche il rimanente 33% e va a zero.
In tutti gli altri casi, un indice
ben differenziato (e che quidi abbia bassissima probabilità di andare a zero), e di un mercato con fondamentali solidi (Escludi quindi SPMIB
) magari mediando senza esagerare un po' al ribasso, riesci di solito a riportarlo sopra il prezzo di carico. Per esempio, avevo posizioni su indici Cinesi e Indiani, messe in piedi al picco nel 2007, l' india in particolare ha perso il 66% e oltre nel 2008-2009, ora sono di già ampiamente in positivo (e nel frattempo ho preso le, sepput piccole, cedole).
Ciò non vale invece per le singole azioni (perchè l' azienda può facilmene fallire, o prendersi una batosta, tipo titolo UCG, dalla quale non si riprenderà mai), e neanche per i Perpetials, esattamente per lo stesso motivo (i Perpetals sono di fatto singole preferred shares/o simili)
Per questo ho sempre ritenuto che i T1, siano PIU' pericolosi dell' equity. Questo per lo meno perchè meno differenziati: tranne casi di portafogli molto grandi, a nessuno sano di mente verrebbe in meno di comprarsi 100.000 Euro di una singola azione, e invece molti di noi su questo 3D hanno pezzi da 50.000 e 100.000 di un singolo T1. Eppure se fallisce, va a zero l' azione quanto il T1, la probabilità è la stessa!
Se aggiungi che ci sono scenari possibili nei quali il T1 va a zero, mentre l' azione no (vedi banche Irlandesi, ed io avevo un pezzo da 50k, per fortuna venduto in tempo...
), capirai perchè considero i T1 (MOLTO) più rischiosi dell' azionario, anche perchè sono in generale oncentrati tutti in uno stesso settore (bancassicurativo, per la maggior parte), e quindi c'è sempre un correlazione, comunque tu cerchi di differenziare.
Poi se ci aggiungi gli svantaggi che citavo nel post precedente, Bid-Ask dal 5 al 50% (ricordo quando comprai Dexia e Unicredit a 20 nel Febbraio 2009, il denaro era a 10....!!!!), commissioni (che comunque ti impattano sul tuo risultato, comunque le contabilizzi), impossibilità di andare short, e aggiungo Liquidità (market makers no operativi su certi titoli, a volte per lungo tempo), veramente non saprei.
Certo, capisco, il bello del Perpetual è che, se non fallisce l' emittente, dovrebbe tendere sempre a tornare prima o poi a 100, ma anche questo non è più tanto vero, se guardi i grafici. Perpetuals a bassa cedola (e/o tasso variabile) anche di buoni emitenti e anche senza sospendere la cedola, non sono mai risaliti sopra il 70 dopo la crisi del 2008. Se guardi per esempio l' ETF PFF su NYSE Arca, che non è altro che un indice di Perpetuals USA, vedrai che non è mai risalito sopra l' 80% del valore che aveva nel 2007.
Acquistare sulla discesa o sul rimbalzo non cambia molto, Intanto perchè il rimbalzo stesso è molto speso parte della discesa!
Oltrettuto sul rimbalzo c'è più pressione in acquisto, si fa più fatica, talvolta si arriva tardi, e si lotta per comprare un qualcosa che poi, comunque, il giorno dopo potrebbe scendere di nuovo!
Per esempio, io di solito compro a piccoli lotti durante la discesa. Trovi sempre un Market maker, a volte centri anche il minimo, e alla dfine il prezzo medio di carico è lo stesso o migliore...
Comunque, ognuno si diverte a modo suo
. Studi seri con confronti tra il risultato economico del buy and hold Vs il trading spinto non ne ho mai visti, tantomeno sui perpetuals. Se qualcuno ne ha visti, ci faccia sapere !
ciao!