La lotta contro la pseudomedicina di ginecologi della mutua, televirologi,
laureati in scienze politiche con rubriche su RAINewes e affini è servita a ben poco,
perché i fallimenti del sistema sono oggi più numerosi di dieci anni fa
e sciamani, naturopati etc nello spazio lasciato dai quei fallimenti prosperano.
Vorrei ripetere che la mia personale e discutibilissima opinione
è che un sistema ineremente iniquo come il capitalismo finanziario
(a cui l'Europa di un tempo opponeva il welfare ma poi si è arresa o lasciata comprare)
non può non provocare tensioni.
Le principali tensioni sono quelle economiche.
Il nostro Paese ha un indice Gini di 0,352 (ultimo dato della Banca mondiale e della Banca d’Italia aggiornato al 2018),
che ci pone purtroppo nella parte alta della classifica continentale delle disuguaglianze:
peggio di noi fanno solo Bulgaria, Romania, Lituania e Lussemburgo.
Una situazione di questo tipo dovrebbe generare conflitti sociali deflagranti.
Tipo quelli degli anni 60-70 dello scorso secolo.
La genialata è stata assecondare il processo in cui parte di queste tensioni
sfocino nelle cazzate allucinanti del fronte del delirio.
Perché diciamocelo, se giri per strada assieme a tanti altri con un cartello "Vaccini strage di Stato"
vieni liquidato dal 99% della popolazione come un povero esaltato.
Ma se sui cartelli c'è scritto "No alla mobilità, stabilimento aperto" beh, allora mandano la celere a legnarti.
Qual'è il timore della politica partitica?
E' che qualcuno possa aggregare quei numeretti ai suoi, di numeri, ottenendo così un vantaggio.
Se c'è stata in passato una casa politica del fronte del delirio sono stati i 5stelle.
Poi si può dire tutto e il contrario di tutto,
ma questo è stato oggettivamente uno dei fattori con cui finirono per arrivare in parlamento.
Si potrebbe pensare che la lotta alle pseudocose sia come la lotta al crimine, cioè un processo.
Ma la lotta al crimine (in teoria) tramite processi e sentenze rimuove criminali dalla circolazione,
anche se il crimine nel suo complesso resta lì dove è.
La lotta alle pseudocose non può fare niente di tutto questo,
tant'è che ha spesso cercato di configurare le pseudocose come fatti di rilevanza penale
- senza riuscirci, per fortuna, perché negli ultimi anni abbiamo ben visto quanto certe etichette siano estendibili a piacere
e francamente di una criminalizzazione del dissenso politico proprio non c'è bisogno.
Del resto non c'è bisogno di lotta alle pseudocose, quando la pseudomedicina
passa dalle parole ai fatti di rilevanza penale e finisce agli arresti, come nell'esempio degli "sciamani".
Già quest'ultima considerazione suggerisce che il fenomeno vada inquadrato altrimenti.
In questa prospettiva ogni attività mirata a colpire gli "ingiusti" non necessariamente deve avere un qualche esito,
basta che sia in essere per rinsaldare nei "giusti" la propria convinzione di esser tali, in quanto opposti agli "ingiusti".
E quindi alla fine la lotta alla pseudoscienza è l'ennesimo motivo identitario e autocelebrativo.
A me la guerra alla pseudoscienza non interessa,
come non mi interessano tutte le improduttive questioni di facciata.
Preferirei una guerra alla povertà, ma quella si è già conclusa e sappiamo già chi ha vinto.