Vaccino

Dementi sempre sulla cresta dell'onda.



Covid e cenone di Natale, l’epidemiologo:

“A tavola fate su e giù con la mascherina”,

questo il delirante titolo di una intervista, pubblicata su Repubblica,

a Massimo Ciccozzi, uno dei più accaniti talebani sanitari di questo disgraziato Paese.


Responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia
della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-medico di Roma,
Ciccozzi traccia una prospettiva per le più sentite festività dell’anno a dir poco raccapricciante.

Per Natale e Capodanno, che egli vorrebbe farci trascorrere mascherati come a Carnevale,

queste sarebbero le regole da seguire scrupolosamente, soprattutto se in casa ci sono persone anziane o fragili:

igienizzazione costante delle mani, distanziamento a tavola e, ovviamente, mascherina.



E alla domanda delle cento pistole se e come usare la stessa mascherina a tavola,
Ciccozzi offre un saggio di paranoia virale da straordinario professionista del terrore:

“Si fa su e giù, la si mette e la si toglie. È l’unico mezzo, quest’ultimo, che riesce a contenere un virus respiratorio.”


Ora, prendendo atto che l’illustre Ciccozzi si è dimenticato di inserire
tra le misure domestiche per mitigare la circolazione del Coronavirus la continua areazione degli ambienti
(vecchio pallino del suo collega talebano Pregliasco, che ci farebbe prendere una polmonite doppia
pur di bloccare un virus che attualmente provoca nelle persone immunocompetenti qualcosa di simile al raffreddore),

noi semplici uomini della strada ci chiediamo molto banalmente se egli crede veramente in ciò che sostiene

o se, come qualcuno pensa da tempo, la costante reiterazione della paura e dei conseguenti, deliranti precetti sanitari per scongiurarla

nascondano il tentativo di una ben precisata categoria professionale, quella dei talebani col camice bianco,

di acquisire in modo permanente la presa su una società ancora piuttosto confusa,

che una pandemia ingigantita oltre ogni misura ha permesso loro di ottenere un brevissimo tempo.


Ma tutto questo, occorre doverosamente aggiungere, non sarebbe mai accaduto

e non continuerebbe a perpetuarsi come in un sinistro frattale
(particolare figura geometrica che si ripete ossessivamente identica in ogni sua più piccola parte),
senza l’imbarazzante compiacenza di gran parte dell’informazione nazionale,
riunita nel giornale unico del virus, che da quasi tre anni funge da acritica cassa di risonanza
per le più assurde prese di posizione di questi presunti luminari della scienza medica.



Dopo le mascherine in casa e il confinamento dei parenti anziani all’interno delle famiglie, t

eorizzati da Crisanti nel 2020, e le attività sessuali da svolgere con i dispositivi di protezione,

immaginate dal citato Pregliasco nel 2021, oggi Ciccozzi vorrebbe farci mandare di traverso il cappone

con un grottesco su e giù degli stessi feticci di professione.

Ci manca solo che ci impartiscano di appendere un ferro di cavallo sulla porta di casa e l’edificante quadretto di una famigliola Covid-free sarebbe completo.
 
Il diritto canonico non credo abbia mai potuto confliggere, cioè sostituirsi, al diritto dello Stato,
almeno da quando il Papa Re è stato archiviato nella pattumiera della storia.

Sarà divertente vedere come una rimaneggiamento del codice deontologico dei medici italiani
potrà confliggere con il diritto di un dipendente pubblico di non perdere il proprio lavoro.



I precedenti governi erano espressione del più bieco clericalismo medico.

Quando Lorenzin accomunò fisici e chimici in un unico ordine professionale come "professioni sanitarie"
(qualifica che ho sempre disconosciuto) era abbastanza chiaro che ci sarebbero state conseguenze.

Per me la conseguenza arrivò circa un annetto fa, quando da casa mi inoltrarono una lettere dell'ordine
in cui mi si avvisava delle conseguenze del mio stato di inadempienza vaccinale.

Io, che ero vaccinato con ciclo completo da qualche mese (vaccinazione antiCOVID avvenuta lontana dall'Italia),
mi feci una grassa sghignazzata sulla cosa.

Ma per i sanitari che non avevano voluto le prime due dosi di vaccino
o anche non avevano ottemperato a farsi la terza le conseguenze erano state ben diverse.


Che la federazione degli ordini dei medici,
dopo la performance assolutamente deleteria della maggioranza della classe professionale durante la pandemia,
si voglia collocare al di sopra dello stato è ancien regime in purezza: rivendicare un diritto castale innato.


Se a differenza che altrove in Italia durante la crisi pandemica leggi e costituzione sono diventate carta straccia
(con la complicità degli organi istituzionali preposti alla loro tutela) ci sono motivi profondi che erano evidenti già da tempo.


Più il sistema sanitario nazionale colava a picco

più la classe medica italiana rivendicava il proprio ruolo

e acquistava peso negli orientamenti politici del paese,

riuscendo a far diventare beghe tra medici problemi di pubblica rilevanza.


Chi durante la pandemia ha parlato di dittatura sanitaria era poco lucido (per usare un eufemismo)

ma percepiva una criticità che altri ignoravano o troppo spesso volevano vendere come "la nuova normalità".


Se lasciamo da parte i vari piazzisti di Verità attivi sui media (social o meno)

si potrebbe dire che la maggioranza del paese, come ai tempi del ventennio,

ha ingollato la cattiva medicina, entusiasticamente o obtorto collo, inifluente per l'esito complessivo del processo.


Ogni tanto gli viene da annusare l'aria per capire se davvero il vento stia cambiando,

senza mai pensare di provare ad esserlo, il vento: un volgo disperso che sogna la fine del duro servir...
 
Ed ecco cosa sta decidendo l'ordine dei medici


Nel nuovo codice di deontologia medica saranno sicuramente introdotti degli articoli relativi ai vaccini e alla vaccinazioni.

Nello specifico, «i medici non potranno disconoscere il valore scientifico» dei vaccini e quindi non potranno «sconsigliarne l’utilizzo».


A spiegarlo all’Ansa è il presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, che puntualizza:

quando i medici «verranno chiamati a partecipare a campagne vaccinali» non potranno rifiutarsi di somministrare gli immunizzanti.


L’obbligo vaccinale per i medici, quindi, potrebbe essere stato sospeso per breve tempo,
dato che potrebbe tornare in vigore anche se non come legge dello Stato.

La violazione del codice, infatti, costituisce un illecito disciplinare punito dall’ordine professionale.
 
Test per quoziente intellettivo...

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Buchi, buchi in tutte le REGIONI: è colpa dei novax finiti in terapia intensiva o dei peraccinati....

La tempesta perfetta
Se ne parla da mesi delle difficoltà di far tornare i conti nella sanità, un problema che accomuna l’Emilia-Romagna alle altre regioni. Come noto c’è ancora in sospeso il nodo del ripiano delle spese sostenute per la pandemia e per la campagna vaccinale

 

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