Raggiunte nuove vette dalla scienzah.
Vedi l'allegato 709044
E' tutta colpa del
nocebo.
Auto-convincersi che un vaccino, ad esempio quello contro il Covid, avrà effetti collaterali finirà per far insorgere davvero più conseguenze negative e più intense. È il cosiddetto «
effetto nocebo», l'opposto del
placebo, che gli scienziati dell'Alma Mater di
Bologna hanno indagato in relazione appunto al vaccino anti-Covid. Lo studio, pubblicato sulla rivista Psychological Science, conferma proprio come
l'insorgenza e
l'intensità degli effetti collaterali più riscontrati dopo il
siero (
stanchezza, dolori, mal di testa e dolore nel punto di iniezione), sono correlati a paure, aspettative e credenze sul vaccino.
Il nocebo spiega il 30 per cento dell'intensità dei sintomi
In buona sostanza, spiega
Katia Mattarozzi, docente Alma Mater e prima autrice dello studio, «le persone che si aspettano di sviluppare
effetti avversi in seguito alla vaccinazione anti-Covid hanno più probabilità di sviluppare quegli stessi effetti avversi rispetto a chi non ha invece aspettative negative». Tradotto in numeri, afferma Mattarozzi, «
variabili psicologiche come le credenze sui vaccini, la paura, la fiducia e le aspettative spiegano il
30% dell'intensità dei sintomi». Il risultato, spiegano gli esperti, «sottolinea il contributo degli effetti nocebo, cioè meccanismi neuro-psico-biologici legati alle esperienze pregresse dell'individuo, alle credenze e alle aspettative, che si attivano ogni qualvolta una persona assume una molecola
farmacologica e che ne influenzano la
dinamica». I vaccini contro il Covid, ricorda l'Ateneo di Bologna, «sono il principale strumento per
prevenire forme
gravi» legate al virus, ma anche per ridurne «la circolazione e lo sviluppo di nuove varianti. Nonostante rigorosi studi scientifici abbiano fornito dati solidi sulla
sicurezza e
l'efficacia dei vaccini- segnala l'Università- molte persone hanno approcciato la vaccinazione preoccupate del possibile sviluppo di effetti avversi».
Un campione di 315 persone
È per questo che gli scienziati del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell'Alma Mater si sono concentrati sul cosiddetto effetto nocebo, indagando aspettative e paure di
315 persone durante i 15 minuti di attesa successivi alla vaccinazione. A distanza di un giorno è stata poi registrata la presenza e la severità di eventuali conseguenze negative. «Nessun partecipante ha riportato effetti collaterali tali da richiedere un intervento medico- precisa Mattarozzi- gli effetti avversi maggiormente riscontrati sono stati
stanchezza,
dolori muscolari,
mal di
testa e
dolore al
sito di iniezione». Dallo studio emerge però che «fattori psicologici come le credenze e l'atteggiamento dell'individuo nei confronti del vaccino contribuiscono in modo significativo all'insorgenza e alla
gravità degli effetti avversi e ne spiegano il 30% della variabilità in termini di insorgenza e intensità».
Non solo farmacologia e biologia
I sintomi riportati dalle persone, infatti, «non sempre potevano essere spiegati solo dalle proprietà
farmacologiche e
biologiche» del siero anti-Covid. Secondo gli scienziati, questo esito conferma «quanto sia importante costruire un solido clima di
fiducia attorno alla vaccinazione contro il Covid, in particolare per le fasce d'età più anziane che mostrano più spesso
un'attitudine negativa nei confronti del vaccino- spiega Mattarozzi- in questo senso operatori sanitari, istituzioni scientifiche, Governi e media condividono la responsabilità di comunicare efficacemente i
benefici e i potenziali effetti avversi dei vaccini, con l'obiettivo di aumentare nella popolazione
l'accettazione del vaccino, la comprensione dei suoi importanti benefici per la salute individuale e collettiva, e prevenire effetti nocebo».