Argema ha scritto:
ricpast ha scritto:
personalmente sono molto infastidito dalle ESPLICITE intromissioni dell'ecclesia cattolica nelle dinamiche politiche italiane.
E' un discorso vecchio di 2000 anni il cui mantenimento continua ad impedire alla ns repubblica di essere davvero uno stato laico.
Ci sono comunque cose più gravi e questo non dovrebbe contribuire ad accrescere le distanze su alcuni temi tra laici e cattolici.
Questo perchè noi italiani abbiamo la capacità di fissarci nelle ns convinzioni e siamo disposti per principio a restare nelle ns posizioni impedendo la soluzione delle diatribe ma consentendo il trascinamento delle stesse.
Quindi: non è il momento di acuire i dissidi e le differenti vedute.
Certo è che, recenti decisioni non prese (leggi: referendum sulla procreazione assistita), fanno pensare che anche la chiesa (così come i laici) dovrebbe cercare di allentare la propria "presa mediatica" sugli ELETTORI cattolici del ns paese.
scusa ricpast .. ma secondo te cos'è la fede? Cosa significa credere?
Pensi che la fede sia come uno prega?
Uno va in chiesa .. poi espletata sta pratica torna a smignottare e svendere la propria coscienza?
O forse che il credere sia slegato dalla coscienza, dai valori?
La chiesta cosa dovrebbe fare? Occuparsi solo delle cose non laiche? E quali rimangono le cose non laiche?
Boh .. ma che idea avete di cosa significa credere?
Perchè non chiedete o non cercate di capire cosa significa "fede" prima di criticare?
La fede coinvolge l'intera esistenza, non solo una piccola parte di sommovimento psico-viscerale (quella si chiamerebbe new age) che molti pensano sia la spiritualità.
Credere, per un cristiano (non mi permetto di parlare per altre fedi perchè non le conosco), significa credere in Cristo ed in quel che ha detto e fatto(ovviamente avere fede significa anche credere che quel che ha detto e fatto è stato riportato abbastanza bene nei vangeli, quindi credere significa credere anche negli altri).
Le cose che Cristo ha introdotto toccano l'intera sfera umana. Non ci sono cose laiche e cose religiose: ci sono solo i valori.
Ed è di valori che la Chiesa si deve occupare.
caro argema,
ti dò ragione quando dici :
La chiesa cosa dovrebbe fare? Occuparsi solo delle cose non laiche? E quali rimangono le cose non laiche?.
Mi rendo conto che il cercare di proteggere i valori in cui si crede implica una presa di posizione nelle discussioni su cosa bisogna fare.
Personalmente ho però dei dubbi sul fatto che alcune prese di posizione del vaticano (posizioni ufficiali dell'ecclesia quindi) difendano concretamente i valori che Gesù Cristo ha voluto diffondere.
Oltretutto la chiesa è fatta di uomini e quindi può sbagliare.
Sono opinioni.
Non è un problema se, a mio parere, la chiesa compie errori e difende posizioni che, sempre secondo me, non tutelano davvero i valori generali del cristianesimo.Non è un problema perchè ripongo molta fiducia nel singolo cattolico a cui è concretamente demandata l'applicazione dei valori che gli sono stati insegnati.
Provo a fare un semplice esempio: non trovo che un cattolico diventi un cattolico poco bravo se, a differenza della posizione espressa dalla chiesa, è a favore dell'utilizzo del preservativo.
Per la chiesa questo non è un comportamento da tenere e il soggetto dovrà, dopo la morte, rispondere di fronte a Cristo del fatto che utilizzava il preservativo.Non andrà magari all'inferno, ma per la chiesa non sta tenendo un buon comportamento e se credo che la chiesa sia nel giusto allora anche Cristo pensa che non sia una cosa giusta.
Come vedi io dò molta + importanza agli atti che i singoli mettono in pratica.La chiesa,secondo me, fornisce una sua interpretazione della parola di dio.Secondo l'ecclesia invece no: questa non è UNA interpretazione della parola ma è LA interpretazione, l'unica e quella giusta.
Io critico questa posizione: che la chiesa sia nel giusto per definizione.
Posizioni contro l'uso del preservativo, contro l'aborto ad esempio sono, sempre secondo me, storicamente errate ma soprattutto non tutelano il valore della vita così come, io credo, lo voleva esprimere Gesù.
La mia è un'interpretazione e, così come quella della chiesa, può essere sbagliata.
Per concludere: credo quindi che la chiesa dovrebbe cercare di concentrarsi maggiormente sulla diffusione dei valori + generali dell'insegnamento di Cristo (la pace,il dialogo tra persone) in modo tale che si possa accrescere l'intimo senso di responsabilità delle azioni compiute da ogni singolo essere umano.
Dire invece in modo esplicito cosa un buon cattolico deve o non deve fare riguardo un referendum mi appare come un'interpretazione della parola di dio applicata ai problemi del 2005.Nessuno, secondo me, può sapere con certezza cosa Cristo abbia pensato riguardo il comportamento giusto da tenere nel referendum....secondo la chiesa ovviamente no!Perchè l'ecclesia, ed in modo particolare la figura del papa, sono il tramite tra Cristo e l'umanità e quindi se seguiamo la chiesa siamo sicuri di seguire la volontà di Cristo.
Senza sfociare in qualunquismo o argiomentazioni abusate da alcuni laici preconcettamente avversi alla chiesa, mi pare in questo contesto calzante lo storico esempio delle crociate o dell'inquisizione.
Nel caso delle crociate sappiamo bene che cosa abbia detto la chiesa ai fedeli se questi volevano essere dei buoni cristiani (sappiamo anche le motivazioni storiche e conosciamo il contesto) e conosciamo anche cosa pensa la chiesa oggi riguardo quelle decisioni vecchie di quasi 1000 anni.
Ha ammesso di aver sbagliato.
A questo punto mi viene un dubbio.
E se tra altri 1000 anni affermasse che riguardo il preservativo aveva sbagliato?