VI RICORDATE QUANDO SI STARNUTIVA E TI DICEVANO "SALUTE"... BEI TEMPI

La cosa incredibile di tutto questo dibattito sulle chiusure è che si continui a cercare l'untore di turno:

prima furono i runner,

poi quelli che stavano in fila per comprare il lievito,

poi la movida,

poi le scuole,

poi i teatri e i ristoranti e via discorrendo.


Sembra completamente sparito dal dibattito il lavoro.


Ora con il nuovo DPCM si provvederà a chiudere praticamente tutto :

se hai la fortuna di lavorare in un'azienda virtuosa bene, altrimenti ti attacchi.

Se hai la fortuna di poter andare a lavoro in macchina bene, altrimenti con i mezzi pubblici ti esponi e sticazzi.


Il virus colpisce solo nelle pause e nel tempo libero?


E mentre il grande capitale continuerà a crescere, lo Stato lo starà aiutando a uccidere i piccoli.
 
questo ministro è un degno rappresentante della politica scellerata di questo governo di incapaci che porterà alla rovina gli italiani .

Mentre l'Italia è destinata a morire economicamente, per fortuna che al ministero dell'Ambiente

c'è qualcuno che si occupa della temperatura con la quale produrre il caffè e scaldare la cioccolata calda:
ebbene essa non può superare i 50 gradi.


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Forse con l'intento di ridurre le emissioni.

Peccato che un'altra legge, evidentemente sconosciuta agli apprendisti baristi, invece imponga una temperatura minima di 65 gradi (per motivi igienici).


Se pensate che stiamo perdendo la testa e il senno alla De Luca, per intenderci, sbagliate di grosso.

È solo un antipasto di ciò che potete leggere in una bozza predisposta dagli austeri uffici ambientali e che si chiama:

Criteri ambientali minimi per i distributori di alimenti e bevande automatici.

Non scappate: sono quelle installazioni che oramai trovate un po' dappertutto,
dalle stazioni agli ospedali, dalle caserme agli uffici, che vendono il panino, le merendine, la Coca e l'acqua.

Distributori che, inoltre, in fase di lockdown e morte della somministrazione «in presenza», diventano ancora più essenziali.

A leggere quel testo si intuisce come l'Italia sia finita, morta.

E non solo per le nuove regole Covid, ma per l'assurda burocrazia che metterà al tappeto
anche quei pochi che nonostante tutto oggi riescono a sopravvivere.

Una burocrazia verde, alla slow food, biologica, assurda, che neanche Maria Antonietta,
sì proprio lei quella delle brioche al temutissimo burro, avrebbe potuto mai pensare.


Ma andiamo per ordine.

L'Italia ha la più forte presenza in Europa di distributori automatici di alimenti e bevande: circa 800mila.

Non solo: siamo il primo produttore di questo genere di apparecchi che vendiamo in tutto il mondo.

Circa tremila aziende, con 33mila dipendenti diretti.

Un'eccellenza della nostra meccanica.

Che si coniuga con la nostra grande filiera agroalimentare.


Cosa si sono pensati al ministero dell'Ambiente?

Di predisporre delle linee guida (per ora, grazie al cielo solo in bozza) per regolare forma e contenuto, di questo business.


Alla faccia dei criteri ambientali cosiddetti minimi, dentro ci sono dettagli su tutto.


Pensate un po' voi, qualche funzionario del ministero ha esplicitamente deciso quale tipo di frutta secca si deve vendere.
Devono essere solo di questi tipi e varietà; «Sorrento, Malizia, Cervinara, Feltrina, Porisienne».

Come se le attuali confezioni sul mercato tenessero conto di tutte queste specifiche.


Gli snack salati e dolci devono essere obbligatoriamente biologici, con limiti rigidi di sodio e zucchero.

La Fiesta non la trovate, ma neanche i Bajocchi.


Ci deve essere per forza un cestello con yogurt e/o Kefir biologico.
Neanche a dirvi che è ovviamente obbligatorio il prodotto vegano e quello privo di glutine.


La cioccolata fondente ci deve essere, ma solo se proviene da commercio Equo e solidale.

E sempre che, come già detto, sia preparata a 50 gradi.


La legge prevederà che vengano installate nuove macchine che seguano una tabella di consumo energetico talmente basso
che nessuno oggi è in grado di realizzarle.

Debbono obbligatoriamente essere collegate all'acqua dell'acquedotto, anche se esso non esiste o trasporta acqua non potabile.

I bicchieri di questi trabiccoli automatizzati devono essere obbligatoriamente fatti in polpa di cellulosa,
che anche l'ultimo degli impiegati delle ditte che li producono, sa che non possono essere utilizzati in modo meccanizzato.

In alternativa possono essere di carta: genialata.
Visto che contengono una pellicola di plastica, che li rende non smaltibili.

Tutto per essere plastic free: la plastica al contrario si può trattare e riusare.

Ma vaglielo a spiegare.



Le indicazioni alimentari,

dai pochi salumi permessi,
al tipo di pane,
ai grassi scelti,

di fatto cancellano la totalità degli alimenti oggi distribuiti da queste macchine automatiche.


Sia chiaro, per chi non abbia ancora colto il senso, non si tratta di cibi vietati:
al contrario sono quelli che trovate in ogni bar (se ancora aperto) e supermercato.


Ma l'ideologia verde non riuscendo a vietarli per tutti, li vieta nei distributori automatici: obbligare uno per educarne cento.


Potremmo continuare per pagine, tante quante sono quelle predisposte dai tecnici del ministero.

La sostanza non cambia: siamo in un mondo di matti.

In cui alcuni «illuminati burocrati verdi» magari in smart working stanno aggiungendo danno al danno,
ritenendo, follemente, che il loro stipendio verrà pagato dai contribuenti per sempre.


Gli auguriamo un bel panino alla mortadella.
 
Bologna , città rossa, città del “Trionfo” di Bonaccini, inizia anch’essa ad essere esausta
per i DPCM del governo e si inizia a ribellare.

Sta circolando questa lettera online:



Cari Imprenditori
Cari Dipendenti,
Cari Fornitori,
Cari Proprietari,
Cari CLIENTI,


Purtroppo siamo arrivati al momento a cui non saremmo mai voluti arrivare, la chiusura di attività come Ristoranti,Bar,Pub, Palestre e Piscine.

Mercoledì 28 ottobre alle ore 11 in Piazza Maggiore a Bologna vi chiediamo di unirci tutti assieme
per manifestare contro le misure di Conte e il suo Governo scellerato, con mascherine e a debita distanza,
come abbiamo sempre fatto nei nostri esercizi pubblici.

I trasporti pubblici e le scuole sono il vero problema di questi contagi.

Siamo stanchi di venire presi per Untori ed Evasori quando siamo alla base dell’economia Italiana.

Noi siamo le persone che portano avanti il paese, al contrario di questa classe politica che è più distante che mai dalla realtà.


APPUNTAMENTO ORE 10.30 IN PIAZZA MAGGIORE A BOLOGNA PER DISPORCI ALLE 11 CON LA MASCHERINA.



Quindi perfino nella rossa bologna, dove non si muove, o muoveva, foglia senza che il PD non voglia, quella delle cooperative,
può esserci una ordinata e pacifica manifestazione contro dei poteri che decidono il destino delle persone
e delle aziende senza consultarle, senza sentire il loto punto di vista, senza possibilità di rimborso per i danni
che potrebbero causare ai beni ed alle vite altrui.
 
Il concetto di Lapsus Freudiano è quello di un concetto affermato erroneamente,
ma che viene a rivelare la reale intenzione del soggetto.

In questo caso Joe Biden o ha esplicitato il più grande lapsus freudiano della storia, oppure ha avuto un bell’attacco di senilità


Intervistato a Pod Save America, ospite di Dan Pfeiffer , ex assistente di Barak Obama,
ha affermato che la sua campagna che la sua campagna ha creato

l’organizzazione per una frode elettorale più ampia e inclusiva nella storia della politica americana“.


Se non ci credete eccovi il video dell’intervista completa.

La risposta di Biden in questione inizia al minuto 18, mentre la frase in questione è detta al minuto 19.35

Una clamorosa confessione, direbbero i repubblicani, oppure un esempio della “Lucidità ” di “Sleepy Joe”, “Joe l’addormentato”, direbbe Donald Trump,
che non manca di lanciare delle feroci frecciate contro quella che sembra la sbadataggine estrema del candidato democratico.


Un momento comunque divertente, che magari nasconde un po’ di verità visto quello che sta accadendo al voto postale,

accettato spesso anche senza firme o certificazione dell’invio.


 
Parigi ha richiamato l’ambasciatore francese in Turchia nella più grande escalation iniziata sabato scorso.

Tutto è iniziato con l’orribile omicidio di Samuel Paty, insegnante francese decapitato da un minore per aver mostrato le vignette che dileggiavano Maometto.


Il presidente Macron lo aveva chiaramente definito un “attacco terroristico islamista”
mentre esortava la Francia a resistere a tale estremismo.

“Questa è la nostra battaglia ed è esistenziale. Loro [i terroristi] non avranno successo … Non ci divideranno”,
aveva detto Macron nel giorni dopo l’attacco.

“Uno dei nostri compatrioti è stato assassinato oggi perché insegnava … la libertà di espressione, la libertà di credere o non credere”, ha aggiunto.

Macron ha inoltre promesso di sradicare i radicali dalla società francese.

Il ministro dell’istruzione francese Jean-Michel Blanquer ha anche attaccato quella che ha definito “la mostruosità del terrorismo islamico”
in un tweet ed il governo, per la prima volta, ha veramente iniziato a guardare ai mezzi finanziari degli islamici in Francia.


A queste parole Erdogan ha risposto con beffarda durezza:

“Qual è il problema di Macron con l’Islam e i musulmani? Ha bisogno di cure per la salute mentale”,
“non comprende la libertà di credo” (frase che Erdogan applica però a senso unico).
“Cosa si può dire a un capo di stato che tratta in questo modo milioni di membri di una minoranza religiosa nel suo paese?
Prima di tutto, (ha bisogno) di un controllo mentale”.


A seguito di questa offesa Macron ha risposto con il richiamo dell’ambasciatore.

Non solo, ma Macron ha anche iniziato una campagna culturale, , e, ad esempio, sono state proiettate le famose vignette anche su palazzi pubblici:


Wow…Macron seems to have balls afterall.
Heavily armed police officers stood guard Wednesday evening as a French city defied Islamist terrorism by projecting huge images of Charlie Hebdo cartoons on a local government building. Pix: Defying Islamists, Giant Mohammed Projected on French Govt Bldg

— Tornee nathalie (@Ntornee) October 21, 2020

la Francia e la Turchia si affrontano il Libia, dove sono schierati la prima con Bengasi, la seconda con Tripoli,

e nell’Egeo, dove la Francia si è schierata direttamente al fianco della Grecia.


A livello europeo Parigi è stata sconfitta, perchè non ha ottenuto le sanzioni, ed ora vuol prendere una posizione più decisa verso l’immigrazione.
 
La classifica generale del Giro d’Italia


1. Tao Geoghegan Hart (ING) in 85h40’21”
2. Jai Hindley (AUS) a 39″
3. Wilco Kelderman (OLA) a 1’29”
4. Joao Almeida (POR) a 2’57”
5. Pello Bilbao (SPA) a 3’09”
6. Jakob Fuglsang (DAN) a 7’02”
7. Vincenzo Nibali (ITA) a 8’15”
8. Patrick Konrad (AUT) a 8’42”
9. Fausto Masnada (ITA) a 9’57”
10. Hermann Pernsteiner (AUT) a 11’05”
 
L’ultimo report Eurobarometro della Commissione Ue, realizzato tra luglio e agosto,
subito dopo la prima ondata di coronavirus, rivela quello che solo certa politica continua a negare a far finta di non vedere:

di questa Europa gli italiani hanno le scatole piene.

Un sondaggio, questo, che fa sorridere Gianluigi Paragone e il suo neonato movimento Italexit.

L’Italia, infatti, risulta essere il Paese con meno fiducia nell’Unione europea tra tutti i 27 Stati membri:

solo il 28% degli intervistati dice di credere nel lavoro delle istituzioni di Bruxelles.


Come riporta Il Fatto Quotidiano, “un crollo del 10% rispetto alle rilevazioni dell’autunno scorso,
inferiore solo a quello fatto registrare dalla Bulgaria che, comunque,
ha mantenuto una percentuale del 48% di cittadini fiduciosi rispetto al lavoro svolto dall’Ue.

Secondo il sondaggio a livello europeo, il nostro Paese è quello in cui la fiducia nei confronti dell’Europa ha raggiunto la soglia più bassa.

Se la percentuale generale nei 27 Stati membri cala del 3%, in Italia il crollo fa registrare un -10% rispetto all’autunno”.


Vicini ai numeri italiani solo la Francia (dove è nato un movimento per l’uscita dell’Ue ispirato a Gianluigi Paragone),
con il 30% dei cittadini che si dichiara fiducioso, la Grecia, al 32%, e la Repubblica Ceca, al 35%.

Se si guardano le percentuali di coloro che hanno invece dichiarato di essere sfiduciati,
gli italiani sono al secondo posto con una percentuale del 61%.

Peggio fa solo la Grecia, al 66%, mentre seguono la Francia al 57% e la Repubblica Ceca al 56%.


Se si scorrono le varie tematiche toccate dal report, anche sul senso di appartenenza all’Ue l’Italia fa registrare il risultato peggiore:

“Solo il 48% dei cittadini si sente effettivamente europeo, seguiti dalla Bulgaria (52%), Grecia (54%) e Francia (59%).

Le percentuali più alte si registrano invece in Irlanda e Lussemburgo, all’89% su una media europea del 70%, seguiti dalla Polonia (83%).


In questo contesto, chi si dice “totalmente non europeo” è ben il 51% degli italiani”.
 

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