VI RICORDATE QUANDO SI STARNUTIVA E TI DICEVANO "SALUTE"... BEI TEMPI

Nella storia dell’Italia unita, dal 1860, quali sono state le crisi economiche più forti
e come si colloca la recessione attuale in un’ottica storica della durata di 160 anni?

Si tratta di una valutazione molto utile perchè permette di capire le dimensioni del problema
e di quelle che dovrebbero, o potrebbero, essere le soluzioni.

Prima di tutto vediamo le recessioni in ordine crescente , da quelle meno forti alle più forti:





La recessione COVID-19 si piazza al terzo posto ,
appena dopo i due tremendi anni di guerra del 1943-44 ed appena prima il 1945, che ci vide uscire distrutti.


Analizziamo ora le recessioni in ordine cronologico.






La crisi attuale fa impallidire quella del 1930, conseguenza italiana di quella del 1929.


Fa impallidire anche quella del 1927, legata a “Quota 90” ed al regime di austerità introdotto da Mussolini.


Supera perfino quella del 1867, che condusse a violente rivolte sociali.


La crisi del 1930 portò ad un ripensamento piuttosto deciso del sistema creditizio e produttivo italiano,
con la nazionalizzazione delle banche e la nascita di IRI ed IMI.
Inoltre portò a riconoscere che un certo modus vivendi fra paesi occidentali non era più possibile ed iniziammo a prendere una strada sbagliata.


La situazione bellica fu talmente grave che il sistema istituzionale fu ribaltato dalle radici,
fu eliminato non solo il regime fascista, ma anche la monarchia.

Ci fu una guerra civile, una mezza rivoluzione e fu creata la Costituzione.


Pensare che la crisi attuale possa essere superata con le misure all’acqua fresca del governo Conte

è come pensare, nel 1943, che i pur ottimi Macchi C 205 potessero fermare i bombardamenti alleati sull’Italia.


Una pura pia illusione che aprì la strada alla rivoluzione.
 
Grazie info val, hai anche dato uno schiaffo morale al nick scimmia che definisce SPALARE il tuo snocciolare conle estrema dovizia dati fondamenrali
 
Se passa questa è veramente una grande porcata.

Sono «sospese le attività di palestre, piscine, impianti nei comprensori sciistici, centri natatori, centri benessere, centri termali,

fatta eccezione per l’assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi»
 
Ultima modifica:
fatemi capire..........ma il virus ha un colore politico?
se non erro..............spiegatemi questa che sa di salvare un certo colore ROSSO:

f)sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, , sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle Regioni e dalle Province autonome, ai sensi dell' art. 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020;

APPUNTO.il solo scrivere una bozza che salva chi vogliono loro è motivo di mandare affankulo questo governo di estrema sinistra
definiscono CLAN centinaia di migliaia di persone che manifestano,a breve metteranno i carri armati a fermarci come in cina?
 
 
Ben prima del 1993 svariate persone, sommessamente, esponevano il rischio di entrare in EU.

Pochi spauriti economisti, qualche politico lungimirante, alcuni normali Cittadini più attenti e svegli della massa.

Negli anni in cui si parlava di EU c'era chi aveva un pensiero positivo nel futuro dell’Europa Unita.

Un pensiero che derivava dal fatto che immaginavano una struttura istituzionale similare a quella italiana,
dove tutti i popoli europei in piena Sovranità Popolare eleggevano i propri rappresentanti per gestire un continente di idee diversificate,
ma che nei principi sociali si esprimesse.

Immaginavano che l’EU avesse l’idea espressa dall’art. 41 della nostra Costituzione,
che il popolo fosse primario nelle scelte e che proprio nella protezione dell’art 11 della nostra Carta Costituzionale
ogni paese, e quindi i Cittadini dello stesso, fosse paritario.



Immaginavano, ma l’immaginazione durò poco,
la realtà si presentò alle loro letture molto velocemente e scoperta la verità l’EU diventò il nemico.


Oggi, sotto l’ennesima crisi, si paventa pesantemente l’obbiettivo primario di chi davvero controlla l’EU e il mondo intero,

il totale cambio del paradigma cosi fortemente sostenuto dalla Carta Costituzionale italiana,

quei paradigmi sociali e non certo liberisti saranno spazzati via. Il mercato finanziario dominerà.



Ci sono voluti quasi tre decenni per arrivare a far capire ad una fetta consistente di italiani
che il loro mondo fatto di lavoro e stato sociale è finito.

Oggi tanti scendono per strada, molti di più saranno domani, perchè il loro orticello viene devastato,
e come il loro tutti gli orticelli conseguenti, ma la maggior parte di questi ancora non comprende
che non è un virus a distruggere la loro vita, ma un progetto, uno scopo perseguito da anni.




Il popolo è come un bambino, gioca la sua vita nella piena incoscienza e rifiuta di crescere fino a che non gli viene tolto il balocco di mano,
a quel punto, come ogni bimbo diventa violento.

Violento senza un fine, senza un pensiero preciso di chi è l’aggressore;
vede solo la mano di chi gli sottrae il gioco, non la faccia.


Non la vede adesso come non la vedeva decenni fa.


In decenni è avvenuta una sottrazione sistematica dei diritti sociali conquistati in anni di lotte,
dell’equilibrio che proprio nell’articolo 41 vedeva l’essenza dell’antiliberismo.

Oggi si passa alla rimozione dei diritti fondamentali a cui milioni di persone
son felici di rinunciare in nome di una crisi che esiste solo nei media, ma non nei numeri.

Rinunciano come hanno rinunciato ai diritti sociali quando la crisi era economica e si doveva accontentare il “mercato”,
come se non fosse stato il mercato a provocare la stessa crisi.



Sciocchi italiani, sciocchi europei, sciocchi popoli, la storia non insegna e se anche avesse insegnato qualcosa
basta cambiare le regole del gioco e presentare le “conquiste” sotto altra forma
e già non siamo in grado di percepire lo stesso fine.


Increduli perchè non riconoscono i segnali, nonostante le persone che per anni li hanno elencati e presentati.


Un popolo vinto da quella noia che solo i bambini possono provocare con la loro incoscienza al reale,
coscienza che dovrebbe essere poi sviluppata dalla scuola e dall’informazione libera,
entrambe decedute da tempo nel nostro paese.


Buona guerriglia, l’esercito arriverà a breve.
 

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