VOGLIO CHE IL TEMPO, MENTRE SCORRE, LASCI SU DI ME IL SUO SEGNO... MA CHE NON SIANO SOLO RUGHE

Giusto perchè si sappia. Francesco I° d'Austria nacque in Italia.
Si parla sempre di invasori, ma......per spendere 3 milioni di lire, forse, se lo ricordava.
 
Parliamone un po'. Perchè ci si dimentica in fretta di quanto messo in piedi da certi governi di sinistra,
che alla tutela dei cittadini e dei lavoratori pensavano e pensano poco poco.....se l'avesse fatto un governo di centro destra....apriti cielo.

17 maggio 2006 - 27 aprile 2008 Governo PRODI (di sinistra)

27 Dicembre 2006 scrive la Legge 296 - nel cui interno leggiamo :

755. Con effetto dal 1° gennaio 2007, e' istituito il "Fondo per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile", le cui modalita' di finanziamento rispondono al principio della ripartizione, ed e' gestito, per conto dello Stato, dall'INPS su un apposito conto corrente aperto presso la tesoreria dello Stato. Il predetto Fondo garantisce ai lavoratori dipendenti del settore privato l'erogazione dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile, per la quota corrispondente ai versamenti di cui al comma 756, secondo quanto previsto dal codice civile medesimo.

756. Con effetto sui periodi di paga decorrenti dal 1° gennaio 2007, al fine del finanziamento del Fondo di cui al comma 755, al medesimo Fondo affluisce un contributo pari alla quota di cui all'articolo 2120 del codice civile, al netto del contributo di cui all'articolo 3, ultimo comma, della legge 29 maggio 1982, n. 297, maturata a decorrere dalla predetta data e non destinata alle forme pensionistiche complementari di cui al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252. Il predetto contributo e' versato mensilmente dai datori di lavoro al Fondo di cui al comma 755, secondo le modalita' stabilite con il decreto di cui al comma 757. Non sono tenuti al versamento del predetto contributo i datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti. La liquidazione del trattamento di fine rapporto e delle relative anticipazioni al lavoratore viene effettuata, sulla base di un'unica domanda, presentata dal lavoratore al proprio datore di lavoro, secondo le modalita' stabilite con il decreto di cui al comma 757, dal Fondo di cui al comma 755, limitatamente alla quota corrispondente ai versamenti effettuati al Fondo medesimo, mentre per la parte rimanente resta a carico del datore di lavoro. Al contributo di cui al presente comma si applicano le disposizioni in materia di accertamento e riscossione dei contributi previdenziali obbligatori, con esclusione di qualsiasi forma di agevolazione contributiva.

757. Le modalita' di attuazione delle disposizioni dei commi 755 e 756 sono stabilite con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge.

758. Le risorse del Fondo di cui al comma 755, al netto delle prestazioni erogate, della valutazione dei maggiori oneri derivanti dall'esonero dal versamento del contributo di cui all'articolo 10, comma 2, del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, come modificato dal comma 764, e degli oneri conseguenti alle maggiori adesioni alle forme pensionistiche complementari derivanti dall'applicazione della presente disposizione, nonche' dall'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 8 del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, come da ultimo sostituito dal comma 766, nonche' degli oneri di cui al comma 765, sono destinate, nei limiti degli importi di cui all'elenco 1 annesso alla presente legge, al finanziamento dei relativi interventi, e in ogni caso nei limiti delle risorse accertate con il procedimento di cui al comma 759.

759. Con il procedimento di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, sono trimestralmente accertate le risorse del Fondo di cui al comma 755, al netto delle prestazioni e degli oneri di cui al comma 758.

760. Entro il 30 settembre di ogni anno, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, presenta al Parlamento una relazione contenente i dati relativi alla costituzione e ai rendimenti delle forme pensionistiche complementari di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, quantificando altresi' le adesioni alle forme pensionistiche complementari derivanti dall'applicazione dei commi 749 e seguenti del presente articolo, specificando dettagliatamente la consistenza finanziaria e le modalita' di utilizzo del Fondo di cui al comma 755. Nella prima relazione il Ministro riferisce altresi' sulle condizioni tecnico-finanziarie necessarie per la costituzione di una eventuale apposita gestione INPS, alimentata con il TFR, dei trattamenti aggiuntivi a quelli della pensione obbligatoria definendo un apposito Fondo di riserva.

761. Lo schema di ripartizione delle risorse del Fondo di cui al comma 755 e la relativa assegnazione ai singoli interventi di cui all'elenco 1 annesso alla presente legge e' altresi' trasmesso alle Camere ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per le conseguenze di carattere finanziario, che sono resi entro trenta giorni.

762. Gli stanziamenti relativi agli interventi di cui al comma 758, nei limiti degli importi di cui all'elenco 1 annesso alla presente legge, sono accantonati e possono essere utilizzati per gli importi accertati ai sensi del comma 759, con appositi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, subordinatamente alla decisione delle autorita' statistiche comunitarie in merito al trattamento contabile del Fondo di cui al comma 755 e alla conseguente compatibilita' degli effetti complessivi del comma 758 con gli impegni comunitari assunti in sede di valutazione del programma di stabilita' dell'Italia.
 
A seguire : i Governi.

8 maggio 2008 - 16 novembre 2011 - Governo Berlusconi

16 novembre 2011 - 27 aprile 2013 - Governo Monti

28 aprile 2013 - 21 febbraio 2014 - Governo Letta

22 febbraio 2014 - 12 dicembre 2016 - Governo Renzi

12 dicembre 2016 - 1 giugno 2018 - Governo Gentiloni

In pratica, dall'inizio, 8 anni di governo di sinistra, 3 anni di governo di centro destra.

Ma il giornalista, di sinistra, dimentica gli 8 anni, pensa solo a Tremonti.
 
Leggete bene. Relazione del 2011 - 8 mesi dalla fine del governo Berlusconi -.
Da lì in avanti ........nebbia. 8 anni di nebbia di sinistra. Dove ne fanno di tutto e dippiù.
I signori giudici della corte dei conti ...toc toc....ci siete ? 8 anni di silenzio. 8 anni di connivenza.
Ma ecco che miracolosamente - dopo 8 anni- oggi, qualcuno si ricorda e domanda. Oggi ?

“Vorrei l’ultima relazione sull’uso delle somme del Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato
dei trattamenti di fine rapporto istituito dalla legge 296/2006 (commi 755 ss.). Potreste cortesemente inviarmela?”.

La domanda dev’essere stata posta all’interlocutore sbagliato.

Il ministero del Tesoro, infatti non si ritiene competente in materia:
“La richiesta va fatta all’Inps e al Ministero del Lavoro”, è l’asciutta risposta di un portavoce.

Peccato che neanche al dicastero guidato da Luigi Di Maio ne sappiano nulla.
“I dati da lei richiesti sono in possesso dell’Inps”, rispondono.

Bingo? No, all’istituto di previdenza presieduto da Pasquale Tridico suggeriscono
“di rivolgersi per competenza al ministero dell’Economia e delle Finanze in relazione a quanto previsto dalla legge 296/2006”.

Conclusione: nessuno sa che fine abbiano fatto i quasi 35 miliardi di euro che l’Inps ha girato allo Stato dal 2007 al 2017 attingendoli dal Fondo di Tesoreria.
Quello dove le imprese private con oltre 50 dipendenti sono obbligate a versare le quote di Tfr dei lavoratori che non hanno scelto di depositare il proprio trattamento di fine rapporto in fondi pensione.

Il flusso medio al lordo delle prestazioni erogate, per intenderci, è di oltre 5 miliardi l’anno.

Denaro che aveva dei precisi vincoli di investimento. Sia qualitativi che quantitativi.
E i ministeri interessati, così come l’Inps sono già stati messi in guardia dalla Corte dei Conti che, in una dettagliata relazione del marzo 2011,
aveva espresso severi giudizi e grandi timori sui rischi di un uso sconsiderato di queste grosse quantità di soldi,
parlando tra il resto di “prelievo forzoso” ai danni delle imprese private, di “tassa occulta”
e di rischio di squilibri per i conti dello Stato a carico delle generazioni future e a danno dei lavoratori veri proprietari dei soldi.

Nelle intenzioni del legislatore, lo Stato avrebbe dovuto utilizzare i Tfr depositati per stimolare crescita e occupazione,
finanziando infrastrutture attraverso fondi per favorire la crescita o aziende pubbliche come Anas e Ferrovie dello Stato,
con precisi tetti di spesa per ogni voce. Ma cosa sia poi successo, non si sa.

Nonostante la legge prevedesse anche l’obbligo, per il ministero del Tesoro e quello del Lavoro,
di presentare al Parlamento una relazione dettagliata sulla consistenza e l’utilizzo del Fondo entro il 30 settembre di ogni anno.

Gli ultimi ad affrontare la questione in modo analitico sono stati appunto i magistrati contabili,
che nel 2011
hanno dedicato un’intera deliberazione della Sezione centrale di controllo
sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato proprio all’utilizzo del Tfr depositato dalle imprese presso l’Inps.
 
Ora. Questo non è un "prelievo forzoso". Non è una "tassa occulta".

I soldi invece che restare nella casse delle Aziende, vengono messe in quelle dell'Inps.

Perchè Signori - si sappia - se un'azienda fallisce e non ci sono soldi per pagare il TFR dei lavoratori,

sapete chi paga ? L'I N P S
 
Il giornalaio - naturalmente di sinistra - ha messo nell'oblio la pratica e se ne ricorda
- oggi - quando c'è un governo che nulla ha avuto a che fare con il passato. Quasi 13 anni di oblio.
Niente male, vero ?
Ci mette del suo anche la corte dei conti, scrivendo scemate senza alcun senso.
Ma quale inasprimento delle aliquote contributive ? I soldi sono dell'Inps, che li gira allo Stato
che a sua volta li rigira all'Inps quando servono. E cioè quando il lavoratore si licenzia.
Escono da una parte, entrano dall'altra, sono coperti dai nuovi versamenti.........certo sino ad un certo limite.
Ma dal 20110 ad oggi - 8 anni - nulla è successo. Tutti sono stati pagati.......anzi andarte a vedere
quanti soldi l'Inps ha versato per i fallimenti delle Aziende. Sopra, ma specialmente sotto i 50 dipendenti.

“La Corte sottolinea il pericolo derivante dall’utilizzazione del fondo per mere finalità di provvista finanziaria:
detta pratica potrebbe pregiudicare i futuri equilibri di bilancio e creare problemi di equità intergenerazionale
a danno dei futuri contribuenti e percettori dei servizi”, si legge nel documento, che paventa
“il concreto rischio di far ricadere sulle future generazioni il possibile sbilanciamento economico del sistema,
che non potrà essere colmato, se non attraverso l’inasprimento delle aliquote contributive o del prelievo fiscale”.

L’anno prima, la magistratura contabile aveva rilevato come tra il 2007 e il 2009 ( un anno e mezzo di Prodi ed 1 anno e mezzo di Berlusconi)
il ministero dell’Interno avesse utilizzato il denaro raccolto per finanziare la spesa corrente, pagando con il Tfr dei lavoratori :

gli oneri di ammortamenti dei mutui per i comuni dissestati,
la gratuità dei libri di testo
e la spesa per i lavoratori socialmente utili dei Comuni di Napoli e Palermo e della Provincia di Napoli.

Voci che “non corrispondevano alle finalità delle norme in tema di utilizzazione del Tfr”.
Dall’incidente con il Viminale, poi chiuso, a questioni di rilevanza ancora maggiore, il passo è stato breve.

Nella sua ricognizione la Corte dei Conti è infatti giunta presto al nocciolo:
“L’Amministrazione statale non sta predisponendo alcun meccanismo di reintegrazione del fondo Tfr gestito dall’Inps,
in relazione alle somme già prelevate per il triennio 2007-2009 e per quelle dell’anno in corso.
Anzi, il contestato meccanismo risulta confermato almeno fino allo scadere del decennio dalla sua introduzione:
a fronte delle somme ad oggi prelevate, pari a 15,86 miliardi di euro, sono previsti introiti di analoga natura fino a raggiungere, a tale scadenza, i 30 miliardi complessivi”.

In seguito alle rimostranze della magistratura contabile circa l’uso dei fondi non a norma, è stata la norma ad essere modificata, non l’usanza,
con la possibilità di utilizzare il Tfr depositato presso l’Inps anche per sostenere l’equilibrio della gestione sanitaria.

Da qui la pesante accusa dei magistrati contabili secondo i quali un “simile prelievo, senza il correlato onere di ricostituzione del fondo,
costituisce una operazione di natura espropriativa senza indennizzo o comunque di prelievo fiscale indiretto
nei confronti delle categorie interessate a versamenti finalizzati a scopi ben diversi dal sostegno alla finanza pubblica”.

Il conto rischia di essere ancora più salato: “La carenza dei dati istruttori e la sottovalutazione di importanti fattori di criticità
è idonea a creare squilibri nel tempo, dei quali potrebbero fare le spese i futuri contribuenti e percettori delle prestazioni”, tuonava la Corte.

I magistrati quindi fin dal 2011 contestavano “l’assenza di analitica individuazione delle partite di spesa finalizzate con il Tfr”,
completando “il criticato percorso di prelievo e utilizzazione della risorsa a scopo di riequilibrio del bilancio statale”,
con un “deficit di trasparenza nell’utilizzazione delle risorse”. Non solo.

“Si può fin d’ora precisare che alle suddette problematiche, sollevate da questa Corte sulla base di incontrovertibili elementi obiettivi,
non è stata data adeguata risposta, anzi le risultanze della presente indagine hanno posto in luce questioni
e disfunzioni ancor più complesse di quelle precedentemente accertate”.

Mentre “allo stato degli atti si deve ragionevolmente dedurre che a partire dal 2010 questi fondi
serviranno semplicemente a finanziare il bilancio confondendosi con le altre entrate correnti dello Stato”.

Viste le risposte ricevute, impossibile verificare come sia andata davvero.
Quel che è certo è che l’Inps ha continuato a girare allo Stato gli accantonamenti per il Tfr non utilizzati per coprire le prestazioni.
Per un totale che a fine 2016 superava i 30 miliardi stimati dal Tesoro di Tremonti.

Delle relazioni però non c’è traccia come sottolinea il professor Francesco Vallacqua,
docente di Economia e gestione delle Assicurazioni vita e dei fondi pensione presso l’Università Bocconi di Milano.

“Vorrei un’analitica descrizione di dove sono andati a finire ogni anno i circa 5 miliardi di euro
che dovevano servire per finanziare le infrastrutture come previsto dalla legge 296/06 – spiega a Il Fatto Quotidiano –.
Mi andrebbe bene anche se, legittimamente, qualcuno istituzionalmente indicasse che c’erano esigenze più contingenti di spesa corrente
e che i soldi sono stati utilizzati per altro. Però aboliamo quella legge che dice che vanno da un’altra parte, altrimenti rimane una norma non rispettata.

Intanto sarebbe interessante leggere le relazioni dei vari ministri del Lavoro sul tema”. Peccato che al ministero non ne sappiano niente.
 
Giornalaio. Fatti un ripassino e vai a leggere i nomi dei Ministri del Lavoro dal 2006 al primo giugno 2018.

Chiedi a loro la relazione. Ti ha fatto comodo startene in silenzio per tutti questi anni ed ora sollevi il polverone ?

Solito ipocrita sinistroide, che fa il paio con i soldi russi al PCI - PDS - DS - ULIVO - PD
 
Ma da chi viene nominato il capo dell'Eni ? Ma dai. Non sarà stato nominato proprio da quei politici
che oggi arricciano il naso ? Eh, sì. Proprio così.

C’è chi scende e c’è chi sale, chi va all’inferno e chi si prepara al paradiso.
C’è chi viene, proprio oggi, licenziato da Eni: Massimo Mantovani, l’ex capo degli affari legali,
indagato dalla Procura di Milano per il “complotto” che sarebbe stato ordito per depistare le indagini sulle corruzioni internazionali in Nigeria e in Algeria.
 
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Ed ha ragione. Da vendere.

“Prima di criticare le politiche portate avanti negli Usa tornino nei posti corrotti e infestati dal crimine da cui sono venute”,
ha scritto il presidente degli Stati Uniti invitando le parlamentari ad aiutare a sistemare le cose nei Paesi di origine
“i cui governi sono una totale catastrofe, il peggio che esiste al mondo”, invece di criticare
“la più grande e potente nazione sulla Terra”.
 

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