1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89

La cosa impressionante è che
l'aureo si verifica
nei tempi più lontani
e negli spazi più remoti del momdo.

Persino al polo sud.
 
è come
il teorema di pitagora
vale al polo sud
come al polo nord

però nelle geometrie non euclidee
due parallele si incontrano all'infinito

mentre nella geometria euclidea
le parallele non si incontrano mai
 
carrodano ha scritto:
però nelle geometrie non euclidee
due parallele si incontrano all'infinito

mentre nella geometria non euclidea
le parallele non si incontrano mai

che poi se ci pensi è la stessa cosa...
 
nella geometria non euclidea
le due parallele
sono
una cosa sola
e nessuno le può separare
perchè sono unite
all'infinito

ovvero

nessuno può raggiungere quel punto
per separarle
quindi le due parallele
sono unite
eternamente

ovvero

il punto di unione è così lontano
che fenomenologicamemte sono
separate
ma in realtà sono unite
una cosa sola
 
ricpast ha scritto:
che poi se ci pensi è la stessa cosa...

scusa

ho corretto adesso la frase


occorreva sostituire

non euclidee
con
euclidee

ma l'errore che ho commesso

ha innescato
la domanda

per l'ultima risposta
 
ricpast ha scritto:
si verifica?

cosa intendi?

Che questo rapporto(come il pi greco) è una costante che ritroviamo nelle costruzioni dei Nuraghi sardi come nelle piramidi egiziane.

Quando avevo 20 anni mi ero imposto di risolvere il grande teorema di Fermat perchè mi servivano i soldi per cambiare pianoforte e il premio in ballo era altissimo(mi sembra diversi miliardi di lire).
Apparentemente la risoluzione di questo teorema sembrava una grande stronzata e lo stesso Fermat, in punto di morte, aveva asserito di non averne svelato la soluzione perchè troppo semplice(Fermat era un noto burlone).
Fatto sta che, passati diversi secoli, nessun matematico era riuscito nell'intento......

Dopo un mese di lavoro massacrante andai(esausto) alla facoltà di matematica per cercare un aiuto ma l'unica cosa che mi consigliarono fu la consultazione di alcuni libri in inglese sull'argomento.

Tutto il mio lavoro di un mese occupava, appena, la prima pagina del primo testo sfogliato :( (un tomo di un migliaio di pagine)e riguardava, appunto, i rapporti che ho citato prima e ricorrevano frequentissimamente.

p.s.: ho bruciato gli appunti e mi sono messo a lavorare.........

Il teorema di Fermat è stato risolto diversi anni dopo da un noto matematico che aveva dedicato la sua attività scientifica a questo.
 
L'ipotesi fu formulata da Pierre de Fermat nel 1637. Egli non fornì però una dimostrazione, che fu cercata invano nei secoli a venire.

Fermat scrisse, a proposito di essa, ai margini di una copia dell'Arithmetica di Diofanto, sulla quale era solito formulare molte delle sue famose teorie:

"Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenuta nel margine troppo stretto della pagina".
 
Comunque la congettura di Fermat resistette per tre secoli, finchè nel 1993 il matematico inglese A. Wiles, seguendo un'idea di Frey, annunciò di averla dimostrata. Questo annuncio fece scalpore e fu organizzato un comitato di esperti ("referees") per verificare la dimostrazione di Wiles.
Uno di questi (N. Katz) trovò l'errore. Wiles, chiaramente, era disperato. Quando un matematico trova un errore in uno dei suoi lavori, la sua prima (e unica) reazione è di cercare di colmare il buco. Wiles lavorò intensamente per un anno, ideando una strategia alternativa, e con l'aiuto del suo allievo, Taylor, riuscì a completare i dettagli tecnici di questa nuova dimostrazione. Questa volta i "referees" non trovarono niente da ridire. I lavori di Wiles e Wiles-Taylor sono stati pubblicati nel 1995 nel volume 141 degli Annals of Mathematics, una delle riviste più prestigiose di matematica.
 

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