Alexandre Lunois (Parigi 1863- Pecq 1916) (1 Viewer)

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Posso capire che questa litografia piaccia meno, però la cosa è legata al soggetto. La qualità non manca nemmeno qui.
La Procession de la Fête-Dieu, 1898 (il Corpus Domini)
 

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Questa, francamente, mi piace meno ...acquistata per documentazione, proprio come fanno i collezionisti fanatici :barella:

Femme Espanole #24 (Juana Fernandez)
 
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Termino la descrizione delle [19 diverse] lito grandi a colori di mia proprietà con questa Femme arabe sur la terrasse.

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Seguiranno, per i più pazienti :d:, le grafiche grandi o medie in bianco-nero, o comunque monocromatiche. :violino:
 
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Inserisco qui una breve biografia con le date dei viaggi (traduz. rapida Google)

Nato a Parigi il 2 febbraio 1863, distretto di Saint-Eustache, di razza normanna. L'infanzia ha superato rue Nicolas-Flamel, dove i suoi genitori sono commercianti di lingerie e hanno
i loro negozi. Ci sono molti artisti ricevuti. Il padre si diverte ricamando arazzi con i quali traccia i disegni.
Lunois entra nel laboratorio di Achille Sirouy, vecchio amico di suo padre. Rimane lì per un anno e mezzo, abbastanza a lungo per imparare la tecnica della litografia.
Oltre alla classica copia al Louvre, trascorre i suoi mesi estivi disegnando da suo nonno, ex pastore diventato caposquadra in una fabbrica di profumi, a
villaggio di Magre, non lontano da Mortagne-au-Perche, nell'Orne. Frequentò anche i seminari parigini di Léon Lhermitte e Ulysse Butin.
1882: prime spedizioni al Salon des Artistes français. Sezione di incisione e litografia con due litografie, Anguilla dopo il bottino e Le Pot de
vino dopo Lhermitte. Sedotto, Cazin gli dà anche il suo dipinto Notturno da riprodurre con questa tecnica.
1883: secondo salone, medaglia del 3 °
classe per il Notturno e la paga dei mietitori secondo Lhermitte. Fino al 1888, esporrà in tutti i saloni di
litografie secondo Butin, Lhermitte, Daumier, Jean Béraud.
1885: invia il suo primo dipinto al Salon. Segui dipinti rustici e paesaggi normanni.
1888: grazie a una borsa di studio, viaggia da settembre in Belgio e in Olanda fino al gennaio 1889.
1889: all'inizio di febbraio parte per il Sud-Oranais su invito di un amico ufficiale al Chasseurs d'Afrique; trascorrere l'anno in Algeria, Marocco, Spagna. ritorna
27 dicembre 1890.
1891: associato alla National Society of Fine Arts; membro nel 1892. Secondo viaggio in Olanda.
1892: ritorna in Nord Africa (Orano, i "ksours" dell'estremo sud, Tunisi ...); primo saggio litografico a colori, Yamina ben-Si-Djelloul,
ritratto di donna marocchina.
1893: lungo soggiorno a Siviglia.
1894: Algeria e Sud-Orano.
1896: visita di Toledo e Cordova.
1897: Algeria e Sud-Orano.
1899: Spagna settentrionale.
1900: membro della giuria dell'Esposizione universale.
1901: breve viaggio in Spagna e Portogallo.
1902: decorato con la Legione d'Onore. Viaggio in Sud-Orano.
1904: Algeria.
1906: soggiorno in Germania (Amburgo, Lubecca, Berlino e Colonia), poi in Danimarca, Svezia e Norvegia dove segue la costa. È di questo paese che è suo
moglie, Miss Wilkens, sorella di un famoso professore di medicina, lei stessa scrittrice e traduttrice, tra cui Storie e avventure di Andersen.
1908: ultimo viaggio in Spagna ,da Barcellona a Cartagena.
1909: si ammala gravemente e poi guarisce.
1912: viaggio in Turchia (Istanbul, Scutari, Bursa) e mostra di queste opere ad Allard, 20 rue des Capucines.
1913: soggiorno ad Ariège.
1916: morte al Pecq.
Bibliografia: Édouard André, Alexandre Lunois, pittore, incisore e litografo, coll. "Studi su alcuni artisti originali" Parigi, editore di H. Floury, 1914
 

Pink Cat

Forumer attivo
Danza Española 1905, litografia al lavis a colori

Vedi l'allegato 522251
lavis, lavis, chi era costui .... ?

Disegno di linee e lavaggi
Per gran parte della prima litografia, gli artisti hanno usato un pastello grasso colorato di carbonio composto da cera, gommalacca e grasso per disegnare la loro immagine su una pietra, che ha prodotto una qualità tonale graduale simile a quella di un disegno tradizionale su carta. Esisteva tuttavia un altro modo per eseguire il rendering delle immagini, che consisteva nel lavorare con un inchiostro litografico fluido e grasso della stessa composizione che poteva essere utilizzato con una penna per disegnare linee e punti su una pietra o utilizzato con un pennello per creare solide aree di nero ( macchia nera). Nel 1840 Charles Joseph Hullmandel apportò un importante miglioramento a questo inchiostro aggiungendo un agente emulsionante, che brevettò come Lithotint. Funzionava allo stesso modo dell'inchiostro nero più vecchio producendo neri solidi se usato a piena forza, ma se diluito con un solvente chimico o acqua era in grado di produrre lavaggi trasparenti che sarebbero sembrati un acquerello se applicati con un pennello. Era anche abbastanza fluido da usare con una penna per un lavoro più fine. Sfortunatamente i valori tonali prodotti sono spesso imprevedibili e si attaccano in modo diverso se disciolti nell'acqua piuttosto che nel solvente. I piccoli grumi di materiale grasso non diluito in questi lavaggi spesso danno loro un aspetto screziato quando applicati in uno strato sottile.

Il termine Lithotint non è altro che un marchio di prodotto, che troppo spesso è stato confuso con l'effettivo processo di disegno con i lavaggi. Questo processo fu anche coniato intorno al 1842 come lavis litograpique dalla stampante francese Rose-Joseph Lemercier, ma entrambi questi nomi sono svaniti dall'uso. Questo inchiostro grasso ora viene di solito indicato come tusche liquida, dalla tuschen tedesca. Un prodotto simile ma più fluido con meno forza colorante è l'inchiostro autografico.
 

baleng

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Grazie @Pink Cat , e un grosso pugno in testa a google come traduttore (Quando torni a casa e vedi il tuo Google traduttore venirti incontro dagli un forte pugno in testa, poi un altro, e un altro ancora: tu non sai perché, ma lui sì - Confuciapple)

Ritengo che tutte le lito a colori postate abbiano utilizzato il procedimento del lavis. Procedimento che ritroveremo anche nella serie di opere, medie o grandi, monocromatiche, e che richiede, ricordo, una fortissima pressione del torchio, tale da aver rotto la lastra nelle prime esperienze.
La tecnica fu insegnata da Lunois, tra gli altri, anche a Bonnard, le cui litografie ebbero e hanno grande fortuna.
La rivedremoanche nelle lito medie e grandi in nero
Ovviamente tale tecnica laboriosa non poteva essere utilizzata per le litografie della Revue d.A.A.e M.
 

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L'acquaforte non firmata che segue era esposta nel negozio parigino di un commerciante come opera di anonimo. Credo che chiunque abbia seguito il 3d sin qui si sarebbe accorto che invece era opera di Lunois. Allora avevo un po' meno esperienza, ma rischiai abbastanza tranquillamente.


Interieur de Paysans de l'Ariège (probabilmente 1913 o dopo)
timbro a secco Cercle de la Librerie

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PS la foto inganna, nella realtà tutti i tratti incisi sono del colore bruno come a sinistra e in centro. Non so perché a destra sembrino di un nero freddo. :mmmm:
 

baleng

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Posto un lavoro già visto: si tratta di acqueforti piccole, 1908, ma la coppia ha la caratteristica di mostrare due stati successivi, ambedue con remarque (cancellata nell'ediz. definitiva).
Curioso osservare che forse il gusto moderno preferirebbe lo stato precedente. Si noti anche la miglior qualità delle immagini accennate dietro ai vetri. Siamo sempre nelle primissime copie e prima dell'acciaiatura.

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baleng

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Le Corne d'Or, coucher du Soléil, acquaforte firmata, circa 1913, num 18/99
Lunois venne e viene considerato ancora da molti un pittore orientalista. Egli stesso deve aver contribuito all'equivoco, forse perché la richiesta commerciale per opere dichiarate tali lo poteva favorire. Credo che questa etichetta lo sminuisca alquanto, poiché implica che creasse un lavoro "di genere", mentre piuttosto appare immergersi nelle realtà di fronte ai suoi occhi, di qualunque dipo di realtà si trattasse, e sempre con interesse umano ben percepibile (cioè non considerava i soggetti sotto il profilo del pittoresco, ma provava autentico interesse per le loro realtà umane, cosa che credo si possa riconoscere facilmente).
In particolare, riguardando questa e le opere precedenti, è possibile ravvisare una luce intrisa di una certa immobilità che a me ricorda un Piero della Francesca sempre monumentale, ma meno severo.

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baleng

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Doppia incisione su lastra unica, firmata. Curiosamente trovata in vendita su internet, nonostante il mercante che me la diede abbia scritto che si tratta di prova prima del taglio della lastra - pertanto dovrebbe essere rara..
Il venditore Colin le attribuisce questo titolo UNE FEMME ASSISE, MANIFESTATION PUBLIQUE., ma non indica l'anno di creazione.
La presenza di un poliziotto con kepì indicherebbe trattarsi di città francese.

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