ANALYSTS VIEW - Irlanda illustra piano correzione 2011-2014
Reuters - 24/11/2010 16:28:52
24 novembre (Reuters) - Vale complessivi 15 miliardi di euro la manovra correttiva irlandese annunciata dal governo per il quadriennio 2011/2014, con un aggiustamento di 6 miliardi l'anno prossimo.
Di seguito il commento degli analisti:
DAVID KEEBLE, Credit Agricole
"U
n piano prevedibilmente severo: tagli alla spesa pari al 20% sono davvero ingenti... si dirà ora certamente che le previsioni di crescita non sono realizzabili.
Vedremo sicuramente un grosso scontento sociale: si deve comunque ammettere che il governo sta facendo un grosso sforzo, che questo riesca a rilanciare la fiducia è un altro discorso.
Anche l'anno scorso hanno fatto una manovra molto buona, apprezzata da tutti: serve ora metterla a punto e vedere quali effetti avrà sulla crescita".
STEPHEN LEWIS, Monument Securities
"
Non mi pare per nulla realistico: sembra prevedano misure correttive molto rigide senza alcuna ricaduta sulla crescita economica e questo è davvero improbabile.
Credo che l'euro starà ad aspettare le reazioni politiche all'annuncio, dal momento che la grossa incognita è il via libera alla legge. Finché permane l'incertezza sull'approvazione delle misure sono del parere che i dettagli del piano non muoveranno troppo i mercati".
JAMES NIXON, Societe Generale
"Un programma davvero coraggioso: i tagli sono pesanti e si faranno sentire.
L'elemento che più stupisce è che ancora prevedano una crescita media di 2,7% nell'arco dei quattro anno del piano di correzione perché è difficile che sia possibile.
La manovra sul 2011 vale 4% del prodotto interno lordo e sarà onerosa per il paese, tenendo anche conto del clima attuale in cui la Bce sta progressivamente rimuovendo le misure non standard, tassi di interesse e cambio sono in fase rialzista e questo non aiuta".
PHILIP SHAW, Investec
"Tutti i programmi di austerità finiscono per aassomigliarsi: un connubio di aumento delle imposte, tagli alla spesa e tentativo di rendere l'economia più competitiva con una riduzione del salario minimo.
E' importante ma non sorprende che il governo non sia disposto a innalzare l'imposta sulle imprese rispetto all'attuale 12,5%.
Gli elementi di criticità sono che l'economia torni a crescere e le banche a funzionare, questo non dipende soltanto dalle misure del governo.
Dipende molto, per lo meno sotto alcuni punti di vista, dalla politica dell'Unione europea sui salvataggi sovrani e sul contributo del settore privato ai costi.
Il governo irlandese sta facendo il possibile per far fronte alla situazione ma in un certo senso è ostaggio del destino".