14/1/2011 (21:4) - LA CRISI Fitch taglia il rating della Grecia
cTitoli "spazzatura": "BB+"
La scure delle agenzie di rating si abbatte di nuovo sulla Grecia. Fitch ha tagliato il merito di credito dei titoli ellenici a "junk", spazzatura, portandolo a "BB+" da "BBB-" con prospettive negative. Con questa decisione Fitch si allinea alle altre due agenzie, Moody’s e Standard & Poor’s, che avevano già declassato a "junk" la Grecia.
«Il taglio riflette il fatto che, per quanto la performance economica e fiscale della Grecia sotto il programma Ue-Fmi sia stata sotto molti aspetti migliore delle previsioni, il pesante debito pubblico di Atene rende il Paese vulnerabile ad eventi avversi», spiega l’agenzia, aggiungendo che «nonostante i grandi progressi fatti per ridurre il deficit di bilancio nel 2010, sei punti percentuali di Pil, gli sforzi verso un consolidamento fiscale dovranno essere sostenuti per moltissimi anni prima che la Grecia possa riguadagnarsi la fiducia dei mercati». Fitch sottolinea, inoltre, che l’outlook negativo «rispecchia il fatto che la sostenibilità del debito pubblico è ancora molto fragile e l’accesso ai mercati per finanziarsi resta incerto».
Secondo le stime, l’economia greca quest’anno dovrebbe segnare una contrazione del 3% dopo il -4% previsto per il 2010, mentre il deficit di bilancio dovrebbe scendere all’8% del Pil dal 10% del 2010. Immediata la reazione del governo greco, secondo cui il ’downgradè di Fitch «dimostra ancora una volta la necessità di una riforma del sistema dei rating a livello europeo» e aggiunge come «non può essere giustificata sulla base dei dati oggettivi relativi alla Grecia». Una buona notizia per Atene è arrivata dalla Germania, con il Ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che ha aperto alla possibilità di allungare la durata del prestito che scade nel 2013. Secondo il ministro tedesco la breve durata del finanziamento ha contribuito a far salire i premi di rendimento pagati dalla Grecia. E lo stesso Schaeuble ha anche ammesso che potrebbe essere necessario un aumento della capacità di prestito del Fondo salva-Stati, l’European financial stability facility (Efsf). Una posizione, questa, che sembra innescare uno scontro all’interno del governo della Cancelliera Angela Merkel.
Il ministro dell’Economia tedesco, Rainer Bruederle è infatti contrario a un aumento del Fondo di salvataggio per i paesi euro in difficoltà, dichiarando che «l’ombrello di salvataggio è sufficiente. Non ha senso fare costantemente nuove proposte». Ma intanto da Bruxelles la Commissione europea ribadisce che il rafforzamento dell’Efsf è un obiettivo raggiungibile e la questione sarà discussa lunedì e martedì prossimo dai ministri delle Finanze, nel corso delle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, in vista del primo vertice europeo del 2011 che si terrà nella capitale belga il 4 febbraio prossimo. Tra le ipotesi sul tappeto c’è anche quella del raddoppio della dotazione del fondo salva-Stati, che per il momento può contare su risorse per 750 miliardi di euro, di cui 500 provenienti dall’Ue e 250 dall’Fmi.
Ma quando taglieranno gli USA?