Aste

Purtroppo finiamo sempre sulle contrapposizioni antico vs contemporaneo, mercatini vs gallerie e aste. Per quanto riguarda il genere è sempre la passione a muoverci : pertanto chi ama Utrillo non è meglio di chi ama Fontana e viceversa.Non è più preparato, più furbo più intelligente ecc.ecc Semplicemente ama quel pittore e quel genere e cerca di approfondire la conoscenza in tal senso.I mercatini ed i galleristi non sono in contrapposizione , si completano in parte e sono due approci completamente diversi, accomunati però sempre dalla passione.Poi ci sono le metodologie, alle quali si arriva , prima o poi, per precedenti incauti acquisti: è la parte più importante perchè solo attraverso un metodo non si buttano via soldi(pochi o tanti che siano)e non si riduce il box/cantinino ad una succursale dell'Amsa.
 
Esatto...quello che cerco sempre di dire è che nell'arte fare gli acquisti in base al prezzo è quanto più di sbagliato si possa fare. Bisogna partire con l'idea della della qualità e poi cercare di acquisirla ad un prezzo equo.
Se invece si cerca l'opera in base al prezzo basso, raramente la ricerca porterà alla qualità. Comunque lungi da me presumere di avere la verità in mano, per l'amore del cielo. Solo che ho visto di persona cosi tante collezioni private di persone che pensavano di acquistare raccontando di aver spuntato il prezzo quando invece hanno comprato solo opere di qualità misera e dal sottobosco. Questo mi dispiace molto in primis per chi ha buttato i soldi e poi per il mercato dell'arte in generale.

E da appassionato d'arte ti dico che mi dispiace veramente ma veramente tanto quando qualcuno compra opere misere pensando di aver fatto un affare...per quello vi rompo costantemente gli zebedei con il motto qualità, qualità, qualità, qualità, qualità...
 
In tutti questi post ci sono un sacco di punti di vista e di opinioni assolutamente condivisibili, però ci sono un po' di punti fermi sui quali credo si possa essere tuttti d'accordo e che sono, secondo me, fondamentali per fare considerazioni che abbiano un terreno comune:
  • l'arte ha i suoi periodi ed in ciascuno ci sono stati: artisti che hanno segnato la storia dell'arte in termini assoluti (Picasso, Leonardo, Caravaggio, Durer, Pollock, Warhol, etc.etc....), altri che hanno avuto un ruolo importante in un certo periodo/corrente/luogo, artisti di talento che per vari motivi non hanno segnato il proprio tempo, etc. etc. fino a quelli totalmente insignificanti da ogni punto di vista
  • il costo di un'opera non è "esclusivamente" legato alla sua qualità ma influenzato da moltissimi altri fattori (disponibilità, richiesta, gusto del periodo, provenienza, mezzo di vendita, etc. etc.)
  • il valore artistico/storico di un'opera non è dato dal suo costo
  • la disponibilità del singolo collezionista/amatore è un fattore determinante nel definire la propria strategia di acquisto
Inoltre, se per collezionista intendiamo una persona che raccoglie oggetti/opere secondo un filo conduttore ben preciso per dar vita ad una raccolta coerente, allora già qui ci troviamo di fronte a vari amatori (ad esempio il sottoscritto) e alcuni collezionisti.
Il collezionista, necessariamente, deve andare a cercare il tassello mancante della sua creature e, di conseguenza, adeguarsi a quel che il mercato chiede per ciò che cerca. L'amatore, non avendo un vero e proprio "progetto", ha maggior libertà e può quindi adeguarsi a quello che trova durante la sua ricerca, restringendo la possibilità di scelta a fronte di un minor esborso economico.

La qualità, pur essendo innegabilmente qualcosa di tangibile, è relativa e difficilmente definibile (consiglio la lettura dei romanzi di Pirsig, che ne cercava la definizione).

Tutti i fattori sopra vanno poi a determinare il prezzo di un'opera che, parlando di multipli/edizioni, non è mai uno solo. Lo stesso foglio, nelle stesse condizioni, comprato su ebay o da Christie's, non costerà la stessa cifra; lo stesso foglio comprato in due parti diverse del mondo non costerà la stessa cifra...

La miglior incisione di Vespignani (giusto un nome oggi poco apprezzato ma al quale credo i più riconoscano una certa qualità), non costerà mai come l'ultima delle ristampe Sunday B. Morning di Warhol.

ps: volevo fare un discorso più lungo e articolato ma adesso non riesco... :)
 
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La qualità, pur essendo innegabilmente qualcosa di tangibile, è relativa e difficilmente definibile (consiglio la lettura dei romanzi di Pirsig, che ne cercava la definizione).

Tutti i fattori sopra vanno poi a determinare il prezzo di un'opera che, parlando di multipli/edizioni, non è mai uno solo. Lo stesso foglio, nelle stesse condizioni, comprato su ebay o da Christie's, non costerà la stessa cifra; lo stesso foglio comprato in due parti diverse del mondo non costerà la stessa cifra...

La miglior incisione di Vespignani (giusto un nome oggi poco apprezzato ma al quale credo i più riconoscano una certa qualità), non costerà mai come l'ultima delle ristampe Sunday B. Morning di Warhol.

ps: volevo fare un discorso più lungo e articolato ma adesso non riesco... :)
Vero, non sono tanto d'accordo però sull'aleatorietà della qualità: cioè sicuramente ci sono tante opere "sul bordo" che possiamo valutare in modi diversi (tipicamente: se la possediamo è di qualità, se non è nostra non lo è), ma le opere veramente belle se si valuta obiettivamente e si conosce in profondità il lavoro di un artista si riconoscono lontano un miglio.
Ah, di multipli di questo tipo a casa ne ho 2 (su 30 tipo), e una è di un autore che mi interessa relativamente poco; se mi chiedi però cosa vorrei te lo so dire cantando (ma proprio opera - autore - anno):D
 
  • il costo di un'opera non è "esclusivamente" legato alla sua qualità ma influenzato da moltissimi altri fattori (disponibilità, richiesta, gusto del periodo, provenienza, mezzo di vendita, etc. etc.)
Giusto, il prezzo è omnicomprensivo. Sconta diversi fattori: la preperibilità in quel momento, le condizioni dell'opera, la richiesta del mercato, etc etc. Come nell'esempio precedente, un inveduto in asta non vuole dire che non lo vuole nessuno cosi come un grande risultato non vuol dire che è un capolavoro.
Inoltre, se per collezionista intendiamo una persona che raccoglie oggetti/opere secondo un filo conduttore ben preciso per dar vita ad una raccolta coerente, allora già qui ci troviamo di fronte a vari amatori (ad esempio il sottoscritto) e alcuni collezionisti.
Il collezionista, necessariamente, deve andare a cercare il tassello mancante della sua creature e, di conseguenza, adeguarsi a quel che il mercato chiede per ciò che cerca. L'amatore, non avendo un vero e proprio "progetto", ha maggior libertà e può quindi adeguarsi a quello che trova durante la sua ricerca, restringendo la possibilità di scelta a fronte di un minor esborso economico.

Io penso che il collezionista sia un amatore evoluto. Nel senso che ad un certo punto degli acquisti l'amatore si accorge di cosa vuole veramente, comincia una fase di studio intenso e ha la visione di come dovrebbe essere una collezione che rispecchia i suoi gusti. Certo questo non può venire a 23 anni ma ad un punto dove c'è già una certa maturità in termini di età e culturale. Per quello spesso suggerisco di non acquistare a destra e a manca qualsiasi cosa sia economicamente appetibile andando a riempire la cantina o gli scatoloni. Portare pazienza e scegliere le opere giuste e pagarle quanto le si deve pagare. Chi più spende meno spende. La qualità alla lunga paga. Se un'acquaforte di Tapies costa 1000€ oggi, tra 30 anni non si venderà a 100€, questo è chiaro. E meglio 1 Tapies che 8 Donzelli.

Tutti i fattori sopra vanno poi a determinare il prezzo di un'opera che, parlando di multipli/edizioni, non è mai uno solo. Lo stesso foglio, nelle stesse condizioni, comprato su ebay o da Christie's, non costerà la stessa cifra; lo stesso foglio comprato in due parti diverse del mondo non costerà la stessa cifra...

E per il fatto che in altri mercati non c'è la svalutazione della grafica che c'è in Italia, dobbiamo noi tutti ringraziare il cielo o meglio collezionisti più avveduti e lungimiranti di quelli italiani.
 
Vero, non sono tanto d'accordo però sull'aleatorietà della qualità: cioè sicuramente ci sono tante opere "sul bordo" che possiamo valutare in modi diversi (tipicamente: se la possediamo è di qualità, se non è nostra non lo è), ma le opere veramente belle se si valuta obiettivamente e si conosce in profondità il lavoro di un artista si riconoscono lontano un miglio.

Assolutamente, devo essermi spiegato male. All'interno del corpus di UN autore (avendolo approfondito anche solo minimamente) anche io, come te, ritengo relativamente facile riconoscere la qualità e, ancor di più, la significatività di un'opera.

L'esempio Vespignani/Warhol voleva proprio evidenziare il distacco tra valore economico dell'opera e la sua qualità in termini assoluti. In quel caso credo che ci sia più qualità nel lavoro di Vespignani, che benché sia un artista di rilievo e un grande incisore con opere in importanti musei, in termini assoluti non è minimamente confrontabile con Warhol.

...se mi chiedi però cosa vorrei te lo so dire cantando (ma proprio opera - autore - anno):D

Anche io! :)
 
Esatto...quello che cerco sempre di dire è che nell'arte fare gli acquisti in base al prezzo è quanto più di sbagliato si possa fare. Bisogna partire con l'idea della della qualità e poi cercare di acquisirla ad un prezzo equo.
Se invece si cerca l'opera in base al prezzo basso, raramente la ricerca porterà alla qualità. Comunque lungi da me presumere di avere la verità in mano, per l'amore del cielo. Solo che ho visto di persona cosi tante collezioni private di persone che pensavano di acquistare raccontando di aver spuntato il prezzo quando invece hanno comprato solo opere di qualità misera e dal sottobosco. Questo mi dispiace molto in primis per chi ha buttato i soldi e poi per il mercato dell'arte in generale.

E da appassionato d'arte ti dico che mi dispiace veramente ma veramente tanto quando qualcuno compra opere misere pensando di aver fatto un affare...per quello vi rompo costantemente gli zebedei con il motto qualità, qualità, qualità, qualità, qualità...
Sono d'accordo con te.
Però c'è un punto fondamentale da dirimere. Che cos'è la qualità? Siamo proprio sicuri che nelle nostre scoperte da mercatini (quelle migliori dico) non ce ne sia a sufficienza?
 
Regole ferree per amatori/ collezionisti(non venditori) :il cantinino deve essere utilizzato per metterci il vino,buono,e gli oggetti che vengono utilizzati stagionalmente(stufe,ventilatori ecc.ecc.).Il box deve essere utilizzato per l'auto,la moto,la bicicletta e tutto il corollario dei mezzi di locomozione ed attrezzi di lavoro.Se si mettono quadri,stampe ,mobili ,ceramiche,significa che non non si vedranno mai più e non verranno mai goduti.Pertanto quello che si compra va esposto o riposto in una,dicasi una ,cartella.Se le cartelle cominciano ad essere due significa che quelle stampe,disegni giaceranno abbandonate per tempo immemore.Il valgono o possono valere ,li ho pagati poco o niente,ho fatto un affare,sono solo flebili giustificazioni alla mania dell'accumulo e dell'acquisto compulsivo.Il valore(nel senso di prezzo) viene determinato nel momento in cui si vende una cosa,i prezzi di aggiudicazione che si trovano in rete sono puramente indicativi.
 
Leggo ora la conversazione, diversi i punti condivisibili in tutti gli interventi e difficile fare sintesi.

Direi che occorra distinguere l'obiettivo, un conto è il collezionismo "serio", con l'approccio alla "Acci" giusto per capirci anche se forse con qualche rigidità di troppo :D, un conto è il mio "lerning by doing" per imparare a riconoscere la qualità e farsi esperienza soprattutto nei mercatini per divertimento, passione e curiosità. Non voglio confondere i due piani perchè io stessa avrei anch'io un atteggiamento ponderato ed attendista nella scelta delle opere giuste.

La tendenza ad accumulare credo sia fisiologica girando, anche perchè a volte i costi sono talmente irrisori da risultare addirittura irrispettosi, chiaro anche che col tempo ci si rende conto anche degli errori, ma è tutta esperienza un pò come pagarsi l'abbonamento alla palestra e sono tutto sommato nel mio caso errori "very low cost"! Ogni tanto scappa anche qualche colpo di fortuna come quello raccontato da Gino, ben poca abilità vista la riconoscibilità dell'autore per uno appena appena alfabetizzato, sono rari ma sono soddisfazioni.
Il piacere è costituito anche dal giro all'aria aperta, dal rapporto umano... con la consapevolezza che però il collezionismo è altro e lasciando perdere rivalutazioni ed aspettative economiche che si possono concretizzare solo per appassionati molto esperti, con buona disponibilità di risorse ed anche fortunati!
 
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Collezionismo non significa investimento, lo può essere in senso lato. La storia dell'investimento è una palla che si inventano i mercanti furbacchioni per spingere la vendita.
Io non ho mai parlato di investimento per una vendita, mai e mai mi permetterò. Al massimo posso dire che un'opera è comprata bene ma cosa ne sò quanto verrà pagata tra 5 o tra 30 anni. Questa abitudine che bisogna comprare arte con l'idea che deve essere un investimento e si deve rivalutare esiste penso solo in italia con questo livello di ossessività...se non si pensa che una cosa acquistata non si possa rivendere con un guadagno anche minimo allora non si compra. Che per me è una cosa incredibile. Se a me piace una carta di Vedova che ritengo essere un buon lavoro, la compro e basta non me ne frega niente se fra 30 anni varrà la metà. Guardo i prezzi medi recenti per stesso formato, stesso ciclo, stesse condizioni quindi di opere analoghe per cercare di capire un prezzo medio corretto per non strapagarla.

"Oddiooo ho comprato una lito di Capogrossi a 500€, cavoli si vende anche a 400€ mi ha fregato...chissà poi tra 50 anni se varrà 200€ o 700€"
"Cavolo questo chiede 5000€ per una scultura di Ceroli, è un ladro in asta si trova anche a 3000€...ora gli offro 1500€!!!"
"Nooo ma come si fa a spendere 8000€ per uno specchio di Pistoletto se è un multiplo, mica è un pezzo unico!"

Ragazzi se si va avanti con questa mentalità, che è quella che vedo tutti i giorni, non si va avanti come collezionismo, si va a raccattare solo ciofeche in giro.
Basta guardare 10 cataloghi di aste nazionali e 10 cataloghi di aste internazionali per capire cosa è destinato a noi in Italia e cosa al pubblico internazionale.
Tantè che i collezionisti italiani si spulciano tutti i cataloghi delle aste estere per cercare i pezzi interessanti, cosa che penso faccia anche @Cris70 e altri.
 

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