Obbligazioni indicizzate inflazione BTPi - Titoli di Stato indicizzati all'inflazione

guarda a me interessa molto il discorso relativo ai btp-i.
purtroppo mi sembra che a parte te pochi vogliano condividere la loro conoscenza tecnica su questi argomenti...
Io vorrei migliorarmi perchè capisco che i btp-i sono oggettivamente migliori dei lisci e vorrei capire bene i rischi relativi...

Il rischio principale e' una deflazione spaventosa, una miseria generalizzata, con la gente ridotta a paghe da fame e che a Milano i banchieri, gli uomini della moda, etc inizino a costruire orti pensili sui loro attici e si inizi a coltivare il grano nelle aiuole, come accade in un lontano periodo storico chiamato dell'autarchia.

In tal caso le paghe da fame di operai ed impiegati determinerebbero lo stesso fenomeno accaduto in Grecia. I prezzi crollerebbero per il tracollo della domanda e i BTPi diventerebbero carta straccia.

Fortunatamente questo e' solo uno scenario negativo tra i tanti positivi.

Il piu' importante scenario e' che i BTPi circa decennali ( quelli che vanno dal 2017 al 2023 grosso modo) oggi come oggi scontano un'inflazione annua di 20-30 centesimi, mentre l'inflazione attuale e' del 3%.

Quindi il vantaggio e' di comprare un'assicurazione sull'inflazione che costa praticamente nulla, cioe' e' come comperare dei BTP che pero' in caso di inflazione ti regalano la stessa al netto dei 20-30 centesimi che ti costa l'assicurazione.

Nel bel mezzo, ci stanno tutti gli scenari intermedi.

Spero di non essere stato troppo banale nella semplificazione.

Ciao
 
La penso anche io come te... sinceramente la deflazione se NON accompagnata da default o haircut non mi spaventa (ma se ci fosse vera deflazione, visto che le entrate crollerebbero, la probabilità di haircut aumenterebbe sensibilmente) uno avrebbe il suo capitale a scadenza a 100.

Il fatto che l'assicurazione sull'inflazione sia prezzata così poco mi fa sempre ritornare alla mente il rischio di rinegoziazione amplificato dalla maggior duration di un btp-i rispetto a un liscio.

Io sinceramente ad oggi se fosse consentita l'operazione di shortare il fisso e ricoprirmi con il btp-i la farei ad occhi chiusi ( e non capisco perchè i gestori dei fondi non si muovono in tal senso)...

Per me l'unico rischio dei btp-i è quello legato al paese altrimenti l'operazione da 400 o da 600k l'avrei già fatta
 
Interessante appare rilevare da qualche giorno il ribasso del BTP telematico Italia, che si sta faticosamente allineando al BTP 2016 dopo che la signora Cannata ha annunciato una prossima emissione nei primi giorni di giugno.

A mio avviso non era questa la modalita' piu' conciliante con il mercato tra quelle possibili.

Il mercato si aspetta adesso che la nuova emissione possa essere piu' vantaggiosa della precedente e fino a quando non verranno annunciate alcune delle caratteristiche il BTP telematico e' destinato a scendere ancora, dai 97,6 attuali ai 95-96 che, a stasera, e' il suo fair value calcolato secondo i miei modelli.

Una bruttissima tegola per le migliaia e migliaia di poveri risparmiatori che hanno creduto in questo strumento acquistandolo per 6 miliardi di Euro.
 
Interessante appare rilevare da qualche giorno il ribasso del BTP telematico Italia, che si sta faticosamente allineando al BTP 2016 dopo che la signora Cannata ha annunciato una prossima emissione nei primi giorni di giugno.

A mio avviso non era questa la modalita' piu' conciliante con il mercato tra quelle possibili.

Il mercato si aspetta adesso che la nuova emissione possa essere piu' vantaggiosa della precedente e fino a quando non verranno annunciate alcune delle caratteristiche il BTP telematico e' destinato a scendere ancora, dai 97,6 attuali ai 95-96 che, a stasera, e' il suo fair value calcolato secondo i miei modelli.

Il BTP telematico oggi e' sceso a 96, come avevo previsto, mettendo in grossissima difficolta' la signora.
Ora la simpatica signora emiliana avra' il problema di stabilire la cedola minima garantita della prossima emissione, che per essere allineata e competitiva con la vecchia emissione al 2,45% dovra' essere del 3,1%.
E se i ribassi continueranno non vorrei trovarmi nei suoi panni.

Se la simpatica signora emiliana offrira' di meno rispetto alla parita' teorica con la vecchia emissione, i risparmiatori saranno costretti gioco forza a comprerare il veccho BTP telematico snobbando il nuovo.

Lo Stato italiano in questo particolarissimo momento non si puo' permettere un flop al prossimo collocamento del 4 giugno.
 
io sinceramente l'avevo sottoscritto, e venduto quando lo spread cominciava ad allargarsi (purtroppo solo a 100.52 mentre nella settimana precedente avrei potuto fare di+) e rimanendo sbalordito perchè rimaneva sempre sopra 100 nonostante il btp-i 16 avesso perso posizioni.
Penso che se il meccanismo dell'asta sarà uguale a quello della volta scorsa riproverò a prenderli l'ultimo giorno ben consapevole che non sarà l'affare della vita e soprattutto pronto a uscire se il tir si discosterà rispetto ai btp-i
 
Il fatto che l'assicurazione sull'inflazione sia prezzata così poco mi fa sempre ritornare alla mente il rischio di rinegoziazione amplificato dalla maggior duration di un btp-i rispetto a un liscio.

Probabilmente questo aspetto influisce sulle decisioni di molti, anche se l'unico caso di studio che abbiamo finora (i titoli di stato greci indicizzato all'inflazione, che utilizzavano la stessa struttura dei nostri BTP€i) ha mostrato che il coefficiente di rivalutazione maturato dal titolo è stato riconosciuto a tutti gli effetti come capitale.

C'è poi da considerare la minore liquidità dei titoli inflation rispetto ai BTP normali, ed il fatto che la struttura più complessa (sebbene vantaggiosa - concordo pienamente con voi su questo aspetto) porta generalmente ad un maggior rendimento sul mercato.

Ragionando in ottica previdenziale, a me interesserebbe molto se qualche intermediario (o magari lo stesso Tesoro) eseguisse l'operazione di stripping sui BTP€i - operazione consentita dalla normativa, già praticata sui BTP vanilla ma non sugli inflation.

Se si potesse separare il mantello (con la sua rivalutazione) dalle cedole (con la rispettiva rivalutazione) si potrebbero avere degli strumenti estremamente efficienti dal punto di vista previdenziale, considerando che

- Acquistando il mantello e non le cedole di un titolo a lunga scadenza, si potrebbero realizzare dei piani di accumulo anche avendo a disposizione basse somme, e senza il problema del reinvestimento delle cedole, che per un retail sono spesso troppo piccole per poter essere gestite in modo efficiente. Alla scadenza del titolo, si otterebbero capitale, interessi e rivalutazione.

- Acquistando lotti di cedole in scadenza nel futuro, si potrebbe a tutti gli effetti acquistare una rendita, di importo reale noto (visto che le cedole sarebbero a loro volta rivalutate) e con condizioni probabilmente più favorevoli rispetto a quelle praticate dalle assicurazioni.

Cosa ve ne pare?
 
Probabilmente questo aspetto influisce sulle decisioni di molti, anche se l'unico caso di studio che abbiamo finora (i titoli di stato greci indicizzato all'inflazione, che utilizzavano la stessa struttura dei nostri BTP€i) ha mostrato che il coefficiente di rivalutazione maturato dal titolo è stato riconosciuto a tutti gli effetti come capitale.

C'è poi da considerare la minore liquidità dei titoli inflation rispetto ai BTP normali, ed il fatto che la struttura più complessa (sebbene vantaggiosa - concordo pienamente con voi su questo aspetto) porta generalmente ad un maggior rendimento sul mercato.

Ragionando in ottica previdenziale, a me interesserebbe molto se qualche intermediario (o magari lo stesso Tesoro) eseguisse l'operazione di stripping sui BTP€i - operazione consentita dalla normativa, già praticata sui BTP vanilla ma non sugli inflation.

Se si potesse separare il mantello (con la sua rivalutazione) dalle cedole (con la rispettiva rivalutazione) si potrebbero avere degli strumenti estremamente efficienti dal punto di vista previdenziale, considerando che

- Acquistando il mantello e non le cedole di un titolo a lunga scadenza, si potrebbero realizzare dei piani di accumulo anche avendo a disposizione basse somme, e senza il problema del reinvestimento delle cedole, che per un retail sono spesso troppo piccole per poter essere gestite in modo efficiente. Alla scadenza del titolo, si otterebbero capitale, interessi e rivalutazione.

- Acquistando lotti di cedole in scadenza nel futuro, si potrebbe a tutti gli effetti acquistare una rendita, di importo reale noto (visto che le cedole sarebbero a loro volta rivalutate) e con condizioni probabilmente più favorevoli rispetto a quelle praticate dalle assicurazioni.

Cosa ve ne pare?


:up: :bow:che dire da profano magari grande idea
 
Nel Totovisco

http://www.investireoggi.it/forum/u...em-bull-flattener-vt70031-20.html#post2915125

la cedola del 3,55 + inflazione italiane corrisponde interpolata ad un corso del vecchio di 96,15.

Questa cedola e' pazzescamente elevata: avrei creduto che la signora emiliana Stato si fosse potuta ritirare dall'insistere con questo nuovo strumento, all'ultimo momento visti i mercati attuali.

Evidentemente non puo' fare a meno.

il vecchio quota oggi :
BTP ITALIA 26MZ16 EUR Valore...:97,060 +0,48% 00:00:00-08/06/2012di quanto è disi

di quanto è disiallineato rispetto il nuovo ?
grazie
 
Questo e' il comunicato del MEF sull'asta di oggi.
78,90
Ora il prezzo del 2026 e' esattamente 78,50=78,90-0,40% che e' il margine di retrocessione che il MEF concede alle fameliche banche estere che fanno il primario.
Stessa tattica per il 2016, venduto oggi sul primario ad un prezzo che tolte le commissioni 0,30% porta ad un prezzo di 88,2 sul secondario.

Chi compra oggi sul secondario tali BTP li compra a prezzi da grossista, cioe' da istituzionale.

Purtroppo sembra che le banche estere siano interessate a chiudere in pareggio ogni operazione con il governo italiano, ma se si dovesse ripartire con un accordo con la Merkel 2016 e 2026 saranno i titoli che rimbalzeranno di piu' visto l'ipervenduto di questi giorni in attesa dell'asta di oggi.
 

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