dalla suizzera

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"Il web aiuta chi nega l'olocausto"

Dopo i disordini attorno ai funerali di Priebke parla l'esperto Claudio Vercelli
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La confusione seguita alla morte di Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine, se ha avuto il merito di ricordare a tutti gli orrori della farneticante ideologia nazista ci ha mostrato anche la realtà turpe di chi, nel 2013, continua a negare l’evidenza della Storia inneggiando ad un credo violento e disumano. Nel suo testamento l’ex ufficiale delle SS, ben lungi da qualsiasi forma di pentimento, ha riesumato alcune delle assurdità che sono alla radice del negazionismo strisciante, vero humus pseudoculturale che impedisce al peggio del nostro passato di passare del tutto. Ne abbiamo parlato con lo storico Claudio Vercelli, ricercatore di storia contemporanea presso l’Istituto di studi storici Salvemini di Torino e recente autore, tra gli altri, de Il negazionismo. Storia di una menzogna (Laterza).


Il suo libro si conclude con un interessante capitolo dedicato al proliferare dei deliri filonazisti e negazionisti attraverso le moderne tecnologie di comunicazione globale, quanto è davvero pericoloso il web in questo senso e perché?
«Credo che lo sia molto. Non perché il medium sia di per sé pericoloso bensì per il fatto che tende a elidere la separazione tra reale e virtuale, alimentando, almeno in questo caso, una falsa percezione, ossia quella di un mondo ricreabile secondo coordinate mentali, culturali, relazionali ed estetiche proprie. Nel web il dubbio è una moneta comune in alcune comunicazioni. Non sempre alimenta la ricerca, in sé legittima, di riscontri, trasfondendosi semmai in sospetto sistematico e, quindi, in successiva negazione. Il diffondersi di teorie cospirazioniste, che sono l’ossatura del negazionismo, è in tal modo agevolata. Poiché viene vissuta come una spiegazione plausibile della realtà materiale, altrimenti troppo complessa per essere ricondotta a pochi fattori interpretativi. Non di meno, nello "spazio virtuale" esiste un solo tempo, quello presente. Il passato è una variabile occasionale, che può essere riscritta così come si fa con certi testi, quali quelli, per esempio, di Wikipedia, dove ognuno può apportare un suo contributo. Se in quest’ultimo caso, però, subentrano successivamente dei criteri di valutazione, nella blogsfera non sussiste nessun vaglio che non sia quello della persuasività di affermazioni senza obbligo di riscontro».
Lei ha studiato a fondo il fenomeno: che idea se ne è fatto? E come è possibile che nel 2013 si possa ancora negare la storicità dell’Olocausto?
«Credo che il negazionismo abbia un futuro, purtroppo anche piuttosto consistente. Non si tratta di una corrente storiografica ma di una spregiudicata, e per questo anche seduttiva, strategia manipolatoria dei dati della storia. Piace, o comunque risulta non ripugnante e quindi degno di una qualche attenzione, perché si basa su un assunto, in ragione del quale Auschwitz e lo sterminio razzista non sono mai esistiti se non come una menzogna creata ad arte dai vincitori della Seconda guerra mondiale. Tra questi, sostengono i negazionisti, gli stessi ebrei. Che quindi avrebbero tutto l‘interesse a presentarsi come vittime quando invece sarebbero i veri "carnefici", quelli del popolo tedesco, a sua volta l’autentica vittima della guerra. Si tratta di un capovolgimento dei dati di fatto, della creazione di una sorta di controfattualità che risulta, quanto meno a certuni, molto interessante se non verosimile».







 
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Leuthard: aut aut sulla vignetta

Per la consigliera federale o si accettano i 100.- o vi sarà un caro benzina
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BERNA - Per finanziare le strade nazionali e i 400 km di strade cantonali, integrate alla rete svizzera, che "rivestono un'importanza nazionale per la loro frequentazione", non si può che scegliere tra l'aumento della vignetta e quella dell'imposta sulla benzina, ha puntualizzato.


Il prezzo della vignetta da 40 a 100 franchi è oggetto di votazione il 24 novembre. La seconda opzione, che comporterebbe - per Leuthard - un incremento di 6 centesimi al litro, potrebbe intervenire in caso di un "no" alle urne entro un mese, indipendentemente da un altro aumento del prezzo della benzina previsto dal governo e che avverrà qualunque sia il risultato della votazione del 24 novembre", ha affermato la ministra dei trasporti.




Il traffico motorizzato necessita investimenti massicci ed è inevitabile che gli automobilisti siano chiamati alla cassa: "Devo risanare oltre 3000 ponti, 200 gallerie la cui sicurezza deve essere migliorata e abbiamo cinque volte più veicoli sulla rete stradale rispetto al 1961", ha detto Leuthard.
La manutenzione costa molto più cara , occorre finanziarla. Inoltre i veicoli consumano meno e ciò riduce egualmente gli introiti legati alle imposte sulla benzina, ha puntualizzato.
 
20 ott 2013 13:49 Un profilo più ecologico per il PLR

Secondo il presidente del partito è necessario per conquistare nuovi elettori
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BERNA - Per conquistare nuovi elettori il PLR deve profilarsi meglio, soprattutto in ambito ambientale. È il credo del presidente del partito e consigliere nazionale Philipp Müller, illustrato oggi in un'intervista pubblicata dalla SonntagsZeitung. "Il PLR deve sviluppare un profilo ecologico", afferma l'argoviese.


Per l'argoviese "è sensato che l'energia sia più tassata e il lavoro lo sia meno. È però indispensabile che complessivamente tasse e imposte non aumentino e che le sovvenzioni vengano massicciamente ridotte".





Anche in materia di nucleare, il presidente dei liberali radicali chiede una posizione più decisa. In un documento programmatico dello scorso novembre relativo alla strategia energetica per l'orizzonte 2050, il PLR bocciava unicamente nuove centrali atomiche dotate "della tecnologia attualmente disponibile". Nell'intervista al domenicale, Müller riconosce invece che "nuove centrali nucleari non sono realizzabili a lungo termine per ragioni sia economiche sia politiche".
 
È morto l'inventore del döner kebab

L'immigrato turco Kadir Nurman è morto sabato a Berlino all'età di 80 anni
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ROMA - Kadir Nurman, l'immigrato turco considerato l'inventore del döner kebab - la carne tagliata dallo spiedo verticale rotante poi servita in una "pita" (pane) con insalata e altri condimenti, anche piccanti - è morto oggi a Berlino all'età di 80 anni. Ne dà notizia la Bbc.
Nurman aprì nel 1972 un chiosco per la vendita del kebab nell'allora Berlino Ovest, ritenendo che la vita frenetica di molti berlinesi avesse bisogno di un pasto saporito che potesse essere mangiato al volo. Da allora il döner kebab è diventato un successo mondiale. Ci sono oltre 16'000 ristoranti che lo vendono nella sola Germania.
In molti hanno rivendicato la paternità del döner kebab, ma il contributo decisivo di Nurman fu riconosciuto dall'Associazione turca dei produttori di döner nel 2011. Tuttavia, non brevettò mai la sua invenzione, e quindi non si arricchì in seguito al suo successo mondiale.
Le aziende tedesche che producono la carne compattata in un cilindro, pronta per la cottura, e le macchine per grigliarla riforniscono l'80% del mercato dell'Unione europea, sottolinea la Bbc
 
F/A-18: si analizza la scatola nera

Prosegue l'inchiesta sullo schianto - Cominciate le autopsie delle due vittime
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BERNA - È iniziato l'esame della scatola nera dell'F/A-18 schiantatosi due giorni fa ad Alpnachstad, nel canton Obvaldo. Lo ha comunicato all'ats un portavoce della giustizia militare precisando che sono pure cominciate le autopsie dei due militari morti nell'incidente.
Nessun ulteriore dettaglio dell'inchiesta in corso è stato fornito. Oggi dovrebbero intanto terminare i rilievi sul luogo dell'incidente. Poi potrà iniziare il recupero dei rottami, che sarà reso difficile dalla topografia del posto.







Pari opportunità: siamo al nono posto

Studio del WEF: abbiamo guadagnato una posizione sull'anno scorso
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ZURIGO - Per quanto riguarda l'uguaglianza delle opportunità tra i sessi, la Svizzera si piazza al nono posto a livello mondiale. Lo indica il Global Gender Gap Report 2013 del World Economic Forum (WEF) pubblicato oggi, dove si precisa che la Confederazione è salita di una posizione rispetto all'anno scorso. Primi della classe i paesi nordici: Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia. Fanalino di coda lo Yemen.
La ricerca svolta dal WEF - che contempla 136 Paesi, nei quali si concentra il 93% della popolazione mondiale - esamina il problema delle pari opportunità in ambiti quali la sanità, le possibilità di sopravvivenza, l'accesso all'istruzione nonché il coinvolgimento nelle strutture decisionali a livello politico ed economico.
 
Su il mercato del lavoro svizzero

La progressione ha interessato in particolare i lavoratori stranieri
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NEUCHÂTEL - Continua a crescere il mercato del lavoro in Svizzera, contrariamente a quanto sta avvenendo nell'Unione europea: nel secondo trimestre gli occupati sono saliti a 4,818 milioni, con una progressione dell'1,3% su base annua e dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti, informa oggi l'Ufficio federale di statistica (UST).
Concretamente e in cifre assolute le persone esercitanti un'attività lucrativa sono aumentante di 62'000 nello spazio di un anno e di 22'000 nel confronto trimestrale. Percentualmente ancora più forte è stato l'incremento dei lavoratori stranieri (rispettivamente +3,0% e +2,3% a 1,401 milioni): spicca in particolare la crescita dei domiciliati C (+5,4% e +2,8% a 682'000) e dei frontalieri (+4,4% a 273'000), mentre in controtendenza sono i domiciliati B (-2,9% e +0,1% a 370'000).
La progressione annua dell'impiego registrata in Svizzera si oppone al calo dello 0,4% rilevato nell'UE e alla flessione dell'1,0 nell'Eurozona, con punte negative in Grecia (-4,3%), Portogallo (-4,0), Spagna (-3,7%) e Italia (-2,2%). Giù anche la Francia (-0,3%), mentre sale la Germania (+0,6%).
Nel periodo aprile-giugno 193'000 persone risultavano disoccupate nella Confederazione secondo la definizione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), ovvero 22'000 in più dell'anno precedente. Il tasso dei senza lavoro (ai sensi dell'ILO) era del 4,2%, contro il 4,6% del primo trimestre 2013 e il 3,7% del secondo trimestre del 2012.
 
I parchi eolici disturbano poco



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BERNA - La maggior parte delle persone che vivono vicino ai generatori eolici è favorevole all'energia ricavata dal vento e ritiene ch'essa abbia un impatto debole o nullo sul proprio benessere. È quanto rivela un sondaggio condotto su 467 persone che vivono a meno di cinque chilometri da un parco eolico svizzero.




I quattro principali vantaggi dell'eolico citati dalle persone intervistate sono: la modernità della tecnica, il rafforzamento della protezione dell'ambiente, la maggiore indipendenza energetica dall'estero e il sostegno all'abbandono del nucleare. Per quanto concerne gli aspetti negativi sono stati menzionati i pericoli per uccelli e pipistrelli nonché il deturpamento del paesaggio.






La Svizzera conta attualmente 33 grandi impianti eolici con una potenza totale di 60 megawatt (MW). Nel 2012 tali impianti hanno prodotto 88 gigawattora (GWh) di energia elettrica, pari al consumo di circa 25.000 economie domestiche.

Secondo le prospettive dell'UFE, l'elettricità prodotta nei parchi eolici potrebbe raggiungere 600 GWh entro il 2020 e 4.300 GWh entro il 2050.
 
Esercito: il budget sale a 5 miliardi

Confrontato alla pressione del parlamento riguardo al budget dell'esercito, il Consiglio federale ha finito per "cedere": ha deciso oggi di iscrivere una somma annuale di 5 miliardi di franchi nella pianificazione finanziaria, ha indicato il capo del Dipartimento federale della difesa (DDPS) Ueli Maurer durante la conferenza stampa dopo la seduta settimanale del governo.

. Questa somma dovrebbe permettere di acquistare 22 aerei da combattimento Gripen ma anche di garantire un esercito di 100.000 uomini e l'equipaggiamento della truppa. Finora l'esecutivo però non ha seguito il parlamento e ha previsto di attribuire alle forze armate in media 4,7 miliardi all'anno dal 2015.
 
"Siamo spiati e lo saremo in futuro"

Il presidente Maurer: "Sul Datagate non cediamo all'isteria come gli altri"
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BERNA - "La Svizzera viene spiata e continuerà ad esserlo anche in futuro". Il presidente della Confederazione Ueli Maurer ha invitato oggi a non cedere all'isteria, come (hanno fatto) gli altri" in merito alla vicenda di spionaggio da parte dell'Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) statunitense.


Il presidente della Confederazione ha ricordato che l'intelligence elvetica constata da anni un aumento delle attività di spionaggio sul territorio nazionale. A suo avviso, tenendo conto anche degli sviluppi tecnologici, la tendenza non sorprende.


( ndr: lo sapevo perfino io da 20 anni :rolleyes::rolleyes::rolleyes: cfr Ziegler)





Il 20 settembre l'esecutivo ha poi condannato qualsiasi attività di spionaggio, indipendentemente dagli autori.
Il ministro della difesa ha inoltre ribadito che la Svizzera non collabora con l'Nsa e non le trasmette informazioni su politici. La collaborazione con i servizi segreti statunitensi si limita alla lotta contro il terrorismo.
 

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