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翠鸟科
Addio al generale Giap
Morto a 102 anni il "Napoleone rosso", eroe dell'indipendenza del Vietnam
HANOI - Ha ricacciato gli invasori giapponesi, francesi, americani, e a lungo si è battuto egregiamente anche con quel nemico invincibile che è l'avanzare dell'età. Ma a 102 anni, il leggendario generale Vo Nguyen Giap ha dovuto arrendersi: il "Napoleone rosso" - come lo definì la rivista "Time" - si è spento oggi nel Vietnam che lui contribuì a riunificare. Se ne va così l'ultimo esponente della vecchia guardia rivoluzionaria, lo stratega militare che sconfisse i colonizzatori francesi a Dien Bien Phu, secondo solo al padre della patria Ho Chi Minh (lo "zio Ho") nel cuore dei vietnamiti.
La progressiva escalation culminò nel 1954 con l'assedio di Dien Bien Phu, nel nord-ovest. I francesi, meglio equipaggiati, lo consideravano un fortino inespugnabile e il perno da dove schiacciare la guerriglia. Ma Giap, meticoloso e irruente genio della logistica soprannominato "il vulcano coperto di neve", con una serie di manovre di disturbo riuscì a rendere meno compatte le linee del nemico: il suo assedio, durato 56 giorni, terminò con una disfatta per i francesi, che lasciarono il Paese da lì a breve.
Con un Vietnam diviso in due dagli Accordi di Ginevra, e il successivo arrivo degli americani a sostegno del Sud, Giap guidò l'esercito del Nord lungo tutto l'arco del conflitto con il gigante Usa, che sapeva di non poter vincere in modo convenzionale. "Volevamo rompere la volontà del governo di Washington di continuare la guerra", dichiarò più tardi. E ci riuscì, fiaccando un nemico dall'enorme superiorità militare con una guerriglia tenace e trovate logistiche come il "sentiero di Ho Chi Minh" per i rifornimenti verso il Sud. L'offensiva del Tet, scatenata dalle truppe nord-vietnamite e dai guerriglieri vietcong alla fine di gennaio del 1968, fu l'ultimo momento di gloria sul campo sotto il suo comando.
Morto a 102 anni il "Napoleone rosso", eroe dell'indipendenza del Vietnam
La progressiva escalation culminò nel 1954 con l'assedio di Dien Bien Phu, nel nord-ovest. I francesi, meglio equipaggiati, lo consideravano un fortino inespugnabile e il perno da dove schiacciare la guerriglia. Ma Giap, meticoloso e irruente genio della logistica soprannominato "il vulcano coperto di neve", con una serie di manovre di disturbo riuscì a rendere meno compatte le linee del nemico: il suo assedio, durato 56 giorni, terminò con una disfatta per i francesi, che lasciarono il Paese da lì a breve.
Con un Vietnam diviso in due dagli Accordi di Ginevra, e il successivo arrivo degli americani a sostegno del Sud, Giap guidò l'esercito del Nord lungo tutto l'arco del conflitto con il gigante Usa, che sapeva di non poter vincere in modo convenzionale. "Volevamo rompere la volontà del governo di Washington di continuare la guerra", dichiarò più tardi. E ci riuscì, fiaccando un nemico dall'enorme superiorità militare con una guerriglia tenace e trovate logistiche come il "sentiero di Ho Chi Minh" per i rifornimenti verso il Sud. L'offensiva del Tet, scatenata dalle truppe nord-vietnamite e dai guerriglieri vietcong alla fine di gennaio del 1968, fu l'ultimo momento di gloria sul campo sotto il suo comando.