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翠鸟科
Maggiori controlli sui padroncini
Anche gli Stati approvano all'unanimità la mozione di Ignazio Cassis sull'IVA
BERNA - Il problema dei "padroncini" e lavoratori distaccati che operano nelle zone di confine, Ticino in particolare, è reale. Ne è cosciente il Parlamento: dopo il Consiglio nazionale, anche gli Stati hanno approvato oggi all'unanimità una mozione sull'IVA depositata da Ignazio Cassis (PLR). Col suo testo il consigliere nazionale ticinese ha voluto rendere attenti i colleghi e il governo su una distorsione della concorrenza. L'artigiano estero è infatti esentato dal pagamento dell'IVA fino ad un importo massimo di 10.000 franchi. Oltre questa cifra, non spetta pagare l'IVA al lavoratore estero bensì a chi riceve la prestazione (il cliente). Tale norma vale per quegli artigiani che non sono iscritti al registro IVA. Il problema, per Cassis, è che la popolazione non è al corrente del fatto che deve pagare l'IVA su questi lavori. Per questo motivo il ticinese chiede, con la sua mozione, che l'Amministrazione federale delle contribuzioni possa ricevere le notifiche di lavoro che gli artigiani esteri sono obbligati a compilare in modo da avvisare i clienti per iscritto.
Grazie a questa misura si potrà alleviare la pressione che grava sugli artigiani svizzeri.
La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha riconosciuto che la situazione è problematica, ma ha messo in dubbio l'efficacia del metodo proposto da Cassis. I dati presenti sulle notifiche non sempre permettono di identificare il destinatario della prestazione, ha spiegato la ministra delle finanze. Il testo è ora pronto per le votazioni finali.
Anche gli Stati approvano all'unanimità la mozione di Ignazio Cassis sull'IVA
BERNA - Il problema dei "padroncini" e lavoratori distaccati che operano nelle zone di confine, Ticino in particolare, è reale. Ne è cosciente il Parlamento: dopo il Consiglio nazionale, anche gli Stati hanno approvato oggi all'unanimità una mozione sull'IVA depositata da Ignazio Cassis (PLR). Col suo testo il consigliere nazionale ticinese ha voluto rendere attenti i colleghi e il governo su una distorsione della concorrenza. L'artigiano estero è infatti esentato dal pagamento dell'IVA fino ad un importo massimo di 10.000 franchi. Oltre questa cifra, non spetta pagare l'IVA al lavoratore estero bensì a chi riceve la prestazione (il cliente). Tale norma vale per quegli artigiani che non sono iscritti al registro IVA. Il problema, per Cassis, è che la popolazione non è al corrente del fatto che deve pagare l'IVA su questi lavori. Per questo motivo il ticinese chiede, con la sua mozione, che l'Amministrazione federale delle contribuzioni possa ricevere le notifiche di lavoro che gli artigiani esteri sono obbligati a compilare in modo da avvisare i clienti per iscritto.
Grazie a questa misura si potrà alleviare la pressione che grava sugli artigiani svizzeri.
La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha riconosciuto che la situazione è problematica, ma ha messo in dubbio l'efficacia del metodo proposto da Cassis. I dati presenti sulle notifiche non sempre permettono di identificare il destinatario della prestazione, ha spiegato la ministra delle finanze. Il testo è ora pronto per le votazioni finali.