dalla suizzera

Maurer a Davos attacca i grandi

Il presidente: "Gli Stati più grossi costringono i piccoli a peggiorare"
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DAVOS - Sta entrando nel vivo il Forum Economico Mondiale apertosi mercoledì a Davos. Tra i molti capi di Stato, era presente anche il presidente della Confederazione Ueli Maurer, che nel suo discorso di benvenuto ha criticato la pressione che le nazioni più grandi esercitano sui loro concorrenti più piccoli. Maurer ha aggiunto: "Migliorare le proprie condizioni quadro è però un lavoro politico faticoso. I grandi Stati sono così indotti a premere sulle nazioni più virtuose, costringendole a peggiorare la loro situazione". Con un occhio alle critiche mosse da Usa, Germania e Francia alla piazza finanziaria elvetica o a all'incomprensione dell'UE in materia di tassazione cantonale, Maurer si è chiesto se per gli altri Stati non sarebbe meglio ispirarsi al successo della Svizzera, invece che denigrare e combattere la Confederazione. Tanto più che i vantaggi di chi si sottrae alla concorrenza sono a suo avviso solo temporanei: con l'andar del tempo la volontà di riforme si spegne e la conseguenza è un calo del benessere per tutti.
"Il successo della Svizzera - ha detto - oltre che nel suo sistema liberale e nella democrazia diretta, sta proprio nella concorrenza, anche fra le varie regioni del paese. Inoltre il popolo può dire la sua sull'entità dell'imposizione fiscale". E visto che non ci si può veramente fidare dei politici, in materia di parsimonia, nella Costituzione è stato inserito lo strumento del freno alle spese, ha indicato il presidente della Confederazione. Maurer si è rivolto all'élite internazionale dell'economia e della politica, oltre che in inglese, anche nelle quattro lingue nazionali. Perché secondo il ministro il motto di quest'anno del WEF ("dinamismo resiliente") non può essere raggiunto senza una concorrenza di stampo regionale fra i 26 "piccoli Stati" svizzeri.
 
in materia di parsimonia, nella Costituzione è stato inserito lo strumento del freno alle spese

Potrebbesi adottarlo anche qui, ma con la variante italiana, ché siamo più furbi: le spese "degli altri" vanno frenate, quelle "del mio orticello" no.
L'orticello da non frenare, di volta in volta, potrà essere il rimborso elettorale, le sovvenzioni ad un certo settore, i lavoratori pubblici di una data regione/provincia/città, e così via.
 
Potrebbesi adottarlo anche qui, ma con la variante italiana, ché siamo più furbi: le spese "degli altri" vanno frenate, quelle "del mio orticello" no.
L'orticello da non frenare, di volta in volta, potrà essere il rimborso elettorale, le sovvenzioni ad un certo settore, i lavoratori pubblici di una data regione/provincia/città, e così via.


beh diciamo che in materia di finanza pubblica sono tanto virtuosi quanto in materia di finanza privata sono viziosi


coem già detto, sarei interessato a sentire una campagna elettorale dove non si parla di tagli alle tasse, ma di tagli alle spese
su questo però ho una mia pet theory
 
Confederazione | Cronaca - 26 gen 2013 12:41
Violato lo spazio aereo sopra il WEF

L'aereonautica intercetta due velivoli. Caccia in volo contro gli "intrusi"
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BERNA - L'aeronautica svizzera ha intercettato due velivoli che erano penetrati nei cieli protetti sopra Davos: non vi è stato comunque nessun pericolo per i partecipanti al Forum economico mondiale. La prima violazione dello spazio aereo si è verificata venerdì, la seconda sabato. In entrambi i casi si sono levati in volo jet da combattimento F/A-18. Uno degli "intrusi" è stato accompagnato fuori dalla zona protetta, l'altro è stato costretto ad atterrare all'aerodromo di Samedan, nel Canton Grigioni. Per tutta la durata del Forum le violazioni vengono sistematicamente segnalate al ministro della difesa Ueli Maurer, che è assistito da due ufficiali. In caso di estremo pericolo spetta a Maurer impartire l'ordine di abbattimento.
 
Draghi al WEF: "Vorrei meno tasse"

Il presidente della Bce auspica inoltre un taglio dei costi di governo
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DAVOS - «Vorrei vedere un taglio dei costi di governo, una calo delle tasse e una gestione degli investimenti per infrastrutture». Lo ha detto al WEF di Davos il presidente Bce Mario Draghi spiegando che serve una nuova composizione delle manovre di consolidamento che sotto urgenza hanno fatto la cosa più facile: tagliato tasse e ridotto investimenti.
Draghi ha spiegato che bisogna rivedere la composizione della stabilizzazione dei conti. «È importante», ha detto. «I paesi sotto condizione di stress e urgenza, del mercato e dei tassi di interesse, hanno fatto la cosa più facile: semplicemente hanno aumentato le tasse e tagliato le spese pubbliche per gli investimenti. Ma quello che è giustificato per emergenza, di fatto contrae l'economia creando ulteriori squilibri dei conti. Cosa vorrei vedere: tagliare le spese di governo, meno tasse e un governo della spesa per investimenti».
 
La Svizzera inviò profughi alla morte

Così la consigliera federale Simonetta Sommaruga durante il simposio di Berna
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BERNA - Intervenendo al quinto Simposio sull'asilo a Berna, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha evocato il comportamento della Svizzera durante il nazismo: «Durante la Seconda guerra mondiale esseri umani sono stati respinti alla frontiera e in tal modo sono stati inviati verso una morte sicura».
Negli anni Novanta, il Consiglio federale aveva presentato le sue scuse per questa pagina nera della storia elvetica. Era consapevole che tali respingimenti fossero ingiustificabili, ha aggiunto la ministra della giustizia.
 
Produttori di latte, doppie dimissioni

Presidente e direttore della Federazione nazionale lasciano la carica
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BERNA - Dimissioni ai vertici della Federazione dei produttori svizzeri di latte (FPSL): il presidente Peter Gfeller e il direttore Albert Rösti lasceranno la loro carica nel corso del 2013, ha indicato oggi in una nota la stessa FPSL. Oggi è stata annunciata anche la partenza del portavoce Christoph Grosjean-Sommer.
Dall'abolizione dei contingenti lattieri nel 2009, il settore dei produttori di latte è in crisi. La pressione sui prezzi e la nuova politica agricola per gli anni 2014-2017 sono fonte di instabilità.

Con la composizione attuale del comitato direttivo non era più possibile raggiungere gli obiettivi prefissati, ha spiegato la FPSL. Ogni proposta, approvata a larga maggioranza dalla dirigenza dei produttori di latte per migliorare la situazione, era infatti stata bocciata dalle organizzazione regionali. Queste ultime hanno sempre preferito guadagnare quote di mercato supplementari anziché fissare un prezzo ragionevole del latte sul piano nazionale. Di conseguenza, le quantità di latte sono aumentate in modo massiccio e i prezzi sono notevolmente calati. Gli attuali presidente e direttore dell'FPSL non sono più disposti ad accettare questa situazione, si legge ancora nel comunicato.
 
Svolta energetica, chi paga i costi?

Si studia una modifica del diritto locativo per evitare un boom degli affitti
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BERNA - In seguito all'uscita dal nucleare e alla conseguente svolta energetica in Svizzera, l'Ufficio federale dell'energia (UFE), l'Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) e l'Associazione svizzera inquilini (ASI) stanno discutendo della possibilità di introdurre misure d'accompagnamento nel diritto locativo.
Una notizia in questo senso, pubblicata oggi dalla «Neue Zürcher Zeitung» (NZZ), è stata confermata all'ats dalla portavoce dell'UFE Marianne Zünd. In discussione vi sono ad esempio una ripercussione sugli affitti dei costi per il risanamento degli immobili associata a una riduzione delle spese accessorie, scrive il giornale. Poiché in base al diritto locativo elvetico attualmente la maggior parte dei risanamenti energetici sono considerati «investimenti che accrescono il valore», essi potrebbero essere messi completamente in conto agli inquilini.
Lo sfruttamento più efficiente dell'energia è un punto importante della Strategia energetica 2050 del Consiglio federale, pertanto nei prossimi decenni i risanamenti energetici dovrebbero aumentare. Nel rapporto governativo non si parla però di misure d'accompagnamento nel diritto locativo. Esse potrebbero tuttavia divenire necessarie, anche perché un'estensione, come la vorrebbero la Confederazione e i Cantoni, del Programma Edifici si potrebbe tradurre in un aumento degli affitti.
Da uno studio del 2010 sul Programma Edifici è emerso che in seguito a lavori di risanamento circa un quinto degli inquilini dà la disdetta, tra l'altro a causa dell'aumento del canone locativo.
L'ASI ha quindi presentato un catalogo di richieste in relazione alla politica energetica del Consiglio federale. Una delle principali è proprio un controllo dell'incremento degli affitti dopo un risanamento, in modo da garantire che nel calcolo dei nuovi canoni locativi si tenga conto delle sovvenzioni accordate ai proprietari degli immobili nel quadro del Programma Edifici.
 
Uccelli nel Kentucky come Hitchcock

Stormi di merli e altri volatili hanno volteggiato per giorni sopra Hopkinsville
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NASHVILLE - Milioni di uccelli hanno fatto la loro comparsa nelle ultime settimane in una piccola cittadina del Kentucky, negli Stati Uniti, imbrattando il paesaggio e terrorizzando abitanti e animali domestici, come nell'indimenticabile psicothriller "Uccelli" di Alfred Hitchcock. Stormi di merli e altri volatili hanno volteggiato per giorni e giorni sopra Hopkinsville oscurandone il cielo, ritirandosi solo al crepuscolo e abbandonando per terra escrementi di ogni tipo. «Li ho visti arrivare, ed erano tantissimi - ricorda William Turner, che nella cittadina insegna biologia -. Davanti a me c'era il sole ma era come avere di fronte delle nubi. Credo che fossero milioni». David Chiles, presidente della Little River Audubon Society, è convinto che la presenza di milioni di volatili sopra i centri abitati e non altrove, sia dovuta al surriscaldamento terrestre. «Il meteo e il clima giocano un ruolo importante - precisa Chiles -. Di solito possono appollaiarsi sul terreno dove possono trovare insetti per cibarsi, ma quando tutto è gelato non hanno di che alimentarsi».
 
4 nov 2012 11:24 "Manager strapagati, un pericolo"

L'ex procuratore ticinese Bernasconi: "Sono favorevole all'iniziativa Minder"
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BERNA - Durissimo coi manager strapagati, l'ex procuratore Paolo Bernasconi in un'intervista pubblicata oggi su Le Matin Dimanche: "I soli criteri per un'assunzione che contano oggi agli occhi dei quadri dirigenti sono il salario, i bonus e l'esistenza di un 'paracadute dorato'. Se una persona si impegna così ferocemente per ottenere buone condizioni in caso di partenza vuol dire che ha già previsto di lasciare l'incarico". Ma non è finita qui: il ticinese precisa che manager di tal fatta se ne andranno "non appena avranno ottenuto bonus a sufficienza e spremuto come un limone l'azienda. Gli amministratori che cedono, dicendosi che si tratta della miglior persona sul mercato, dicono una menzogna insopportabile. Una persona di questo genere non è la migliore, solo la più ambita. Non è più un dirigente, ma un mercenario. Resterà nell'azienda finché c'è da guadagnare e se ne andrà - probabilmente proprio prima della catastrofe - aprendo il proprio 'paracadute dorato'. Il gioco riprenderà poi nella prossima azienda da spremere fino all'ultima goccia".
Per questo Bernasconi si dice favorevole all'iniziativa Minder contro i salari abusivi, che consentirà di "porre un freno al parassitismo dei manager strapagati che sono diventati un pericolo per tutta l'economia", e dichiara che sosterrà il testo che verrà sottoposto al voto popolare il prossimo 3 marzo. L'ora avvocato e docente universitario sta appunto lavorando alla creazione di un "comitato nazionale senza partito" che riunisca personalità di tutti gli ambienti: "auspichiamo - dice Bernasconi - di poter fondare dei 'comitati Minder' nei quartieri, nelle scuole, nelle fabbriche e nelle banche". Spiega poi che il sistema dei bonus, di ispirazione anglosassone, privilegia i dirigenti che realizzano profitti massimi nel minor tempo possibile: "Sono pagati profumatamente per questo, e quindi a nessuno interessano le conseguenze a lungo termine di queste azioni. Questa contraddizione ha un nome: conflitto di interesse. Quella dei bonus è una pratica che ha raggiunto livelli tali da entrare in conflitto con un principio fondamentale - difeso dal codice delle obbligazioni - che è quello della lealtà dei dirigenti verso l'azienda". E qui Bernasconi fa l'esempio di UBS, banca "gestita da manager incollati di trimestre in trimestre ai loro bonus. Vediamo proprio oggi quali sono i risultati".
 

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