dalla suizzera

Svizzeri a favore dell'iniziativa

Minder: secondo un sondaggio il 57% voterebbe "sì" - Calo degli indecisi
dot.png
BERNA - Quasi sei svizzeri su dieci sostengono l'iniziativa Minder contro le remunerazioni abusive. Lo sostiene un sondaggio realizzato a due settimane dal voto e pubblicato sul "SonntagsBlick".
Rispetto a un precedente sondaggio la percentuale di favorevoli è cresciuta dal 54 al 57%. Anche la proporzione di contrari al progetto è aumentata, passando dal 30 al 37%. Il numero di indecisi si è invece ridotto, passando dal 16 al 6%.

17.02.2013
 
:(


WWF: "Un'uccisione inutile"

La sezione svizzera è profondamente delusa dell'abbattimento di M13
dot.png
BERNA - "L'orso M13, a differenza di JJ3, non era di certo un orso problematico. La sua uccisione è sicuramente dovuta alla mancanza di tolleranza che si riscontra a Poschiavo nei confronti dell’orso". Così WWF Svizzera, profondamente delusa per l'esito della vicenda.
Dal 2006 già otto orsi hanno fatto la loro apparizione in Svizzera e anche in futuro giovani orsi si sposteranno dal Trentino verso i Grigioni. "Non è tollerabile che uccidiamo gli orsi fortemente protetti, solo perché non facciamo bene i nostri compiti di casa!", aggiunge Schönenberger. A lungo termine le regioni alpine non potranno che prepararsi adeguatamente al ritorno naturale dei grandi predatori".
Per questo a Poschiavo si deve fare di più. È necessario il coinvolgimento di tutti gli attori, dalla Confederazione al Cantone e ai Comuni, per raggiungere i successi registrati nel Münstertal. "Occorre introdurre allo scopo azioni di prevenzione, quali ad esempio la protezione delle greggi, contenitori dei rifiuti a prova di orso e recinzioni degli apiari", commenta l’esperta di orsi del WWF Joanna Schönenberger. "Ora, però, è ancora più importante informare correttamente la popolazione. Poiché per la sopravvivenza dell’orso nelle Alpi è fondamentale l’accettazione da parte della gente che vive nelle regioni adatte a un loro ritorno."






L'orso M13 esala l'ultimo tweet

Commenti unanimi sulla notizia dell'abbattimento, che sconcerta un po' tutti
dot.png
LUGANO - Sui social network la notizia dell'abbattimento dell'orso M13 è commentata in lungo e in largo: gli utenti di Twitter e Facebook si sono letteralmente scatenati, e praticamente tutti si schierano a favore del plantigrado, prendendosela con chi ha ordinato la sua uccisione. Il consigliere nazionale e gran consigliere Pierre Rusconi, già presidente cantonale dell'UDC e alla testa della Società protezione animali di Lugano, su Twitter ha commentato: "Abbattuto M13. Siamo un paese di *****! Mi vergogno della Svizzera! La "Strategia Orso" è semplicemente quella di ucciderli". Meno colorito e severo ma comunque amareggiato l'altro consigliere nazionale Marco Romano (PPD), che scrive dal canto suo: "Se uccidessimo tutto quanto ci spaventa e ci infastidisce...". Si esprime anche Vicky Mantegazza, presidente dell'HC Lugano che ha sempre seguito con interesse la vicenda: "È meglio che non commento l'uccisione e che tengo lo schifo che provo dentro di me". Alcuni utenti sono più sarcastici. Paolo scrive: "D'altronde non siamo un paese di montagna. È un po' come se in Africa vivessero i leoni". Antonio aggiunge: "E dire che tutti da bambini avevamo un orsacchiotto nel lettino. Chi ha paura dell'orso?". Cris, sempre su Twitter, è amaro: "Ciao a tutti, sono una pallottola e ho un nome bellissimo: mi chiamo "strategia orso Svizzera". "I Grigioni non riescono a gestire un orso e vogliono organizzare le Olimpiadi? Ridicoli..." sentenzia Marco. Gabriele cerca di sdrammatizzare e ricollegandosi al recente "caso Pistorius" scrive: "Parla l'uomo cha ha ucciso M13: è stato un incidente, pensavo fosse un ladro". Finale con lo stesso Emme Tredici, che dal suo account ufficiale esala... l'ultimo Tweet: "Che sia giunta la mia fine?". La risposta, ormai, la conosciamo tutti.
 
Tempi duri per gli ex manager

I quadri licenziati fanno sempre più ricorso a società specializzate
dot.png
BERNA - Sono tempi duri anche per i quadri licenziati alla ricerca di una nuova opportunità di impiego. Per aumentare le possibilità di spuntare un nuovo contratto di lavoro, sempre più ex manager si affidano a società specializzate, ha indicato all'ats l'associazione di categoria ACF Switzerland (Association of Personal & Organisational Change Firms). Quest'ultima fa stato, per il 2012, di un incremento di richieste in tal senso e di un allungamento del periodo di inattività.
Stando a Pascal-Laurent Favre, presidente di ACF Switzerland, l'anno scorso circa 5000 quadri (+40% rispetto al 2011) lasciati a casa si sono rivolti a una società di outplacement alla ricerca di consiglio e sostegno, il tutto normalmente pagato dall'ex datore di lavoro.
Favre attribuisce la crescita del 2012 soprattutto al fatto che molti manager sono stati messi alla porta in seguito a un processo di ristrutturazione, senza quindi alcuna colpa da parte loro. Per questo motivo, le imprese offrono all'ex dirigente un servizio di outplacement per attenuare lo choc del licenziamento.
La richiesta di outplacement è anche legata a un fattore «congiunturale», ossia al lancio di due o tre piani sociali importanti, come quelli messi a punto da UBS e Credit Suisse, banche che hanno proceduto a una «scrematura» dell'organico.
 
C'è un orso che ama il Ticino

Sono in corso i preparativi per definire un programma di convivenza consensuale
dot.png
Saranno passati dieci giorni domani da quando Emme Tredici, l'unico orso bruno vivente in Svizzera allo stato libero, è stato abbattuto (vd suggeriti). La sua storia è nota. Quella dell'orso Bruno - anche lui orso del Trentino, "sconfinato" in Germania e lì ucciso tra le proteste generali (come ci ricorda la canzone del gruppo underground rap "Assalti frontali", vd video) nel 2006 - la ricordano ormai in pochi.
Sia come sia, com'è stato ricordato da più parti, Emme Tredici non sarà l'ultimo orso a raggiungere le Alpi svizzere e pare che qualcuno di loro potrebbe già essersi innamorato del Ticino. La notiza, proprio il 20 febbraio, l'ha data la Rsi (vd link). La nostra Francesca Calcagno l'ha verificata con Marco Brignoli, responsabile del Servizio protezione greggi Ticino e membro del gruppo di lavoro Grandi Predatori e approfondita con Nicola Zambelli, zoologo al Museo cantonale di storia naturale. Trovate tutto sulla Fattoria del 28 febbraio, ma anticipiamo qui almeno la risposta di Brignoli alla domanda centrale: Si può davvero parlare di un orso ticinese?
"No - risponde il nostro interlocutore - non in questi termini. Sono orsi alpini in movimento. Per ora non abbiamo nessuna prova che abbiano già attraversato il confine, ma non abbiamo nemmeno prova del contrario".
 
Intensificata la lotta al riciclaggio

Il Governo: più obblighi alle banche. Introdotto il reato di truffa fiscale
dot.png
BERNA - In futuro non sarà più possibile acquistare in contanti beni immobili e mobili di un valore superiore a 100.000 franchi. Le banche non dovrebbero inoltre più accettare averi non dichiarati al fisco. Lo ha proposto oggi il Consiglio federale ponendo in consultazione, fino al 15 giugno, due progetti riguardanti la strategia del denaro pulito.
Il Gruppo d'azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitali (GAFI) ha emesso nuove raccomandazioni nel febbraio 2012 e le attuali lacune nella legislazione elvetica vanno colmate, ha ricordato oggi la ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf in una conferenza stampa a Berna.
Concretamente, se si intende acquistare un bene per oltre 100.000 franchi - soglia che non è però ancora definitiva - ci si dovrà rivolgere imperativamente a un intermediario finanziario sottoposto alla legge.
Il progetto prevede anche l'introduzione di un nuovo reato di truffa fiscale qualificata nel caso, ad esempio, in cui si ricorre a documenti falsificati o si ingannano abilmente le autorità di riscossione delle imposte.
Quando gli oggetti imponibili non dichiarati raggiungeranno la somma di 600.000 franchi, il reato diventerà un crimine e sarà considerato come una infrazione preliminare al riciclaggio di denaro. I tribunali potranno infliggere agli evasori fino a cinque anni di detenzione o una pena pecuniaria.
Il progetto prevede anche di migliorare la trasparenza delle persone giuridiche e degli azionisti. Chi acquista azioni di società non quotate in borsa dovrà annunciare alla suddetta società il suo nome, o la sua ragione sociale, nonché il suo indirizzo.
Gli obblighi di diligenza degli istituti finanziari saranno inoltre rafforzati dal secondo progetto messo in consultazione che riguarda le banche. Queste - come già annunciato in dicembre - non saranno obbligate a chiedere ai clienti una auto- dichiarazione sul rispetto degli obblighi fiscali vigenti nel loro paese. Dovranno però esaminare gli indizi a loro disposizione per assicurarsi che il denaro dei clienti sia pulito.
LE REAZIONI
L'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) accoglie in linea di principio positivamente l'estensione degli obblighi di diligenza proposta oggi dal Consiglio federale. Secondo l'organizzazione è giusto che gli istituti debbano sottoporre i clienti a un esame per evitare di accettare valori patrimoniali non dichiarati al fisco. Per l'ASB questa verifica va però effettuata a tappeto solo per i nuovi fondi accolti nelle banche. Riserve vengono espresse dall'ASB anche nei confronti delle intenzioni del governo di classificare in alcuni casi l'evasione quale reato penale.
 
CdT.ch - Commenti CdT - Pil svizzero e importanza del rigore





Pil svizzero e importanza del rigore

dot.png
di LINO TERLIZZI - I dati sulla crescita elvetica nel quarto trimestre e la prima stima sull’intero 2012 permettono di fare il punto sia sull’economia svizzera, sia su alcuni aspetti della crisi internazionale dei debiti. Le cifre mostrano una buona tenuta della Svizzera. Il Prodotto interno lordo (PIL) nell’ultimo trimestre dell’anno scorso è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in rapporto al quarto trimestre 2011. La stima della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) per l’intero arco del 2012 è di un +1%. È certamente meno dell’1,9% dell’intero 2011 ma è comunque una buona crescita, soprattutto considerando il quadro di rallentamento economico internazionale. Se si guarda ai maggiori Paesi europei, si può vedere che le attuali stime indicano una crescita 2012 leggermente inferiore all’1% per la Germania, di poco superiore allo zero per la Francia, chiaramente negativa per l’Italia e la Spagna. La Gran Bretagna rischia il territorio negativo. Negli Stati Uniti la crescita economica è più consistente, attorno al 2%, ma occorre considerare che l’economia americana sta vivendo un rimbalzo dopo una crisi profonda nella fase precedente. Anche per la Svizzera il 2013 non sarà facile, questo è chiaro. Ma i dati 2012 confermano che il modello elvetico è in grado di sfruttare meglio di altri le fasi di espansione e di difendersi meglio di altri nelle fasi di stagnazione o di contrazione. Negli ultimi tre mesi del 2012 nel complesso i consumi privati e pubblici hanno retto, gli investimenti pure anche se in modo più contenuto, le esportazioni hanno risentito del rallentamento economico internazionale e della forza del franco svizzero, ma meno di quanto indicassero alcune previsioni. La disoccupazione è in crescita, e questo è uno dei lati più negativi, ma il tasso di senza lavoro resta uno dei più contenuti. Il modello elvetico è fatto di una miscela di industria, finanza, commerci, di attenzione alle imprese, alla ricerca ed all’innovazione, di stabilità politica e di coesione sociale. E nella miscela ci sono anche, cosa questa non secondaria, conti pubblici in ordine. Se la Svizzera dovesse pagare ogni anno somme spropositate in interessi, a causa di un debito pubblico fuori controllo, non avrebbe dati economici altrettanto positivi. Il peso di un debito eccessivo si tradurrebbe infatti in una sottrazione di risorse da destinare anche alla crescita, come si vede bene nei Paesi superindebitati. Il rigore, da molti indicato come un fattore anti crescita, si dimostra invece nella realtà concreta dei Paesi che lo hanno praticato con costanza, e tra questi la Svizzera e per molti aspetti la Germania, come un elemento favorevole alla crescita nel lungo periodo. Il rigore è più ampio, più importante dell’austerità, che è uno strumento temporaneo. Una linea di rigore si applica sia nelle fasi positive, mettendo fieno in cascina per le situazioni di difficoltà, sia nelle fasi negative, limitando i danni e preparando la ripresa. Se è collegata ad una linea di rigore di lungo periodo, la austerità può qundi in alcune fasi avere senso; se è sganciata da un rigore più complessivo, ha poco senso. Ma un parte delle critiche che oggi in molti Paesi vengono rivolte all’austerità hanno in realtà come bersaglio il rigore. Si vorrebbe insomma non dare tanta importanza all’equilibrio dei conti e spendere massicciamente per una crescita che poi, proprio perché dopata da una spesa gigantesca, di lì a poco nuovamente scomparirebbe, lasciando il peso del debito. Un film purtroppo già visto molte volte. Non solo in Grecia, ma anche nella economicamente ben più importante e vicina Italia. Nella Penisola così il tasso di crescita è andato abbassandosi ed il debito è andato alzandosi. Il debito pubblico si è accumulato nei decenni ed in tempi più recenti né Governi di centrosinistra né Governi di centrodestra hanno invertito realmente la tendenza. La riduzione del debito, attraverso un graduale ma determinato taglio della spesa pubblica improduttiva, resta un nodo fondamentale. La Svizzera deve dunque ringraziare anzitutto se stessa per la sua tenuta economica, ottenuta anche con il rigore. Ma deve in seconda battuta anche un po’ ringraziare la Germania e altri Paesi del Nord dell’Eurozona, che stanno cercando, pur tra limiti ed errori, di salvare l’euro e di portare avanti una linea più improntata al rigore. Se l’euro fosse esploso, il rallentamento economico europeo sarebbe stato ancora più consistente. Ed il franco avrebbe raggiunto quote ancora più alte, nonostante gli abili sforzi della Banca nazionale svizzera. Con riflessi non proprio positivi sull’export elvetico e sull’economia.
 
Volkswagen: un bonus di 7200 euro

Il 2012 è stato un anno di successo: e l'azienda premia i lavoratori tedeschi
dot.png
BERLINO - Sembra inarrestabile il successo di Volkswagen: il produttore tedesco ha dichiarato nei giorni scorsi un utile di 15,8 miliardi per il 2012, il miglior risultato in assoluto dal Dopoguerra di tutte le aziende quotate al Dax, l'indice borsistico di Francoforte. A ruota, arriva anche il premio per i lavoratori tedeschi: un bonus di 7200 euro lordi. Somma di poco inferiore a quella distribuita nel 2011. Anche al netto delle tasse, è un premio sostanzioso: d'altra parte, l'amministratore del gruppo, Martin Winterkorn, ha annunciato che le vendite raggiungeranno quota 10 milioni "ben prima del 2018".
 
Svizzeri a favore dell'iniziativa

Minder: secondo un sondaggio il 57% voterebbe "sì" - Calo degli indecisi
dot.png
BERNA - Quasi sei svizzeri su dieci sostengono l'iniziativa Minder contro le remunerazioni abusive. Lo sostiene un sondaggio realizzato a due settimane dal voto e pubblicato sul "SonntagsBlick".
Rispetto a un precedente sondaggio la percentuale di favorevoli è cresciuta dal 54 al 57%. Anche la proporzione di contrari al progetto è aumentata, passando dal 30 al 37%. Il numero di indecisi si è invece ridotto, passando dal 16 al 6%.

17.02.2013



Tra poco inizia lo spoglio

vittoria a mani basse :clap:


Prime indicazioni: verso sì a iniziativa Minder

Zoom
9391008,300

Per Minder si profila un successo
Foto: Keystone


Si fanno sempre più precise le proiezioni sull'esito del voto odierno: l'iniziativa Minder sulle retribuzioni abusive verrebbe accolta, secondo l'istituto gfs.bern, con una proporzione del 68%, mentre la modifica delle legge sulla pianificazione del territorio avrebbe raccolto una maggioranza del 62%.


Per il decreto federale sulla politica familiare non sono disponibili dati certi. Il politologo Claude Longchamps, in dichiarazioni rilasciate alla tv svizzero tedesca, ha detto che l'articolo costituzionale sulla famiglia potrebbe superare lo scoglio della maggioranza popolare, ma non necessariamente quella dei cantoni.
In una prima reazione Thomas Minder ha espresso la propria soddisfazione. "Sono contento che questa lunga battaglia sia terminata". Ora però comincia un'altra lotta, quella relativa all'applicazione del testo costituzionale: "sappiamo infatti, ha detto Minder, che il parlamento sull'argomento è molto diviso".
Insoddisfatti, ma non sorpresi, gli avversari dell'iniziativa: "alla luce dei recenti sondaggi bisognava aspettarsi un esito del genere", ha spiegato il consigliere nazionale lucernese Roland Fischer (Verdi liberali). La campagna, a suo modo di vedere, è stata condotta in modo estremamente emotivo e in questo contesto era difficile formulare argomenti concreti a favore del controprogetto.


Faranno solo un favore alla lro economia aumentando a dismisura il rating personale la solidità per l'investitore
 
Ultima modifica:
Tra poco inizia lo spoglio

vittoria a mani basse :clap:


Prime indicazioni: verso sì a iniziativa Minder

Zoom
9391008,300

Per Minder si profila un successo
Foto: Keystone


Si fanno sempre più precise le proiezioni sull'esito del voto odierno: l'iniziativa Minder sulle retribuzioni abusive verrebbe accolta, secondo l'istituto gfs.bern, con una proporzione del 68%, mentre la modifica delle legge sulla pianificazione del territorio avrebbe raccolto una maggioranza del 62%.


Per il decreto federale sulla politica familiare non sono disponibili dati certi. Il politologo Claude Longchamps, in dichiarazioni rilasciate alla tv svizzero tedesca, ha detto che l'articolo costituzionale sulla famiglia potrebbe superare lo scoglio della maggioranza popolare, ma non necessariamente quella dei cantoni.
In una prima reazione Thomas Minder ha espresso la propria soddisfazione. "Sono contento che questa lunga battaglia sia terminata". Ora però comincia un'altra lotta, quella relativa all'applicazione del testo costituzionale: "sappiamo infatti, ha detto Minder, che il parlamento sull'argomento è molto diviso".
Insoddisfatti, ma non sorpresi, gli avversari dell'iniziativa: "alla luce dei recenti sondaggi bisognava aspettarsi un esito del genere", ha spiegato il consigliere nazionale lucernese Roland Fischer (Verdi liberali). La campagna, a suo modo di vedere, è stata condotta in modo estremamente emotivo e in questo contesto era difficile formulare argomenti concreti a favore del controprogetto.


Faranno solo un favore alla lro economia aumentando a dismisura il rating personale la solidità per l'investitore


:up::up:

tutto al contrario di quello che si fa in Italia
cmq, era chiaro fino dalla definizione del quesito ...

Quasi sei svizzeri su dieci sostengono l'iniziativa Minder contro le remunerazioni abusive. Lo sostiene un sondaggio realizzato a due settimane dal voto e pubblicato sul "SonntagsBlick".

:D:D
 
Minder "sfonda" anche in Europa

La Francia: "È un esempio cui ispirarsi". La Germania: "Un tema benvenuto"
dot.png
PARIGI - Francia e Germania hanno accolto come "un esempio" l'iniziativa Minder e il suo successo alle urne e hanno speso il giorno dopo parole di elogio. "Si tratta di un eccellente esperienza democratica alla quale bisogna ispirarsi" ha detto il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault dopo l'esteso "sì" ottenuto alle urne, aggiungendo: "Gli Svizzeri hanno mostrato la strada e personalmente ritengo che occorra fare la stessa cosa". Buoni apprezzamenti anche da Berlino, specie dalla coalizione al potere che dall'opposizione rosso-verde. Per il capogruppo dei liberali (FDP) Rainer Brüderle il dibattito suscitato da questo tema è "benvenuto. Una nuova regolamentazione in merito è auspicabile prima della fine della legislatura". Dal canto suo, all'esperto economico della CDU Michael Fuchs piace "il fatto che nella soluzione svizzera siano gli azionisti, e non lo Stato, ad ottenere il potere decisionale". Persino nei ranghi dell'opposizione i socialdemocratici e i Verdi vedono nel risultato positivo della Minder "un passo importante nella buona direzione", un "incoraggiamento" e "un esempio nella lotta contro le rimunerazioni abusive". Dal canto suo il segretario del partito socialista francese Harlem Désir, ha reso omaggio al popolo elvetico: "Lasciatemi dire: viva gli Svizzeri! Bisogna lottare contro la finanza folle che non deve dettare legge all'economia reale".
Anche per la Commissione UE quello della Minder è un risultato "importante ed estremamente chiaro": parola del portavoce del responsabile al mercato interno Michel Barnier, che ha aggiunto: "È molto positivo che si costruisca al di là dell'UE uno slancio per meglio regolamentare le politiche di remunerazione e creare più trasparenza".
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto