Se fosse così, mi spieghi da dove nasce e come verrebbe mantenuto questo potere di ricatto delle banche ?
Voglio dire: i politici (che poi devono rispondere agli elettori, mica la loro carriera è in mano alle banche!) cosa ci guadagnano ad esaudire i desiderata bancari visto che questi desiderata sono ovviamente quanto di più impopolare possa esserci, un pessimo biglietto da visita verso gli elettori?
Inoltre non risulta neppure che le banche "comprino" i politici a suon di mazzette (dovremmo altrimenti ipotizzare che i vari Obama, Sarkozy, Merkel, ecc. siano tutti corrotti).
Quindi ? Questa presunta sottomissione e accondiscendenza a fare da "fantocci" (per usare le tue parole) su cosa si fonderebbe in concreto ?
Un saluto.
Beh secondo te il ministro dell'economia non chiede il benestare del govrenatore della banca d'italia per molte decisioni in materia? E la banca d'italia fa l'interesse delle nostre banche (ho letto da qualche parte che ne sono addirittura azioniste, la banca d'italia non è un organo statale!) Per anni c'è stato questo binomio a capo delle nostre decisioni in materia economica, infatti a volte, raramente, ci sono stati anche degli scontri (vedi Tremonti-Fazio).
Poi c'è la partecipazione dello state nelle nostre più grosse società, vedi ENEL, ENI, FNC, IPGI... Ed in queste società le banche hanno pure spesso un peso di rilievo... non dirmi che non hai mai notato come le decisioni in fatto di politica estera siano volte a dare vantaggio a queste società. Ricorderai i patti con la libia e russia dai quali sono usciti contratti milionari per IPG, FNC, ENI etc...
Lo stato non può ovviamente dare direttamente alle società da esso compartecipate (a parte il caso FIAT dove ormai la cosa è diventata normale...) allora questi soldi li da indirettamente scambiando favori con altri stati. E qui ricordo i miliardi pagati ai libici per danni di guerra (siamo gli unici!?) poi rigirati subito a commesse per società italiane...
E' così che va avanti la baracca...