Riveriscoti Illustre Fenur,
frase impegnativa quella da te citata, ... molto impegnativa, ed attribuita erroneamente al Niccolò dai Luterani i quali rappresentavano Macchiavelli, come l'emblema dell' immoralità cattolico-romana, ... i WASP di oggigiorno inzomma

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E’ ai capitoli dal XV al XVIII che si applicano quelli che vogliono a tutti i costi attribuire a Machiavelli la paternità dell’assioma famigerato.
Nel cap. XV, accingendosi a parlare dei ''modi'' che il principe deve seguire nei suoi rapporti con i sudditi, l’autore dichiara di voler andare:
''dietro la verità effettuale'', perché intende ''scrivere cosa utile a chi la intende'', parole nelle quali viene enunciato il metodo e indicato il fine (l’utile è la politica).
Tutti vorrebbero che il principe avesse tutte le qualità ''che sono tenute buone''.
Ma ''la condizione umana non lo consente'', e allora il principe deve essere tanto saggio che sappia ''fuggire l’infamia di quelli vizi che li torrebbano lo stato, e da quelli che non glielo tolgono guardarsi, se gli è possibile''.
E allora, con una inversione grammaticale delle sue, tra le più drammatiche, Machiavelli libera il suo ragionamento verso l’ottimismo della volontà:
''Nondimanco, perché il nostro libero arbitrio non sia spento, iudico potere essere vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l’altra metà, o presso, a noi''.
Senti, ieri è stato inside, ... penso che oggi chiuda il gap sull'indice (il fib lo ha già chiuso) ... verso il 22'000/22'036